Manuale di sopravvivenza per pessime madri

by Silvana Santo - Una mamma green

manuale pessime madriTi senti una madre inadeguata e pensi che questa sensazione riguardi soltanto te? Ogni volta che incontri un’altra mamma non resisti alla tentazione di fare un confronto, dal quale esci inevitabilmente con le ossa rotte? Sguazzi nel senso di colpa – perché non sei una madre abbastanza presente, oppure lo sei troppo, oppure lo sei nel modo sbagliato? Sei in attesa di un figlio ma in realtà non sai cosa aspettarti davvero?

Allora ti consiglio di leggere il Manuale di sopravvivenza per pessime madri (40k, 2014, euro 1,99) di Lucrezia Sarnari, giornalista, blogger e mamma – molto meno pessima di quanto crede lei – di Pietro.

Un ebook agile e magnetico (resterete con la sensazione di volerne ancora e ancora) che racconta “il lato b” della maternità con sincerità ma senza angoscia, con leggerezza ma senza superficialità. E con una dose irresistibile e salvifica di autoironia, perché, come dice Lucrezia, noi mamme dovremmo prima di tutto imparare a prenderci un po’ meno sul serio.

L’autrice, oltre che una penna brillante e una madre multitasking come poche, è una delle prime persone che ho incontrato una volta approdata nella blogosfera. Nonostante il percorso diverso che ci ha condotto alla maternità e le tante differenze nel modo in cui ci barcameniamo ogni giorno in questa avventura, Lucrezia è stata da subito un orecchio attento e una voce discreta. Intelligente ed empatica, oltre che mai e poi mai giudicante.

L’autrice ideale, insomma, per questo Manuale di sopravvivenza per pessime madri. Seguitela anche sul suo irresistibile blog C’era una vodka.

Potete acquistare l’ebook su Amazon.it o su Bookrepublic.

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2 Commenti

alessandra 5 Novembre 2014 - 11:42

averlo letto prima!!! 😉 bel post, seguo volentierissimo entrambe e adoro i vostri blog!e poi questa solidarietà tra mamme mi piace molto 🙂

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Silvana - Una mamma green 6 Novembre 2014 - 15:59

Grazie a te! Non sai quanto è preziosa la presenza di certe “compagne di viaggio” virtuali. Ormai non saprei più farne a meno 🙂

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