Una splendida famiglia

Interno notte. Ore 4 e 39, fuori è ancora buio. Sono in piedi, letteralmente, con in collo mia figlia scossa dalla tosse. Appena mi siedo si agita, piange, respira male. E allora, via. Di nuovo curva, sette chili in spalla, a misurare a passi stanchi una casa troppo piccola eppure troppo sporca, perché non c’è mai tempo per pulirla, e quando c’è un po’ di tempo mancano la voglia e l’energia. Dal fondo della camera da letto giunge il respiro di mio figlio. È stato sveglio da mezzanotte alle tre, tormentato dalla sete. Succede tutte le volte che mangia una pizza, ma ogni tanto gliela lasciamo mangiare lo stesso. Gli piace così tanto, la pizza. Gli piace ma gli fa male, come tante altre cose che incontrerà lungo la vita. Ora suo padre gli riposa accanto, stremato, dopo la sua mezza nottata a spasso con la piccola in braccio. O dorme lui o dormo io, quasi sempre va così. E  quando siamo svegli entrambi, di solito siamo troppo concentrati a restare vivi per accorgerci davvero che stiamo insieme.

Penso alla settimana che sta per concludersi, e mi dico che in fondo mi è andata bene. Ho visto un’amica. A casa mia, circondata da persone al di sotto del metro di altezza, ma l’ho vista, le ho parlato per un’ora o più, e di cose che non riguardano soltanto i bambini che abbiamo partorito (almeno lei, perché io neanche di partorire sono stata capace). Di solito non sono così fortunata. Di solito gli unici adulti con cui ho a che fare, a parte il pediatra e le maestre del nido, sono i nonni dei miei figli. Tanto cari tutti e quattro, certo, ma hanno il doppio dei miei anni e un interesse ipertrofico per i loro nipoti. Non possono bastarmi. Non sarebbe sano, non sarebbe normale.

Per Pasqua dovremmo partire, ma chi lo sa. La tosse, l’aerosol, lo spauracchio della bronchiolite e tutto il resto. Restare a casa farebbe male, viaggiare – insieme ai libri – è l’ultimo baluardo. L’ultima cosa che fa somigliare la mia vita di adesso alla mia vita di prima. Di tutto il resto, ombre e rottami. Il lavoro è diminuito fin quasi a scomparire. Uscire la sera, al momento è una fatica insostenibile. E gli amici, gli amici… Quelli coi figli sono sempre alle prese con le nostre identiche difficoltà, e quelli senza figli, giustamente, hanno altro a cui pensare. Ci sono “amici”, gente con cui ho diviso il cuore per venticinque anni, che non hanno nemmeno mai visto mia figlia.

Allora resto qui, a mangiarmi le unghie mentre mi chiedo cosa rimane di quello che ero e, soprattutto, di quella che avrei voluto essere. Cosa vedranno i miei figli quando guarderanno la loro mamma, se riuscirò a nascondere loro che per essere la madre che volevo essere sono finita col diventare esattamente la donna che non avrei mai voluto diventare. E che non ho nessuno da incolpare per questo. Magari si faranno convincere da quelli che ci guardano da lontano, e parlano di noi come di “una splendida famiglia”.

Un padre esausto, una madre sola, un figlio sociopatico e una bambina cagionevole. Una splendida famiglia.

È passata un’ora. L’alba tarda a fiorire, ma un lampo improvviso fende il buio pesto che ristagna dentro di me. La verità è che il luogo in cui mi trovo è quello in cui mi hanno condotto le mie gambe. Sono madre (come sono sempre stata figlia, e moglie, e amica, e donna) nel solo modo in cui so esserlo, e nel mio miglior modo possibile. Vivo esattamente come ho sempre vissuto. Pretendendo da me stessa tempo, e presenza, e fatica. Disciplina. Abnegazione. Quantità oltre che qualità. Accettando pochi compromessi, demandando il meno possibile. Tutto o niente. Sempre in trincea, come in tutte le cose che ho fatto in vita mia. Sempre in prima linea. Continuo a essere esattamente la persona che sono sempre stata, patologicamente esigente con se stessa, incontentabile, perfezionista. Con un senso del dovere che è un misto di masochismo e vanità. La studentessa encomiabile, la figlia irreprensibile, la professionista brillante, la moglie premurosa, l’amica insostituibile.

Adesso quella donna è una madre che non si fa sconti, mai. E per questo paga il prezzo altissimo che in fondo ha sempre pagato alla propria esistenza. La verità che si affaccia nel buio ha un sapore dolce di sonno, di perdono e di latte. Di autoassoluzione. Forse non mi sono persa, forse non sono scomparsa all’ombra piccola dei miei figli. Forse sono solo me stessa con addosso un altro vestito. Una pelle diversa, un nuovo odore.

E con una splendida famiglia.

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39 Commenti

tsukina83 27 Marzo 2015 - 10:05

Accidenti che severa con te stessa…ma ti capisco…sono su un treno per Roma ed é praticamente 4 giorni che non passo più di 15 minuti con mia figlia e sento che non so più se sono dove vorrei..chr poo era l’unica certezza che avevo…un abbraccio!

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Silvana - Una mamma green 27 Marzo 2015 - 14:59

L’importante è avere una certezza da cui partire (e da cui tornare!)

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Lavinia 27 Marzo 2015 - 10:07

Mia figlia ha 17 mesi e alcuni amici l’hanno vista solo perché ci siamo incrociati per strada. Capisco la tua solitudine, che è insita in chi come me e te fa della casa un rifugio ma anche un luogo di lavoro. Capisco la stanchezza che amplifica tutto (qui, stamattina, dalle 4.55 mi sono spostata sul divano con pargola al seguito, i Teletubbies sono fastidiosi ma a quell’ora diventano inquietanti). Ma in realtà non sei mai sola. Sei con le due personcine più splendide e più necessarie di sempre. Un abbraccio.

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Silvana - Una mamma green 27 Marzo 2015 - 15:01

Comprendo meglio di quanto tu non creda, i Teletubbies all’alba erano una tappa obbligata col mio primo figlio. Un incubo. Non riesco più a guardarli nemmeno in pubblicità!

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valentina 27 Marzo 2015 - 10:14

non ti conosco assolutamente eppure dopo aver letto questo post mi prenderei una té con te, sedute in mezzo al caos della tua (o della mia) casa, sorprendendoci ad urlare per sentirci come se niente fosse, interrompendo ogni 2 minuti la conversazione per rispondere a domande/esigenze/gemiti/silenzi che insospettiscono.
Ti capisco perfettamente e come me si troveranno nelle tue parole un sacco di altre persone/mamme che certe volte si sentono sperse, lontane da se stesse e dall’idea che avevamo di noi. ma dove sono io?! dove sono io in mezzo ai miei figli, al loro odore, a tutto l’amore che ho?!
ho tre bambini piccoli e ci sono momenti di tutto.la mia piccola ha appena compiuti 3 anni. il grande ne ha 8. in mezzo un sacco di cose bellissime ed anche immensamente difficili, soprattutto se non si fanno sconti a se stessi – se si pretende (da noi stesse) tempo, disciplina, abnegazione.
ma ti assicuro che davvero, tutto passa e tutto in qualche modo torna ad essere. Te ci sei, sei lí nascosta sotto i sapori e le parole / sotto il tempo che non hai e che non ce la fai nemmeno a immaginare. sei in quell’amica che non vedi mai e in tutte quelle aspirazioni che fa paura -talvolta ricordare. Ci sei e stai facendo una cosa bellissima: una bellissima famiglia. Riprenditi pian pianino e goditi ogni momento.
Un abbraccio!

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Silvana - Una mamma green 27 Marzo 2015 - 15:01

Commossa. Grazie. *.*

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Guya 27 Marzo 2015 - 10:33

Reduce da una notte insonne anche noi, 6 aerosol al giorno (4 alla piccola – che settimana scorsa ad appena un mese di età é stata ricoverata per bronchiolite – e due al grande di casa, 20 mesi!!!), casa lercia, amiche sparite anche perché la maggior parte non ha figli, ecc. anch’io non sono stata capace a partorire. Insomma come vedi non sei sola.
Ormai le mie amiche e il mio conforto in queste giornate sono le tante mamme blogger e grazie anche a te io non mi sento sola. Facciamoci coraggio, passerà!!!

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Silvana - Una mamma green 27 Marzo 2015 - 15:03

Coraggio e ancora coraggio. Ho appena staccato la macchinetta dell’aerosol. Quando tra poche ore la dovrò riaccendere penserò anche a voi (ma sai che non ti ho ancora fatto gli auguri?? Un abbraccio forte!)

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Silvia 27 Marzo 2015 - 10:35

Ciao, non ti conosco ma credo che tu abbia davvero una splendida famiglia e a dire il vero, son convinta che lo pensi anche tu…
Fare le stesse cose di prima quando arriva un bebè è possibile? Per noi sì (mami+papi+bimba6mesi+1cane+3gatti), basta mettersi d’accordo tra noi e accettare l’aiuto quando viene offerto. Ricavare degli spazi per sé è fondamentale: per non impazzire, per ricaricarsi e poter poi dare il meglio, ma soprattutto per essere felici. Buona fortuna!

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Silvana - Una mamma green 27 Marzo 2015 - 15:05

Devo dire che con un solo bebè (più micione) ce la siamo cavata anche noi abbastanza bene. Con due figli in meno di due anni le cose si sono “leggermente” complicate, ma sono sicura che presto andrà meglio, e il tempo per me non sarà più una chimera.

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alessandra 27 Marzo 2015 - 10:58

eh bè…che post… e quanto mi ci rivedo nonostante le tante differenze che possono esserci tra due persone che in fondo nemmeno si conoscono
non mi sono mai sentita così sola come da quando sono diventata madre, vuoi che i primi mesi della gravidanza me li sono fatta in una “casa incubo” dove come unico sostegno avevo due vicine pazze che mi urlavano contro ogni improperio, vuoi che ho perso il lavoro proprio perché incinta, vuoi che sono un paio di mesi che ci simo trasferiti in un altra città (per carità, bellissima, al mare e soprattutto lontano dalle vicine pazze) senza il papà che ci raggiungerà solo tra qualche mese…
tante persone “amiche” che dal momento che ho avuto un figlio non solo non lo hanno mai visto ma nemmeno si degnano di inviarmi un messaggio…
le mamme che ho conosciuto ma che come giustamente dici anche tu sono oberate di impegni..come noi…
insomma, non è facile, non lo è per niente, ma tanti vedono solo la “facciata” e ne sono profondamente invidiosi…altri semplicemente non hanno più voglia di frequentarci, altri avranno di meglio da fare…
ma sai che ti dico?bisogna vedere il lato positivo di tutto questo, i sacrifici sono immensi ma sono sicurissima che tra pochi anni questa solitudine e questa vita così stravolta saranno ampiamente ricompensati dall’amore dei nostri figli e dalla nostra famiglia che è veramente una cosa importante (e te lo dice una che fino a 29 anni non ha mai nemmeno voluto un fidanzato serio, e che pensava di viaggiare on the road per il resto dei suoi giorni…)
le idee, le persone, la vita, tutto cambia ( e per fortuna) e arriveranno tempi migliori ne sono certa!
come diciamo qui, bisogna solo tener botta!!! 😉

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Silvana - Una mamma green 27 Marzo 2015 - 15:06

Quanta saggezza e quanta speranza. Teniamo botta e passerà, grazie!

Reply
esseremammaoggi 27 Marzo 2015 - 11:05

Fino a ieri mattina mi sono sentita esattamente così anche io…ma poi mi sono fatta coraggio, perché come dici tu ‘abbiamo una splendida famiglia’ e questi momenti bui passano.
Facciamoci forza :*

Reply
Silvana - Una mamma green 27 Marzo 2015 - 15:06

Grazie, un pat pat sulla spalla anche a te!

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Silvia Fanio 27 Marzo 2015 - 11:08

Ci sono momenti in cui ti chiedi se essere mamma significhi perdere te stessa.
Nelle tue parole ho trovato le mie, le stesse che mi dico quando sono stanca, le cose non vanno come vorrei, quando le difficoltà quotidiane mi mettono alla prova.
La risposta è che ci sei. Sempre.
Hai cambiato ruolo, ma sotto sotto tu ci sei.
Credo che sia giusto, però che una mamma non si annulli per i figli, la famiglia, il marito, ma riesca a trovare il tempo per dedicarsi anche a sè stessa.
Non serve molto, anche un’ora di qualità per sè stesse. Quell’autococcola necessaria a tirare il fiato e ricordarsi chi siamo, per voler bene anche a noi stesse.
E serve anche imparare ad essere indulgenti con sè stesse.
Siamo umane, perfettibili, anche noi sbagliamo ed abbiamo debolezze.
Non dobbiamo aver paura di ammetterlo per prime a noi stessi, ma anche davanti a chi amiamo.
Aprirsi un po’ di più, magari, ci aiuterebbe a trovare aiuti insperati.
Coraggio!
Il sole splende sempre. Anche dietro alle nuvole più nere.
Vedrai che riuscirai comunque a fare il tuo viaggio a Pasqua!
Un abbraccio!

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Silvana - Una mamma green 27 Marzo 2015 - 15:09

Ma certo. Presto sarà tutto più ordinario, e avrò anche più tempo per me. È solo una giornata nera, mi ero illusa che l’inverno ci avesse finalmente lasciato, e invece… Spero di raccontarvi il nostro primo viaggio in quattro!

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mentrecresci 27 Marzo 2015 - 11:30

Questo post avrei potuto scriverlo io, se ne fossi stata capace.
Quelle volte che non riesco nemmeno ad infilarmi un calzino senza che mia figlia mi rubi l’altro e me lo riporti tutto ciucciato poco dopo, quelle mattine così trafelate tra latte, biberon, vestiti, giocattoli sparsi, e se ci scappa magari anche una truccatina, che io e mio marito a malapena abbiamo modo di scambiarci due parole e poi ritrovarci la sera stanchi morti da non avere la forza nemmeno di arrivare alla fine del film, figuriamoci concederci dell altro.
E quei tanto cari (cari è da leggersi con sarcasmo) amici che mia figlia non l’hanno mai vista, che si sono dileguati nel nulla, probabilmente non capendoci, salvo poi fare figli anche loro ma continuando a non capirci.
Leggendoti la considerazioni che mi viene naturale è che se sei cosi poco indulgente con te stessa finirai per ritrovare ciò che eri e anche quella che volevi diventare.
E se anche non sarà gratis, perchè non lo sarà, sarà sicuramente gratificante.

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Mamma Avvocato 27 Marzo 2015 - 11:34

Ecco oggi, se potessi, verrei lì da te a berci un caffè.
Perchè riconosco la tua esigenza verso te stessa come mia, le tue riflessioni assomigliano a quelle che periodicamente mi si affacciano alla mente, soprattutto se piove e sono stanchissima, le tue conclusioni, alla fine, positive.
Si cambia ruolo ma si rimane fedeli a se stessi, nel bene e nel male.
E quando il ruolo tornerà a cambiare ancora o indosserai altri panni, ritroverai di nuovo la te stessa di allora. Sempre con i suoi pro ed i suoi contro.

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Silvana - Una mamma green 27 Marzo 2015 - 15:14

Io non amo il caffè, ma per farei volentieri un’eccezione! Prima o poi ci incontriamo davvero, vedrai. Un abbraccio dalle tante donne che convivono in me.

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Lucia Malanotteno 27 Marzo 2015 - 11:59

mi rivedo in certe notti e certe fisse quando di figlio ne avevo uno solo. Troppo esigente, troppo intransigente, troppo in generale. La prima gravidanza mi ha molto cambiata, lo vedo ora che sono mamma di nuovo. Ora che ho un marito sempre nervoso e poco presente, schiacciato dal lavoro che non va, dai suoi timori di non essere all’altezza della sua famiglia meravigliosa, che vede più quello che manca che quello che c’è. Ora che ho un bambino che è più grande, ma non è ancora grande, che fa capricci che non faceva, che vuole un’attenzione diversa che non sempre riesco a dargli, con cui ci arrabbiamo troppo e troppo spesso, dimenticandoci che ha solo 4 anni. Ora che ho un altro bambino piccolo, piccolo, tutto da imparare a conoscere, con il suo corredo di coliche, controlli e sempre in braccio. Ora che gli amici supestiti sono sempre meno, perchè un figlio te lo perdonano quasi tutti, ma due in pochi. Ora che non so come farò a riprendere a lavorare il 9 giugno, che mi sembra così vicino, con due bambini piccoli da seguire, con troppi km in mezzo. Eppure vedo il bicchiero pieno a tre quarti… magari pure tu, tra un po’!
Ti mando un abbraccio, stretto e forte, forte più posso. Sei una gran mamma e una gran donna. E per la cronaca: partorire è dare la vita, tu l’hai donata due volte, guai a te se scrivi di nuovo che non sei stata capace!

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Silvana - Una mamma green 27 Marzo 2015 - 15:11

Grazie mille. Oggi è una giornata da bicchiere mezzo vuoto, ma so che presto tornerà a colmarsi. Tu cerca di vivere alla giornata, sei una delle madri più equilibrate che conosca, per cui andrà tutto bene.

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marta 27 Marzo 2015 - 12:27

mai letto una cosa in cui mi ritrovo di più!!!! è la stessa domanda che mi sono posta io e sono arrivata a darmi la stessa risposta…..è bello sapere di non essere soli! grazie!

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Silvana - Una mamma green 27 Marzo 2015 - 13:03

Grazie a te, Marta.

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loredana 27 Marzo 2015 - 13:16

Proprio la settimana scorsa, dopo una di quelle giornate in cui non mi sono mai fermata, lavoro, pannolini, lavatrici, pranzo/cena, giardino, pulizie, spesa, dormire poco, mammagiochiconme?, mi è “partita la bambola” e ho vomitato parole a mio marito e lui zitto.. mi guardava, lo vedevo che cercava di darmi risposte ma non ci riusciva. Alla fine mi ha detto: “Sei nella fase dell’adolescenza nei nostri confronti, e fai bene. Dopo due figlie, con tutto quello che ha comportato la seconda nata prematura, e tanta tanta fatica, ora stai tornando a non essere più “solo mamma”, e stai finalmente riprendendo te stessa! Brava!”
Ecco il motivo per cui l’ho sposato..
forza.. e alla faccia di tutto andate fuori tra qualche giorno, cambiare aria farà bene a tutti!
Il caffè a casa mia è buono.. ti aspetto!

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Silvana - Una mamma green 27 Marzo 2015 - 14:58

Posso ripiegare su una spremuta? 😉 Aspetto la vera primavera, magari ci vediamo all’aria aperta!

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loredana 27 Marzo 2015 - 15:24

Ce la beviamo nel giardino di casa mia! 🙂

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Ale 27 Marzo 2015 - 13:24

le tue parole sembrano le mie..esigente, perfezionista il giudice più inflessibile di me stessa..eppure sola con mio marito (senza nonni, xkè tutti trapassati) entrambi lavoriamo, nido, vìnotti insonni…eppure questa sono capace di essere! e lo sarò fino in fondo..senza compromessi e senza mai guardare gli alri..che in fondo con tutti i “benefits” che la vita gli ha dato..sanno sempre e solo lamentarsi!!FORZA MAMMA/E!

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Silvana - Una mamma green 27 Marzo 2015 - 14:57

Forza forza forza!

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esseremammaoggi 27 Marzo 2015 - 13:54

Fino a ieri mattina mi sono sentita esattamente così anche io…ma poi mi sono fatta coraggio, perché come dici tu ‘abbiamo una splendida famiglia’ e questi momenti bui passano.
Facciamoci forza :*

Reply
mena russo 27 Marzo 2015 - 16:09

Io ti ho conosciuta, avevi solo 6 anni e fino ai 10 sei stata un esempio per me! Da subito brillante, sempre attenta, comprensiva verso tutti e soprattutto dolce! Ti rivedo allo stesso modo e non hai bisogno di farti forza…. Tu sei il coraggio fatto persona! Ho pensato le stesse cose anch’io alla nascita di Andrea, ho cercato di non annullarmi mantenendo il mio lavoro e le mie soddisfazioni personali. Nella mi soddisfa quanto la voce del mio bimbo che mi dice ‘brava mamma’… Un bacio silvana! Mena

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Silvana - Una mamma green 27 Marzo 2015 - 16:49

Mi ricordo benissimo di te. E mentre leggo le tue parole mi viene da piangere. Che belle sorprese fa a volte la vita… Grazie.

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ketty 27 Marzo 2015 - 16:19

Una splendida famiglia normale! Per citare un film a me caro: “La normalità è la vera rivoluzione!”.
E da mamma credente mi viene alla mente anche un altro pensiero: “Dio si manifesta nella nostra imperfezione”. Hai una splendida famiglia imperfetta resa divina dal vostro amore. Meraviglioso che tu e tuo marito vi dividiate le ore di sonno per accudire i bambini. Meraviglioso il tuo spirito di abnegazione.
Accarezzo la tua solitudine e spero di farti un po’ di compagnia con questo commento.
Anch’io vivo giorni così e mi sento stanca. Poi mi prende un pensiero: i bambini cresceranno, il sonno si regolarizzera’ e i giorni saranno meno faticosi, è solo una fase.
Buon viaggio di relax!
Affettuosamente.
Ketty

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Silvana - Una mamma green 27 Marzo 2015 - 16:49

Grazie di cuore, ricambio la carezza.

Reply
barbara 27 Marzo 2015 - 16:45

Ultimamente condividiamo pensieri molto simili. Sempre stanca, spesso sola, sotto pressione…non è certo quello che avrei voluto, ma ê esattamente è il frutto di mie precise scelte. Posso solo dirti quello che ripeto a me stessa come un mantra: ” poicresconopoicresconopoicrescono”

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Silvana - Una mamma green 27 Marzo 2015 - 16:51

E chissà che se lo ripeto cantilenando non li faccia pure addormentare 😉 Scherzi a parte, sapermi in ottima compagnia mi dispiace da un lato (non vorrei saperti stanca e sola), ma onestamente mi consola. Ti abbraccio.

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giulia 27 Marzo 2015 - 19:04

QUesto post spiega benissimo perchè tante donne non dovrebbero fare figli!!!

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Calzino 28 Marzo 2015 - 00:35

Peccato che stiamo così irrimediabilmente lontane. Mi presenterei a casa tua almeno due volte a settimana con un vassoio di dolcetti e un pacchetto di fazzoletti per asciugare le lacrime di disperazione e quelle di riso incontenibile. Ma mica per dire. Sarebbe così, lo sento. E sarebbe bellissimo e catartico. Forza Silvana, arriveranno tempi più tranquilli e… sì, hai una splendida famiglia!

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Bart 31 Marzo 2015 - 16:18

Mi riconosco anch’io nella tua intransigenza, nel tuo schiacciante senso del dovere, nell’essere perfezionisti fino allo stremo, non accettare compromessi, essere sempre in prima linea e capace di passare sopra il proprio cadavere pur di perseguire i propri obiettivi. Anch’io studentessa modello, atleta vincente, moglie irreprensibile, e già tutto questo da solo basterebbe a rendersi la vita molto, molto più complicata e pesante di quanto in genere non debba essere. E infatti… 😉
Ma non capisco cosa tu intenda però dire con “non so più cosa rimane di quello che ero”… Quello che eri, eri. Nessuna cellula del tuo corpo è più quella di qualche anno fa, perché dovresti pretendere che il tuo cervello o la tua anima subiscano una sorte diversa? Siamo fiumi in movimento, realtà in continuo divenire… passa il tempo, cambiano le esigenze, le priorità, il modo di vedere la vita, le prospettive.
Non potrai mai essere quella che eri un tempo perché quel tempo non c’è più. E tu, come ogni organismo che voglia sopravvivere in un ambiente mutato (e talvolta ostile), devi adeguarti. Adattarsi o estinguersi. Non sarai neppure quella che avresti voluto essere perché, all’epoca, le tue idee sulla vita erano diverse. Tu SEI diversa, ma non necessariamente peggiore. Tieni fede solo ai tuoi ideali (ma non ideologie!) e sentiti libera di plasmarti su quello che il futuro ti offrirà, concedendoti il lusso di sbagliare e soprattutto di cambiare idea. E cerca di non aspettarti troppo dagli altri… cosa, questa, triste quanto vuoi ma necessaria per evitare cocenti delusioni da parte di supposti e sedicenti “amici” (te lo dico, purtroppo, per esperienza!). Tutto quello che di buono arriverà sarà inatteso e, perciò, ancora più gradito. Perché arriverà, fidati…! 😉

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Silvana - Una mamma green 31 Marzo 2015 - 19:32

Che bel commento, mi ha riempito il cuore. Grazie infinite, cercherò di farne tesoro

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