La palestra prima e dopo i figli

La palestra è sempre la palestra. Si suda, si fatica, ci si diverte e si chiacchiera. Ma cosa cambia quando ci torni dopo aver avuto dei figli? Ecco la mia esperienza. Per riderci su, mamme o meno.

Prima:

Ci andavi per rimediare agli sgarri alimentari e ai peccati alcolici.

Dopo:

Ci vai per rimediare agli sgarri alimentari e ai peccati alcolici. Ma anche per coccolare un addome che ha ospitato la vita (e che magari è stato tagliato per dare la vita), un perineo che ne ha viste di tutti i colori e due tette che sono state munte per mesi o anni.

Prima:

La palla gigante che i tipi giusti chiamano fitball ti evocava solo posizioni ardite di Pilates e uno stretching da paura.

Dopo:

La prima cosa a cui pensi quando ti siedi sulla fitball sono le settordici ore di travaglio che hai fatto. E il vago sollievo che ti dava dondolarti su quella enorme e morbida sfera fluorescente.

Prima:

Se trovavi una chiamata persa all’uscita dallo spogliatoio, ti preoccupavi che fosse il tuo capo con l’ennesima seccatura.

Dopo:

Ti preoccupi che sia il tuo capo con l’ennesima seccatura. Ma soprattutto che sia il nido di tuo figlio con l’ennesimo accidenti di stagione.

Prima:

Fare la doccia, e magari lasciare agire il balsamo e spalmare un po’ di crema idratante, era un’operazione scontata. Quotidiana e banale. Il trionfo dell’ovvio.

Dopo:

Fare la doccia senza bambini attaccati al box o alla porta del bagno è qualcosa per cui ringraziare ogni volta. E pazienza se sei comunque in compagnia di un’altra dozzina di persone. Il balsamo è un’esperienza orgasmica. La crema idratante è trascendenza pura.

Prima:

Ti infastidivano, o ti lusingavano, gli sguardi dei ragazzini palestrati nella sala macchine.

Dopo:

Il solo pensiero che quei ragazzini palestrati possano vagamente considerarti una Milf, ti fa davvero orrore.

Prima:

Speravi che dalla borsa del cambio non cadessero i preservativi nel mezzo dello spogliatoio.

Dopo:

Per cercare i calzini puliti, tiri fuori dalla borsa, senza alcun imbarazzo, due miniature dei Paw Patrol, un bavaglino incrostato di Dio sa cosa e sette doppioni degli amici cucciolotti.

Prima:

Davi per scontato che le ventenni super allenate ti avrebbero stracciato in termini di elasticità e fiato.

Dopo:

Ti rassegni con rammarico all’evidenza che anche le pensionate sessantenni del corso del mattino siano molto più in forma di te. Ma è solo questione di tempo, un paio di giri sulla palla da travaglio, e non ti fermerà più nessuno. Altro che tonica sessantenne.

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1 Commenti

IsaQ 20 Aprile 2017 - 11:54

Oserei dire: beata te che in palestra ci riesci ad andare.Io se riesco ad andare a camminare una volta a settimana posso già ritenermi fortunata. Mi manca molto la piscina ma ahimè con due bimbi piccoli, un lavoro a tempo pieno ed un marito con lavoro autonomo assente da casa per dodici/tredici ore al dì, la piscina la vedo solo al sabato pomeriggio quando porto i piccoli in acqua.Sogno il momento in cui anche il piccolo potrà far lezione da solo, di modo da sfruttare quell’ora di attesa per nuotare nella vasca a fianco!Ti anticipo: no, non ho nessuno che uscita dal lavoro me li possa guardare per ritagliarmi uno spazio.

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