Le mamme, a Natale

by Silvana Santo - Una mamma green

Le mamme*, a Natale, si ripetono l’un l’altra quanto sia faticoso essere mamme a Natale: i pacchetti da incartare, gli addobbi, i permessi al lavoro per assistere alla recita scolastica, al saggio, al concerto dell’oratorio. Ma poi, ogni volta, guardano i loro figli vestiti da pastorelli e stelline, goffi e teneri come l’infanzia, come la purezza, come l’innocenza. Li guardano, nei loro costumi fatti in casa, con le loro aureole sbilenche sulla testa, con le ali frananti, i brillantini sparsi ai loro piccoli piedi, ascoltano le loro voci che cantilenano una filastrocca zuccherosa, che cantano fuori tempo un canto natalizio mentre loro dondolano di qua e di là. E invariabilmente si emozionano, le mamme a Natale, con gli occhi lucidi e il cuore in subbuglio. Spiazzate dal candore e dalla verità che i bambini emanano, a Natale e tutti i giorni dell’anno (se noi adulti impariamo a guardarli davvero).

Le mamme, a Natale, guardano in cagnesco il termometro, all’erta contro i suoi agguati più subdoli. Ne sono esperte, del resto, a meno che non sia il loro primo Natale da mamma. Sfiorano fugaci le fronti figliesche, tastano orecchie, ascoltano respiri. Magari spremono arance e sciolgono fermenti lattici dentro un bicchiere, fattucchiere moderne che tentano di allontanare il male. E intanto incrociano le dita e pregano il dio degli antipiretici di risparmiarle almeno quest’anno.

Le mamme, a Natale, raccontano una bugia dolce e amorevole. Che non è un inganno, ma un regalo per la vita. Una bugia che fa rima con magia, che sa di sogni, di fiaba e di promesse mantenute. Le mamme, a Natale, sono tristi per un momento quando quell’inganno, alla fine, si spezza, vinto dal tempo che passa e dalla consapevolezza che incalza. Che ci fa uomini e ci fa donne, ma uccide lentamente il bimbo che vive in noi.

Le mamme, a Natale, corrono sull’orlo di un precipizio. Camminano sulle mani, saltellano sulla punta di un piede solo. Fanno acrobazie funamboliche per incastrare orari, acciuffare scadenze, tappare falle e riempire buchi. Fanno magie, compiono imprese. Realizzano miracoli: dopotutto è Natale!

Le mamme, a Natale, guardano al bambino che nasce con uno spirito nuovo. Consapevoli che un parto, divino o umano che sia, resta comunque un miracolo, un nuovo inizio, una possibilità di redenzione e cambiamento. Che avvenga dentro una stalla o nella vasca riscaldata di un reparto maternità. Le mamme, a Natale, ricordano un po’ meglio di essere anche figlie, o di esserlo state per una parte forse troppo breve della loro esistenza. E questo è forse il vero miracolo del Natale, il suo incantesimo, il regalo per tutti. Ritornare piccoli, almeno per un momento. Ritornare bambini, ritornare innocenti. Ritornare liberi.

*E allo stesso modo i papà, mi sento di poter dire anche se non sono una di loro.

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2 Commenti

Davide Bianco 26 Dicembre 2018 - 09:09

Le mamme in fondo sono il Natale, instancabili, senza mode e gioielli, tra fornelli e un grembiule sempre macchiato di sugo sono come le luci dell’albero, sono il presepe. La mia e partita che avevo solo 12 anni, e l’albero non si è più acceso, le mamme non dovrebbero mai morire, dovrebbe essere vietato, come dovrebbe essere vietato crescere a Natale, sentirsi adulti. Il Natale in fondo è quel giorno dove ognuno di noi in qualche modo ritorna bambino, magari solo per cinque minuti. Io ho spento le luci dell’albero,
magari non avrò un babbo Natale ad aspettarmi fuori alla porta, ma ho sempre cinque minuti dove ritorno bambino, come la mezzanotte del 24 dicembre, come i bambini che aspettano i regali, perché le mamme a Natale in qualche modo ci devono essere sempre, come quando venivano a prenderci all’uscita di scuola, con lo stesso amore e timore che tutto sia andato bene.

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Silvana - Una mamma green 7 Gennaio 2019 - 13:49

Grazie! Ma io dico che sono i figli che non dovrebbero mai morire. <3

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