Cosa è successo nelle ultime settimane

Ho continuato a cercare il mio gatto dentro tutti i gatti che non sono il mio. Lo cerco e non lo trovo, e ogni volta il dolore mi spezza il respiro e la delusione mi annebbia lo sguardo. Amo sinceramente tutti i gatti del mondo, ma non riesco – non ancora, perlomeno – a perdonarli di non essere il mio.

Ho fatto, da quando sono state allentate le restrizioni anti Covid, una moltitudine di gite, escursioni, visite guidate. Sono tornata in posti che a lungo ho chiamato casa e dai quali mancavo da anni, ho ripreso a circondarmi di arte, natura e bellezza, ho ritrovato amici e compagni di strada che in realtà, a quanto pare, non avevo perduto mai. Ho dormito finalmente, a distanza di mesi, in letti diversi dal mio. E ho scoperto che non è necessario condividere in diretta le esperienze che si vivono. Che si sta bene anche senza le stories con la musica a effetto, le foto e i post da affidare “al mondo” in tempo reale. Ho scoperto, più in generale, che le cose accadono e appagano anche se uno se le tiene per sé (e questa, in qualche modo, mi è parsa come un’epifania inattesa e rivoluzionaria).

Ho fatto il primo bagno al mare. E come ogni anno è stata una rinascita. Mi sono vaccinata, una prima volta e poi la seconda. E anche questo, in effetti, è stato un po’ come ritornare alla vita.

Ho continuato ad avere la sensazione di non essere cresciuta in una famiglia del tutto “normale”, ma ho capito anche che, come dice la mia amica Roberta, le famiglie “normali”, semplicemente, non esistono.

Ho mangiato troppo e mi sono sentita in colpa, ma verrà il giorno, Dio se verrà, in cui la smetterò finalmente di tormentarmi per quanto mangio e quanto peso.

Ho capito una volta di più che i musei, i cani e le chiese restano il mio porto sicuro nelle intemperie. La quiete durante la tempesta, la salvezza in mezzo all’uragano. Anche i libri e i viaggi, naturalmente. E i miei figli sopra ogni cosa: la responsabilità del loro benessere che spesso è la sola ragione che mi consente di dimenticare o superare il mio malessere.

Ho disfatto una vacanza e ne ho progettata un’altra, che adesso aspetto con grande emozione.

Mi sono sottratta, mi sono protetta, mi sono salvata. Più di quanto non avessi ancora mai fatto finora. Non che sia stato facile, non che non mi sia costato, e anche parecchio. Ma anche il viaggio più lungo e avventuroso comincia da un primo passo mosso dalla soglia della propria casa.

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2 Commenti

Marino 7 Giugno 2021 - 13:02

…come vorrei essere te…poter scrivere le tue stesse parole parlando di me…grazie…

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Silvana Santo 8 Giugno 2021 - 16:33

A te, di cuore!

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