5 MODI (NON TROPPO SCONTATI) PER RISPARMIARE ACQUA

come risparmiare acqua in modo non scontato

In questa torrida estate la carenza di acqua è spesso al centro delle cronache e delle preoccupazioni di tutti. Vista la gravità e probabilmente l’irreversibilità della situazione – siccità, impoverimento delle falde, dei ghiacciai e dei bacini di superficie – ognuno di noi è chiamato a prestare la massima attenzione per evitare sprechi e contenere il più possibile i consumi idrici. Non si tratta più “semplicemente” di chiudere il rubinetto mentre ci laviamo i denti o di usare la lavatrice a pieno carico, ma di provare ad adottare uno stile di vita più sostenibile e più attento al consumo di acqua. Riflettendo anche sugli sprechi “nascosti” a cui magari non pensiamo facilmente.

Condivido volentieri, dunque, 5 modi per risparmiare acqua in modo spesso indiretto e non scontato.

1. Comprare meno vestiti, se possibile usati

Cosa c’entrano gli abiti con la siccità? L’industria tessile è uno dei settori che determina il maggior consumo idrico, non solo per la produzione delle fibre, ma anche per l’intera filiera produttiva (come i processi di tintura). La coltivazione del cotone, per esempio richiede l’uso di grandi quantità di acqua: secondo l’organizzazione Water Footprint Network ne servono in media quasi 2.500 litri per realizzare una semplice t-shirt di cotone. Acquistando capi di seconda mano è possibile, di conseguenza, risparmiare enormi quantitativi di acqua, oltre a contenere le emissioni di gas climalteranti e la produzione di rifiuti allungando il ciclo di vita di un indumento. Che siano mercatini dell’usato, swap party o app per il “second hand”, l’importante è non esagerare e fare comunque acquisti ben ponderati. Un’altra opzione è l’acquisto di capi realizzati in cotone o altre fibre biologiche, dal momento che questo metodo di coltivazione consente di abbattere in modo significativo il consumo di acqua.

2. Mangiare meno carne

Ogni alimento che consumiamo ha una diversa “impronta idrica” legata alla quantità di acqua necessaria per la sua produzione (coltivazione, allevamento etc), lavorazione, conservazione etc. Le carni, e in particolare quella bovina, sono i cibi la cui produzione richiede il maggior quantitativo di acqua. Per portare in tavola un solo chilo di manzo, sono necessari 15.415 litri d’acqua (Fonte: Waterfootprint.org). Anche la carne suina e ovina hanno un’impronta idrica particolarmente elevata, seguita da quella del pollame. Ridurre il consumo di questi alimenti su scala globale significherebbe, tra le altre cose, risparmiare ingenti risorse idriche.

3. Preferire capi in lana (magari cruelty free o di seconda mano)

In anni recenti, vi è capitato di indossare una maglia in pura lana? La sensazione è molto diversa rispetto alle fibre sintetiche (acrilico, poliestere etc). In particolare, la lana non richiede lavaggi frequenti, non favorisce la formazione di odori sgradevoli e non puzza a sua volta. Dopo aver indossato un maglione o un cardigan in lana, è sufficiente lasciarlo all’aria prima di riporlo, per lavarlo – con acqua fredda e pochissimo detersivo delicato o shampoo – solo dopo averlo indossato molte volte. Naturalmente, la lana non è vegana, ma si può sempre ricorrere al mercato dell’usato o del rigenerato, oppure fare attenzione alle certificazioni per le materie prime cruelty free (per esempio la lana prodotta senza la pratica del mulesing)

4. Lavare i capelli un po’ meno

L’idea che per essere “puliti” e curati sia necessario farsi lo shampoo ogni giorno è di fatto destituita di qualsiasi fondamento concreto. A meno che non si facciano lavori particolari, i capelli e il cuoio capelluto non hanno bisogno di lavaggi tanto frequenti. Anzi, spesso l’abuso di detergenti e asciugacapelli finisce con l’indebolire la chioma e la cute.

5. Ridurre l’uso di detergenti e additivi

Oltre a utilizzare a pieno carico la lavatrice e la lavastoviglie (che se usata con determinati crismi consente di risparmiare acqua rispetto al lavaggio a mano di piatti e stoviglie), può aiutare l’uso di detergenti poco schiumogeni e delicati. Riducendo inoltre il quantitativo di prodotti impiegati, si può rendere il risciacquo più efficace e più rapido, oltre a scaricare nell’ambiente meno sostanze inquinanti.

Avete altri suggerimenti “insoliti” per risparmiare acqua? Se vi va, condivideteli nei commenti o sulla pagina Facebook.

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