La dorata età di mezzo

Non sei un ragazzo, ma non sei più un bambino piccolo. Sei nell’età in cui tu, figlio, insegni già a me, madre, un sacco di cose nuove ogni giorno, eppure ti rivolgi ancora alla sottoscritta quando c’è qualcosa che vuoi conoscere o comprendere meglio. Quando il senso di una parola ti sfugge, quando una paura ti attanaglia, quando la vita ti mette di fronte a una novità che ti sembra troppo difficile da affrontare. Sei nell’età in cui mi passi i fumetti che hai appena finito e ti sta a cuore che io li legga davvero, in modo da poterti riferire la mia opinione articolata e sincera. Sei nell’età in cui mi reciti ad alta voce brani di libri che ti hanno colpito o ti hanno fatto ridere, perché ti rende orgoglioso e felice suscitare anche in me lo stesso interesse, la medesima risata. Sei nell’età in cui mi chiedi quale sia il capitolo di Star Wars che ho preferito finora, e se la mia risposta non combacia con la tua, indugi un momento appena per chiederti se non sia il caso, magari, di riconsiderare la tua scelta. Quell’età in cui insisti in ogni modo possibile perché io legga al più presto la tua ricerca scolastica sugli australopitechi, in cui proponi destinazioni di viaggio che possano appassionarci entrambi, in cui ti fa piacere prestarmi la tua nuova bicicletta, dopo aver cambiato l’altezza della sella apposta per me.

Sei abbastanza grande da avere le tue opinioni, i tuoi interessi, i tuoi gusti personali che sempre più, giorno dopo giorno, prescindono dai miei. Ma sei ancora sufficientemente piccolo da attribuire un grande valore al mio parere, da desiderare quasi sempre la mia compagnia, da aver bisogno di condividere il tuo tempo, i tuoi pensieri e le tue scoperte con questa madre bislacca e complicata che ti è toccata in sorte. Sei altro da me, ma sei ancora con me.

Sono consapevole del fatto che non durerà. Che questa dorata età di mezzo, che questa parentesi volatile tra l’infanzia e l’adolescenza mi darà appena il tempo di lasciarsi assaporare, perché io la possa ricordare, quando sarai cresciuto, con un sorriso di incolpevole e dolcissima malinconia. So bene che presto, senza preavviso, saranno altre le opinioni che terrai da conto, altre le compagnie che bramerai in ogni momento, altre le persone con cui vorrai viaggiare, con cui ti scambierai i libri, le canzoni, le felpe, le bici, l’anima e Dio solo sa cosa, senza che io nemmeno lo sappia. So che nello spazio plastico e mutevole della tua esistenza tra non molto finirò, se andrà bene, ai margini del tuo campo visivo. E guai se non dovesse essere così.

Ma sono certa che, quando, presto, quel momento sarà arrivato, non offrirò al rimpianto il mio fianco di madre, io che sono la regina incontrastata dei rimpianti. Perché ora sono qui, con te. Pienamente consapevole del tempo che passa e ti trasforma sotto il mio sguardo. Pienamente concentrata nell’intento di godere ogni giorno della tua meravigliosa compagnia, di attingere dalle infinite risorse creative, intellettive ed emozionali che ti porti nella testa e in fondo al petto, e che possono aiutarmi a diventare migliore di quello che sono. A fare migliore la mia vita. Anche se sono io l’adulta e tu il bambino, anche se non c’è dubbio che stia a me condurre, ancora per un po’.

Io ti vedo, figlio. E vedo la fortuna che ho nel riuscire a vederti qui e ora. Prima che sia tardi.

Non so dirti la meraviglia di scoprirti ogni giorno “persona”, oltre che “figlio”. Non so dirti quanto sia grata e quanto sia incondizionatamente fiera di ciò che sei e che stai diventando. Quanto sia bello sapere di averti regalato al mondo, e quanto il mondo sia diventato più divertente, più ricco, più intenso adesso che lo posso attraversare in tua compagnia.

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5 Commenti

Paola 11 Aprile 2021 - 21:44

Sempre molto profondo il tuo sguardo sull’infanzia

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gabriel 12 Aprile 2021 - 09:17

bellissimo pezzo, complimento

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Persa 12 Aprile 2021 - 18:22

Emozionante e commovente

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Johanna 18 Aprile 2021 - 07:21

I miei gemelli hanno 8 anni e devo dire che mai come ora mi godo il rapporto che ho con loro. Per me è un’età fantastica e mi rendo conto che fra max. 5 anni cambierà tutto. Sono grandi per parlare di quasi tutte le cose, scherzano, ridono con me, a volte cercano ancora le coccole e poi ogni tanto intravedo i momenti in cui cominciano a voler vivere la loro vita: mi chiedono di bussare alla porta, di poter fare un giro in bici da soli, di voler passare giornate con l’amica del cuore, etc. E dentro di me spero che questo rapporto che abbiamo ora duri all’infinito. 🙂

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Silvana Santo 19 Aprile 2021 - 17:08

Esatto, è proprio una fase bellissima! Anche Davide, appunto, ha 8 anni! 🙂

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