8 calamità che possono accadere quando fai il bagnetto a un bambino

Pensi bagnetto e immagini subito paffuti neonati rosa che fluttuano con calma elegante nell’elemento ancestrale. Lisci, tiepidi e profumati, pronti per essere avvolti nel tepore di un asciugamano morbidissimo e cadere sereni nel sonno dolce degli angeli. Tutte balle. Chi ha dei figli conosce la verità, e cioè che fare il bagnetto a un bambino può somigliare tremendamente a un corso di sopravvivenza.

Ecco infatti le 8 calamità che possono capitare al genitore medio quando fa il bagnetto a un bambino.

1. La piena del Nilo
Un bambino che fa il bagnetto rappresenta l’unica eccezione al principio di Archimede finora scoperta in natura. Anche se è lungo 70 centimetri e pesa non più di otto chili, una volta immerso in acqua riuscirà a spostare una massa di liquido di almeno due quintali e mezzo, allagando fino al soffitto il bagno e le due camere limitrofe. Roba che Mosè, al confronto, era un patetico dilettante.

2. L’effetto aragosta
Preparare il bagnetto a un bambino è una operazione che le mamme e i papà prendono estremamente sul serio, all’inizio. Termometro a raggi infrarossi, miscelazione sapiente di acqua calda e fredda, rabbocco costante per evitare variazioni di temperatura che non superino il mezzo grado centigrado. Il tutto, è statisticamente provato, dura non più di quindici giorni (e se il figlio in questione non è il primogenito, al massimo due), dopodiché si passa al più empirico sistema del polso-immerso-fugacemente-nell’acqua: “Ok, è buona, buttal immergilo pure!”. Salvo rendersi conto un attimo dopo che l’acqua era forse un pelino calda, almeno a giudicare dal colorito vagamente aranciato assunto dalla pelle del pupo.

3. Lo tsunami saponato
Molte coppie in attesa di un figlio si procurano una di quelle moderne e costosissime vaschette con tanto di seduta antisdrucciolo e valvola a sfioro. Ma poi, presto o tardi, scoprono che la bacinella di plastica per il bucato è il posto più comodo in cui fare il bagnetto a un bambino. Peccato che dopo occorra svuotarla in qualche modo, il che di norma si traduce in un papà con la schiena a pezzi e un torrente di acqua saponata che scorre dappertutto, fuorché nello scarico dove sarebbe dovuta finire.

4. Il neonato idrofobo
Passi nove interminabili mesi a sentirti ripetere che l’acqua è l’elemento originario della vita, che i neonati la adorano e che si rilassano appena vengono immersi. Trascorri una porzione non trascurabile del congedo di maternità a studiare tutorial di bagnetti su Youtube, prepari una playlist zeppa di ninnenanne tibetane e suoni della natura. Prendi una laurea ad honorem in cosmetologia naturale studiando su internet gli Inci di tutti i detergenti baby in commercio. Per poi scoprire che tuo figlio odia fare il bagno. Aborrisce l’acqua, la detesta, la teme più dell’aspiratore nasale e del pettinino per togliere la crosta lattea. Eppure tu, una volta ogni tanto, lo devi lavare. Sentendoti ogni volta come un torturatore della Santa Inquisizione.

5. Il bagnetto ai liquami
Ogni genitore sa che l’acqua calda del bagnetto, di solito, ha un benefico effetto rilassante sul pargolo di casa. Peccato che a volte il pupo finisca col rilassarsi troppo, contaminando la vasca coi suoi stessi rifiuti organici. A mamma e papà toccherà svuotare tutto e ricominciare, ma vuoi mettere la faccia soddisfatta del piccolo inquinatore libero e felice?

Jpeg

6. Il foam party
A volte è un fatto incidentale: il bagnoschiuma che si rovescia nella vasca, la baby-sitter che sgarra con la dose, il bebè che si appropria a tradimento del flacone. Ma più spesso si tratta di una escalation inarrestabile. Si comincia con un innocente ciuffetto di schiuma: il bambino sorride sdentato, la mamma si sdilinquisce con gli occhi lucidi e il papà scatta 43 foto fuori fuoco da mandare al gruppo whatsapp dei colleghi. Poi però è facile farsi prendere la mano. La creatura vuole le bolle di sapone, il padre si allena a modellargli la barba finta con la schiuma, la madre si sente la regista di un video musicale di rara finezza. E così il bagnetto finisce col diventare uno schiuma party da fare invidia alle migliori discoteche romagnole dei primi anni Duemila.

7. Il tentato annegamento
Chi ha due figli, lo sa. Mai abbassare la guardia, vietato distrarsi. Specie se sulla prole adorata cala un improvviso, e sospettissimo, silenzio. Una paperella contesa, uno schizzo di troppo, una bolla di sapone scoppiata al momento sbagliato: qualunque pretesto potrebbe scatenare l’irreparabile. Se senti glugluglu, corri forte forte a controllare che nessuno si sia fatto male.

8. Non dire gatto
Se hai un gatto, ricordalo: presto o tardi finirà accidentalmente coinvolto nelle quotidiane abluzioni del marmocchio. Con conseguenze tali da farti pensare alla fase del neonato idrofobo con struggente malinconia.

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5 Commenti

Carolin 20 Aprile 2016 - 11:16

….. ma vogliamo parlare di tutte le grandezze, forme e colori che esistono in commerico di paperelle????? Ho il bagno invaso … eeeeee…. non gli bastano!!!!

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Silvana - Una mamma green 20 Aprile 2016 - 22:03

Qua abbiamo anche tartarughe, pesci, farfalle (!), squali e tutto il manuale di Zoologia 2!!!!

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ginabarilla 21 Aprile 2016 - 22:24

Presente! In tutte le varianti!
😀

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IsaQ 22 Aprile 2016 - 07:58

Io ho risolto gli allagamenti da bagno, mettendo la vaschetta di platica del fasciatoio direttamente nella vasca.La mia povera schiena non ringrazia ma almeno ho finito di asciugare acqua a gogo’ da terra.E con il secondo figlio (che ora ha dieci mesi) sono tre mesi che l’ho archiviata. Per i bagnetti divertenti con il fratello di cinque anni, una volta a settimana metto al fondo della vasca il tappeto antiscivolo, riempio la vasca e lascio che si divertano un pò ma x le abluzioni quotidiane veloci, infilo il tappeto in vasca, lo siedo sopra, apro il doccino e vai velocemente insapono e sciacquo.Tanto i miei bimbi facendo nuoto in piscina sono abituati alle docce veloci.e così evito tutte quelle stupidate che mi hanno propinato ai corsi fatti in gravidanza.Insomma una mamma mica può perdere mezza giornata x lavarli!!!

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Silvana - Una mamma green 27 Aprile 2016 - 11:13

Il mio problema è che ho solo il box doccia! Abbiamo risolto con una vasca pieghevole, ma la vasca “vera” è un’altra cosa. 😉

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