Giornata internazionale delle donne: i miei perché su donne e uomini

Perché nel 90% delle case ci si aspetta che sia la donna a cucinare, mentre il 90% dei cuochi stellati, a giudicare da quel che vedo in TV, è composto da uomini?

Perché le scuole materne e primarie sono traboccanti di maestre e le aule di università sono piene di professori?

Perché alle riunioni scolastiche (che si tengono quasi sempre in pieno pomeriggio) ci sono in media il 90% di padri e il 10% di madri?

Perché nei gruppi WhatsApp delle classi vengono inserite quasi sempre le madri, perché sono le “mamme” a fare collette per i regali di compleanno, perché il fatto che nella classe di mio figlio il rappresentante dei genitori sia un papà è ritenuta una mezza “stranezza”?

Perché nelle sale d’attesa dei pediatri e dei centri vaccinali ci sono quasi solo mamme (e nonni)?

Perché, dopo una certa età, un uomo celibe è uno scapolo e una donna nubile è una zitella? Perché un uomo non monogamo è un

Perché se un uomo tradisce la moglie, la colpa è della moglie che “non ha saputo tenerselo”, o semmai dell’amante che è una “zoccola rovina famiglie”? E perché, tutto sommato, l’uomo tradisce perché è cacciatore, è nella sua natura, sparge il seme e via dicendo?

Perché se un uomo adulto si comporta in maniera puerile, la responsabilità viene spesso attribuita (in primis da altre donne) alla compagna strega e manipolatrice?

Perché un uomo brizzolato è affascinante e una donna canuta è una “vecchia” indesiderabile o al massimo una tipa naif (anche se a onor del vero su questo va un po’ meglio rispetto a qualche anno fa)?

Perché se un padre lavora 12 ore al giorno, esce a cena con gli amici, va a giocare a calcetto, parte per una trasferta o addirittura vive in un’altra città, nessuno si scandalizza? E se invece è una madre a fare queste scelte, le si ritiene apertamente inappropriate, esecrabili, pericolose per il benessere dei figli? E perché se un padre si occupa dei suoi bambini diviene in automatico oggetto di ammirazione e lusinghe, mentre che lo faccia una madre è del tutto scontato?

Una sfilza di “perché” che ho cominciato a stilare decenni fa, nel momento stesso in cui ho avuto consapevolezza di essere femmina, e che potrebbe allungarsi forse all’infinito. Una sequela di domande che, un tempo, speravo avrebbero trovato una risposta definitiva (o meglio che non avrebbero più avuto ragione di essere formulate) ben prima di oggi, e che invece, più che mai, risuonano ancora irrisolte ed emblematiche. Domande che un giorno non lontano ci porranno le nostre figlie e i nostri figli e per le quali dovremo cercare una risposta sensata, pur sapendo che l’unica risposta possibile è sempre la stessa: che siamo ancora ben lontani da una condizione realmente ugualitaria tra uomini e donne, da una condizione che non nega le differenze fisiologiche tra maschi e femmine (a cominciare dalla facoltà di partorire e allattare) né quelle individuali tra persona e persona, ma che garantisce a tutti gli stessi inalienabili diritti, le stesse opportunità di partenza, la stessa libertà di vivere un’esistenza autentica, libera e felice.

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1 Commenti

Claudia 8 Marzo 2019 - 14:50

Perché penso che l italia sia ancora molto arretrata, e che il sistema sia comunque maschilista a partire dallo stato purtroppo….x noi

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