Quando sarete grandi

quando sarete grandi

Quando sarete grandi, mi piacerebbe che pensaste a me ogni volta che vedrete qualcuno impegnato nel gesto arcaico e semplice di accendere una candela. Mi piacerebbe che vi tornasse in mente la luce calda che tremola in casa nostra nelle sere d’inverno e nei pomeriggi nuvolosi, il rivolo di fumo che si alza leggero ogni volta che soffio piano sulla fiamma. Vorrei che, quando sarete grandi, davanti a una candela accesa pensaste d’istinto alle mille candeline profumate e alle lucine a forma di stella della vostra mamma.

Mi piacerebbe che, una volta cresciuti, vi rimanesse impigliata nella memoria qualcosa dei libri e dei film che abbiamo preferito. Che se un giorno, per caso, vi trovaste a posare lo sguardo su un libro di Doyle, un sorriso vi scappi in automatico dalle labbra, ripensando a vostra madre che “faceva le voci” per farvi sbellicare nei vostri letti a soppalco, la sera prima di dormire. Che ogni tanto, senza ragione, vi tornasse alla memoria una filastrocca di Rodari o di Julia Donaldson, e che avesse esattamente la voce che ho io adesso che siete ancora piccoli.

Quando sarete grandi, vorrei che i biscotti con le gocce di cioccolato restassero nel vostro immaginario “i biscotti che faceva la mamma”. Mi piacerebbe tanto che, ogni volta che in una qualunque parte del mondo conosciuto il vostro naso intercetterà il profumo di cookies, si attivasse una sinapsi nella vostra memoria. Una sinapsi al sapore di burro, zucchero di canna e cioccolato fondente.

Sarei felice e grata se un giorno vi venisse spontaneo seminare post-it colorati con pensieri d’amore nelle tasche delle persone che amerete, ricordando di quanto vi piaceva trovare all’improvviso quelli che io, adesso, nascondo per voi.

Sarei immensamente grata alla vita se, in un futuro che immagino più lontano di quanto forse non sia in realtà, vi ritrovaste a pensare a me quando qualcuno ripeterà una frase di Silente, o citerà distrattamente Il Signore degli Anelli. Se passeggiando dentro un museo qualunque, di qualunque città del mondo, solo per un momento poteste sentire la mia presenza, il mio ricordo tangibile. E lo stesso davanti a una striscia dei Peanuts, una vignetta di Rat-Man o di Calvin e Hobbes, un episodio del Trono di Spade. O quando mai nelle orecchie dovesse risuonarvi la musichetta di Totoro o quella ninna nanna che vi canto da anni, così apparentemente fuori contesto, così dissonante rispetto alle nostre radici. All’improvviso, senza il bisogno di dirlo a nessuno, come un rigurgito privato di banalissima serenità.

Spero che il tempo mi sia amico. Che cancelli dal vostro cuore le volte in cui vi ho urlato contro. Le volte in cui vi ho deluso, quelle in cui non sono stata all’altezza. Quelle in cui vi ho fatto paura. Le volte in cui non sono riuscita a nascondere al vostro sguardo l’oscurità che ogni tanto mi si agita in corpo, le mie debolezze inguaribili, i miei cronici sensi di colpa. Spero che il tempo sia buono con me e che, tra tutte le cose che vi ho dato, vi lasci ricordare, quando sarete grandi, le più dolci, le più lievi e le più feconde.

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