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Categoria:

rimedi naturali

profumare la casa in modo naturale
mamma greenrimedi naturali

Come profumare la casa in modo naturale

by Silvana Santo - Una mamma green 12 Ottobre 2020

Mi piace molto che la casa in cui abito abbia un buon odore, però detesto i profumi sintetici (infatti non ne uso mai nemmeno per la mia persona): mi fanno venire mal di testa e in qualche caso mi danno addirittura la nausea. Per profumare la casa in modo naturale, allora, ho cercato delle soluzioni “green”, che mi garantissero degli aromi persistenti ma lievi, vegetali e delicati. Eccovi allora qualche idea per regalare alla vostra casa un odore molto naturale!

1. Candele naturali

Se mi seguite da un po’ (specie sul mio profilo Instagram) forse sapete che sono letteralmente innamorata di candele e delle lucine. Ne accendo varie ogni sera, e tutte le cene, in casa nostra, si svolgono appunto a lume di candela. Per limitare i costi e la produzione di rifiuti, utilizzo diverse candele a Led alimentate con batterie ricaricabili, ma in casa non mancano ma delle tealight per la tavola e delle candele aromaterapiche per profumare la casa in modo naturale. Personalmente, preferisco evitare quelle a base di paraffina, perché lasciano fumi puzzolenti, non si consumano mai integralmente e contengono profumazioni sintetiche. Utilizzo, invece, candele in cera di soia o di colza, meglio se prodotte con materie prime provenienti da agricoltura sostenibile. Per profumare la casa, potete scegliere prodotti già arricchiti con oli essenziali, incenso o altre sostanze naturali, oppure aggiungere una goccia del vostro olio essenziale preferito quando la candela abbia cominciato a sciogliersi (ma fate molta attenzione, evitando di far gocciolare l’olio troppo vicino alla fiamma). Attualmente, le mie candele naturali preferite sono delle tealight in cera di colza con portacandele biodegradabile e compostabile. Sono senza profumazione, così non ci danno fastidio a tavola, ma posso decidere io di aggiungere un aroma a quando lo desidero.

profumare la casa in modo naturale con le candele

NB. Prestate sempre la massima attenzione, quando usate candele con fiamma. Io ho scattato delle foto con delle coperte, ma non vanno mai messe nelle vicinanze di tessuti infiammabili. E mai lasciate incustodite.

2. Bruciatore con oli essenziali

Un altro sistema molto efficace per profumare la casa in modo naturale è il classico bruciatore di oli essenziali. Anche in questo caso, ne esistono diversi tipi, a cominciare dal bruciaessenze con le candeline tealight che scaldano l’olio o le tart a base di oli essenziali. Io, invece, uso da circa un anno un piccolo bruciatore elettrico da parete, perfetto per la mia casetta piccina. Si tratta, in particolare, di un dispositivo che scalda a bassa temperatura l’olio essenziale, senza bisogno quindi di aggiungere acqua o oli vettori. Mi è costato pochi euro, l’ho inserito in una presa inutilizzata vicino alla porta d’ingresso e lo accendo un paio di volte al giorno per circa un’ora. La mia essenza preferita, attualmente, è l’olio di Carta Eromatica d’Eritrea, formulato con resine e balsami naturali. Io uso la versione classica e mi piace davvero tanto – il mio bruciatore è acceso anche in questo momento, mentre scrivo questo post – ma non vedo l’ora di provare anche la variante “blu”.

oli essenziali per profumare la casa in modo naturale

3. Cartine profumate da bruciare

Prima ancora che come olio essenziale, la Carta Aromatica di Eritrea nasce in foglietti da bruciare, che contengono sempre resine e balsami africani. Io non li ho mai provati, ma so che vanno “incendiati” leggermente da un angolo e lasciati bruciare in un contenitore resistente al calore. Possono essere anche sistemati in armadi e cassetti per profumare la biancheria, ovviamente da spenti.

4. Come profumare armadi e cassetti

E a proposito di biancheria, per profumare la casa in modo naturale potete anche inserire saponette vegetali profumate all’interno di armadi e cassetti. Io faccio la stessa cosa con eventuali avanzi di candele aromaterapiche, e il risultato è un profumo gradevole ma delicato quando si aprono i cassetti, ma anche sugli indumenti stessi. In alternativa, ovviamente, potete usare i classici sacchetti contenenti fiori o erbe essiccati, a cominciare dalla classica lavanda. Potete acquistare pot pourri già pronti, oppure realizzarne voi con foglie, erbe aromatiche e petali secchi. Un’altra opzione per profumare naturalmente armadi e cassetti in modo naturale è un cuscinetto imbevuto con qualche goccia di olio essenziale. Io uso da tempo questo metodo per le scarpiere, inserendovi all’interno dei dischetti struccanti lavabili su cui lascio assorbire alcune gocce di olio di menta.

oli essenziali per profumare armadi e cassetti

5. Diffusore a bastoncini fai da te

Un altro grande classico per profumare la casa in modo naturale sono i diffusori a bastoncini. Quelli che si trovano in commercio contengono spesso profumi sintetici, che possono causare anche allergie o irritazioni. Se preferite un aroma di origine naturale, potete acquistare un deodorante a base di oli essenziali, oppure potete farvelo in casa con il vostro aroma preferito, proprio come faccio io. Non dovrete fare altro che inserire in un’ampolla di vetro un dito di alcol alimentare o di un liquore non troppo profumato che non vi piace (io sto usando da tempo una vecchia grappa che nessuno beveva!) aggiungere qualche goccia dell’olio essenziale che preferite e poi dell’acqua. Per diffondere l’aroma potete usare dei bastoncini da spiedo, ricordatevi di girarli un paio di volte al giorno.

deodorante per la casa fai da te

6. Profumare la casa in modo naturale con bucce di agrumi

Un ultimo sistema super naturale per profumare la casa prevede l’uso di scorze di mandarini e arance, che potete utilizzare in diversi semplici modi. Potete semplicemente lasciarle a essiccare sul calorifero acceso, oppure preparare un decotto mettendo in ebollizione per pochi minuti le bucce essiccate e sminuzzate.

A voi piace profumare la casa in modo naturale? Quali trucchi usate? Raccontatelo nei commenti o sulla mia pagina Facebook!

12 Ottobre 2020 0 Commenti
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6 cose che irritano la pelle dei bambini (e un rimedio naturale)

by Silvana Santo - Una mamma green 5 Aprile 2017

La pelle dei bambini, non è solo un luogo comune, è delicata e sensibile. Una crisalide quasi trasparente, che per dei piccoli esploratori sempre animati da intrepida curiosità, deve filtrare di continuo stimoli di ogni genere e affrontare quotidiani fattori di stress. Ecco, sulla base della mia esperienza, quali sono le 6 cose che irritano la pelle dei bambini, e come prevenirle e neutralizzarle con un approccio naturale.

1. Il pannolino

La madre di tutti i problemi di epidermide infantile. Provateci voi, in effetti, a vivere per due o tre anni con un pannolino sempre indosso, a contatto con le vostre stesse deiezioni. Arrossamenti, irritazioni e prurito sono all’ordine del giorno, e sulle pelli più delicate possono trasformarsi in problemi più seri come vescicole e vere e proprie ulcerazioni. Usare i pannolini lavabili o gli usa e getta ecologici, fare cambi frequenti, sciacquare il più possibile con acqua tiepida (evitando al minimo il ricorso alle salviette imbevute) e usare prodotti fitoterapici e detergenti delicati può aiutare a prevenire il problema. A casa nostra, perlomeno, questi accorgimenti hanno sempre funzionato, risparmiandoci del tutto inconvenienti importanti e permettendoci di gestire con un approccio soft e naturale i piccoli fastidi che si sono a volte presentati. Altro discorso, ovviamente, per le infezioni da candida, che vanno diagnosticate dal pediatra e curate seguendo le sue indicazioni.

2. Il freddo intenso

Non so se valga solo per i miei figli, che sono poco avvezzi a temperature rigide e vento gelido, ma la delicata pelle dei bambini può subire le conseguenze del freddo intenso, screpolandosi e arrossandosi. A noi, per esempio, è successo di recente durante un fine settimana sulla neve. In questo caso è importante trattare le parti colpite, ma anche prevenire il problema con indumenti adatti e una buona idratazione di fondo.

3. Insetti e piante urticanti

Se amate la vita all’aria aperta come noi, e vi piace che i vostri figli “si sporchino le mani” a contatto con la natura, qualche esperienza pungente è inevitabile. Usare repellenti, magari a base vegetale, è una buona misura di prudenza, ma non sempre è possibile evitare punture di insetti o irritazioni causate da piante urticanti. Anche in questi casi, comunque, di solito non è necessario un vero e proprio trattamento farmacologico (correte subito in pronto soccorso in caso di difficoltà respiratorie, vomito o rush cutaneo molto violento), ma basta, per smettere di grattarsi, una crema a base di ingredienti naturali.

4. Il sole

Quando si espone al sole la pelle dei bambini bisogna sempre usare la massima cautela: creme solari specifiche, indumenti protettivi, attenzione agli orari in cui l’insolazione è più intensa. Ma anche utilizzando questo tipo di accorgimenti, è possibile che a sera la pelle sia secca o leggermente arrossata. In questo caso, anche per prevenire prurito o pizzicore, è importante reidratarla, nutrirla e calmarla con un prodotto che sia sicuro per i piccoli, e magari anche rispettoso dell’ambiente. Quanto a noi, per fortuna in famiglia tendiamo tutti a diventare color bronzo già dopo le prime passeggiate primaverili. Quasi brown, più che green!

pelle bambini irritazioni

5. Il cibo

Il cibo è forse la più delicata delle cose che irritano la pelle dei bambini. La comparsa di arrossamenti, prurito o bollicine dopo mangiato, specie nell’aria della bocca e delle mani, può indicare infatti una vera e propria reazione allergica da affrontare col sostegno del pediatra. Ma in molti casi si tratta di una semplice irritazione causata da determinati alimenti (ai miei figli, per esempio, succede ogni tanto col cioccolato o con i pomodori). In questo caso, basta di norma applicare una crema con estratti vegetali dalle proprietà calmanti e lenitive.

6. Il sudore

Il sudore, si sa, è lo spauracchio di molte mamme italiane, che spesso lo temono in maniera del tutto irrazionale e ingiustificata. È vero, però, che può causare irritazione, bollicine, bruciore e arrossamenti, specie nelle pieghe cutanee o se associato allo sfregamento da parte degli indumenti. A casa nostra, ogni tanto, succede anche a noi adulti, specie dopo una bella passeggiata all’aperto o una giornata in spiaggia. Per risolvere questi piccoli fastidi, sui bambini preferisco evitare il ricorso a prodotti in polvere, che potrebbero essere inalati oppure occludere i pori, preferendo creme o gel.

I rimedi naturali efficaci per gli arrossamenti della pelle (dei bambini e non solo) sono diversi: io amo tanto, per esempio, il burro di karité, ma trovo di grande efficacia anche la vitamina E, che ho usato anche per trattare il seno all’inizio del mio lungo allattamento. E poi la camomilla, le cui proprietà lenitive e calmanti, non solo sulla pelle, sono universalmente note. Nelle ultime settimane mi è stato chiesto di provare per voi una preparazione dell’azienda italiana Cristalfarma, che le contiene entrambe, in associazione con un altro principio attivo vegetale di comprovata sicurezza. Si chiama Cutamir, ed è una crema che contiene fitoestratti ad azione protettiva e lenitiva. Utilizzabile più volte al giorno, contiene estratti di Cardiospermum halicacabum e, per l’appunto, camomilla e vitamina E. Si può usare, oltre che sulle epidermidi adulte, per la prevenzione e il trattamento di arrossamenti, irritazioni e prurito causati nei bambini da sudore, pannolini, punture di insetti, disidratazione cutanea e lievi eritemi dovuti all’esposizione al sole. L’estratto vegetale di Cardiospermum halicacabum, in particolare, ha proprietà antiallergiche ed antinfiammatorie ed è indicato, anche per un uso protratto nel tempo, sia sui grandi che sui piccini. Un’alternativa versatile, naturale e sostenibile.

E voi? Come gestite le irritazioni della pelle a carico dei vostri bambini?

Post in collaborazione con Cristalfarma.

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5 Aprile 2017 3 Commenti
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Perché credo nella fitoterapia

by Silvana Santo - Una mamma green 14 Marzo 2017

Amo la natura e credo nella scienza. Credo, più in dettaglio, che il metodo scientifico (la ricerca, l’applicazione, la sperimentazione) sia indispensabile all’uomo per vivere in armonia con la natura stessa e per godere al meglio dei doni generosi che ci elargisce da sempre. Con rispetto e nella piena consapevolezza delle possibili conseguenze, oltre che dei benefici straordinari che derivano dal potere delle piante. Per questo, quando possibile, mi piace curarmi – e curare i miei figli – con la fitoterapia. Perché, appunto, rappresenta il connubio perfetto tra natura e scienza. Rigore e naturalezza, rispetto delle materie prime e conoscenza approfondita di rischi, benefici ed eventuali controindicazioni. Una conoscenza acquisita in secoli di storia e di studio. In un rapporto, quello tra l’umanità e le piante officinali, che risale alla notte dei tempi, e accomuna culture e popoli di ogni latitudine e di ogni epoca. La fitoterapia come risposta green alle più disparate esigenze di salute, ma sempre fondata su protocolli scientifici e rigide basi sperimentali. La fitoterapia che, non a caso, costituisce la base di una parte significativa di tutta la farmacopea moderna.

E alla fitoterapia è stato dedicato di recente un evento per i blogger promosso da Cristalfarma, azienda italiana fondata proprio su principi di rigore scientifico, ricerca e consapevolezza. Tanto che, nonostante i suoi prodotti non necessitino di prescrizione medica, ha scelto di venderli soltanto in farmacia/parafarmacia (oltre che sull’e-commerce aziendale), e di investire tempo e risorse nell’informazione medico-scientifica, oltre che nello studio della formulazione dei prodotti stessi.

La filosofia, che personalmente condivido alla grande, è che non tutto quello che è naturale fa bene a priori. Ma, anzi, i prodotti di origine vegetale vanno usati sempre con grande attenzione e senza abusarne. Specie se sono destinati a bambini e ragazzi. È il caso, per esempio, dei quattro prodotti della linea Cristalfarma Junior, indicati per bambini a partire dai 3 anni (come stabilito dalla normativa nazionale in materia di farmacologia): imoviral® junior, un integratore alimentare che può essere usato anche ciclicamente per sostenere e rafforzare le difese immunitarie dei bambini; vagostabil® lunior, a base di passiflora ed escolzia, che aiuta i bambini che hanno difficoltà a rilassarsi; relaxcol® junior, che contiene estratti di finocchio, carruba e melissa, efficace contro il mal di pancia dovuto ai e gas intestinali; cutamir® , a base di Cardiospermum halicacabum, un “cortisonico” naturale utile in caso di dermatiti, arrossamenti e prurito dalle punture di insetti.

Prodotti fitoterapici che, per quanto naturali, devono sempre essere usati con cognizione e cautela, adeguando il dosaggio all’età oppure al peso dei bambini ed evitando di abusarne (l’integratore imoviral® junior, per esempio, andrebbe assunto in cicli non più lunghi di otto settimane). E ricordando che, per quanto siano potenti gli effetti terapeutici delle piante, uno stile di vita sano e un’alimentazione corretta restano comunque delle condizioni imprescindibili per la salute dei bambini e degli adulti.

Se anche voi siete interessati alla fitoterapia, in ambito pediatrico e non solo, potete cimentarvi con il CristalGame, un gioco interattivo per mettere alla prova le proprie conoscenze in materia. E seguirmi sul blog e sulla pagina Facebook, dove approfondirò presto l’argomento, anche a valle della mia esperienza personale.

Altre informazioni sono disponibili sul sito Cristalfarma, ricco di notizie, dati scientifici e di una vera e propria enciclopedia delle piante officinali.

Post in collaborazione con Cristalfarma

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14 Marzo 2017 0 Commenti
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Zanzare a novembre? Basta un po’ di caffè!

by Silvana Santo - Una mamma green 18 Novembre 2014

caffè_insettiSarà colpa del cambiamento climatico, della scomparsa dei pipistrelli e di molti uccelli insettivori, sarà una questione di inquinamento o di umidità. Io so solo che il giorno in cui è nata mia figlia, il 7 novembre scorso, io e le altre persone presenti nella mia camera del reparto maternità abbiamo passato lunghi quarti d’ora a cercare di proteggere i neonati da un paio di agguerritissime zanzare.

Zanzare. A novembre.

Quale che sia la causa, la presenza abbondante e insolitamente prolungata di insetti “fastidiosi” può diventare un serio problema, soprattutto per chi ha in casa dei bambini e non ha alcuna voglia di ricorrere a repellenti chimici potenzialmente tossici, oltre che inquinanti. È qui che entra in gioco un alleato insospettabile, naturale e completamente child-proof: il caffè.

In chicchi o macinato, nebulizzato o in fondi, l’aromatico liquido nero è particolarmente efficace per allontanare zanzare, vespe e altri minuscoli inquilini molesti che spesso si autoinvitano nelle nostre abitazioni. In modo del tutto privo di rischi per l’ambiente e per i piccoli (e grandi) abitanti di casa.

Per limitare la proliferazione di zanzare in prossimità di raccolte d’acqua stagnante, giardini o altre zone particolarmente “a rischio”, è possibile ad esempio spargere fondi di caffè in tutta l’area infestata. Prima di effettuare l’operazione, occorre semplicemente conservare i fondi in un contenitore aperto per almeno 7 giorni. Il caffè dovrebbe non solo funzionare come repellente per gli esemplari adulti di zanzara, ma anche come inibitore dello sviluppo delle larve ancora immature depositate nel terreno trattato.

I fondi di caffè sono utili anche per allontanare da casa le formiche in modo naturale. In questo caso, è sufficiente spargerli lungo “l’itinerario” degli insetti, aspettando che le operose bestiole decidano spontaneamente di traslocare.

Per tenere lontane vespe e calabroni, invece, è più efficace il caffè macinato, che può essere posto all’interno di un contenitore di alluminio (l’aggiunta di qualche chicco intero può migliorare l’efficacia di questo rimedio naturale) e surriscaldato con la fiamma di un accendino posto sotto il contenitore. L’aroma intenso che si sprigionerà dovrebbe riuscire a scoraggiare le manovre di avvicinamento degli insetti. In alternativa è possibile dare fuoco direttamente alla polvere di caffè contenuta in una ciotola, facendo ovviamente attenzione a non scottarsi. Questo sistema è ideale anche per “sfrattare” le vespe eventualmente annidate in un vano tapparella, un sottotetto, etc.

Il caffè liquido, infine, può essere spruzzato con un nebulizzatore sulle superfici esterne della propria casa, tenendo però presente la possibilità che muri e pareti restino macchiati.

Oltre che allontanare gli insetti sgraditi in modo del tutto naturale, questi sistemi rappresentano un modo semplice per riciclare gli avanzi o i fondi di caffè. A meno che, ovviamente, non preferiate studiarli per scrutare quello che vi riserva il futuro.

Questo post è in collaborazione con Caffè Vergnano.

Caffè Vergnano

18 Novembre 2014 0 Commenti
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gravidanza e partorimedi naturali

Gambe gonfie in gravidanza: rimedi naturali

by Silvana Santo - Una mamma green 29 Settembre 2014

gambe2La maggioranza delle donne in gravidanza, prima o poi, prova l’ebbrezza di sentirsi come un elefante in sovrappeso: caviglie gonfie, gambe pesanti e quella stanchezza che ti ricorda quanto sia impegnativo costruire un essere umano. Ritenzione idrica e difficoltà di circolazione sono infatti un classico, durante l’attesa – specie nell’ultimo trimestre. Se i sintomi si mantengono entro limiti fisiologici (un edema eccessivo, soprattutto a livello di piedi, caviglie e mani, può rappresentare un sintomo di preeclampsia, per escludere la quale è fondamentale controllare regolarmente la pressione arteriosa e i livelli di proteinuria), qualche semplice accorgimento e il ricorso ad alcuni rimedi naturali può aiutare ad alleviarli.

Intanto, per prevenire le gambe gonfie in gravidanza è importante usare scarpe comode, abbandonando i tacchi per qualche mese (nessun sacrificio, per la sottoscritta…) ma evitando anche calzature troppo basse come ballerine e scarpe da tennis. Aiuta molto anche stendersi più volte per qualche minuto nel corso della giornata, possibilmente tenendo i piedi più in alto rispetto al torace (ad esempio appoggiando le caviglie su una pila di cuscini o sul bracciolo di un divano). Per il riposo notturno, in particolare, può essere utile sollevare il materasso dalla parte dei piedi, inserendo una piccola “zeppa” o comunque uno spessore di circa 10/15 centimetri sulla rete o sotto i piedi del letto. È raccomandabile inoltre, in assenza di controindicazioni, una attività fisica moderata, come passeggiate, nuotate o sessioni leggere di ginnastica in acqua. Anche dei getti di acqua fresca possono contribuire a ridurre il fenomeno, ed è inoltre importante bere molto e garantirsi una adeguata disponibilità di sali minerali, attraverso la dieta o appositi integratori (attenzione invece al sale da cucina, che favorisce la ritenzione idrica e quindi va limitato il più possibile).

Venendo ai veri e propri rimedi naturali per le gambe gonfie in gravidanza, può arrecare sollievo l’uso di gel e pomate a base di componenti vegetali, con formulazioni specifiche per ridurre il gonfiore e dare una immediata sensazione di leggerezza alle gambe e ai piedi. Gli estratti di Rusco, Ippocastano e Vite rossa sono i più indicati per combattere questi sintomi, perché agiscono proprio riducendo l’edema e migliorando la circolazione. Anche l’Edera o il Mirtillo (utilizzato da sempre anche per la prevenzione delle vene varicose) sono indicati per questo scopo, in quanto favoriscono il microcircolo. Sostanze rinfrescanti come il mentolo e la canfora, invece, garantiscono una immediata sensazione di leggerezza e sollievo (ma attenzione a non abusare di oli essenziali durante la gravidanza, anzi: sarebbe meglio evitare completamente l’uso di quelli puri).

Le creme (o i gel) vanno sempre applicati con un leggero massaggio circolare dal basso verso l’alto, partendo quindi dal piede o dalla caviglia. Si consiglia di utilizzare i mariti/compagni/futuri papà per lo scopo 😉

Da qualche giorno sto utilizzando un biogel contenente Rusco, Ippocastano, Centella, Vite rossa e Menta piperita. Il prodotto, privo di petrolati, paraffine, petrolio, parabeni, PEG e profumi di sintesi, dà effettivamente una sensazione immediata ma persistente di fresco e leggerezza, riducendo stanchezza e gonfiore.

E voi? Conoscete altri rimedi naturali per le gambe gonfie in gravidanza?

29 Settembre 2014 4 Commenti
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rimedi naturali

Davide e la melatonina. Rimedi naturali per bimbi che non dormono

by Silvana Santo - Una mamma green 18 Marzo 2014

Il nome commerciale del campione di gocce che mi ha dato il pediatra è tutto un programma. Pisolino. Che poi, personalmente, l’avrei chiamato “Grassa dormita”, o “Notte di sogni ininterrotti”. Anche un semplice “Sonno profondo” sarebbe stato più incoraggiante. Comunque, dietro parere medico e non senza una certa dose di scetticismo, da qualche giorno abbiamo provato a migliorare la qualità del sonno notturno di BigD (e di quello dei suoi genitori, va da sé), con un “rimedio naturale” molto in voga, anche tra gli adulti. La melatonina. Non che nutrissi molte speranze, come detto. E per dirla tutta, l’idea di somministrare a mio figlio delle sostanze, per quanto “naturali”, che avrebbero dovuto aiutarlo a dormire non è che mi entusiasmasse particolarmente. Ma 13 mesi di risvegli frequenti (quando va bene, ogni tre ore) alla lunga, ti fanno dire «Beh, dai: proviamo». Quattro goccine prima di dormire. Risultati, dopo circa una settimana di somministrazione: non pervenuti.

La melatonina è un ormone – anche se presenta caratteristiche particolari rispetto agli altri ormoni – prodotto principalmente dalla ghiandola pineale (o epifisi, localizzata alla base del cervello). È secreta anche da altre ghiandole e, agendo sull’ipotalamo, regola il ciclo sonno-veglia. Sulla reale assenza di effetti collaterali i pareri non sono unanimi, ma la comunità scientifica sembra concordare sul fatto che attenendosi alle dosi consigliate la somministrazione sia sicura anche in età pediatrica. Personalmente, eviterei assunzioni a lungo termine, e comunque smetteremo di darla a Davide se, come temo, non noteremo benefici nel giro di qualche giorno.

Prima della melatonina avevamo tentato solo con l’infuso di camomilla, non zuccherato, che Davide aveva sorbito comodamente con cucchiaino (diciamo che il biberon non è esattamente nelle sue corde). I benefici, che ve lo dico a fare, li stiamo ancora aspettando.

E voi? Avete mai provato, su voi o sui vostri figli, le gocce di melatonina?

18 Marzo 2014 59 Commenti
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Di smagliature, capezzoli mutanti e soluzioni naturali

by Silvana Santo - Una mamma green 18 Febbraio 2014

ragadi smagliatureSarò franca: tornare esattamente come prima – ammesso che sia un’opzione desiderabile, eh.. – è una chimera. Almeno per quelle come me, che non sono nate immuni alla forza di gravità, all’azione dei radicali liberi e alla potenza della ritenzione idrica. La gravidanza è una specie di tsunami che investe, nel bene e nel male, tutti gli organi, apparati e tessuti di cui ci ha generosamente provvisto quella gran mattacchiona di Madre Natura. E se sul giro vita boteriano e sul capello-da-allattamento stile Maga Magò possiamo almeno sperare di averla vinta col tempo, beh, ho come l’impressione che un paio di tette che abbiano asservito alla loro funzione primaria per qualche mese difficilmente possa riacquistare esattamente l’aspetto di prima.

Parlo di smagliature, certo. Ma anche di capezzoli geneticamente modificati (dalle ragadi e dalle loro infinite varianti) e di tessuti che assumono la consistenza della plastilina bagnata. La buona notizia è che limitare i danni è possibile, costa poco e non fa male alla salute. Cosa? Non fare bambini? In effetti quella sarebbe la madre delle soluzioni, mi si passi la metafora. Ma io mi riferivo a rimedi meno drastici, come l‘olio di mandorle dolci per prevenire le smagliature (non solo sul seno, ovviamente) e il burro di karité per preparare il seno all’allattamento. E a proposito di capezzoli infiammati, la vitamina E e la lanolina possono fare miracoli per lenire, reidratare, nutrire.

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18 Febbraio 2014 3 Commenti
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Crosta lattea: rimedi naturali

by Silvana Santo - Una mamma green 6 Febbraio 2014

crosta latteaI bambini piccoli producono tonnellate di schifezze. Più sono piccoli e più ne producono (ne ho parlato diffusamente anche in questo post sui rimedi naturali per le macchie). E la cosa più grottesca è che il dramma non si esaurisce con quello che finisce nel pannolino. Fatto salvo, forse, qualche centimetro quadrato di pelle tra le scapole, non c’è praticamente parte del corpo di un neonato che non sia in grado, nelle opportune condizioni, di generare secrezioni appiccicose. Tipo la crosta lattea.

Avrebbero potuta chiamarla in qualsiasi altro modo – calotta, pellicola, velo – e invece no: crosta. Ripugnante ma efficace. Il fatto che si chiami così, in effetti, rende perfettamente l’idea della sua natura: tante minuscole squame di sebo di colore giallastro (ma direi più beige), grasse e coriacee, attaccate saldamente al cuoio capelluto del lattante. Si tratta di una manifestazione del tutto benigna: una dermatite seborroica passeggera di cui non si conosce con precisione la causa. Visto che compare nei primi mesi di vita, quando il bambino si nutre esclusivamente di latte, è stato ipotizzato un collegamento con l’alimentazione, ma non esistono prove al riguardo.

Quel che è certo è che, se non trattata, la crosta lattea può persistere anche per qualche mese, e non è dato sapere se il malcapitato poppante di “scorza” munito sia infastidito da questa specie di aureola di sebo. Ma visto che agli adulti questo genere di dermatiti provoca spesso prurito e altre sensazioni sgradevoli (e visto anche che se il bambino è quasi calvo come lo era mio figlio, quella roba sul capo fa pure un pochino ribrezzo), decidere di rimuoverla con delicatezza può essere cosa buona e giusta (per quanto non sia assolutamente indispensabile in termini strettamente “sanitari”).

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6 Febbraio 2014 7 Commenti
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rimedi naturali

Deodoranti per ambienti ecologici e fai da te

by Silvana Santo - Una mamma green 30 Dicembre 2013

Un mio articolo per il magazine Greenstyle.it

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© Unamammagreen

Un buon profumo e una sensazione di freschezza sono fondamentali per migliorare il comfort di una casa. Anche se in molti lo ignorano, però, la maggior parte dei deodoranti e profumatori per ambiente prodotti a livello industriale contengono sostanze inquinanti e tossiche: composti organici volatili e non solo, responsabili non solo di allergie, asma e irritazioni alle vie respiratorie, ma in qualche caso addirittura sospettati di attività cancerogena. Per evitare ogni rischio, allora, specie se con noi abitano dei bambini, è meglio profumare la casa in modo completamente naturale, optando per il fai da te (un sistema che permette anche di risparmiare qualche euro). I sistemi per ottenere dei deodoranti per ambienti fatti in casa sono tanti, tutti altrettanto semplici.

Una delle possibilità consiste nel posizionare nelle varie stanze dei vasi di erbe profumate o di fiori freschi, meglio se biologici e comunque sempre di stagione. Volendo, è possibile aggiungere qualche goccia di olio essenziale nell’acqua del vaso, completando l’effetto di profumazione. Chi non sente di avere il pollice verde, invece, può optare per rametti di lavanda essiccati (in questi caso, i fiori secchi possono essere conservati anche all’interno di sacchetti di organza o rafia) o potpourri di fiori secchi, che possono essere sistemati in ciotole e vasi, oppure direttamente negli armadi per profumare gli indumenti e la biancheria. In inverno, invece, è possibile inserire scorze sminuzzate di arancia o altri agrumi nell’acqua di un umidificatore da appendere al termosifone: sarà il calore del radiatore a sprigionare nella stanza una gradevole essenza agrumata. 

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30 Dicembre 2013 6 Commenti
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Percarbonato, la risposta naturale contro le macchie

by Silvana Santo - Una mamma green 10 Dicembre 2013

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Quando Elio ha scritto la sua indimenticabile Silos, ne sono sicura, pensava a un neonato. Non aveva idea di cosa fosse il percarbonato, ma è, per forza, a un adorabile cucciolo d’uomo che stava pensando. La quantità di secrezioni, escrezioni e deiezioni prodotte quotidianamente da un bambino piccolo è incredibile: sostanze di ogni colore, odore e consistenza – ma tutte parimenti immonde – fuoriescono di continuo da ogni orifizio corporeo della sudicia creatura, dai pori, dai suoi occhi e finanche dal cuoio capelluto. A qualunque ora del giorno e della notte, sette giorni su sette, la produzione di sostanze viscide, appiccicose e maleodoranti è in funzione. E, inevitabilmente, queste scorie nauseabonde finiscono con l’imbrattare lui (quel piccolo silos tutto ciccia e mossettine), voi, i suoi e i vostri vestiti, la biancheria, i mobili, le pareti, le porte e le finestre, il gatto, le vostre scarpe, i soffitti, eccetera eccetera. Un tripudio di schifezze, un’esplosione di rifiuti organici, una Nagasaki di spazzatura semiliquida. Un neonato, in sostanza, è una minuscola fabbrica di lordura semovente, un generatore casuale di macchie e patacche, un orgoglioso produttore di sozzume.

Molte madri, e le capisco, affrontano questa esperienza per quello che è: una guerra senza esclusione di colpi. E si difendono dall’ondata di lerciume con un arsenale chimico da fare invidia all’Iran di Ahmadinejad: disinfettanti, detersivi, sgrassatori, ammorbidenti, disincrostanti e, soprattutto lui, l’arma segreta contro la chiazza ostinata: lo smacchiatore. In spray, gel o in monodosi, l’alleato preferito di chi ha a che fare con un piccolo produttore compulsivo di macchie. Il problema di questi prodotti è che, in realtà, invece di pulire, sporcano. Sporcano le acque di scarico, inquinando l’ambiente.

Gli smacchiatori industriali, infatti, contengono sostanze chimiche dannose, allergizzanti e potenzialmente tossiche, a cominciare dai cosiddetti sbiancanti ottici o azzurranti che, come dice il nome, più che “sciogliere” le macchie, le rendono pressoché invisibili all’occhio umano, coprendole con una patina che modifica le proprietà riflettenti del tessuto (per legge, la presenza di sbiancanti ottici nei detersivi deve essere chiaramente indicata in etichetta). In pratica, voi pensate di esservi disfatti di quel grumo secco di vomito e bava, ma in realtà lo avete soltanto camuffato alla meno peggio. Anche i tensioattivi di derivazione petrolifera di solito contenuti all’interno di smacchiatori e altri detergenti sono inquinanti e irritanti, mentre i profumi – quel tanto piacevole quanto sintetico “odore” di bebè che piace tanto ai più – possono provocare fastidiose allergie, soprattutto in bambini e neonati.

Come fare allora, per non soccombere nel mare di macchie e schifezze puteolenti? Una risposta naturale ed ecologica è rappresentata dal percarbonato di sodio, una polvere bianca, reperibile a basso costo (intorno ai 7 euro al chilo) nei negozi di prodotti ecologici, in molte farmacie e in numerosi shop online, con proprietà smacchianti, sbiancanti e igienizzanti già a basse temperature. Un cucchiaio di percarbonato può essere aggiunto al detersivo per lavatrice, liquido o in polvere, per smacchiare capi bianchi e colorati. La stessa quantità, diluita in acqua tiepida, è sufficiente per l’ammollo di indumenti particolarmente zozzi (per i colorati, meglio non prolungare il tempo di ammollo oltre i 60 minuti), oppure, inserita nell’apposita vaschetta della lavatrice, per effettuare il prelavaggio. Le macchie più ostinate possono essere trattate direttamente con un po’ di polvere, che può essere usata, seguendo le indicazioni riportate sulla confezione, anche per la pulizia di piatti e stoviglie (insieme al detersivo).

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10 Dicembre 2013 6 Commenti
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Mi chiamo Silvana Santo e sono una giornalista, blogger e autrice, oltre che la mamma di Davide e Flavia.

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