Zoom Torino: non chiamatelo zoo

ZOOM ANIMALI TORINO

Dimenticate gli zoo spelacchiati in cui portavano in gita noi ragazzi degli anni Ottanta. Dimenticate i fossati cinti dalle reti, le gabbie e le distanze di sicurezza. Zoom Torino è altra cosa. Riconosco di aver esitato, prima di organizzare una visita al bioparco torinese. Di aver raccolto informazioni, di aver studiato il sito per capire se ne valesse davvero la pena. L’ultima cosa che volevo era portare mio figlio a spasso per un lager, fargli osservare le bestie selvatiche come fenomeni da baraccone, private della propria dignità, oltre che della preziosa libertà.

Col senno di poi, sento di poter dire onestamente di non essermi sbagliata. La visita allo Zoom è stata non solo divertente (per tutta la famiglia) e istruttiva (per mamma e papà), ma soprattutto a prova della mia coscienza ecologista.zoom1

Perché portare i bambini allo Zoom Torino

Intanto, tutti gli animali ospiti del parco sono nati in cattività e non potrebbero, per le caratteristiche comportamentali che hanno acquisito, essere reintrodotti in natura. Si tratta inoltre di specie adattate al nostro clima o comunque messe in condizione di affrontare senza problemi i rigori invernali (ricoveri per le giraffe e il rinoceronte, nidi riscaldati per i pinguini sudafricani, etc). La sorveglianza e l’assistenza da parte del personale del parco sono ininterrotte e vigili: non c’è il rischio, pertanto, che il pubblico infastidisca gli animali, offra loro del cibo o li tocchi (nell’area che ospita i lemuri, ad esempio, degli addetti dello Zoom si assicurano che nessuno si avvicini eccessivamente o addirittura offra loro da mangiare).

Le condizioni degli habitat e degli animali stessi mi sono parse molto buone, per quanto ovviamente la mia valutazione sia quella di un’osservatrice attenta, ma profana. È significativo, in ogni caso, che i vari ambienti del parco abbiano attirato spontaneamente molti uccelli di varie specie, che non si sono fatti sfuggire l’opportunità di insediarvisi stabilmente. Neanche nei momenti di interazione con gli animali (il pasto dei pinguini o il volo dei rapaci, ad esempio) si ha la sensazione di assistere a uno “spettacolo”: semplicemente, le bestie vengono osservate nelle loro normali attività quotidiane.

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Perché mi è piaciuto lo Zoom Torino

Ma la cosa che ho apprezzato di più è stata l’attenzione generale al tema della conservazione. Dai pannelli informativi disseminati lungo il percorso di visita alle spiegazioni offerte dagli addetti nei momenti di interazione con gli animali, tutto concorre a chiarire che l’attività del parco non punta semplicemente ad “esporre” esemplari esotici per la gioia e l’educazione dei visitatori. Il concetto, sacrosanto, che passa è che le strutture zoologiche moderne esistono solo per assicurare la conservazione delle specie in pericolo, e che tutti i loro sforzi devono andare in quella direzione.

Per ogni ospite dello Zoom Torino, in particolare, è possibile conoscere il grado di rischio di estinzione, i fattori che minacciano la sua specie (dalla caccia alla distruzione dell’habitat, per citare i più tristemente classici), gli sforzi che la comunità scientifica internazionale sta facendo per salvarla e quello che possiamo fare noi “comuni mortali” nel quotidiano. Oltre, naturalmente, a dati sull’ecologia e sull’etologia dell’animale e curiosità interessanti sul singolo esemplare.

Per i bambini, inutile dirlo, è un invito a nozze. Davide, nei suoi piccolissimi 15 mesi, ha adorato in particolare i lemuri, i pinguini e i rapaci in volo. Ma anche i grandi hanno l’opportunità di imparare molto sul mondo della conservazione della natura e delle specie in pericolo (preparatevi anche a intristirvi, di tanto in tanto. Io ho dovuto allontanarmi dalla “lezione” sul rinoceronte per non mettermi a frignare davanti a tutti).

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Cosa non mi è piaciuto dello Zoom Torino

L’unica cosa che non mi ha fatto impazzire, ma era del tutto prevedibile e comunque non c’entra nulla con gli animali, è l’abbondanza di negozi di souvenir, foto ricordo a pagamento e altri gadget che onestamente fanno un po’ “luna park”. Ma è chiaro che una struttura del genere comporta costi significativi, che immagino vengano coperti anche in questo modo. L’invito allo shopping, in ogni caso, può risultare piacevole per molti (non tutti, per fortuna, non integralisti come la sottoscritta!).

Per concludere: ci sono parchi faunistici e parchi faunistici. Lo Zoom Torino, secondo il mio parere, fa bene il suo lavoro. E può regalare una giornata molto piacevole ai bambini di tutte le età.

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Informazioni pratiche sullo Zoom Torino

Zoom Torino si trova sul territorio di Cumiana, non lontano dal capoluogo piemontese. Noi l’abbiamo raggiunto in auto, ma è previsto un servizio navetta gratuito dalla stazione ferroviaria di Piscina, sulla linea sfm2 Chivasso-Pinerolo. Il biglietto costa 20 euro per gli adulti e 15 per i bambini fino a 12 anni. Ingresso gratuito al di sotto dei 3 anni. Sono previsti sconti per le famiglie, per le prenotazioni online e per le visite infrasettimanali. Per esplorare il parco occorre almeno una giornata, soprattutto se si desidera assistere ai vari momenti di interazione con gli animali, che poi sono quelli in cui il personale fornisce anche la maggior parte delle informazioni sulla specie in questione. All’interno dello Zoom Torino sono presenti diversi bar, self service e ristoranti, ma è possibile pranzare al sacco nelle diverse aree picnic. Per le famiglie con bimbi piccoli sono disponibili seggioloni e fasciatoi. Nei mesi estivi è attiva anche una piscina, in cui, pagando un sovrapprezzo, è possibile nuotare al fianco dei pinguini, separati dal loro habitat soltanto da un vetro. Proprio in questi giorni il bioparco torinese sta inaugurando l’habitat Hippo Underwater, l’unico acquario all’aperto in Italia dove osservare gli ippopotami sott’acqua circondati da migliaia di pesci tropicali.

Info: www.zoomtorino.itzoom7

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2 Commenti

Mamma Avvocato 14 Maggio 2014 - 16:49

Visto che Torino non è lontana, ho pensato spesso di andarci con il nano. Per il momento, però, il costo secondo me altissimo ci ha tenuti lontani. 20 euro a testa più un pranzo almeno, non sono pochi, anche se immagino che i costi di manutenzione siano elevati.
La tua descrizione, comunque, mi ha incuriosita ancora di più!!

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er 14 Maggio 2014 - 19:07

da quando ne sento parlare sono sempre stata tentata…soprattutto d’estate e sfruttare anche il bagno coi pinguini…..ho smepre rimandato…..ho scoperto poi che per l’estate c’è anche l’abbonamento per la piscina che come prezzo è interesstante 😉

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