Madri contro madri. Io ne ho le scatole piene

by Silvana Santo - Una mamma green
madri contro madri

È ora di finirla. Davvero, non se ne può più. E le tette e il lettone e i vaccini e il nido e il tempopersé e l’autosvezzamento e le fasce e i nonni. E le mamme ad alto contatto, le mamme montessoriane, le mamme in carriera, quelle vegane e quelle moderne. Le mamme fighe e quelle organizzate, le mamme degeneri e le mamme per caso. E basta. L’universo delle madri, per lo meno sul web, è popolato di definizioni che manco il dizionario Garzanti. C’ha più gironi del campionato di calcio di serie D e dell’inferno dantesco, ma all’inferno ci somiglia, tale è il livore che lo appesta. E pure al calcio dilettantistico, vista la competizione ottusa e volgare tra le diverse “categorie”. Come se fosse una gara. Come se ci fossero medaglie, punteggi e retrocessioni. Che pena.

C’è quella che allatta al seno per 3 anni e si sente migliore di chi ha scelto il biberon, che a sua volta guarda l’altra come una sfigata morbosa e piena di frustrazioni. C’è la madre che usa la fascia e “poverino quel bimbo nel passeggino lontano lontano da mamma sua”, la mamma con l’ovetto figo e “ma non soffocano nelle fasce da africani?”. Quella autosvezzante che “tu gli dai le pappe? Ah.”, e l’altra che sologliomogeneizzatisonodavverocontrollati. Ché, non lo sai? Quella convinta che suo figlio sarà autonomo e autoironico e autosufficiente (onanista no?) perché lo tiene nel suo letto, e l’altra sicura che cosleeping uguale basta sesso e matrimonio finito e figli viziati e perlamordiddio. Quella contro i vaccini, assolutamente certa che chi aderisce al piano vaccinale sia meno informata di lei. Quella che vaccina pure contro le unghie incarnite e lincerebbe chi non lo fa come gli untori di Manzoni. Dagli all’untore. Anzi, all’untora. La madre che non si separa mai dai figli e pensa al nido come a una versione moderna della ruota degli esposti, quella che i bambini devono dormire dai nonni per essere autonomi. C’è la madre che “Non ti trucchi? Allora ti trascuri, la coppia è importante, tuo marito che ne pensa, sei prima donna che madre, così crollano i matrimoni, devi prenderti del tempo per te”. E ovviamente c’è quell’altra che di fronte a una “collega” truccata e pettinata spara a zero: quella trascura i figli, io sono migliore di lei. Balocchi e profumi, proprio. C’è la nemica giurata di Estivill, che toglierebbe i figli a quella che li ha lasciati piangere la notte. Che dal canto suo è pronta a scommettere che i figli dell’altra sono dipendenti e deboli. Non è normale, dice. Non è sano. La tipa che lavora e povera te che stai in casa, e sai che frustrazione e la sudditanza economica. L’altra che sta a casa e povera te che vai al lavoro, e chi ti cresce i figli e sai che senso di colpa.

Ma perché? Perché pensare che la strada che si è scelta per sé sia la migliore (se non la sola!) possibile? Perché pretendere di conoscere tutte le risposte, pure alle domande che gli altri nemmeno si pongono? È così difficile credere davvero che tutte le madri agiscono nella convinzione e con l’intento di fare il bene dei propri figli?

La verità è che aver deciso di allattare a richiesta non mi autorizza a ritenermi migliore di chi non lo fa. La scelta di dormire coi bambini, o di portarli in fascia, non è di per sé più giusta di quelle opposte. La volontà di non viaggiare, o uscire di sera, senza i miei figli non mi rende una madre più virtuosa di chi si comporta diversamente. Queste cose vanno bene per me. Funzionano nella mia famiglia, perché mi rendono felice, perché rendono giustizia al mio modo di essere, di amare e di vivere (e a quello del padre dei miei figli, per inciso, che ormai mi sembra che il genitore maschio conti, nel bene e nel male, meno di una pianta finta dell’Ikea).

E però è altrettanto vero il viceversa. Non accetto che una mamma che non ha allattato insinui che io stia viziando i miei figli perché gli offro il seno dopo l’anno di età. Non permetto alle madri che viaggiano o dormono senza prole di ironizzare sulle mie scelte diverse, di giudicare – male – i miei figli senza conoscerli. Non consento sentenze sommarie sulla mia vita di coppia basate sul fatto che non esco la sera senza i bambini.

Sono cavoli vostri. E sono cavoli miei.

Pensate alle persone che stimate, a quelle cui volete bene e a quelle che proprio non potete soffrire. E ora chiedetevi cosa sapete della loro prima infanzia, del modo in cui sono stati cresciuti, del letto in cui dormivano da piccoli. Poco o niente, probabilmente. Perché non è una tetta a fare il carattere di un uomo. Non sono le vacanze coi nonni a deciderne la personalità.

E allora permettete a ogni madre di sbagliare nel modo che più le somiglia, perché è esattamente quello che state facendo anche voi.

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164 Commenti

Morna 20 Febbraio 2015 - 10:19

Ohhhhhhhh, più chiaro di così!!! Concordo in pieno, e mi dispiace se le nostre Fenomenologie sono spesso viste come un “fomentare la guerra”. L’intento è esattamente opposto, e cioè far capire che non c’è un modo giusto e uno sbagliato di essere mamme, e che (questo però è un punto di vista personale, condivisibile o meno) ogni estremismo è un pochino “ridicolo”, in fondo.

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Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 12:59

Perdona la presunzione, ma lo avevo capito 😉

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lucia 20 Febbraio 2015 - 10:19

Quanto sono d’accordo con te! Ma tanto. Mi capita spesso di scrivere sul tema delle mamme contro, e delle mamme Perfette! M perfette di che? Le madri perfette non esistono, ma esistono mille modi di essere brave mamme, no?

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Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 13:02

Sostituisci pure “madri” con “persone”, aggiungo io. :*

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Luisa 20 Febbraio 2015 - 10:19

Applauso! Io ormai ho iniziato a fare spallucce di fronte ai commenti non richiesti: tanto, qualunque cosa si faccia c’è sempre chi ritiene che si stia sbagliando (e per carità, qualche giudizio, magari senza volerlo, l’ho emesso anch’io). Tanto vale agire come riteniamo più opportuno, “noi” inteso come famiglia.

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Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 13:01

Il lato positivo dei commenti non richiesti è che mi hanno insegnato a parlare solo se interrogata (poi, per carità, sbagliamo tutti, e ci mancherebbe).

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Cristina 20 Febbraio 2015 - 10:32

Splendido post 🙂 Buon venerdì e buon fine settimana!

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Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 13:03

Altrettanto, e grazie! 🙂

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V 20 Febbraio 2015 - 10:37

Grazie. Non avrei saputo scrivere di meglio. Concordo con te su tutta la linea: infatti quando ho letto i commenti al vetriolo che si riferivano in particolare alla mamma Lavoratrice, la prima dell’intervista in cui è stata intervistata anche Ceraunavodka, mi sono arrabbiata tantissimo.
E non perchè lei mi somigli nel suo modo di essere madre, ma perchè i commenti cattivi quelle che sanno solo giudicare non li risparmiano a nessuna.
A me vien da pensare, mi sbaglierò, che quando una madre si permette di giudicarne un’altra che fa diversamente da come fa lei, probabilmente parla solo per invidia, invidia dell’approccio altrui, del suo modo di stare accanto ai figli come lei non sa fare ad esempio, o viceversa di come l’altra sia capacissima di uscire lasciando a casa la prole senza nessun senso di colpa. Un modo come un altro per sentirsi migliore in un ruolo nella quale comunque ci si sente sempre e comunque sbagliate.
Tutto qua, secondo me solo invidia. Insensata e immotivata, ma solo invidia.
Di quella che fa male e che ci tiene disgiunte inutilmente quando invece ci sarebbe solo bisogno di stare unite.

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Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 13:07

Più che invidia, secondo me spesso è insicurezza. Scatta una specie di “vedi, quella è peggio di me!” che fa sentire assolte, migliori. Invece dovremmo difenderci tra noi, sostenerci. Sforzarci di comprendere anche chi non ci somiglia.

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Bart 20 Febbraio 2015 - 10:46

Parole sante! 😉
Anch’io sono stufa di dovermi giustificare (!!!) per le mie scelte impopolari… parto in casa, allattamento prolungato, EC, fascia, vaccini, cosleeping, primarie montessoriane (pubbliche) e quant’altro… Non sono semplici etichette, non pretendono di definire standard comuni, sono scelte di vita strettamente personali lungamente ponderate!
La cosa che mi dà più fastidio, tra l’altro – oltre naturalmente alle offensive e infamanti insinuazioni d’essere una madre degenere – è che restituiscono di me uno stereotipo di fricchettona e new-age che non mi appartiene neppure lontanamente, iperrazionale, previdente e maniaca del controllo quale invece io sono!
Vivi e lascia vivere, l’importante è aver fatto consapevolmente le migliori scelte possibili… per se stesse e la propria famiglia.

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Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 13:08

Vivi, lascia vivere e impara dal diverso!

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Bart 20 Febbraio 2015 - 13:49

Migliori ovviamente era in senso relativo, non vorrei essere fraintesa da qualcuno! 🙂
Il problema è che è proprio la DIVERSITA’ a far paura, a creare reazioni violente e rancorose! Se fai parte di un certo tipo di società devi abbracciarne sempre e insindacabilmente la cultura dominante, perché si fa così da decenni e basta, tutti se lo aspettano e anzi si sentono minacciati dal tuo comportamento anomalo. Che di solito liquidano sommariamente e sarcasticamente come “estremismo”, mentre chi sta nel mezzo e segue le regole del clan è protetto da qualunque giudizio.
Scommetto che saremmo tutte più rilassate e disponibili se dovessimo “giudicare” usanze, per quanto a noi incomprensibili, di una diversa (e lontana) cultura… basta che nessuno metta in discussione le solide basi della nostra comunità dal suo interno!

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mammaalcubo 20 Febbraio 2015 - 10:46

Hai ragione, queste tirate di capelli virtuali hanno proprio stufato.
I giudizi “aggratis” hanno proprio stufato.
Io ho allattato poco e non ho mai praticato il cosleeping, ma credo di amare i miei figli indipendentemente da questo e non giudico chi fa diversamente. Ogni mamma ha il diritto di provare, di scegliere e anche di sbagliare ma sempre nel nome dell’amore per i suoi bambini, non nel nome di una teoria.

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Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 13:10

E di cambiare idea, pure. Mica siamo statue?

Reply
Calzino 20 Febbraio 2015 - 10:55

Clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap Clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap Clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap Clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap Clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap.
(Standing ovation, tutti insieme, eeeehhhhh ohhhhhhhh làlàlàlàllà!)

Reply
Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 13:09

Che matta che sei! 🙂

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lisa 20 Febbraio 2015 - 11:47

Concordo pienamente con te!!!
Purtroppo sembra veramente che ci sia una sorta di gara…..ma possibile che non si riesca ad aprire gli occhi e accettare che ognuno fà quello che ritiene meglio per se, per la propria famiglia e per i propri figli!!!

Reply
Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 13:25

Purtroppo no, ma non perdiamo le speranze!

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Lola 20 Febbraio 2015 - 11:48

Finalmente! Non se ne può veramente più di ‘sta guerra tra madri. Ecchec… Basta. Avrei potuto scriverlo io questo post, quasi parola per parola. E ora lo condividerò sperando che serva a qualcosa…

Reply
Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 13:11

Grazie Lola. Io l’ho pensato come una specie di “prestampato” da far girare all’occorrenza 😉

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Anya 20 Febbraio 2015 - 12:13

Già, è proprio così: sdrammatizzare dovrebbe servire proprio a far capire che tutte noi abbiamo dei limiti, che tutte noi siamo “attaccabili” (come presa in giro, s’intende). Eppure c’è chi ancora si erge a paladina della genitorialità, tutto il resto è un fallimento. Siamo tutte qui intente a prendere le misure, sbagliare, rimediare, amare, e poi eccole, arrivano e ti sputano addosso. Perché si può ridere, scherzare, scommetto che i miei orecchini patacca fanno sorridere più di una persona. Ma vi prego, i giudizi sulle mamme, quelli no.

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Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 13:13

Navighiamo a vista. Tutte. E invece di avvisarci tra noi dei pirati e delle tempeste, ci speroniamo a vicenda.

Reply
susterix 20 Febbraio 2015 - 12:13

Sarei pronta a scommettere che i primi nemici delle madri non siano realmente le altre madri, ma… Tutto il resto del mondo, che naturalmente sa già tutto su come si crescono i figli senza nemmeno la fatica di doverlo mettere in pratica. Chi invece ci è guarda passato in genere è più clemente ed elastico. Dico in genere. La rete è un teatrino e di qualcosa si dovrà pur parlare… Se lo si fa insultandosi a vicenda viene meglio!

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instamamme 20 Febbraio 2015 - 12:23

Mah secondo me non è questione di mamme o no. E’ questione di donne, sempre acide, in competizione e insicure e pronte a crearsi falsai sicurezza criticando le altre. La maternità è solo un’occasione in più ma qualsiasi occasione è terreno di scontro, purtroppo.

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Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 13:15

In effetti è così. Ricordo con orrore le mie case da giovane lavoratrice fuorisede, abitate solo da donne, e gli uffici al femminile. Fortuna che il mondo è pieno di belle eccezioni!

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instamamme 25 Febbraio 2015 - 09:34

Non è che i gruppi di economia domestica o moda siano diversi. Che tristezza.

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Cosmic 20 Febbraio 2015 - 12:35

d’accordo su tutto tranne che sui vaccini. perchè chi non vaccina il proprio figlio mette a rischio tutta la società, e i danni li paghiamo tutti anche – ma non solo purtroppo – in termini economici. perchè se mio figlio neonato si becca il morbillo e rischia l’encefalite per colpa di tuo figlio che non è vaccinato non sono solo affari tuoi. perchè i ricoveri per le complicanze di certe malattie li paghiamo tutti, con le nostre tasse. e appunto un antivaccinista è proprio come un evasore fiscale: gode dell’immunità di gregge, si approfitta del fatto che tutti gli altri siano vaccinati senza però contribuire per quanto gli spetta. certe questioni sono scelte personali, altre sono opinioni sindacabili e possono dipendere da tanti fattori che nessuno dovrebbe giudicare. un fatto scientifico però non è un argomento sul quale dibattere e sul quale ogni opinione ha la stessa dignità, specie se la cosa riguarda la vita di altre persone. probabilmente un antivaccinista è convinto di essere informato (la scelta delle fonti però è alquanto opinabile) ma è in realtà solo un ignorante, senza voler dare a questa parola un significato offensivo, semplicemente ignora le basi della statistica medica, dell’epidemiologia, del metodo scientifico.

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Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 13:22

Nel merito sono d’accordo, e colgo ogni occasione per diffondere esattamen0te le stesse argometazioni. Nel metodo, spesso ho riscontrato, in chi sostiene la causa dei vaccini, una violenza verbale ingiustificabile e, per giunta, controproducente. Un conto è dire “non condivido il tuo punto di vista e ti spiego il perché”, altro è urlare “dovrebbero toglierti i figli”.

Reply
Bart 20 Febbraio 2015 - 14:15

Vergognati tu per l’ignoranza che dimostri! Passa almeno tre o quattro mesi della tua vita a studiare intensivamente l’argomento su testi medici, a controllare l’incidenza epidemiologica di tutte le malattie tramite i dati OMS, come ho fatto io, e poi ne riparliamo.
Ti stupirà forse sapere che una scelta del genere non viene presa leggendo Cosmopolitan, e che gli antivaccinisti non hanno l’anello al naso, anzi spesso una cultura superiore alla media (a proposito, io ho una laurea magistrale a pieni voti alla Bocconi, pensa un po’).
Sappi che esistono medici, pediatri e dirigenti ospedalieri (pubblici) che contestano i vaccini, se inoculati in maniera acritica, e sappi che esistono riflessioni argomentate scientificamente da medici che dimostrano che l’effetto gregge non solo non protegge dalle malattie (ad esempio il morbillo), ma invece ha contribuito a selezionare un ceppo più resistente e pericoloso.
Sono stufa di parlare con persone ignoranti, maleducate e supponenti. Se sai leggere, oltre che scrivere, dai un’occhiata a queste informazioni del pediatra neonatologo dott. Tasca.
Sono in forma divulgativa, scommetto che ce la puoi fare anche tu.
http://www.mammeonline.net/le-vaccinazioni-non-obbligatorie
http://www.mammeonline.net/riflessioni-sulle-vaccinazioni-di-massa-morbillo
http://www.mammeonline.net/index.php?q=ancora-sulla-vaccinazione-antimorbillo&page=1
http://www.mammeonline.net/Vaccinare-contro-Morbillo-%28Measles%29-Rosolia-%28Rubella%29-e-Parotite-%28Mumps%29
P.S. Io non fumo e non ho mai fumato in vita mia, non sono in sovrappeso e curo la mia alimentazione. Devo dunque dedurre che chi fuma e si ammala sia al pari di un evasore fiscale, dato che pago anche con i miei soldi le sue cure? E chi fa una dieta scorretta e ha il colesterolo alto? E chi fa sport pericolosi?
Ma sì, dagli all’untore… siamo a livelli da Medioevo.

Reply
Bart 20 Febbraio 2015 - 14:41

P.P.S. Sto rispondendo a Cosmic, non a Silvana… che avrà anche rispettabilissime idee diverse dalle mie ma non si rivolge mai ad alcuna con frasi o insinuazioni offensive!

Reply
Milly 21 Febbraio 2015 - 19:57

Non discuto sulle tue argomentazioni,ma la tua vanità è ridicola. Una laurea alla Bocconi…dovrebbe impressionare qualcuno il fatto che ti sei comperato una laurea in un’università per fighetti figli di papà che non sono in grado di studiare e di conseguire una laurea in un’università pubblica??

Bart 21 Febbraio 2015 - 23:07

La tua supponenza è ancora più ridicola, e una volta tanto sarebbe invece il caso di discutere del merito del discorso e non di inezie. Sono stata tacciata d’ignoranza e ho risposto a tono.
Mi sono diplomata a un liceo classico STATALE con ottimi risultati, invece la facoltà di Economia e Commercio nell’università pubblica, ai miei tempi, era molto distante dalla mia città e le alternative più vicine erano solo la Bocconi o la Cattolica.
Tanto per la cronaca, i miei genitori erano dipendenti pubblici e la Bocconi fino a prova contraria funziona a fasce di reddito, ma sei troppo arrogante e maleducata per farti insinuare il dubbio.
L’ammissione, i buoni voti ai 32 esami e la laurea, invece, li ho ottenuti grazie alla mia intelligenza e al mio duro lavoro, non certo per impressionare becere subdotate come te.
Se hai argomenti interessanti sull’argomento del blog esponili. Altrimenti stai zitta che fai una figura migliore, la prossima volta.

Silvana - Una mamma green 22 Febbraio 2015 - 09:17

Ragazzi, vi prego di moderare i toni. Altrimenti si finisce con il contraddire palesemente il messaggio del post che state commentando 😉

Anna 20 Febbraio 2015 - 17:06

Grazie mille per questi link. Si sente il bisogno di far sapere che non vaccinare o posticipare le vaccinazioni o decidere quali fare e quali no è frutto di riflessione e informazione, non certo di un atteggiamento anti-scientifico ed egoista.

Reply
Bart 22 Febbraio 2015 - 12:25

Silvana, perdona l’accendersi dei toni ma il “volemose bene” funziona solo tra persone educate, e io purtroppo non riesco a porgere l’altra guancia alle offese gratuite e meschine.
Le mie scelte sono semplicemente il sofferto frutto di lunghissime riflessioni e studi, il tutto solo nell’esclusivo interesse di mio figlio. Se dovessi sbagliarmi, saprò comunque di aver sbagliato in assoluta buona fede, non certo per ignoranza o pressapochismo.
Non voglio convincere nessuno e non cerco approvazione, altrimenti non avrei certo fatto scelte così impopolari ma avrei seguito acriticamente il gregge, come si limita a fare la maggior parte – non tutta certo – della gente. Mi sembra tuttavia giusto portare ANCHE la mia esperienza, magari come spunto di riflessione. Purtroppo, però, quando qualcuno è contrario alle mie idee solitamente si limita a offendere e mostrare biechi preconcetti, quasi mai ribatte su un piano razionale o scientifico cosa che, a dirla tutta, sarebbe invece alquanto stimolante in quanto dialettica costruttiva!

Vincenzo 20 Febbraio 2015 - 23:38

E’ proprio questo genere di affermazioni (quello di Cosmic) che causa le guerre tra mamme (e anche papà) di cui si parlava nell’articolo.
Anche perché le affermazioni che fai sono, oltre che violente, anche del tutto imprecise.
Ad esempio, tu affermi “si approfitta del fatto che tutti gli altri siano vaccinati”.
La risposta è di una facilità disarmante: non c’è nessuno studio delle case farmaceutiche (quelli indipendenti non esistono) che garantisca l’immunità permanente.
I vaccini sono garantiti al massimo dieci anni, quindi, basandosi sul calendario vaccinale, tutte (o quasi) le persone maggiorenni non hanno alcuna protezione dalle malattie per le quali sono state vaccinate da piccole. Solo chi si è vaccinato negli ultimi 10 anni ha una bassa probabilità di contrarre quelle malattie. Questo basandosi sugli studi scientifici delle case farmaceutiche.
Poi affermi: “se mio figlio neonato si becca il morbillo e rischia l’encefalite per colpa di tuo figlio che non è vaccinato non sono solo affari tuoi” e anche qui la risposta è semplice: dal momento che il vaccino non da una immunità permanente, allora prima di preoccuparti di mio figlio, controlla di aver fatto il richiamo al vaccino negli ultimi 10 anni, lo stesso vale per tuo marito, per i nonni, i cugini e tutti i parenti. Lo stesso vale per i genitori degli amichetti di tuo figlio (lui giocherà con gli amichetti in presenza dei genitori).
Hai un’alternativa però: fino a quando tuo figlio neonato non venga vaccinato contro il morbillo (1 anno di vita) tienilo lontano da chiunque non sia immune (praticamente tutti gli adulti), compreso te, tuo marito ed i nonni a meno di aver fatto il richiamo negli ultimi anni.
Se il 100% dei bambini viene vaccinato, l’immunità di gregge NON esiste. Per esistere tutti dobbiamo rinnovare tutti i vaccini ogni 3-10 anni (a seconda del vaccino).
E si potrebbe continuare all’infinito. Di documentazione scientifica ce n’è in abbondanza.

Reply
Ellie 22 Febbraio 2015 - 06:20

Mi permetto di dissentire. Relativamente alle malattie esantematiche, che si prendono una volta sola nella vita, dopodiché l’organismo sviluppa anticorpi in grado di resistere a futuri attacchi, il vaccino consiste nell’iniezione del virus “modificato” tanto da non essere nocivo ma al contempo da far sviluppare gli anticorpi di cui sopra. Quindi io, che sono vaccinata contro il morbillo, ad esempio(e sono viva e non ho problemi di autismo ed altro… che fortunella, eh?), non posso contrarlo e, conseguentemente infettare mio figlio.

Reply
Bart 22 Febbraio 2015 - 10:23

Ellie, lungi da me voler fare proselitismi ma ciò che asserisci non è corretto scientificamente. L’immunità permanente, quella che dura “tutta una vita”, si ottiene solo contraendo il virus selvaggio.
Saprai poi che, anche tra i vaccinati (soprattutto di MPR), non sono infrequenti casi di infezione proprio da parte delle malattie per le quali sono stati vaccinati, nonostante la sieroconversione sia stata confermata dagli esami.
Meglio di me possono spiegare questo concetto gli scritti del dott. Tasca, i cui link ho segnalato più sopra, in cui tra l’altro dice che:
“In un interessantissimo articolo su J Immunol [7] si nota la seguente frase “The presence of passive antibodies to measles had no effect on the specific T-cell proliferation or IFN-gamma production after measles stimulation. Cellular immunity to measles infection and vaccination may be limited in infants…” Questo per significare che la presenza di anticorpi non fa immunità. A conferma di quanto detto, in un altro articolo su Arch Virol [8] compare la seguente conclusione (che traduco letteralmente): “Questi risultati indicano che, contrariamente al virus morbilloso selvaggio, il vaccino vivo provoca difficilmente l’attivazione delle citochine nell’ospite, il che porta a citolisi apoptosica dei linfociti non infettati, a linfopenia e ad mmunodepressione, quindi determina una scarsa risposta immune al virus”. Vogliamo ancora dire “efficace” quando parliamo di vaccino antimorbillo? Parliamo ora della “sicurezza”. Si ignora (non so quanto volutamente) che le complicanze del morbillo sono dovute alla sua capacità immunosoppressoria. In un interessante studio condotto a Pisa e pubblicato su Pediatr Med Chir [9] si dice “Questo studio (nei vaccinati) conferma la presenza di una immunosoppressione principalmente di ordine funzionale riguardante la risposta cellulomediata, in una popolazione di bambini pertinenti ad un’area (socio-economicamente) sviluppata”. Ciò significa che vaccinando contro il morbillo si rischia di vedere il bambino ammalarsi di qualcos’altro.”.
Puoi leggere l’articolo su http://www.mammeonline.net/Vaccinare-contro-Morbillo-%28Measles%29-Rosolia-%28Rubella%29-e-Parotite-%28Mumps%29
Troverai tutti i riferimenti bibliografici a piè di pagina, comunque te li riporto anche qui:
[7] J Immunol 1999 May 1;162(9):5569-75
IL-12, IFN-gamma, and T cell proliferation to measles in immunized
infants.
Gans HA, Maldonado Y, Yasukawa LL, Beeler J, Audet S, Rinki MM,
DeHovitz R,
Arvin AM.
Infectious Diseases Division, Department of Pediatrics, Stanford
University
School of Medicine, CA 94305, USA.
[8] Arch Virol 2001;146(5):859-74
Comparative analysis of host responses related to immunosuppression
between measles patients and vaccine recipients with live attenuated
measles vaccines.
Okada H, Sato TA, Katayama A, Higuchi K, Shichijo K, Tsuchiya T,
Takayama N, Takeuchi Y, Abe T, Okabe N, Tashiro M.
Department of Viral Diseases and Vaccine Control, National Institute
of Infectious Diseases, Musashi-Murayama, Tokyo, Japan.
[9] Pediatr Med Chir 1998 May-Jun;20(3):213-6
The cell-mediated response after measles vaccination.
Pala S, Crimaldi G, Consolini R, Macchia P.
Istituto di Clinica Pediatrica, Universita di Pisa, Italia.

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Maria Chiara Capacci 20 Febbraio 2015 - 12:52

Esatto! cerchiamo di essere meno maligne e sapute, non possiamo pretendere di sapere cosa fare al posto di altri se prima non abbiamo provato a calzare le loro scarpe…

Reply
Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 13:24

Magari ci riuscissimo un po’ più spesso. Me per prima.

Reply
principessecolorate 20 Febbraio 2015 - 13:41

Ciao! condivido ogni parola, e aggiungo che il mondo e’ bello perche’ e’ vario, e questo non tutti lo sanno accettare ed apprezzare! Salutissimi, Enrica.

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Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 14:47

Parli con hna che ha la fissa della biodiversità! 🙂

Reply
Mamma avvocato 20 Febbraio 2015 - 14:04

Tutto vero ma, al di là delle violenze verbali eccessive e degli insulti, che proprio non comprendo, credo che in parte questo giudicare gli altri e cercare di difendere le proprie idee sia naturale è impossibile da evitare.
Il problema è che sfocia troppo spesso in cattiveria e in frustrazione repressa, anziché in un sano contradditorio che lascia tutti più istruiti e non offesi, come invece dovrebbe essere.
Ah, quanto dici sugli adulti ed il poco che sappiamo su quando erano bambini e’ verissimo e dovrebbe essere ricordato più spesso!!!!!

Reply
Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 14:46

Certo. Viva la dialettica, ma senza supponenza!

Reply
melatequilabionda 20 Febbraio 2015 - 14:42

Sai cosa è che da fastidio in modo profondo a me
La vanteria di essere una pessima mamma.
Non esiste un modo giusto universalmente di essere un bravo genitore, ognuno fa quello che può nei suoi limiti e in base al suo vissuto, trovando la giusta misura della serenità.
Poi magari un giorno ci si accorge di aver fatto degli errori, ma è una consapevolezza che arriva col senno di poi perché al momento si era convinte di star facendo bene.
Quello che io ODIO sono le vanterie di chi sa di non stare facendo del suo meglio semplicemente perché non ha voglia di sbattersi.
Tipo quella che in un forum si vantava, vantava sul serio, di dare alla figlia il biberon di latte rancido per essere stato tutta la notte in estate sul comodino, perché non aveva voglia di alzarsi.
O quella tutta orgogliosa di lasciar piangere “il piccolo rompi coglioni” perché lei DOVEVA darsi lo smalto e farlo asciugare, e che cazzo vuole quel nano, che mi lasci in pace.
O quella esaltata perché lei è Figa, vuole andare nei pub e quindi si porta il figlio in locali all’una di notte con la musica alta anche se orari e décibel fanno malissimo ai bimbi piccoli perché “io voglio essere una mamma Figa e mostrare al mondo che al primo posto vengo io”
Ecco, questo mi urta oltremodo. Non il fatto che tu sbagli ma che ti vanti di star sbagliando. Cioè, sai benissimo di star facendo una cosa non bella, lo dici anche, e ne ridi.
Ma scusa, allora cosa hai fatto un figlio a fare? Se l’hai fatto per sbaglio potevi fare la 194, se l’hai voluto era meglio che ragionassi un attimo invece di fare la splendida che parla del figlio come di un fastidio
Per la cronaca: allattato oltre due anni ma sostenuto amiche che hanno voluto mollare dopo pochi mesi perché erano esaurite, portato in fascia ma anche nel passeggino, auto svezzamento, co sleeping ma una volta a settimana mio figlio dorme dai nonni da quando ha 3 mesi.
Se passo una settimana vedendolo molto poco rinuncio a fare qualcosa da sola il sabato e la domenica perché è una nostra esigenza, ma se invece lo vedo sereno mi prendo qualche ora per me senza sensi di colpa

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Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 14:45

Mi hai fatto venire in mente questo mio vecchio post, forse volevamo dire la stessa cosa:http://unamammagreen.com/la-moda-della-madre-degenere/

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melatequilabionda 20 Febbraio 2015 - 14:55

Infatti avevo commentato come fra fru 🙂

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Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 14:59

😉

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Anto 20 Febbraio 2015 - 16:37

D’accordissimo col tuo post su tutta la linea.
E molto d’accordo con melatequila: ma che è la gara ad essere peggio?
Io davvero non capisco.
Innanzitutto perché i figli, da quando sono piccoli, vanno rispettati.
Sono esseri umani che hanno i loro bisogni e il loro diritti: altro che pub all’una e latte rancido!!
Tutte possiamo sbagliare e tutte possiamo compiere degli errori “in buona fede”: ma errare sapendo di errare e nei confronti del proprio figlio la trovo una cosa davvero triste e sciocca.

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Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 17:33

Infatti ci si ostina a chiamarli “bambini”, ma non sono altro che persone!

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Franci 20 Febbraio 2015 - 16:38

Ho riso tanto leggendo l’articolo, l’ho trovato un po’ estremo ma abbastanza realistico. Il fatto è che dal momento in cui diventi MAMMA si apre un mondo, anzi un universo.
Personalmente fino a poco fa pensavo che i dibattiti più accesi fossero quelli del mio settore (sanitario/educativo) e quelli tra vegani/vegetariai e carnivori.

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Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 17:40

Infatti il peggio si raggiunge nelle discussioni tra mamme in fatto di salute e alimentazione 😀

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Enis 20 Febbraio 2015 - 17:09

Questo video calza a pennello al post 🙂
https://www.facebook.com/video.php?v=10153579065959148

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Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 17:37

È bellissimo! Lo condividerò sulla mia pagina, grazie. 🙂

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Manuela Giacosa 20 Febbraio 2015 - 17:27

Non sono mamma, ma è una sacrosanta verità. Essere madri non deve essere una prigione; ognuna deve trovare la sua strada, il suo percorso che renda felice lei e il bambino. Nessun bambino potrà crescere bene se avverte di essere un peso, un bambino è felice se lo sono anche i suoi genitori. Non è mai la quantità di tempo o di attenzioni che si dedicano a fare la differenza, ma la qualità.

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Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 17:38

Non bisogna essere madri per saperlo, basta essere figli 😉

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fra 20 Febbraio 2015 - 18:22

Bravissima!!!! Io mi faccio sempre un sacco di risate leggendo le 50sdm… E si che fra le descrizioni trovo spesso qualcosa di mio!
Poi, per esperienza personale, certe lotte di classe cominciano addirittura con gli esami prenatali: tante volte ho dovuto spiegare ad amici vari perchè, come coppia, avevamo coscientemente scelto di non far alcuni esami…. E certe risposte erano davvero poco “da amici”!

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Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 18:46

Pensa che io ho comunicato al mondo la mia seconda gravidanza dopo la 20ima settimana 😉

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Luisa 25 Febbraio 2015 - 18:38

Ecco, vera anche questa scritta da Fra: noi abbiamo ricevuto giudizi poco piacevoli perché abbiamo scelto di sottoporci a certi esami (amniocentesi). Ma amen: noi abbiamo fatto ciò che ci siamo sentiti.
E nonostante l’esito (sindrome di Down) la gravidanza l’abbiamo portata avanti, e il nostro piccolo fiore è con noi da quasi 14 mesi. 🙂

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Silvana - Una mamma green 25 Febbraio 2015 - 20:57

Esperienza opposta: niente amniocentesi, la seconda volta nemmeno traslucenza nucale e: “Ma come mai? Siete sicuri? Non è da incoscienti?” Come vedi siamo tutti nella stesaa barca, come sempre 😉

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Alessia 20 Febbraio 2015 - 18:31

Mi dispiace ma non del tutto concorde…io sono dell’impressione che il primo pensiero non sia la mamma ma il bambino. Agire nel bene sempre è pressoché impossibile, ma almeno nelle cose in cui è certo che sia la strada giusta una mamma ha ben poche scuse…

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Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 18:45

Il problema è quel “certo” 😉

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esseremammaoggi 20 Febbraio 2015 - 19:09

Diciamolo…quel vivi e lascia vivere misto a un sano piattino di caaaavoli propri che la gente fa tanto fatica ad accettare! 😉
Ottimo post 🙂

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Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 20:54

Sanissimo per tutti, direi 😉 Grazie.

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Giusi 20 Febbraio 2015 - 19:16

Che tristezza!!! Rileggete tutti i vostri commenti. Sembrate le stesse madri che tanto criticate. Meglio allora parlare di Beautiful. Mah! Che articolo inutile!

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Silvana - Una mamma green 20 Febbraio 2015 - 20:56

Grazie per aver detto la tua. Di Beautiful non saprei che scrivere, non ho mai visto una puntata 😉

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Federica 20 Febbraio 2015 - 21:34

Oh Diooooo…. io sono una mamma montessoriana! … :O)

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Silvana - Una mamma green 21 Febbraio 2015 - 08:01

E nessuno ti ha mai rotto le scatole, per questo? La sottoscritta viene definita, non so se propriamente, mamma ad contatto, e per questo attira spesso sarcasmo, sopracciglia sollevate se non critiche esplicite (figli mammoni, madre morbosa etc etc)

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Maura Gancitano 21 Febbraio 2015 - 08:57

Che ormai ci sia una lotta tra fazioni è vero, e che ciascuno si senta depositario della verità è evidente, e anche a me questa situazione ha stancato. Però non concordo con l’idea che “non è una tetta a fare il carattere di un uomo. Non sono le vacanze coi nonni a deciderne la personalità”. Tante ricerche dicono il contrario, ed è importante parlarne. Il primo esempio che mi viene in mente: abbiamo appena deciso di non mandare più la mia primogenita (4 anni) alla scuola materna pubblica perché lei si sentiva trascurata dalle maestre, non aveva spazio per giocare, passava ore chiusa in una stanza con più di 20 bambini e doveva rimanere seduta sulla sedia, senza neanche poter scegliere quale, perché le era stato assegnato un posto per tutto l’anno. Pensare che una scuola di quel tipo possa avere delle conseguenze sul bambino non è solo un parere di me e suo padre, ma lo attestano tantissime ricerche. Non voglio obbligare nessuno a fare lo stesso, ma non riesco a dire che qualunque scelta abbia lo stesso valore e che in fondo non cambi niente.

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Silvana - Una mamma green 21 Febbraio 2015 - 14:39

Infatti la scuola per me ha un impatto eccome! Non a caso ho parlato di tetta e di vacanze coi nonni. L’esperienza scolastica, le amicizie, il rapporto coi genitori e altri aspetti penso che incidano pesantemente sulla personalità di un individuo. Ma non la durata dell’allattamento o il cosleeping
Almeno io la penso così, se allatto e dormo coi miei figli è per altre ragioni 😉

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Gio 21 Febbraio 2015 - 10:24

Fantastico! Assolutamente d’accordo!
Insegniamo ai nostri figli la tolleranza! Insegniamo loro che il mondo è bello perché è vario! insegniamo loro che se uno fa diverso da noi è una ricchezza perché ci permette di rivedere in maniera critica ciò che facciamo noi.
E cerchiamo di impararlo noi per potere insegnarlo a loro!

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Lo71 21 Febbraio 2015 - 10:51

Brava. In questo campo più che in altri arrivano mille consigli che sembrano piuttosto accuse, fin dalle prime parole… Ognuno trova il SUO equilibrio,nella SUA famiglia, con i diversi caratteri e modi di rapportarsi. E la saccenteria di chi parte con il “sappi che” è sempre arroganza fuori luogo…

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Lo71 21 Febbraio 2015 - 10:52

(Questione a parte, quando i figli saranno più grandicelli, per ció che riguarda l’educazione in senso stretto: sul rispondere male, insultare i genitori, disubbidire sistematicamente, sbuffare e alzare gli occhi al cielo NON esistono “metodi individuali”: la maleducazione va fermata e basta, anche se qualcuno dice che è “libertà di espressione”, “affermazione di individualità”…)

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Lo71 21 Febbraio 2015 - 11:00

(Scusate, doveva essere un commento al mio commento, non a questo di silvana; ho sbagliato “rispondi”…)

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samuele 21 Febbraio 2015 - 11:17

filosoficamente concordo con questo articolo. Ma ravviso anche un grande rischio nel considerarlo ‘oro colato’. E cioè che qualsiasi approccio educativo-comportamentale venga ritenuto giusto, qualunque sia. Ed emerge ciò da questo pezzo. E allora a cosa servono le esperienze delle ostetriche, gli studi e le ricerche dei pedagogisti, anche la sola semplice ‘esperienza’ di decine di migliaia di anni di evoluzione?
io nn credo che tutto vada bene, credo che ci siano più approcci possibili, ma che ce ne siano anche di sbagliati, controproducenti e pure degeneri. E nn voglio partecipare alla fiera dell’autoassoluzione, se sbaglio con mio figlio bramo che mi si corregga-sostenga-informi. Non me ne frega niente di ‘sentirmi un bravo padre perchè sì’. Essere un bravo padre è una cosa che devo e voglio conquistarmi, con fatica, capacità di mettermi in discussione, determinazione a crescere, informarmi in maniera critica. E nn mi và di essere ipocrita e ritenere chi nn vuole accettare questa ‘fatica’ bravo come me solo perchè così lui possa fare lo stesso e tutti abbracciarci felicemente riconoscendoci meriti in maniera buonista. Peraltro viviamo in una società come quella italiana che è una pattumiera sociologica, uno dei paesi della ns area (l’europa) meno civili e civilizzati, ergo sarà il caso di sentirci tutti un pò meno ‘bravi’ e ci s’impegni per fare evolvere i ns figli in maniera migliore di come ci siamo riusciti noi che, invero, ci siamo riusciti poco.

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Silvana - Una mamma green 21 Febbraio 2015 - 14:55

È chiaro che non tutto è giusto, ma non può essere un altro genitore a dirmi che sto sbagliando con mio figlio. Deve e può farlo la legge, per come la vedo io. Picchiare un bambino, tenerlo nell’ignoranza, affamarlo o negargli le cure sono comportamenti che tutti saremmo concordi nello stigmatizzare, e infatti la legge li persegue. Ma nessuna norma mi impone di allattare mio figlio, o di svezzarlo con le pappe. Per questo se so di un genitore violento sporgo denuncia (e se serve mi metto in mezzo), ma se so di un genitore che fa home schooling o lascia piangere i figli quando devono dormire (due cose che la legge consente), non stigmatizzo e non giudico. Al massimo spiego, con rispetto, perché non sono d’accordo. Va da sé che fino a che non sarà emanata una norma che mi impone di mandare i miei figli in vacanza coi nonni, vorrrei che nessuno mi accusasse di far loro del male perché non ce li mando (al massimo che qualcuno mi dica perché la penaa diversamente). Grazie del tu o commento!

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Sara 21 Febbraio 2015 - 22:59

Sono d’accordo con Samuele, non si tratta di perseguire penalmente chi manda o non manda i figli in vacanza coi nonni ma di chiedere o cercare il maggior numero di pareri di esperti, anche se nello stesso settore esistono esperti con pareri discordanti. Un conto è l’amore e l’affetto che nessuno ci può insegnare, un conto è il modello educativo. Evitare sì inutili sensi di colpa ma anche sapersi sempre mettere in discussione.

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Silvana - Una mamma green 22 Febbraio 2015 - 09:15

Sapersi mettersi in discussione è fondamentale. Mettere in discussione gli altri è inopportuno, è questo quello che penso. Gli “esperti” sono una cosa, i genitori saccenti un’altra. Grazie del commento!

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samuele 23 Febbraio 2015 - 08:30

Non si può prescindere il discorso dai risultati e dalla realtà Silvana. La realtà italiana è una realtà sconcertante, per inciviltà, deficit culturale, immaturità dei suoi cittadini… a partire dal genitore medio. Quindi trovo poco opportuno il buonismo col quale affronti la vicenda. ciao

Silvana - Una mamma green 23 Febbraio 2015 - 10:52

Sì, era chiaro 😉 Concordo peraltro con la tua analisi, purtroppo. Alla prossima, spero.

Luisa 25 Febbraio 2015 - 18:45

Certo che non va preso tutto per oro colato perché tutto va bene. Giusto anche ascoltare i pareri degli esperti. Ma senza affidarsi solo e soltanto a studi e ricerche credendo di trovare in essi una sorta di “manuale di istruzioni”. Non so se si capisce cosa intendo.

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Marina da mamma a mamma 21 Febbraio 2015 - 12:43

Silvana, io la penso proprio come te! Questo post mi piace un sacco, e fa riflettere, mi sa che lo metto nella mia rubrica Top of the post del lunedì, passerò a lasciati il link 🙂

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Silvana - Una mamma green 21 Febbraio 2015 - 14:41

Grazie cara, come sempre 😉

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mammeincredibili 21 Febbraio 2015 - 17:15

Non posso che essere d’accordo. Non importa in quale stile educativo tu creda, l’importante è che tu faccia del tuo meglio per tuo figlio, con la consapevolezza che la perfezione non esiste, che siamo tutti destinati a fallire e un giorno i nostri figli ci rimprovereranno qualcosa, inevitabilmente, perchè farà anche quello parte della sua crescita, sia che tu abbia fatto tanto o che abbia fatto poco.
Rimane il fatto che esistono genitori che non se le fanno proprio le domande “allatto a richiesta o biberon dal primo giorno?”, “cospleeping o in cameretta”, “vaccino si o vaccino no”. Ci sono tante persone che non si pongono nessun tipo di dilemma, vanno a braccio e spesso nell’interesse di chiunque, tranne che dei figli. Non mi sento una madre migliore nè peggiore rispetto a loro e non vado a dirgli nulla, giacchè ognuno è libero di fare come crede e la nonna mi ha insegnato che “come ti rifai il letto, così ti ci addormenti”, però dentro di me penso che è un peccato che ci siano sempre più i genitori inconsapevoli, rispetto a quelli consapevoli, ecco.
Preferisco un genitore che impone ad un bambino scelte diverse dalle mie, ma ragionate, rispetto a chi semplicemente se ne frega.

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elisafons 21 Febbraio 2015 - 17:50

Diciamo che il tuo post rispecchia molto la realtá attuale che é comunque plurima di modelli materni … una volta quando le donne non erano lavoratrici, il modello genitoriale sia maschile che femminile era chiaro e simile per tutti … tant’é che tutti fasciavano i neonati, tutte stavano a letto 40 giorni dopo il parto, tutti i figli crescevano nei ‘cortili’ … e cosi via con la presenzadi eccezioni. Oggi, come poi avviene nelle relazioni e ruoli umani, c’é una pluralitá di scelte e interventi da poter fare … e per giostrarsi ognuno spiega e dice la propria … e guai se cosí non fosse, meglio conoscere che ignorare o accettare passivamente peró informandosi jn modo approfondito e non superficiale. Io credo sempre che la veritá sia nel mezzo qujndi ogni scelta ha sempre e comunque pro e contro e ogni mamma é perfettamente chiaro che agisce con la convinzione di fare il meglio per il proprio figlio. Attenzione peró: pensare che non esista una cosa giusta o sbagliata mi pare un grosso errore … allora potremmo anche giustificare quelli che per educare picchiano i figli, o peggio ancora quelli che ne abusano … chiaro sono estremismi ma un minimo di giusto o sbagliato penso che debba esserci … spero di essere riuscita a spiegarmi … buona ‘mamma’ a tutti!

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Laura Di Lazzaro 21 Febbraio 2015 - 17:56

Io nel mio piccolo ho constatato che alcune mamme vivono le scelte di altre genitrici come una competizione a priori, a prescindere, è come se ogni cosa fatta diversamente dai “canoni imposti” costituisca per loro una sfida al loro modo di vivere la maternità. Certe mamme si sentono “sotto accusa” sempre e comunque, diventano sovente assai arroganti e verbalmente violente. Chi è davvero libero e sta a posto con la sua coscienza difficilmente vive sentendosi in competizione, chi sente in cuor suo di fare tutto quanto gli è possibile sicuramente non ascolta i giudizi delle altre mamme, delle nonne, del pediatra e di chiunque altro. Chi si è preso il suo tempo per scegliere difficilmente si sente leso nel suo amor proprio di genitore…

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Luisa 25 Febbraio 2015 - 18:48

“Chi si è preso il suo tempo per scegliere difficilmente si sente leso nel suo amor proprio di genitore…”
Mi piace moltissimo! 🙂

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Cristina Cattaneo 21 Febbraio 2015 - 18:28

Tutto questo accade perché, quando condividi un’esperienza con l’umile l’intento di lanciare il messaggio: “si può fare, se volete e non è difficile”, c’è sempre qualche mamma che la prende sul personale e si inalbera.
Se il mio percorso di madre è stato ed è quello che è, è anche per merito di tutte le mamme che hanno condiviso le loro esperienze e mi hanno spinto a farmi domande, cercare risposte che portavano ad altre domande che a loro volta mi portavano verso il cambiamento!
Tutto e il contrario di tutto è possibile, per contro, l’immobilità è già morte!

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stefania 21 Febbraio 2015 - 19:35

non potrei essere più d’accordo con l’articolo tutti pensano di essere genitori perfetti e vedono, a volte mi sorge il dubbio cerchino, l’errore nelle scelte altrui per poter poi criticare con una tale aggressività che raramente si trova altrove. Nessuno è perfetto in nessun campo men che meno in quello genitoriale.
L’unica “critica” che mi sento di muovere è: (riassumo per non essere troppo lunga)
quando viene detto “non accetto” una mamma che mi critichi o giudichi i miei figli senza conoscerli, manca un paragrafetto in cui si dica io non critico un’altra mamma ne giudico i suoi figli senza conoscerli per le scelte che fa. perché a me ha lasciato il lieve sentore di voler legittimare comunque le proprie scelte dando un pochino più di luce alle stesse.

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Silvana - Una mamma green 21 Febbraio 2015 - 20:28

L’ho scritto prima, nel paragrafo precedente:
La verità è che aver deciso di allattare a richiesta non mi autorizza a ritenermi migliore di chi non lo fa. La scelta di dormire coi bambini, o di portarli in fascia, non è di per sé più giusta di quelle opposte. La volontà di non viaggiare, o uscire di sera, senza i miei figli non mi rende una madre più virtuosa di chi si comporta diversamente. Queste cose vanno bene per me. Funzionano nella mia famiglia, perché mi rendono felice, perché rendono giustizia al mio modo di essere, di amare e di vivere (e a quello del padre dei miei figli, per inciso, che ormai mi sembra che il genitore maschio conti, nel bene e nel male, meno di una pianta finta dell’Ikea).
Non giudico, quindi vorrei non essere giudicata 😉

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Silvia maledetta 21 Febbraio 2015 - 21:30

Grazie… Non avrei saputo dirlo meglio di così!

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Tiziana 22 Febbraio 2015 - 01:52

PAROLE SANTE!
Quante volte mi sono scocciata come te durante i primi mesi/anni della mia piccola… Abbiamo persino perso amici, che probabilmente amici non sono mai stati…
Eppure, quando dicevo più o meno le cose che dici tu, trovavo sempre tutti d’accordo, ma appena si presentava (o si inventava…) l’occasione, la maggior parte di questi ti giravano e rigiravano come un calzino commentando, criticando, etc…. Quasi tutte queste persone erano persone con pochissima conoscenza sui bambini e su tante altre cose, oltre che prive di rispetto e anche molto insicure, con tanta voglia di sentirsi migliori criticando anzichè facendo di meglio per migliorare la propria vita e le proprie cose. Ho verificato con il tempo che c’è anche una voglia malsana di torchiare le neo mamme, più di quanto non si faccia già in generale con le persone. Sarà che la maternità è talmente bella che fa invidia? Sarà, sarà tante cose. Io con il tempo ho imparato a sopportare, superare, rispondere a tono senza più preoccuparmi delle conseguenze e non lasciando più spazio a nessuno per tutto questo, ho imparato a non curarmi più di niente e di nessuno. Non so come ho fatto, forse mi hanno fatto soffrire talmente tanto che alla fine sono emersa. Ai 4 anni e mezzo della mia bimba sto talmente bene che pochi si azzardano a dire qualcosa. Si vedrà così tanto che non mi devono più rompere? E ti dirò di più: ho fatto anche scuola, anche se a mie spese 😉
Vai avanti con quello che ritieni giusto. Purtroppo non possiamo evitare certe cose. Troppe mamme saranno sempre in gara.
Ciao!
Tiziana

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Silvana - Una mamma green 22 Febbraio 2015 - 09:16

Grazie mille Tiziana, un abbraccio!

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Sempre Mamma 22 Febbraio 2015 - 09:36

Nella vita ci vuole un po’ di empatia. Prima di mettere mano alla tastiera e dar fiato alla bocca bisognerebbe mettersi nei panni della persona che scrive o che parla, capire il perchè di certe affermazioni e che cosa l’ha portata a scrivere o a dire certe cose. C’è sempre un perchè. Magari non coincide con il nostro punto di vista, che non è una verità assoluta, forse per noi, ma solo per noi.

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ilfilodiarianna13 22 Febbraio 2015 - 13:58

cara che bellissimo post e soprattutto quante verità…. io sono mamma da 22 mesi e x i consigli ed opinioni non chieste ma date sono letteralmente disperata e stufa…io voglio fare la mamma come voglio io senza dover giustificarmi con nessuno, con nessuna mamma, mi assumo le conseguenza delle mie scelte e azioni e non permetterò mai a nessun altro (nonne comprese) di mettersi tra me e mia figlia…seguirò il tuo blog perchè mi piace molto se hai tempo dai un’occhiata al mio http://ilfilodiarianna13.blogspot.com buona domenica

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francycal 22 Febbraio 2015 - 15:11

questo post è da applauso!!!!! Brava davvero. Il giudicare, il puntare il dito è fin troppo diffuso e soprattutto tra mamme. Aiutiamoci invece di farci la guerra.

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TOP OF THE POST #25 – 23 Febbraio 2015 | momfrancesca 23 Febbraio 2015 - 09:33

[…] “Madri contro madri. Io ne ho le scatole piene” di Silvana – Una mamma green. Da leggere per capire il mio esatto punto di vista. Se non l’avesse scritto lei, potrei dire che nel sonno qualcuno ha pubblicato i miei pensieri. Non se ne può davvero di lotte stupide, mamme che si azzuffano e s’insultano solo perché le colleghe – mamme – non fanno quello che per loro risulta essere l’unico modo di compiere una determinata azione. […]

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silvia 23 Febbraio 2015 - 09:51

e i nonni che rompono le …. quelli dove li lasciate. io non ne posso più. anche se hanno più esperienza di noi perchè hanno cresciuto i loro figli e anche qualche nipote, devono lasciarmi fare da sole soprattutto quando non ho richiesto loro nessun aiuto.

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Marina da mamma a mamma 23 Febbraio 2015 - 10:01

Ciao, ho scelto questo post per la mia rubrica Top of the post della settimana 🙂
http://www.damammaamamma.net/2015/02/top-of-the-post-23-febbraio-2015.html

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momfrancesca 23 Febbraio 2015 - 11:07

Ciao. Innanzitutto complimenti per il post. Mi ci trovo completamente d’accordo, non se ne può più di queste “risse” fra mamme. Competere per cosa? tutte amiamo i nostri figli e ognuno li alleva come meglio crede, punto. Ti ho inserita nella mia Top of the Post, e vedo che non sono l’unica https://momfrancesca.wordpress.com/2015/02/23/top-of-the-post-25-23-febbraio-2015/
A presto, momfrancesca.

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Irene 23 Febbraio 2015 - 11:45

Dire che sono d’accordo con te al 100% è dire poco! Condivido subito OVUNQUE questo post! Brava brava bravissima, ma forse anche di più!

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Top of the post: 23 febbraio | Le Birbamamme 23 Febbraio 2015 - 13:19

[…] in classifica questo bellissimo post di Unamammagreen  sulle madri che al posto di fare networking, si mettono in competizione. Mi sono rispecchiata […]

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Anna 23 Febbraio 2015 - 14:29

Dunque, mi si perdoni la franchezza ma questo post è quanto di più contraddittorio e ipocrita abbia sin qui letto.
Si perchè, se da una parte osteggia la lotta di pensiero che inevitabilmente si genera in questi argomenti (perchè è ovvio che ciascuna di noi si senta depositaria di una verità assoluta, se non altro per la presunzione di non dover ammettere che forse forse la soluzione dell’altra mamma, la mia interlocutrice, potrebbe essere valida..), dall’altra cade nello stesso errore che tutte, ma proprio noi tutte madri facciamo: comunicare agli altri le nostre soluzioni, spacciandole, lì il vizio, come le migliori rispetto alle altre. Si certo, per me e la mia famiglia, ma comunque le migliori. Tiè.
Non c’è bisogno di uno studioso della comunicazione per capire che aggiungere un sti cazzi in fondo non cambia la solfa del problema denunciato.
Perchè, se proprio si è stanche delle diatribe tra le madri, noi, madri, dovremmo evitare proprio questo.
Quindi più che blaterare su quanto ci abbiano scocciato le discussioni tra madri, dovremmo invece continuare a discutere tra noi del “come io ho fatto a..”, non smettere di rappresentare l’un l’altra la propria esperienza personale, senza mai sentirsi offese dall’opinione altrui, perchè (diamine!) diamo tutte madri e ben venga lo scambio di opinioni.
In definitiva, è naturale che tutte, io la prima, possiamo irrigidirci di fronte alla rappresentzione delle esperienze altrui, soprattutto in un periodo così delicato, in piena tempesta ormonale, assorbite dall’allattamento e dalla crescita di un figlio, ma tutte dovremmo imparare a vedere la nostra collega-mamma, più che come l’avversaria della migliore soluzione, come un’amica, come un’occasione più unica che rara di migliorarci perchè se è vero, come diceva qualcuno, che “Le madri non sbagliano mai”, è pur vero che non c’è madre che abbia pensato dentro di sé “ma se avessi sbagliato?”.
Per questo, mi sento più offesa da un messaggio come questo che, partito benissimo, dopo avermi ringalluzzito su quello che inevitabilmente ho vissuto (diatribe e conflitti sull “hei, io si che conosco il Know how, mentre il tuo non vale una pippa), tra le righe alla fine ti dice “hei… io faccio così e mi trovo benisssssimo perchè noi siamo una famiglia felice e bla bla bla e se tu non lo sei chiediti il perchè…”, che da quello della mia amica che dopo aver allattato fino a due anni (io invece fino a sette mesi) con sincerità mi ha detto in faccia che ho fatto male.
Non ho mai pensato di aver fatto male, però può darsi che il prossimo lo allatterò più a lungo.

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Silvana - Una mamma green 23 Febbraio 2015 - 15:17

Ciao Anna, grazie per il tuo commento. Probabimente arrivi sul mio blog per la prima volta con questo post. Se mi conoscessi, se avessi letto le centinaia di post pubblicate finora, forse sapresti (o almeno mi illudo che sia così) che sono assolutamente sincera. Da quando sono madre non faccio che predicare il diritto all’autodeterminazione delle madri, in primis di quelle diverse da me. Ribadisco con forza la validità delle mie scelte ma, ripeto è una validità PERSONALE e RELATIVA. Sono sinceramente convinta che le MIE ricette non siano universali. Se e quanto tu voglia allattare i tuoi figli resta affar tuo e dei tuoi figli, non mi sento minimamente migliore (o peggiore) di te per aver fatto diversamente. Quanto al raccontare “come ho fatto io a…”, questo blog non fa altro da quasi due anni. Con una franchezza che spesso espone a critiche o discussioni, ma va bene così. Come dici giustamente, la dialettica è sale della vita e motore del cambiamento. Queste pagine hanno ospitato confonti rispettosi su allattmento, svezzamento, nmma, viaggi, educazione, parto etc. Ogni volta, penso, un grande arricchimento per tutte. Mi dispiace di esserti parsa ipocrita, ma del resto non mi conosci. E poi non si può comunicare in modo sempre del tutto efficace, tra migliaia di persone che colgono il messaggio, un misunderstanding può capitare. Spiace comunque sentirsi dare dell’ipocrita da una sconosciuta, ma pazienza. Saluti.

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Calzino 23 Febbraio 2015 - 17:44

Seguo questo blog da diverso tempo e posso confermare che l’atteggiamento di Silvana, sempre, ma davvero sempre, è di una imparzialità e correttezza pazzesche. Chiaramente lei ha un suo punto di vista ma accetta sempre anche le angolature di pensiero degli altri, seppur, spesso, lontanissime dalle sue idee. Non l’ho mai sentita sbottare una volta. E’ sempre delicata, lucida, razionale, matura.
Se io penso, invece, a come reagisco a volte di fronte a certe idee (vedi post sul VBAC), bè, ecco, mi vergogno come una matta.
Niente, non volevo fare l’avvocato di nessuno, ma esprimere la mia solidarietà a questa bella persona che è mamma green, a mio parere qui fatta passare per ciò che non è.

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Luisa 25 Febbraio 2015 - 18:57

D’accordo con Calzino! 😉 Seguo il blog di Silvana da un anno e non la si può assolutamente definire ipocrita.
Ho conosciuto il suo blog leggendo un post condiviso da un’amica, intitolato “Latte versato”. Ero in crisi e piena di sensi di colpa perché l’allattamento della mia secondogenita non era andato e le parole di Silvana mi hanno molto aiutata. Soprattutto per quanto riguarda i sensi di colpa.

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Silvana - Una mamma green 25 Febbraio 2015 - 20:55

Grazie Luisa, davvero. Lenisci il dispiacere per essere fraintesa da qualcuno. Quel post me lo ricordo bene, se ha aiutato anche una sola persona ne sono davvero felice.

Mammainformata 23 Febbraio 2015 - 22:17

non sono d’accordo, ci sono cose giuste e cose sbagliate. e per distinguere tra le due bisogna guardare alla scienza e ai dati, non ai preconcetti delle disinformate che della loro disinformazione fanno un vessillo perchè quelle informate “cheppalle”. questo è qualunquismo.

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Loulou 24 Febbraio 2015 - 08:07

Concordo con Anna. Il messaggio sotterraneo è: voi non green non eco non consapevoli non co-sleeping non montessoriane, voi che dovete lavorare, dovete affidare la prole a una tata, magari scelta con la stessa severità della giuria ai giochi olimpici ma pur sempre tata, voi che non avete allattato oltre i 3 mesi perché sfido chiunque con 2 gemelli famelici e un lavoro nel fashion a 200km da casa. beh voi non sapete quello che vi perdete, però fa parte del nostro essere radical-chic la tolleranza nei confronti di chi SBAGLIA. Ma andate pure a fare la morale altrove, siete patetiche e soprattutto cosa che trovo gravissima stucchevolmente non autoironiche e colpevolmente ego-riferite nella ricerca affannata del metodo che vi darà il figlio perfetto, quello col plus che gli altri ma ciao. Ahah.

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Silvana - Una mamma green 24 Febbraio 2015 - 11:37

Wow. Respira però. Non mi ripeto, sarebbe inutile e tu sei liberissima di non credere a quello che scrivo. Saluta i gemelli e il lavoro nel fashion.

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Silvana - Una mamma green 24 Febbraio 2015 - 11:56

Anzi, sai che ti dico, una risposta te la do, perchè, come dice il titolo del post, ne ho le scatole piene di chi si permette di giudicare senza conoscere, di chi ha la presunzione di pontificare, sbagliando, su quello che penso, l’arroganza di dichiarare falso quello che io giuro essere vero. Senzasapereun piffero di me. Senza sapere, ad esempio, che io un lavoro ce l’ho, e che è tutto quello che sono riuscita a inventarmi nonostante una laurea, due master e anni di esperienza lontano da casa (anche a più di 200 km, pensa un po’), che mio figlio va al nido da quando aveva 18 mesi, nonostante io lavori da casa, che il cosleeping è stato il solo modo per non crollare dopo mesi e mesi di notti insonni (e chi legge da tempo questo blog lo sa). Ho scritto questa roba proprio perché vorrei che la piantassimo, tutte, di rovesciare merda sulle persone che non conosciamo. Ma pretendo troppo, mi sa.

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annatec 27 Maggio 2015 - 14:16

Parole sante! Spesso quello che si fa è solo quello che si “riesce” a fare e non quello che si è “deciso” o “scelto” di fare (vedi “cosleeping”). A volte un po’ di umiltà non guasterebbe e se le cose a volte vanno anche per il verso giusto invece di autocelebrarsi magari occorrerebbe riconoscere di avere avuto un po’ di culo (si può dire “culo”?). Saluti partigiani

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Silvana - Una mamma green 27 Maggio 2015 - 16:54

Saluti partenopei a te e grazie!

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ipetecariu 29 Gennaio 2016 - 15:28

ma che stamo scherzà ahòòò… ogn uno fa cme ie pare….infatti cerco sempre di non fare paragoni tra i bambini e cerco sempre di non seguire consiglio alcuno… ogni una a proprio modo…

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Bart 24 Febbraio 2015 - 12:47

Ho visto la luce, hallelujah!
Perché trascorrere le notti e le briciole del proprio tempo libero a informarsi su cosa è meglio per il proprio figlio, a leggere testi medici e ricerche scientifiche, a consultare i pareri di psicologi ed educatori, nutrizionisti e pedagogisti… E tutto questo solo ed esclusivamente per potersela tirare in consessi mondani, per gettare con nonchalance perle di saggezza dall’alto di una consapevolezza costruita artificialmente solo per nutrire il mio ego affamato… per esibire con orgoglio il mio figlio “perfetto” al pari di un barboncino di razza! Oh vanità mondana, quale scellerato egocentrismo!
La vita è breve… Perché non limitarmi a gestire il mio lavoro in proprio che non ha orari né cartellini, che mi tiene in ballo sabati, domeniche e festività, talvolta anche per 15 ore al giorno se ho una consegna da fare al cliente… Dopotutto, da una laureata presso un’università “per rampanti” ci si attende che la carriera venga prima di tutto, e decenni di conquiste femministe gridano vendetta al mio cospetto… che diamine, siamo nel ventunesimo secolo!
Grazie per avermi aperto gli occhi, ora che sono stata folgorata sulla via di Damasco imparerò a prendere la vita con più spirito e a sentirmi più leggera, uniformandomi acriticamente agli standard imposti dalle abitudini. Non rischierò più di avere un figlio viziato con attenzioni e amore molesti, non turberò più le coscienze delle altre madri con comportamenti offensivi della cultura condivisa e lesivi dell’altrui autostima.
Sicuramente d’ora in poi mi sentirò meno stucchevole e più fashion. Oh, yeah.

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mariannissima 24 Febbraio 2015 - 14:34

La maternità è una sensazione meravigliosa. E talmente bella e incredibile che ci fa scoprire cose nuove e spolverare cose vecchie. Ma soprattutto fare qualcosa di unico. Imparare ad essere quello che si è diventati.
Penso personalmente che certe scelte, le une e le altre, non siano solo ponderate per crescere al meglio il proprio figlio, ma anche e molto per crescere meglio con se stessi. E come ogni crescita c’è chi la affronta a braccia aperte e chi si sente più sicuro a camminare in punta di piedi. La sensibilità non è un aspetto che segue la maternità, segue la propria personalità. E quella o ce l’hai oppure no. Che tu sia giovane mamma, adolescente in crescita, donna matura o vecchia colonna.
E’ bello godersi la propria natura ed imparare che c’è sempre comunque da imparare.
No?

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Loulou 24 Febbraio 2015 - 21:57

@Bart @silvana: come è facile smascherare la finta tolleranza!! Mi do i pizzicotti, strabiliantemente facile!! Nemmeno il tempo di leggere che – BUM! – ecco l’abbaìo della fricchettona radicale:
1) dove avrei scritto che presumo che chi scrive non lavori? 2) dove mi sarei espressa contro il nido? 3) dove avrei pontificato contro l’informarsi, contro lo strappare coi denti briciole del proprio tempo per scandagliare con il senso critico vigile e feroce proprio delle mamme tutte le teorie porte acriticamente da chicchessia? 4) dove infine avrei mai criticato il cosleeping? Ma pensate un po’, i famosi gemelli dormono ancora con me, e hanno quasi 18 mesi. Così posso sentire il loro respiro almeno la notte, visto che di giorno non ci sono. Pensate, per rintuzzare “standard imposti acriticamente” ho litigato e continuo ancora – devo dire con gusto e ormai crescente distacco – con, nell’ordine: suocera pediatra amica collega mamma sì, proprio come voi!! Incredibile eh? Chissà, forse meno freak e più chic aiuterebbe a capire che ci proviamo tutte. L’ironia però ragazze, su. Peace and love.

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Bart 25 Febbraio 2015 - 11:57

WOW! La lavoratrice fashion-chic ha impiegato ben 3 ore e 30 minuti per leggere il primo abbaio della fricchettona radicale! Forse il BUM rappresentava il boato delle sinapsi in fervente lavorio… forse anche un po’ surriscaldate per lo sforzo. Suvvia ragazza, un po’ di ironia! 😉
Sicché sei in vena di esegesi, ti faccio notare che nessuno ti ha accusato di essere estranea alle realtà di cui parliamo o che sei una madre degenere perché non allatti, neppure lo insinuiamo in maniera subliminale. Puoi leggere tra le virgole ciò che più ti aggrada, pensa solo che a noi le scelte altrui normalmente interessano come un trattato sul bosone di Higgs. Però siamo felici quando leggiamo di bimbi che dormono accanto alla loro mamma, che nutre la sua anima del loro respiro… che vuoi fare, lo status di freak ci rende stupidamente inclini alla commozione!!!
La fricchettona radicale per-niente-chic ti augura (davvero!) una serena maternità… magari con l’ausilio di una bella tisana rilassante (scherzo…)!
La vita è difficile per tutti. Peace and love 🙂

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La pessima madre | I miei tre figli sono figli unici 25 Febbraio 2015 - 11:14

[…] Silvana Santo ha detto che non ne può più del giudizio delle madri sulle altre madri, e io sono d’accordo. […]

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Anna 25 Febbraio 2015 - 17:10

Peccato per la brutta china che hanno preso i commenti. Una cosa è certa: c’è bisogno anche di essere incazzate, a volte, troppi buoni sentimenti intasano e poi si sbotta, magari virtualmente. Trovo il post molto ben scritto. Personalmente aggiungo che si può essere in disaccordo ed esprimere un’opinione senza distruggere l’altra persona per intero affibbiandole etichette. Si può chiedere: “Ma perché fai così? A me sembra che…”. Da mamme, soprattutto se i figli sono ancora molto piccoli, è difficilissimo reagire bene a queste domande – per me lo è, perché c’è molta paura di sbagliare con il primo figlio- però se sono poste con reale interessamento ben vengano. Per esempio da una critica di una mia amica ho ricevuto un input importante nel rapporto con mio figlio. Lei mi conosce bene e ha fatto la cosa giusta a “criticarmi”, con molta dolcezza oltretutto. Se qualcuno se lo dovesse chiedere, io come etichetta sceglierei sicuramente “green”, anche un po’ “montessoriana”, e perché no “steineriana”, forse un tantino “indianeggiante”, anche “mistica” -o si dice “freak” -non mi dispiace. Poi “bio” ma anche “rational”… Ciao;-)

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Silvana - Una mamma green 25 Febbraio 2015 - 20:53

Sottoscrivo tutto. Mi dispiace tanto che si metta in dubbio l’onestà di quello che ho scritto, peraltro senza conoscermi. Io comunque mi etichetterei anche come “imbranata” 😉

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rossella 28 Febbraio 2015 - 00:09

Ma che peccato leggere queste polemiche! Ragazze, deponete le armi, su 🙂 a me il post é piaciuto, confermo e sottoscrivo tutto! Non sempre esistono scelte giuste o sbagliate in assoluto. Esistono solo scelte giuste o sbagliate “per noi”… Ed é proprio questa la prima difficolta per i genitori, secondo me 🙂

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sara 9 Marzo 2017 - 00:22

concordo in pieno!
bello il post e….. siamo tutte mamme ognuna col nostro stile…
che barba se fossimo tutte uguali! !

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Teresa Pittelli 3 Marzo 2015 - 12:58

Silvana è bello il senso del post, ed è anche molto ironico e liberatorio! L’unica cosa è che dal mio punto di vista ci sono temi importanti, come l’allattamento al seno, che non metterei sullo stesso piano della loro alternativa, cioè il biberon, come se valessero entrambi allo stesso modo in conseguenza di una semplice scelta. Dal momento che si trova poca assistenza in media negli ospedali e nel sistema sanitario per iniziare e continuare l’allattamento, e dal momento che anche una pubblicità talvolta aggressiva spinge per il latte artificiale, a me sembra giusto diffondere come valore e come informazione scientifica l’insostituibilità del latte materno e i relativi benefici in termini di salute psico-fisica a breve e lungo termine per il bimbo (e la mamma). Chi ha questa stessa impostazione spesso poi arriva anche al cosleeping, alla fascia, all’alto contatto, all’autosvezzamento…tutte cose ritenute salutari e benefiche per il bimbo ma sulle quali, ok hai ragione tu, non possiamo permetterci di stressare le altre che non le prendono in considerazione, perché non vogliono o perché non sono informate. E infatti io non mi permetto, al massimo se qualcuno mi chiede (come ti trovi con la fascia, cos’è l’autosvezzamento) do volentieri informazioni. Silvana comunque mi sembra di notare che è spesso vero il contrario, cioè che se io uso molto tatto e garbo nell’affrontare questi argomenti con altre donne che magari non hanno allattato o non hanno idea di cosa sia il babywearing (o spesso non li affronto proprio), invece mi sento spesso dire, come noti tu nel tuo articolo, “e in fascia non soffoca?”, “ma sta comoda?”, “ma perché allatti ancora?, o direttamente alla bambina (di 11 mesi ) “Basta, non c’è più latte nella tetta!”. Insomma la società spinge verso valori commerciali più che green, quindi i valori “green” vanno un po’ difesi e promossi, ovviamente con rispetto e delicatezza. Non trovi?

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Silvana - Una mamma green 3 Marzo 2015 - 14:19

Teresa, se da circa due anni esiste questo blog è proprio per “promuovere” gli stessi valori di cui parli tu. Ma un conto è raccontare la propria esperienza, riferire i benefici di certe soluzioni, riportare studi e dati scientifici. Un altro è proporre la propria strada come OGGETTIVAMENTE e IN OGNI CASO migliore. Io questo approccio non lo condivido. Neanche per quanto riguarda l’allattamento al seno, e ti parlo da madre che allatta praticamente senza sosta da due anni, seconda gravidanza compresa. Perché se è vero, come è vero, che il latte materno è la soluzione ideale per tutti i bambini, è altrettanto vero che una madre che allatta controvoglia, per dovere, con sacrificio, è molto peggio di una tanica di latte artificiale. Di questo sono fermamente convinta e trovo che ci sia una differenza enorme tra l’aiutare una neomamma ad allattare, l’informare con serenità, e il convincerla che DEVE farlo per forza. E invece capita questo, come, molto spesso, purtroppo, succede il contrario. E gli atteggiamenti “ad alto contatto” vengono additati come soffocanti, castranti, fonte di “vizi” etc. A me non importa capire quale dei due “fronti” sia meno rispettoso, onestamente. Vorrei solo, come credo di aver spiegato nel post, che nessuno pensasse di avere la ricetta in tasca. Neanche quando si parla di cose “oggettive” come il latte materno. Grazie del commento e alla prossima, spero.

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Serena 3 Marzo 2015 - 13:39

Aggiungerei anche le MADRI che giudicano le NON MADRI (quelle che hanno deciso di non avere figli). Grazie.

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Bart 4 Marzo 2015 - 12:21

Concordo, a suo tempo ho provato anch’io la sgradevole sensazione di essere giudicata con prese di posizione preconcette perché, all’epoca, non sentivo il bisogno di figli!
Ora però aggiungerei anche le PLURIPARE che guardano le MADRI DI FIGLI UNICI con un misto di riprovazione per le suddette madri e pietà per i suddetti figli, privati crudelmente ed egoisticamente delle incommensurabili gioie fraterne… 😉

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Clelia 3 Marzo 2015 - 22:01

Proprio un bel post, sono completamente d’accordo! Anche io ne ho le palle piene delle eterne e sterili discussioni, con relative vagonate di (pre)giudizi. Andare aldilà di ogni scelta personale, questa sarebbe la cosa migliore per poter avere dialoghi costruttivi. Se no mi viene da dire che forse sarebbe meglio astenersi…

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ale 3 Marzo 2015 - 22:37

Grazie! Davvero. E’un articolo liberatorio che mi dà una ventata di aria fresca. Leggerezza.

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Silvana - Una mamma green 4 Marzo 2015 - 23:36

Grazie a te, Ale. E benvenuta in questo blog.

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rossella 4 Marzo 2015 - 09:40

mi piace il fatto che non si diano soluzioni ma ognuna trovi la sua… peccato però che i commenti siano una tangibile manifestazione di “madri contro madri”, 🙁 io dal canto mio preferisco madri con le madri… dove ci si sostiene e confronta serenamente e anche semplicemente donne che si confrontano come dice SERENA senza che avere o meno figli sia un vincolo.

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Silvia 4 Marzo 2015 - 10:52

Ho letto tutto e mi viene da pensare….ma c’è davvero bisogno di aver ragione o di convincere gli altri? Se senti la tua verità dentro di te, quello è il tuo percorso, unico ed irripetibile…non serve clonare nulla e nessuno. Perciò…concentriamoci sulla gioia di questa esperienza dell’essere madri che ci consente di verificare che siamo in grado di essere e fare molto più di quello che immaginavamo e ci fa toccare con mano un amore incondizionato come quello dei nostri bambini!Non imporrta chi tu sia, quanto green, quanto tradizionale, quanto aperta od ottusa..la mamma è la mamma…e loro sono il meglio nel nostro cammino! Buon proseguimento a tutte!

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Silvana - Una mamma green 4 Marzo 2015 - 13:24

Esattamente il senso che voleva avere questo post. Grazie del commento!

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Un padre 5 Marzo 2015 - 23:01

Concordo su tutto. Tranne i vaccini.

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Un papà che conta più della pianta dell'Ikea 18 Marzo 2015 - 10:47

Ho letto l’articolo perché indicato da un’amica e francamente non ne riconosco il senso. Su facebook le amiche di mia moglie propinano il proprio metodo su come allevare i figli come su qualsiasi altra cosa, non vedo differenza. Ognuno agisce a proprio modo, ci sono atteggiamenti che non condivido ma se i genitori ritengono di doverlo applicare ai loro figli chi sono io per giudicare se non nell’intimità della mia casa con mia moglie ?
La risposta è: “Relax, take it easy” tanto la mela non cade mai lontana dall’albero.
Conosco i genitori di miei amici e loro purtroppo sono identici e stanno facendo le stesse cose con i figli. Fare il genitore non è una scienza e nessuno ha il manuale, per quanto impegno ci mettiamo, ci vuole sempre una certa dose di culo.

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Silvana - Una mamma green 18 Marzo 2015 - 12:32

Il senso del post è esattamente quello del tuo commento 😉 Vivi e lascia vivere. Purtroppo non tutti sono dello stesso avviso, ed è a loro che mi sono rivolta scrivendolo. E per fortuna che ci sono famiglie, come la mia e la tua, dove o padri contano molto.

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signorafornelli 18 Marzo 2015 - 10:59

STANDING OVATIONnnnnnnnnnnn!!!!!!!!!! non se ne può più!!!!!!!!!!! ognuno fa quello che si sente, nel modo migliore che crede.. basta giudicare, basta additare sono scelte PERSONALI !

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LauraG 19 Marzo 2015 - 09:09

pezzo bellissimo e assolutamente veritiero. ti chiedo però un passo avanti: descrizione delle mamme con figli alla materna. no perchè lì c’è materiale per psichiatri!

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Silvana - Una mamma green 19 Marzo 2015 - 10:49

Il fatto è che non ci sono ancora arrivata 😉 Dammi qualche mese e ne riparliamo!

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Violab 30 Marzo 2015 - 15:22

Cavoli, un bel post davvero, ma i commenti sono il massimo dello spasso. La conferma che la solidarietà tra donne, anche se mamme, non diventerà mai fenomeno di massa. Ma tant’è, ci piace farci male da sole..

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Luisa 31 Marzo 2015 - 12:52

Vero. Peccato però 🙁

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Anto Bclv Sonsi 28 Aprile 2015 - 14:10

mah!!!!! personalmente non capisco questa “guerriglia” tra madri anche se,essendo madre-single dal terzo mese di gravidanza,non dovrei più meravigliarmi……ne sento di ogni!!!!!!
Ognuno agire come meglio crede senza rompere le scatole al prossimo no eh?????potreste trovare tantissime altre attività più interessanti!!!!!!!

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» Alto contatto sì o no: questione di latitudine? 15 Maggio 2015 - 14:50

[…] è il destino di tutte le madri. A prescindere da quello che fai, in molti ti giudicheranno male (soprattutto le altre mamme), ed è naturale che ognuna creda in buona fede che siano le sue personali scelte ad attirare le […]

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Gio 20 Maggio 2015 - 22:13

Mito assoluto!!!!

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Chiara Nosenzo 9 Giugno 2015 - 20:38

amen!

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Ilaria 9 Giugno 2015 - 23:47

La prima lezione di vita la nostra piccola ce l’ha data a tre giorni di vita, ossia appena portata a casa dall’ospedale. Eravamo di quelli che “nel lettone MAI!!!”. Beh… Presi dalla disperazione per questa pargola che piangeva appena la mettevi nella villetta, ce la siamo messa nel lettone e via 5 ore di beato sonno!!! Da lì abbiamo capito che certe scelte non si possono capire finché non ci si passa, che dipendono dal bambino che si ha davanti e, quindi, che è impossibile ed ingiusto giudicare le scelte degli altri. Sono pienamente d’accordo con questo post!!! Ognuno faccia le sue scelte e si accontenti di esser felice per quelle, e non critico verso quelle degli altri!
Ps. Poi, per fortuna nostra, perché era quello che andava bene a noi, la piccola ha apprezzato presto il fatto di avere il proprio letto… Ma questo non toglie che averla vicina all’inizio e ogni tanto ancora oggi mentre dorme sia una delle esperienze più belle della mia vita!

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Alice 10 Giugno 2015 - 15:15

Non sono madre, non ho nemmeno intenzione di diventarlo nel breve periodo, ma mi piace leggere varie cose ed informarmi. Mi sono dunque imbattuta nel tuo articolo e, per quanto trovi assolutamente giusto il concetto “ognuno deve fare come si sente” credo che la conclusione del tuo discorso vanifichi la sua intera credibilità. Ovvero una tetta CAMBIA un uomo, una vacanza con i nonni CAMBIA un uomo. Credo sia sbagliato, ed anzi pericoloso, pensare che come si cresce una persona non contribuisca a formarne la personalità. Da un punto di vista “esterno” alla situazione direi che bisognerebbe invece, mentre si diventa grandi e soprattutto prima di fare figli, cercare di capire, analizzare, studiare, come sono le persone che ci stanno attorno (quelle che si amano e quelle che si odiano) e cosa le ha fatte diventare quello che sono una volta adulti e CERCARE di capire quale sia il modo migliore di crescere il proprio figlio e farlo diventare la persona che si spera.

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Silvana - Una mamma green 10 Giugno 2015 - 15:46

Grazie del tuo parere, Alice 🙂 Io ho scritto sinceramente quello che penso. Per quanto stia di continuo a leggere e studiare, per quanto cerchi di portare avanti con coerenza determinate scelte, non sono sicura che siano tutte così determinanti per la formazione del carattere dei miei figli (altrimenti TUTTI i bimbi allattati a lungo al seno dovrebbero essere fiduciosi e sicuri di sé, o viceversa “mammoni” e infantili). Ma sono d’accordo che queste stesse scelte pesano in modo decisivo sul benessere di noi madri e padri, sulla felicità della nostra esperienza, sul nostro rapporto con i figli. E questo certo che incide sul loro modo di essere (altrochè!)

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Maria 30 Giugno 2015 - 09:19

Il principio è sempre lo stesso “Per essere migliore io devo denigrare gli altri”, le mamme che criticano le altre mamme lo fanno perchè non si sentono poi così sicure delle scelte che stanno facendo, e l’unico modo per sentirsi per qualche minuto a posto con la coscienza è denigrare l’operato di un’altra mamma che fa il contrario e apparentemente le va meglio.
Da quando sono mamma (di due gemelle di ormai 20 mesi) ho dovuto scontrarmi con questa triste realtà di mamme “rivali”, e non ero pronta. Ho sempre pensato che ognuno in casa sua fa come vuole e come meglio può, e anche se alcune cose erano contrarie alla mia filosofia di maternità non ho mai osato dire mezza parola, nemmeno per confronto, proprio perchè so quanto può essere suscettibile una madre, e invece mi sono ritrovata ad essere derisa per aver dato latte vaccino dopo l’anno da una mamma che un paio d’ore dopo alla figlia di 16 mesi ha fritto due bei cordon bleu da supermercato in mezzo litro d’olio, nonostante me l’avesse servita su un piatto d’argento ho taciuto, per dirne una tra le tante.
Molto di aiuto mi è stato il pediatra con cui mi sono confidata tutte le volte che qualcuno mi ha fatto mettere in discussione anche quando non c’era bisogno e mi ha dato gli incoraggiamenti giusti e soprattutto mi ha detto: “Non le stare a sentire, ne dovrai sentire ancora tante!”

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Silvana - Una mamma green 30 Giugno 2015 - 10:55

Concordo in pieno: un pediatra con cui si è in sintonia può fare la differenza! Per il resto, condivido la tua stessa esperienza, ma col tempo si impara a fare spallucce… Io comunque per te avrei solo complimenti, tirare su delle gemelle è una bella impresa 😉 (ps. Ma poi perché mai deridere il latte vaccino dopo l’anno, santi numi?!)

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robi 8 Settembre 2015 - 12:32

Non sono madre, non per scelta ma per sfiga. Devo dire che le invasate mi mettono angoscia, che si tratti di bambini o di altri temi. Posso dire che le donne e madri che apprezzo davvero sono quelle che non puntano ad essere la mamma perfetta ed infallibile. Mi piacciono quelle che ogni tanto ammettono le difficoltà, ammettono di non capire i figli, di non sapere cosa sia meglio fare. Perchè in fondo, madri o non madri, siamo tutte così dubbiose e insicure. Mi piacerebbe la smettessimo tutte di fingere una perfezione che non esiste.

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Silvana - Una mamma green 9 Settembre 2015 - 09:50

Parole sante. Vale anche sul lavoro, nei rapporti di coppia eccetera eccetera eccetera.

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Paopolpetta 3 Gennaio 2016 - 21:59

Bene! Eccomi qua a promuovere le scelte dell’essere genitore! Dunque, dal principio: non ho allattato x scelta (del nano, non si è mai voluto attaccare), ho fatto auto svezzamento x scelta (sempre del nano, non ha mai mangiato una pappa), l ho mandato al nido x scelta (della banca, voleva che assolutamente tornassi a lavorare x pagare il mutuo), non ho mai considerato l opzione pannolini lavabili x scelta (del mio compagno, sostiene che già non gliela fo così), ho vaccinato x scelta (della pediatra, in base a sua patologia clinica), sono montessoriana x scelta (e x pigrizia), non esco mai di sera x scelta (cioè il nano ha scelto di dormire con le galline e di svegliarmi prima dell alba), non pratico co-sleeping x scelta (del nano, non dorme sul letto con noi manco a pagarlo), me lo porto ovunque x scelta (ossia x non lasciarlo al nido 12 ore), mi sento green solo quando mi fa incavolare (la bile aiuta). Risultato? Non son troppo d accordo con le mie scelte ma.. Siamo ancora tutti vivi!!!

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Silvana - Una mamma green 4 Gennaio 2016 - 11:06

Ti adoro! Per scelta mia, eh! 🙂

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Paopolpetta 4 Gennaio 2016 - 14:53

😉

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Alicka 4 Gennaio 2016 - 07:28

Carissima, concordo sul concetto di fondo, ma su una cosa ti sbagli di grosso. Non vaccinare i propri figli non è “cavoli tuoi”. Non è “fa niente”. Non è qualcosa che NON pregiudica la vita futura di tuo figlio. Non è qualcosa che non incide sulla vita degli altri.
Io non sono certamente a favore di una vaccinazione a tappeto x qualsiasi cosa, ma la salute dei bambini (tuoi e degli altri) di sicuro non la metto sullo stesso piano di una tetta e di un lettone.
Pensaci. Perché ciò che scrivi minimizza parecchio la questione. E se ci ragioni un attimo sono sicura che concorderai con me nel dire che l’argomentazione vaccini poco ha a che spartire con quella della svezzamento sul tema della “libertà di fare la madre come mi pare”.
Essere libera di esporre tuo figlio a rischi letali e lasciare che l’effetto gregge scompaia mettendo a rischio dei neonati non la chiamerei “libertà “.

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Silvana - Una mamma green 4 Gennaio 2016 - 11:05

Se leggessi abitualmente il mio blog sapresti che ho scritto un post molto esplicito sull’argomento (Perché ho vaccinato i miei figli, si intitola), che mi ha causato tra l’altro critiche anche molto violente. Quello che volevo dire in questo contesto è che perfino su un tema tanto delicato e importante si dovrebbero mostrare più rispetto e più empatia. Grazie per il tuo commento.

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Silvia 4 Gennaio 2016 - 10:50

Ciao, complimenti per l’articolo, mi trovi pienamente d’accordo! Secondo me noi mamme dovremmo anche prenderci un po’ meno sul serio ed essere più auto ironiche e realiste sui nostri pregi difetti, io per esempio quando parlo con le mamme che puliscono tutti i giorni casa come uno specchio tengono i bimbi come bambolotti (e magari lavorano e non hanno l’aiuto dei nonni) trovo che siano bravissime e che dovrei provare a migliorare il mio disordine-pigrizia-vestiti un po’ alla cavolo con abiti di seconda mano, ma non con rabbia nè con invidia nè odio! Sono brava in tante cose ma non sono perfetta!Per l’allattamento poi penso che se una mamma oramai non è riuscita ad allattare è inutile farglielo pesare con l’ennesimo elenco di tutti i benefici dell’allattamento, però se una sta ancora provando io cerco di darle i migliori consigli perchè è una cosa che conosco bene!Peace&Love!

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Valentina 4 Gennaio 2016 - 13:51

Questo articolo è spettacolare!! Leggevo i commenti (ormai vecchiotti) delle mamme-freak e radical-chic….. Da mamma d 3 pargoletti (di cui 2 gemelli) io fatto miei i consigli altrui con il primo figlio, ma con i piccoli….beh solo chi ha dei gemelli può capire! Con questo non voglio sminuire le altre mamme (non c penso nemmeno, al contrario d molte “monomamme” che s credono sapientone solo perché hanno dei figli o qualche anno più me), ma alla luce della mia esperienza, ho sempre ammesso le mie difficoltà con ironia anche quando, per strada la gente s permette d giudicare la mia famiglia solo guardandoci o solo perché “poverina ma come fa da sola con tre bambini!” oppure quelle ignoranti che non evitano d esprimersi con “non t invidio per niente!” Allora…. I figli sono tutti una benedizione! I miei crescono a biberon d latte artificiale, stanno sempre per terra, la casa non è uno specchio (io idem) ma siamo felici così! Gli altri facciano quello che vogliono!

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Fare Figli pregiudica o no lo stile (sociale) di vita? - The Swinging Mom 5 Gennaio 2016 - 21:53

[…] spesso di non avere trovato la collocazione definitiva nel “mondo delle mamme” e come Silvana, non sopporto l’assolutizzazione dei suddetti modi di essere madre (o […]

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» Allattare oltre l’anno: il paradosso della tetta 18 Gennaio 2016 - 13:38

[…] trito sulla carenza di empatia (e di rispetto per le scelte differenti dalle proprie) delle […]

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Giulia 21 Novembre 2016 - 14:53

Secondo me il motivo per cui ogni opinione in merito scatena un vespaio di polemiche dipende da diversi fattori.
Uno, l’impressione che da genitore e soprattutto da madre’ come fai sbagli’, il che forse è vero, ma soprattutto che anche il primo lavacessi che passa per strada – con tutto il rispetto per la categoria – si senta in diritto di esprimere la sua opinione anche se non richiesta (non hai figli? Non sai che ti perdi, cara tardoadolescente che oltretutto creperai da sola annegata nel tuo piscio perchè nessuno verrà a assisterti da vecchia. Li fai da giovane? Ma goderti la vita no?! Li hai a quarant’anni? Che egoista, quei poveri ragazzi avranno una madre/nonna. Ne hai uno? Mica penserai di lasciarlo da solo poveretto! Ne hai quattro? Ma siete pazzi?! E come fate a stargli dietro? Adesso basta, eh? Hai figli e lavori? Che pessima madre. Hai figli e non lavori? Il femminismo ha fatto decine di passi indietro. La cura di casa e famiglia non ti lascia il tempo di curare la tua persona e i tuoi hobby? Ti sei lasciata andare. In qualche modo il tempo lo trovi? Ma perché non stai con i tuoi figli, cosa li hai fatti a fare. Allatti a oltranza? Stai tirando su dei bamboccioni, sappilo. Non allatti? Sacrilegio, dovrebbero toglierti il bambino! Dormono con voi? Ah…dormono in cameretta? Li state privando del contatto con voi. Li lasci piangere? Ma non lo sai che comporta danni permanenti! Accorri a ogni versetto? Li stai viziando….potrei andare avanti per ore si questo filone).
Due, e spero di non essere fraintesa: la convinzione secondo me errata che il comportamento dei figli sia SEMPRE e SOLO conseguente al comportamento del genitore. Tralasciando i casi estremi di abbandono, trascuratezza, violenza fisica e verbale..secondo me questo è vero fino a un certo punto. Il carattere è quello che è, è innato e per certi versi non modificabile. Se un bambino non dorme, è nervoso, è agitato, è frignone, è refrattario alla disciplina, non è secondo me sempre necessario cercare un colpevole. Alcuni bambini sono più difficili di altri, richiedono più tempo, più fatica, più attenzioni…e a volte non è colpa di nessuno: nascono così e basta. Quella frasetta ‘se si comporta male o soffre è perché tu hai fatto/non hai fatto così e cosà’ , questo colpevolizzare sempre e comunque i genitori, secondo me è come avere una mannaia perennemente sulla testa, il che senz’altro non aiuta a stare sereni e seguire il proprio istinto. Con questo sia chiaro che non sto dicendo ‘vabbè, allora non mi sbatto a educare i miei figli o a dargli il meglio che posso, tanto è fatica sprecata’. Sto dicendo che la responsabilità di un genitore nei confronti di quel che il figlio diventerà è enorme, ma non è illimitata. La variabile impazzita c’è sempre, o quasi. Non tutti i Pietro Maso o gli Hitler hanno avuto dei genitori orrendi o assenti, mentre da situazioni assolutamente disastrate a volte esce fuori un Beethoven o un Papa Francesco, guarda un po’ .
Terzo, l’avvento di internet è stato per molti versi una cosa meravigliosa, per molti altri però purtroppo è stato deleterio. Molti oramai non si prendono più la briga di studiare, approfondire, insistere. Leggi una paginetta su Wikipedia, l’opinione di pinco pallino che ha un cuggino che ha fatto così e cosà e ha funzionato, i diktat di sedicenti guru che a volte diffondono informazioni ahimè false (vedi la correlazione tra vaccini e autismo, e mi fermo qua sennò vado OT), sei in cerca di una soluzione rapida e indolore..e tac, ecco a voi pronto un nuovo opinionista sicuro di avere la verità in tasca.
Quarto, la solitudine e la mancanza di supporti e aiuti che è uno dei grandi mali del nostro paese. Gravidanza da regine, un mese di festa dopo il parto e poi…puff, tutti spariti, che ci abbiamo da fare. E tu ti trovi ore sola, dolorante, in pieno down ormonale, con un cosetto urlante che manda a scatafascio tutte le tue certezze, non hai nessuno con cui parlare, il marito o compagno sta a casa due giorni o se ti va bene prende le ferie ma poi deve tornarsene al lavoro, nessuno ti assiste dal punto di vista medico e psicologico…e tu ti attacchi come una cozza alla prima cosa che sembra funzionare anche se razionalmente può essere una boiata, e sei pronta a difendere La tua scelta con le unghie e con i denti. Non dimentichiamo che una volta attorno alla puerpera si firmava una rete di mamme sorelle cognate ecc che le permettevano di riposare e allattare il bambino mentre si occupavano di tutto il resto. Credo che questo aiutasse a non uscire completamente di testa in un momento così delicato.
Insomma, oggi abbiamo a disposizione un cocktail micidiale di presunzione, incertezza, invadenza e mancanza di rispetto che rende molto più difficoltoso il mestiere di genitore. Qualunque cosa tu faccia, ti senti solo/a e hai sempre il terrore che ti puntino il dito. Risultato, una grande insicurezza e frustrazione che in molti casi ci rende delle iene nei confronti di chi non la pensa come noi, nel tentativo spesso vano di sentirci meglio e nel giusto.
Io sono una quasi primipara che per anni ha avuto il terrore di aver figli per molte delle ragioni sopracitate. Ora che ho deciso di buttarmi, cerco di non ascoltare nessuno e di leggere il minimo indispensabile, proprio perché un conto è la teoria e un conto è la realtà. Non ho certezze assolute su NIENTE (a parte l’epidurale:)) E se possibile mi sforzerò di usare il mio buon senso senza arroccarmi in una posizione piuttosto che un’altra.
E si, pure io mi sono già rotta di chi si fa i fatti miei senza permesso.
Baci e perdonate la lungaggine.
Giulia

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Basta coi consigli non richiesti! L'impatto nascosto (e pericoloso) delle critiche ai genitori 1 Luglio 2019 - 03:01

[…] Irriverente, ironica e molto accorata la richiesta di Silvana, alias Una Mamma Green! J'adore 🙂 […]

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