A volte basta decidere

by Silvana Santo - Una mamma green

Da quando sono nati Davide e Flavia, mi è capitato non so quante volte di ritrovarmi a pensare: “Come vorrei cambiare questa cosa, ma purtroppo non ce la farò mai”.

È successo quando, a tre anni compiuti, Davide usava ancora il passeggino per coprire il tratto di poco più di un chilometro che separa casa nostra dall’asilo. È successo quando, nella nostra prima vacanza estiva in quattro, al ristorante dell’albergo, mi sono resa conto che a un certo punto della cena mi ritrovavo a piazzargli davanti un cellulare con i cartoni animati. Mio figlio aveva due appena due anni e mezzo. È successo quando, all’inizio di quest’anno, ho realizzato che quasi sempre, durante la cena, accendevamo la tv. Davide e Flavia finivano incantati davanti allo schermo, mangiando al rallenty e senza consapevolezza, e noi adulti rinunciavamo in qualche modo alla loro compagnia. O ancora quando, guardandomi dall’esterno, mi sono vista maneggiare pigramente il cellulare sul divano, dopo cena, accanto ai miei figli. Invece di stare davvero insieme a loro.

Sono esempi davvero banali. Situazioni quotidiane che forse sono capitate a tante persone. Comportamenti diffusi, che di per sé possono anche essere del tutto accettabili, sia chiaro. Il punto è che non lo erano più per me. Ero io a non sentirmi a mio agio, con quel cellulare tra i piedi, o con un figlio di 18 chili seduto nel passeggino, fosse anche per affrontare una tratta relativamente lunga dopo una giornata di scuola. Ero io, che non mi sentivo soddisfatta.

Per tanto tempo ho pensato che non ci fosse alternativa. Che non sarei mai stata capace di abbandonare delle abitudini che mi facevano sentire a disagio, che il cambiamento sarebbe stato troppo faticoso. Al di fuori della mia portata. Poi ho scelto di scegliere, e ci ho provato davvero. Il passeggino è finito nel ripostiglio (prima per Davide e poi, definitivamente, per sua sorella). Il televisore è rimasto spento, il cellulare messo da parte il più possibile. Un po’ per volta, senza estremismi, ma ce l’ho fatta. Ce l’abbiamo fatta.

È stato facile? Non sempre. Ma è stato sinceramente molto meno difficile di quanto pensassi. Senza retorica, è bastato deciderlo, e crederci davvero. E i figli ci hanno seguito senza colpo ferire.

Non ricordo discussioni per lo schermo oscurato durante i pasti. Al contrario, mi godo l’esultanza delle grandi occasioni, quando decidiamo di concedere a tutta la famiglia un “pic-nic” sul divano davanti ai cartoni. Non ricordo richieste insistenti del cellulare nel mezzo di un pasto al ristorante. Al contrario, so di aver tirato fuori risorse enormi, che neanche pensavo di possedere. E che rischiavano di restare inutilizzate per la pigrizia e la mancanza di fiducia in me stessa e nella mia famiglia. Ho imparato a godere davvero della compagnia dei miei figli, ma anche a organizzare un’uscita secondo modalità che possano andare bene per tutti. Non senza compromessi, non senza eccezioni e concessioni, certo.

La cosa forse più gravosa rimane camminare a piedi per lunghi tratti, magari con dei bimbi stanchi. Ma per affrontare le emergenze, in fondo, ci sono sempre le spalle forti di mamma e papà!

Le vecchie abitudini, che mi facevano stare male, sono state sostituite da nuovi riti, da schemi inediti che per la mia famiglia si sono rivelati più sani e benefici. I giochi tra noi mentre ceniamo, il racconto delle nostre giornate, le chiacchiere al tavolo di un hotel. Ci sono ancora tante cose da rivedere, tanti comportamenti da correggere. Sospetto che sia un processo destinato a durare per tutta la vita. Ma adesso so che si può fare. Basta deciderlo sul serio.

Il punto non è certo se sia sbagliato usare il passeggino o mangiare con la televisione accesa, ovviamente. Il punto è che se ci sono cose che non vi piacciono del vostro modo di essere madri e padri, potete cambiarle, ve lo garantisco. Basta che lo decidiate. E crediate con tutto il cuore che potete farcela.

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1 Commenti

Claudia 10 Dicembre 2017 - 09:34

Hai proprio ragione!!😊

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