A mia figlia, che chiede la luna

Luna. Cielo. Bella.

Sì, figlia mia. La luna piace un sacco anche a tua madre. Tua madre che di giorno cammina quasi sempre con gli occhi puntati a terra e la testa piena di pensieri, ma quando cala il buio se ne sta col naso all’insù, tranquilla e perduta in quel mare di latte sempre calmo.

La luna. Che se ne sta lì, pallida eppure sfolgorante, silenziosa ma tutt’altro che impassibile, come se l’avessero appesa al cielo soltanto per infonderci un po’ di pace. Per ricordarci, ogni volta che alziamo lo sguardo, che anche se siamo piccolissimi sappiamo, se ne abbiamo voglia, guardare molto lontano. Che il buio, in fondo, ci è indispensabile per riconoscere la luce. Che tutto inizia, finisce e poi ricomincia, a prescindere dalla nostra volontà.

È davvero bella, quella luna che splende solo di rimbalzo, che ha la pelle segnata dalle ombre e scavata dalle rughe, ma sa baciarti l’anima con la sua delicatezza. Così diversa dalle stelle che le fanno corona, palpitanti e dorate, più umana di loro, che sono lontanissime, troppo perfette e un pochino arroganti, a guardarci senza vederci dall’abisso siderale che le circonda. Così diversa dal sole, potente e fiero, troppo grande, troppo forte, troppo tutto. Lei non ti brucia mai, non ti ferisce lo sguardo. Rischiara il cammino dei nottambuli, ascolta il latrato dei cani randagi. Se ne sta lì a consumarsi notte dopo notte, sempre certa che il mese dopo tornerà a brillare, uno spicchio alla volta.

Luna. Vuole. Prendere.

Non posso prenderti la luna, bambina mia. Non sono capace. Ci saranno un sacco di cose, domani e dopo ancora, che vorrai tanto ma che non potrai mai avere, e che neanche tua madre potrà darti, nonostante ti ami come non sapeva si potesse amare qualcuno. Non posso prenderti la luna, e se anche scoprissi come si fa, non sono sicura che vorrei accontentarti. Preferisco che lei resti lì, a bagnarti ogni notte coi suoi raggi perlescenti, a chiamarti dall’alto con la sua voce silenziosa. Voglio che tu abbia sempre qualcosa a cui volgere lo sguardo, là, sopra di te, ogni volta che il buio ti cala tutto intorno.  Che la magia si rinnovi ancora e ancora, che non manchi mai per te uno spicchio di bellezza da inseguire lungo il cielo con lo sguardo sognante e il dito teso.

Ti auguro di avere sempre un desiderio impossibile ad agitarti l’anima, mia piccola figlia. Un sogno che ti accenda la vita, una piccola pazzia che muova i tuoi passi sempre un metro più in là. E una luna bianca e fresca a rischiarare il tuo cammino.

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5 Commenti

Carolin 18 Aprile 2016 - 15:40

Il tuo sito/blog (non ho mai capito la differenza) è bellissimo e ogni giorno leggo un tuo scritto, a volte mi fanno sorridere, a volte devo proprio trattenere la risata (… ebbene si, leggo in ufficio anzicchè produrre) e a volte mi fanno riflettere e fermare… a non perdermi nello stress di tutti i giorni ma di apprezzare il momento e la magia che i i bimbi sanno regalarci.

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Silvana - Una mamma green 19 Aprile 2016 - 10:13

Grazie, Carolin. Le tue parole mi onorano molto. 🙂

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chiara 19 Aprile 2016 - 12:47

Quanta dolcezza. Mi sono commossa. Mio figlio piccolo adora la Luna, la cerca (e la trova) ovunque.

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Silvana - Una mamma green 19 Aprile 2016 - 18:53

Che belli che sono, questi piccoli sognatori… <3

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FrancescaV 20 Aprile 2016 - 09:18

Parole toccanti di mamma. Anche mio figlio la guarda la luna, e dice che è come un limone.

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