Lettiera per gatti, quale scegliere?

by Silvana Santo - Una mamma green
lettiera per gatti

Da qualche settimana abbiamo adottato due nuovi gattini, che mentre scrivo hanno appena compiuto 4 mesi e per i quali ci siamo chiesti da subito quale lettiera per gatti scegliere. Con Merlino e Ginevra, nonostante la lunga esperienza con il nostro amato Artù abbiamo deciso di riconsiderare alcune delle nostre decisioni passate, per provare a instaurare nuove consuetudini in grado di coniugare le esigenze dei gatti, le nostre e quelle dell’ambiente. Possibilmente senza spendere uno sproposito.

Una delle prime decisioni da prendere ha riguardato la lettiera igienica per Ginevra e Merlino: il mercato offre ormai tante diverse opzioni per quanto riguarda la lettiera per gatti. Quale scegliere, dunque?

Vi lascio di seguito una carrellata delle principali alternative disponibili, con qualche considerazione più o meno oggettiva. Chiaramente ognuno farà poi le proprie personalissime considerazioni, sulla base dello spazio a disposizione, del proprio budget e delle proprie abitudini. Ma soprattutto dei gusti insindacabili del felino di casa!

Lettiera agglomerante tradizionale

Si tratta della classica “sabbia” per gatti, che in realtà non è sabbia, tecnicamente, ma di solito è prodotta a partire da minerali argillosi come la bentonite. La lettiera agglomerante di tipo minerale forma automaticamente una “palla” attorno all’urina e alle feci del gatto, in modo da consentirne una facile rimozione con apposita paletta. Consentono al micio di assecondare il suo naturale istinto allo “scavo”. Bisogna integrare il livello di sabbia al bisogno e sostituire periodicamente tutto il materiale lavando bene la cassetta igienica.

Lati positivi: basso costo, relativa facilità di impiego, neutralizzazione abbastanza rapida degli odori

Lati negativi: gestione della pattumiera! Le “palle” di lettiera sporca possono essere smaltite esclusivamente nell’indifferenziato, il che comporta una permanenza lunga dei rifiuti dentro casa (da noi per esempio il secco indifferenziato si può gettare una sola volta a settimana). La lettiera agglomerante ha un peso di solito notevole, che può rendere complessi il trasporto e la manipolazione dei sacchi, le operazioni di rabbocco etc.

Lettiera vegetale biodegradabile

Il funzionamento è simile a quella della classica sabbietta di bentonite, ma cambia totalmente la natura del materiale, che è invece composto tipicamente da scarti organici biodegradabili: mais, paglia, carta, legno o altre fibre vegetali. Il potere agglomerante è inferiore, ma le “palle” possono essere di norma smaltite nel WC (sempre con moderazione, però: non è possibile gettare grossi quantitativi di lettiera ne water, né smaltire in questo modo l’intero contenuto della cassetta, quando è il momento di pulirla) oppure nei rifiuti organici (ma per questo bisogna verificare le norme sulla raccolta differenziata del proprio comune di residenza).

Lati positivi: basso impatto ambientale, possibilità di smaltire le deiezioni dei gatti direttamente nel WC, peso limitato delle confezioni, buona capacità di assorbire i cattivi odori.

Lati negativi: costo più alto, minor potere agglomerante (anche se questo varia moltissimo a seconda del marchio e del materiale), possibile odore “di base” riconducibile al materiale usato, che può ricordare per esempio il fieno o il popcorn. Il fatto che si tratta di una lettiera particolarmente leggera, inoltre, può far sì che i gatti la spargano in giro, o che le portino a spasso attaccata al pelo o alle zampe. Anche questo, per la limitata esperienza che ho fatto nelle ultime settimane, varia in modo considerevole in base alla marca e alla composizione.

Lettiera al silicio

L’abbiamo utilizzata per anni con Artù, nonostante, purtroppo, sia un prodotto tutt’altro che “green”. È composta da sassolini più o meno trasparenti, che somigliano in un certo senso a del sale molto grosso. Non è agglomerante: la cacca del gatto viene disidratata e quindi può essere facilmente raccolta “da sola”, mentre la pipì viene assorbita dai granelli, che vanno rimescolati di tanto in tanto. Il grosso inconveniente di questo tipo di lettiera è il suo impatto ambientale, legato all’estrazione della silice necessaria per produrla. È la ragione per cui noi abbiamo deciso di abbandonarla, nonostante un’esperienza d’uso complessivamente positiva nei tanti anni in compagnia del nostro Artù. Non essendo agglomerante, non è soggetta a “consumo” nel tempo, va sostituita integralmente quando non trattiene più i cattivi odori.

Lati positivi: i gatti non la spargono in giro, non si produce spazzatura maleodorante.

Lati negativi: impatto ambientale, frequenza più alta del cambio (almeno in base alla nostra esperienza), rischio marginale di allergia. Talvolta non risulta gradita dai gatti ancora piccoli, perché risulta non troppo confortevole per le loro zampine.

Lettiera per gatti, aperta o chiusa?

A prescindere dal tipo di sassolini, si può poi optare per una cassetta chiusa o aperta. Nel primo caso, si limita lo spargimento di sabbia al di fuori, e di solito c’è anche un miglior contenimento dei cattivi odori. Il problema è che non tutti i gatti potrebbero gradire una lettiera chiusa, e i micioni più grossi avranno bisogno di una cassetta di dimensioni particolarmente generose.

Esistono anche delle lettiere autopulenti, con prezzi che raggiungono diverse centinaia di euro. Per quanto la prospettiva di liberarmi in modo permanente delle procedure di pulizia della lettiera, queste soluzioni non mi convincono del tutto. Leggendo recensioni e testimonianze qua e là, infatti, mi sembra che ci siano ancora troppi intoppi e disguido, nonostante il costo non esattamente popolare di questi prodotti.

Lettiera per gatti: quale scegliere?

Al momento, Merlino e Ginevra stanno usando una lettiera biodegradabile made in Italy, che noi umani stiamo apprezzando abbastanza: agglomerazione veloce, niente odori (a parte il leggero sentore del mais), poca dispersione in giro. Non mi pronuncio ancora sulla durata, se vi interessa posterò degli aggiornamenti futuri. Questo è il nostro secondo tentativo con la sabbia per gatti biodegradabile, dopo che il primo esperimento è stato dichiarato fallito per la continua necessità di recuperare granelli sparsi in giro per il bagno.


Quanto alla cassetta igienica, i nostri gattini utilizzano un modello aperto e molto economico di Ikea, ma prevediamo, nei prossimi mesi, di proporre loro una lettiera chiusa.

Il mio consiglio è di abbinare sempre la cassetta igienica a un tappetino per lettiere, progettato per “intrappolare” i sassolini che sfuggono. Noi al momento abbiamo questo modello: ne esiste anche una versione più grande.


Che tipo di lettiera usano i vostri padron… ehm, i vostri gatti? Che consigli avete per chi si trova a dover scegliere la lettiera per gatti?

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