A tutti i papà, con amore

regali per la festa del papà GOT

Ai papà che lo sono appena diventati. Che scarteranno presto i loro primi regali per la festa del papà. Ai papà con gli occhi gonfi di sonno e il cuore traboccante di meraviglia, ma anche di sgomento, e di confusione. Ai papà che hanno davanti un viaggio infinito, con mille chicane e rettilinei a cento all’ora, radure assolate, sentieri oscuri e panorami mozzafiato.

Ai papà di figli grandi, che i regali per la festa del papà non li ricevono più da anni. Ai papà che ripensano al passato con un po’ di nostalgia, a quelli che il loro passato di papà, per colpe non loro, non sono riusciti a goderselo a piene mani. Ai papà che ora sono nonni, e che si concedono di giocare, e di essere teneri, come non avrebbero mai saputo fare tanti anni fa.

Ai papà a tempo pieno. Che non sono mammi. Che non sono tate. Che non sono dei perdenti, dei falliti, degli scansafatiche. Ai papà che hanno fatto una scelta legittima e anche coraggiosa. Ai papà che sono dei pionieri, normalissimi supereroi.

Ai papà lontani. Per lavoro, per malattia, per miseria o per la fine di un amore. Per scelta o per necessità. Ai papà che invecchiano senza vedere i loro figli che crescono. Ai papà che colmano le distanze con la tecnologia, con gli aerei, con l’immaginazione. Ai papà che recuperano in sogno il tempo perduto. Ai papà che amano forte, oltre lo spazio e la nostalgia.

Ai papà di figli maschi. Che sono un esempio impagabile per il loro bambini, perché sanno che la forza non ha nulla a che fare con la violenza, che l’autorevolezza è l’antitesi della prevaricazione, che la virilità non è mai il contrario dell’empatia e della dolcezza. Ai papà che si occupano dei loro figli insieme alle proprie compagne, con rispetto e con amore.

Ai papà di figlie femmine. Che sono più forti degli stereotipi, che non si riconoscono in un cliché. Ai papà che pettinano bambole, che citano Rapunzel, che allacciano scarpette da ballo sapendo che le loro figlie diventeranno molto più che mamme, principesse o ballerine.

Ai papà nerd, che addormentano i figli leggendo Il Signore degli Anelli e giocano a Guerre Stellari con le figlie. Ai papà che ricevono regali per la festa del papà sulle loro serie TV preferite, che fanno battute che gli altri papà non capiscono, che vegliano di notte con un neonato tra le braccia e un libro fantasy davanti agli occhi.

Ai papà sportivi, che non si aspettano dai figli la realizzazione dei propri desideri. Ai papà sempre pieni di energia, che corrono e saltano, che osano, che danno coraggio.

Ai papà esuberanti, quelli che si commuovono, quelli che scrivono lettere accorate ai loro bambini. Quelli che compongono canzoni e filastrocche, quelli che fanno le vocine quando leggono le favole della sera.

Ai papà riservati. Che maneggiano con impaccio quella materia delicata e pesantissima che sono i sentimenti. Che parlano con pacche sulle spalle e sorrisi senza parole. Ai papà che amano tanto, ma lo fanno con discrezione. E che si emozionano senza saperlo raccontare mentre aprono i loro regali per la festa del papà.

A tutti i papà, con amore.

 

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