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viaggiare con i bambini

copenaghen con bambini come risparmiare
viaggi

Copenaghen con bambini, come risparmiare

by Silvana Santo - Una mamma green 28 Settembre 2018

È una delle domande che mi vengono rivolte più spesso, quando racconto del nostro viaggio a Copenaghen con bambini, e nel resto della Danimarca: è vero che tutto costa molto? Inutile girarci intorno: Copenaghen non è affatto una meta low cost, ma si può comunque limitare i danni. Partendo dalla mia recente esperienza, quindi, ecco i miei consigli su come risparmiare un po’ di soldi a Copenaghen con i bambini (soldi che poi spenderete probabilmente nel negozio del Legoland, ma questo è un altro discorso!).

 

Copenaghen con bambini, come risparmiare sui pasti

ostello copenaghen bambini

Una delle voci di spesa che possono impattare di più in un viaggio a Copenaghen con i bambini è quella dei pasti. Il mio consiglio, peraltro valido per qualsiasi destinazione, è quello di scegliere un alloggio con uso cucina, in modo da poter fare a casa almeno uno o due pasti al giorno, riscaldare qualche pietanza take away e preparare magari qualche pranzo al sacco con poca spesa (i parchi danesi invitano proprio ai picnic). Noi ci siamo trovati molto bene in uno degli ostelli della catena A&O, dove abbiamo prenotato una quadrupla con bagno. La possibilità di usare la cucina condivisa e gli spazi comuni è stata di grande aiuto per risparmiare sui pasti, oltre che per intrattenerci amabilmente e fare nuove conoscenze (ci sono anche un’area giochi e un bel bar). Avendo a disposizione anche un po’ di spazio nel frigorifero comune, dove nessuno fruga o tocca le cose altrui, abbiamo comprato molte cose nei supermercati della zona. Fare la spesa in uno dei marchi low cost della grande distribuzione danese, come il Netto, è infatti un altro sistema per risparmiare a Copenaghen con i bambini. Lo street food, infine, rappresenta un’alternativa sempre valida alla ristorazione tradizionale: hot dog, hamburger e panini con le frikadelle (polpette di carne tradizionali, a mio parere molto saporite) ammiccano da tanti chioschetti in giro per la città. I prezzi non sono a livelli italiani, ma comunque convenienti rispetto ai ristoranti.

Copenaghen con bambini, come risparmiare su musei e attrazioni

La capitale danese propone una moltitudine di esperienze per chi viaggia con bambini: dai musei, sempre attrezzati con percorsi ad hoc, ai giri in barca, dai parchi a tema ai castelli, e chi più ne ha più ne metta. Le conseguenze sul portafogli possono quindi essere notevoli. Il mio consiglio è di informarvi il meglio possibile sul sito di Visit Copenhagen e scegliere le attrazioni che vi interessano. Valutate seriamente l’opportunità di acquistare una Copenaghen Card, che, a seconda del vostro programma di viaggio, vi può garantire un risparmio davvero significativo (sul sito potete selezionare musei ed esperienze che volete fare e calcolare in anticipo il risparmio), soprattutto se viaggiate con bimbi al seguito, dal momento che un adulto con la sua Card può portare con sé gratuitamente fino a due bambini. Alcuni musei e siti offrono prezzi differenziati (o talvolta ingressi gratuiti) a seconda del giorno o dell’ora di ingresso: anche per questo conviene studiare un pochino prima della partenza. E ricordate che i bambini spesso non pagano o godono ti tariffe ridotte.

Copenaghen con i bambini, come risparmiare sul Tivoli Park

Il parco divertimenti Tivoli, una delle principali attrazioni di Copenaghen, è stata per me un’autentica sorpresa. Non sono una fan dei parchi a tema, né delle giostre particolarmente adrenaliniche, ma il Tivoli è davvero un luogo magico, con atmosfere vintage, ambientazioni spettacolari e una offerta pazzesca in termini di intrattenimento per tutta la famiglia (inclusi i bambini piccoli) nonché cibo e snack. Noi ci abbiamo trascorso un emozionate pomeriggio e una serata a fine agosto, trovando code nulle o minime e salendo praticamente su tutte le giostre consentite all’età dei miei figli (e alle mie coronarie). Resta, a distanza di settimane, una delle tappe preferite di Davide e Flavia di tutto il nostro viaggio in terra danese e, per me, un ricordo indelebile e meraviglioso.

tivoli copenaghen come risparmiare

Per risparmiare sul Tivoli Park, considerate che il biglietto d’ingresso al parco è incluso nella Copenaghen Card, e che sono disponibili biglietti da due giorni per chi desiderasse una full immersion nella magia. Una volta lì, vi consiglio di acquistare il pacchetto no-limit per le giostre, dal momento che il costo delle singole attrazioni non è economico, ed è impensabile riuscire a contenersi dinanzi alle infinite meraviglie del parco: barchette che danzano in un lago illuminato dalle lanterne, montagne russe di ogni grado di “spericolatezza”, una ruota panoramica semplicemente deliziosa, e poi trenini, aeroplani, caroselli e giostre di ogni genere. Su tutte, segnalo quelle “danesi” al 100%, come l’adorabile attrazione dedicata alle fiabe di Andersen e la giostra con le barche vichinghe, e una attrazione a trazione muscolare, in cui bisogna tirare una fune per portare il sedile in cima a una torre, da cui poi “precipitare” con tanto divertimento. Il Tivoli offre anche un programma di spettacoli e una scelta di negozi di vario genere. Non perdetevelo, fidatevi di me.

Copenaghen con i bambini, come risparmiare sui trasporti

come risparmiare a copenaghen con i bambini

Anche in questo caso, la Copenaghen Card può essere un’ottima opzione, specie se, come noi, avete in programma anche delle visite in treno ai dintorni della capitale (noi siamo stati a Helsingor e al Louisiana Museum). Il centro storico, volendo, può essere esplorato anche a piedi, mentre vi consiglio di evitare i taxi perché le tariffe sono abbastanza elevate. Un’altra possibilità, alternativa o complementare, consiste nel noleggiare una bicicletta, ma il mio avvertimento è di tenere conto del fatto che Copenaghen è letteralmente invasa di ciclisti, molti dei quali sfrecciano sulle ciclabili come Pantani nei suoi giorni migliori. Se non siete abituati a spostarvi sulle due ruote, potreste trovarvi in difficoltà a gestire tanto “traffico”, a capire come comportarvi agli incroci, ai semafori o quando qualcuno ha bisogno di sorpassarvi. Raccomando quindi cautela e attenzione, specie di sera (detto questo, se ce l’ho fatta io…).

Come risparmiare a Copenaghen con bambini

Più in generale, se siete in cerca di dritte su come risparmiare per un viaggio a Copenaghen con i bambini, sono sempre valide alcune considerazioni che prescindono dalla destinazione: prenotate i voli in anticipo (molto anticipo se non avete date flessibili e dovete partire in periodi di altissima stagione); fate attenzione ai costi nascosti dell’alloggio (tasse, pulizie finali, eventuale noleggio di biancheria etc) e stipulate sempre una polizza assicurativa per spese sanitarie e annullamento del viaggio (noi, che partiamo due o più volte l’anno, abbiamo un’assicurazione annuale Columbus, scoperta anni fa grazie al sito Bimbi e Viaggi della mia amica Milena).

Non mi resta altro da fare che augurarvi buon viaggio e chiedervi di farmi sapere le vostre eventuali altre dritte per visitare Copenaghen con bambini e risparmiare.

Leggi anche —> Danimarca on the road con bambini, il nostro itinerario

Leggi anche —> Odense con bambini: un tuffo nella magia, sulle tracce di Andersen

28 Settembre 2018 1 Commenti
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cosa ho imparato dalle mamme straniere
libriviaggi

Cinque cose che ho imparato dalle mamme straniere

by Silvana Santo - Una mamma green 25 Settembre 2018

Viaggiare all’estero, da quando sono nati Davide e Flavia, è inevitabilmente diventata anche l’occasione per confrontarmi, per quanto possibile, con stili di vita familiare e approcci alla genitorialità più o meno diversi rispetto a quelli a cui sono abituata. Specialmente viaggiando verso nord, mi pare, senza generalizzare, che alcune attitudini cambino, il che offre spesso spunti per interrogarsi o provare a cambiare. Ecco, dunque, le cinque cose che ho imparato dalle mamme straniere. E che tento, con alterne fortune, di applicare anche nel mio quotidiano.

1. Portare i figli al ristorante senza dargli il cellulare è possibile

E più in generale, è possibile intrattenere i bambini senza dover ricorrere in automatico ai dispositivi tecnologici. Non che ci sia in assoluto qualcosa di male, in questo, ma sappiate che, se non vi piace l’idea di intrattenere i vostri figli per forza con cartoni o giochi elettronici (come non piaceva a me quando in passato mi sembrava la sola opzione percorribile), l’alternativa esiste ed è alla portata di tutti. Richiede una certa coerenza e, per alcuni bambini, un impegno durante il pranzo che può essere anche importante – giochi da inventare, fogli e colori da portarsi dietro, storie e magie da tirare fuori dal cilindro – ma si può fare. Altrimenti non si spiega com’è che all’estero non esistano i bambini che pranzano dinanzi al tablet (e se esistono, sono italiani in vacanza).

2. L’intolleranza degli altri è un loro problema

Che ci siano in giro un tot di bambini maleducati, figli di genitori perlomeno disattenti, è una verità ineluttabile. Ma è altrettanto vero che la maleducazione è una cosa, e la “piccolezza”, col suo corredi di vivacità, immaturità e irragionevolezza, ne è un’altra. E se qualche adulto non è in grado di sopportare la risata argentina di un bambino, il pianto improvviso di un neonato o anche un capriccio (gestito poi dai genitori, intendiamoci), beh, è un problema suo. E questo, mi pare che le mamme straniere lo sappiano meglio di me, che tendo a sentirmi in imbarazzo e in colpa quando i miei figli non sono “impeccabili”, a scusarmi anche quando non dovrei, andare subito in tilt e peggiorare la situazione in un loop drammatico di ansia e stress.

3. Morire di fame, nel ricco occidente, è quanto mai improbabile

Anche se sei all’estero e tuo figlio, per una settimana o due, pasteggia con roba non proprio “ortodossa”. Magari non farà bene un gelato per pranzo, ma si può comunque chiudere un occhio, quando si è in vacanza. Senza che nessuno paghi conseguenze definitive.

4. Il freddo e la pioggia non ammazzano i bambini

Oramai lo ripeto spesso: il freddo e la pioggia possono essere semmai fastidiosi, o irritanti, o deprimenti (anche se cìè chi li ama, ovviamente), ma non rappresentano un pericolo mortale né, di per sé, una ragione per restare chiusi in casa. Basta vestirsi in modo adeguato, pensare che dopo ci sarà l’opportunità di ascigarsi, riscaldarsi o cambiarsi d’abito, ricordare che gli ambienti chiusi e surriscaldati mietono più vittime, in termini di salute, del fresco e dell’umidità.

5. Tutti i bambini del mondo fanno i capricci, ma non tutti gli adulti reagiscono allo stesso modo

Ho visto capricci – per ragioni diverse e in contesti e modalità differenti – scoppiare in famiglie di ogni provenienza geografica. Ma ho notato che spesso è la reazione dei genitori a fare la differenza. Senza voler generalizzare, le mamme straniere, perlomeno quelle nordiche (anche i papà, naturalmente), mi sembrano più abituate a mantenere la calma, a gestire i momenti difficili dei figli con serenità e anche con un pizzico di empatia. Su questo confesso che ho ancora molto lavoro da fare, ma confido di migliorarmi pian piano con impegno e pazienza. E almeno altri quattro o cinque viaggi verso nord, mi pare ovvio!

25 Settembre 2018 8 Commenti
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viaggio in danimarca on the road con bambini
viaggi

Danimarca on the road con i bambini: il nostro itinerario

by Silvana Santo - Una mamma green 14 Settembre 2018

In tanti, seguendomi sui social, mi hanno chiesto dettagli sul nostro recente viaggio in Danimarca on the road con bambini al seguito. Un viaggio che è stato impegnativo (anche economicamente) ma molto appagante, e che penso abbia regalato anche a Davide e Flavia una collezione preziosa di esperienze e di ricordi. Comincio a raccontarvelo con un lungo, lunghissimo post dedicato al nostro itinerario, che è iniziato e finito all’aeroporto di Copenaghen ed è durato in tutto due settimane, nella seconda metà di agosto.

itinerario danimarca con bambini

Danimarca on the road con bambini, prima tappa: Copenaghen

In tutto abbiamo dedicato alla capitale due giorni e mezzo, più una rapida appendice finale, dopo aver ritirato l’auto a noleggio, per andare a vedere da vicino la malinconica (e inflazionatissima) Sirenetta. Ci siamo mossi in bicicletta e con i mezzi pubblici (autobus, ma anche treni locali) e abbiamo cercato come sempre un compromesso tra le esigenze dei figli e quelle nostre, tra cultura e divertimento, tra siti al chiuso e giri all’aperto (anche in base alle previsioni meteo). Ho lasciato Copenaghen con la sensazione di non averla visitata a fondo come avrei sperato (mi è mancata una visita adeguata del quartiere di Christianshavn, in particolare), di contro ho avuto l’occasione di trascorrere parecchio tempo in stile “local”, tra bicicletta e parchi. In ogni caso, se avete voglia di visitare almeno un paio di musei, oltre a girare la città, e se come me non amate le visite troppo mordi e fuggi, vi consiglio di preventivare almeno 4 giorni alla scoperta della capitale danese. Non perdetevi il museo delle scienze Experimentarium e il Lousiana Museum di arte contemporanea, entrambi inclusi nella Copenaghen Card e perfetti per i bambini, con tante fantastiche attività previste per loro. Soprattutto, non saltate il Tivoli Park, un vero e proprio tuffo nella magia per grandi e piccini. Per il resto, potete fare affidamento al ricco sito di Visit Copenhagen, mentre in questo post trovate i miei consigli su come risparmiare nella capitale danese.

copenaghen on the road con bambini

Seconda tappa: Helsingor

La seconda tappa del nostro viaggio in Danimarca on the road con bambini è stata la piccola, deliziosa cittadina di Helsingor, che è facilmente raggiungibile da Copenaghen con una viaggio in treno di circa 45 minuti. Le corse sono frequenti, i treni sono puntuali e pulitissimi. Vi consiglio di scaricare un’app dei trasporti di Copenaghen (noi usavamo questa) per orientarvi rapidamente su tratte e orari anche in tempo reale, e di fare la Copenaghen Card, che include il treno fino a Helsingor e il biglietto d’ingresso per il Kronborg Castle, la principale attrattiva di questa cittadina che sorge di fronte alle coste svedesi.

kronborg castle danimarca on the road con bambini

Il castello di Amleto merita senz’altro una visita, sia per l’interesse architettonico e storico del sito, sia perché al suo interno ci si può cimentare con varie attività che piaceranno molto ai bambini: trampoli e cavallini di legno, vecchie trottole, palline da giullare. È disponibile anche una sala con mattoncini Lego e stampe da colorare a tema principesse/cavalieri. Noi abbiamo trovato anche degli attori in costume che hanno divertito i nostri figli durante la visita. Il castello di Kronborg sorge proprio di fronte la splendida stazione di Helsingor, ma il tragitto a piedi per raggiungerlo non è brevissimo. Si attraversa però il pittoresco porto (da cui partono anche traghetti per la Svezia e piccole crociere su imbarcazioni in stile vichingo) e soprattutto si costeggia l’incantevole abitato del paese. Durante la nostra visita, in un sabato di fine di agosto, la cittadina era in fermento per un mercato tradizionale in abiti storici, che ci ha letteralmente incantato: botteghe di artigianato, street food delizioso e anche la possibilità di fare giochi della tradizione danese.

castello helsingor bambini

Al ritorno da Helsingor, prima di rientrare in ostello a Copenaghen, noi abbiamo deciso di fermarci al museo di arte moderna Louisiana, un posto, incluso sempre nella Copenaghen Card, che consiglio non solo a tutti gli appassionati di arte, ma anche a chi volesse far provare ai bambini un’esperienza speciale: nell’ala per bambini del museo (il Børnehus) i piccoli visitatori potranno divertirsi a creare capolavori con argilla, tempere, acquerelli, legno, cartoncino, colla a caldo e chi più ne ha più ne metta. Per noi è stato un pomeriggio davvero particolare, in una cornice indimenticabile, tra boschi, prati e specchi d’acqua, con il mare dinanzi. Segnalo anche la strada per raggiungere in bus il museo, punteggiata di case bellissime.

danimarca on the road con bambini louisiana

Terza tappa: Roskilde

L’antica capitale della Danimarca sorge sulla stessa isola di Copenaghen, la Selandia (Sjælland in danese) e si raggiunge in poco più di trenta minuti di auto dalla capitale odierna, oppure con una delle escursioni organizzate che partono ogni giorno da Copenaghen. Non è pensabile, secondo me, concepire un viaggio con bambini in Danimarca senza includere Roskilde nel proprio itinerario. Due le ragioni principali della visita: l’antica Cattedrale, che ospita le sepolture di decine di re e regine danesi (nonché di un cavallo demoniaco al centro di un’antica leggenda), e il Museo delle Navi Vichinghe, dove sono esposti i relitti di cinque autentiche imbarcazioni di età vichinga, oltre a decine di ricostruzioni di barche nordiche.

roskilde navi vichinghe Qui grandi e bambini possono cimentarsi in molte attività, che vanno dalla costruzione di un modellino di barca all’intaglio del legno, dal vestire i panni vichinghi alla pratica dei giochi che piacevano agli antichi abitanti della Scandinavia. Per noi è stata un’esperienza interessante e divertente allo stesso tempo, come spesso ci è successo durante il nostro viaggio in Danimarca on the road con bambini. Chi viaggia con figli di oltre 4 anni può anche prenotare un’uscita nel fiordo a bordo di una fedele ricostruzione di una nave vichinga, realizzata dagli strepitosi artigiani nel cantieri navali del museo. Sia la cattedrale di Roskilde che il Museo delle Navi Vichinge sono inclusi nella Copenaghen Card, quindi conviene acquistarla se si intende visitare questa località a ovest della Capitale.

navi vichinghe roskilde bambini

Quarta tappa: Odense

Oltrepassando (a pagamento, circa 30 euro a tratta) il suggestivo ponte Storebæltsforbindelsen, si arriva dalla Selandia alla Fionia, Fyn in danese, la seconda isola più grande tra le tante che costituiscono la Danimarca. Odense ne rappresenta il cuore, nonché una tappa preziosa per chi affronta un viaggio in Danimarca on the road con bambini. Questa cittadina fiabesca, con case a graticcio, campanili a punta e stradine acciottolate, è infatti il luogo natale di Hans Christian Andersen, la cui memoria e i cui personaggi “vivono” ancora ad ogni angolo della città. In questo post vi racconto cosa abbiamo fatto e cosa si può ancora fare a Odense con i bambini, intanto sappiate che il centro storico si gira gradevolmente a piedi e che una giornata piena non basta per visitare a fondo tutti i siti storici e naturalistici della città.

danimarca on the road con bambini odense

Quinta tappa: Egeskov Slot

Definire questo spettacolare sito a sud dell’isola di Fyn semplicemente “un castello” sarebbe assai riduttivo. Egeskov Slot è infatti un parco enorme e tenuto magnificamente che ospita sì una meravigliosa dimora nobiliare del ‘500, ma anche decine di altre attrazioni irresistibili per tutta la famiglia: aree gioco enormi e bellissime, che includono tra l’altro la piramide “da arrampicata” più alta di tutta la danimarca, passerelle su cui passeggiare in cima agli alberi, una pista di veicoli a pedali (mooncar), esposizioni di decine e decine di veicoli storici (motociclette, auto, mezzi di soccorso, carrozze, etc), ricostruzioni di ambienti d’epoca e finanche una “Cripta di Dracula” di cui personalmente non avrei sentito l’esigenza. Ogni padiglione espositivo ha una postazione con giochi per bambini all’ingresso o subito all’esterno, ma è possibile anche divertirsi con originali attività all’aperto.

egeskov danimarca con bambini

Nel parco di Egeskov, inoltre, è possibile perdersi, anche letteralmente, tra giardini, roseti, labirinti, padiglioni e gazebi, oltre a far vagare lo sguardo sul meraviglioso castello che si specchia in un lago. Gli interni, che ho trovato originali e interessanti, prevedono arredi d’epoca, trofei di caccia, suppellettili varie. Ma anche una colossale e ricercatissima casa delle bambole nota come Titania, che è più grande di casa mia e potrebbe intrattenervi per ore a osservare tutti i dettagli e le minuzie, nonché una soffitta con giocattoli d’epoca ottimamente allestiti e un misterioso “Uomo di Egeskov” su cui non voglio svelarvi tutti i particolari. Noi siamo arrivati al castello con un viaggio di circa mezz’ora da Odense, e vi abbiamo trascorso una mezza giornata abbondante, non essendo particolarmente appassionati di veicoli antichi. Ma una visita più accurata può durare tranquillamente un giorno intero, protraendosi magari di sera in occasione di una delle aperture notturne di Egeskov Slot.

Sesta tappa: Lønstrup

Dopo un trasferimento verso nord di oltre tre ore e mezzo, siamo poi approdati nel nostro camping di Lønstrup, un villaggio di pescatori che ora è un luogo di villeggiatura a mio avviso pittoresco e adorabile. Durante questa tappa, il meteo non ci ha sorriso, ma siamo riusciti comunque a godere delle meraviglie del territorio: il Rubjerg Knude Fyr, un faro abbandonato inghiottito dalle dune, che la mano dell’uomo non è riuscito a sottrarre alla forza degli elementi naturali, e che è destinato a scomparire definitivamente nel giro di pochi anni; i resti di Marup Kirke, una chiesa del 1200 che sorgeva sulla costa e che l’erosione e i venti hanno progressivamente sgretolato, fino alla decisione di demolirla (adesso restano l’ancora di un relitto inglese del 1600, delle tombe bellissime e una struggente vista sul Mare del Nord); l’abitato di Lønstrup e la piccola spiaggia battuta dai venti; le calde piscine e saune dello Skallerup Seaside Resort, che ci ha offerto conforto in un pomeriggio di pioggia insistente.

Lønstrup con bambini danimarca on the road

Settima tappa: la spiaggia di Løkken

Che resta, nonostante il maltempo, uno dei luoghi che porterò nel cuore per sempre, forse il preferito del nostro itinerario on the road in Danimarca con bambini. Una enorme spiaggia di sabbia compatta, stretta tra il mare pieno di cormorani e le dune ricoperte di erba verdissima e punteggiate di casette col tetto a spiovente. Nel mezzo, piccole cabine di legno bianco con il tetto grigio, con finestrelle rivolte verso il mare e decorate con minuscoli addobbi a tema marino. All’interno, sdraio riposte per la prossima estate, candele, bollitori che sconosciuti danesi useranno in inverno per godersi un momento molto “hyggelig” di fonte al loro mare. Løkken Strand è un luogo di pace, di natura. Un bagnasciuga pieno di conchiglie, rametti d’alga e resti di sartiame. È un posto che, paradossalmente, sono felice di aver conosciuto in una giornata uggiosa, grigio e deserto. Tutto per noi.

Løkken danimarca on the road con bambini

Ottava tappa: Skagen

La località più settentrionale della Danimarca, celebre soprattutto per la spiaggia di Grenen, dove il mare Skagerrak (abbiate pazienza…) si getta nel Kattegat e le diverse correnti sono apprezzabili a occhio nudo. Ci si arriva con una passeggiata a piedi da un parcheggio a pagamento, oppure, come noi, con una corsa sul Sandormen, “bus” trainati da un trattore. Il luogo in sé è bello, ma può essere molto affollato. Se avete fortuna, a differenza nostra, potete incontrare qualche foca che si rilassa sulla sabbia. Noi abbiamo approfittato della gita per visitare anche la “Chiesa sepolta nella sabbia” (interessante, ma avrei gradito poter almeno sbirciare nella parte effettivamente insabbiata) e il centro di Skagen, che mi è sembrato un pochino posticcio.

grenen danimarca on the road bambini

Nona tappa: Pietre runiche di Jelling

Dopo un pranzo veloce ad Aarhus, che non abbiamo fatto in tempo a visitare, ci siamo fermati a Jelling, per ammirare uno dei siti vichinghi che mi è piaciuto di più. Si tratta delle Jelling Stones, due pietre runiche di grande importanza storica, che sanciscono di fatto la nascita della Danimarca come regno unitario e la sua conversione al cristianesimo. Il sito include anche un bellissimo museo gratuito, con postazioni adatte anche ai bambini, una chiesa con un cimitero e due tumuli fatti erigere dal re vichingo Harald Denteazzurro.

pietre runiche jelling danimarca on the road con bambini

Decima tappa: Legoland Billund

Non credo, per il momento, di dover aggiungere molte parole. Ne ho però spese a sufficienza in questo post con tutte le informazioni e i consigli pratici per andare a Legoland Billund con i bambini.

danimarca lagoland billund

Undicesima tappa: Ribe (e villaggio vichingo)

La più antica città danese non poteva mancare nel nostro viaggio in Danimarca on the road con bambini. Il centro storico è piccolo e bellissimo, sembra davvero di passeggiare tra le pagine di un libro di fiabe. Oltre a goderci la città, noi abbiamo dedicato mezza giornata al Ribe VikingeCenter, un posto davvero speciale dove è stato ricostruito un villaggio di età vichinga.

ribe vikingecenter con bambini

Oltre a visitare il villaggio (case, fattoria con tanti animali, botteghe artigiane, la chiesa, il mercato), popolato di tantissimi personaggi in abiti d’epoca, molti dei quali sono volontari provenienti da numerosi paesi, è possibile divertirsi con molte attività di vario genere: tiro con l’arco, prove di combattimento vichingo (con tanto di armature da indossare), lavorazione del legno, intaglio delle pietre e finanche battitura di monete in argento. Al Ribe VikingeCenter si può inoltre assistere a dimostrazioni di falconeria e altri spettacoli, mangiare nella caffetteria o nell’area picnic e giocare in un parco giochi a tema vichingo. Noi ci siamo goduti questa tappa per più di mezza giornata, approfittando per imparare qualcosa di più sugli antichi abitanti della Scandinavia.

vikingecenter ribe danimarca on the road bambini

Dodicesima e ultima tappa, Rødby (e Lalandia)

Doveva essere solo un modo per spezzare il viaggio di rientro fino a Copenaghen, poi è diventata un’esperienza particolare e molto piacevole. Rødby è una cittadina sulle sponde del Baltico, di fronte alla Germania, poco affollata alla fine della stagione turistica. Per me è stato bello poter passeggiare tra le casette colorate del centro e godermi un pomeriggio di relax su una spiaggia sabbiosa deliziosamente “nordica”, piena di chele di granchio e di piccole conchiglie. Lalandia, infine, è stato il nostro “regalo” di fine vacanza: mezza giornata in una struttura con piscine, scivoli, giochi d’acqua e saune (in cui si entra in costume, volendo anche coi bambini): un posto divertente e anche rilassante, anche se a mio parere troppo costoso.

mar baltico bambini on the road con bambini

Con questa tappa baltica termina il nostro itinerario on the road in Danimarca con bambini. Un giro molto “classico”, sicuramente non esaustivo, ma che a mio parere permette di coniugare esigenze di vario genere e di non strafare se, come noi, si preferisce evitare ritmi troppo serrati.

Per i consigli generali su un viaggio in Danimarca, vi rimando alla miriade di post che trovate in rete sull’argomento, e soprattutto all’ottimo sito di Visit Denmark. Se avete domande specifiche, naturalmente sono qui. E prometto altri post sulle singole località che abbiamo visitato e tanto amato.

Se state pensando a un viaggio in Danimarca con i vostri figli, ho solo una cosa da aggiungere: non esitate nemmeno per un momento, e sappiate che partirete con la mia invidia buona a farvi compagnia.

Leggi anche —-> Copenaghen con bambini, come risparmiare

Leggi anche —> Odense con bambini: un tuffo nella magia, sulle tracce di Andersen

14 Settembre 2018 4 Commenti
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consigli per viaggiare con i bambini
viaggi

Come preparare i bambini a un viaggio

by Silvana Santo - Una mamma green 6 Agosto 2018

Un viaggio comincia quando lo sogni, dice l’adagio, e per me è davvero così. La progettazione, l’organizzazione e l’attesa di un viaggio rappresentano una parte fondamentale dell’esperienza, alla quale non potrei mai rinunciare. E costituiscono anche l’occasione preziosa per imparare qualcosa della meta, della sua storia e della cultura locale. Cercare di coinvolgere i miei figli nei “preparativi”, non solo dal punto di vista pratico, è stato istintivo.

Come fare, però? Come preparare i bambini a un viaggio, specie se sono ancora piccoli?

Coinvolgerli nell’organizzazione

Parlandone, prima di tutto. Raccontando loro dove andrete, mostrando sul mappamondo la destinazione e il viaggio per raggiungerla, descrivendo le attività in programma e le cose che ci sono da vedere. Se l’età dei figli lo permette già, si può anche chiedere il loro parere sull’itinerario o sulle esperienze da programmare, ricordando che i bambini sono dei compagni di viaggio a tutti gli effetti, e non soltanto dei “bagagli extra”. La decisione finale spetta in ogni caso ai genitori, che sono in grado di valutare anche gli aspetti pratici dell’organizzazione (distanze, tempi di trasferimento, costi etc), ma quando è possibile è sempre utile coinvolgere in prima persona i bambini.

Letture e film a tema

Se la destinazione si presta, funziona molto anche proporre, nelle settimane che precedono il viaggio, letture, film o giochi “a tema”. In vista del nostro tour della Danimarca, per esempio, abbiamo letto alcune delle fiabe di Andersen, che ci accompagnano da qualche settimana anche in auto, sottoforma di audiolibri. Tra le nostre letture serali, inoltre, è comparso anche un volume illustrato sui Vichinghi, con curiosità e notizie sulla antiche popolazioni del nord, e l’immancabile storia della Sirenetta (ma confesso di aver preferito il lieto fine disneyano alla ben più triste versione originale). La selezione dei DVD di casa, infine, si è arricchita di titoli legati appunto al viaggio che ci attende. Ogni volta, cerchiamo di creare un collegamento tra quello che stiamo leggendo o guardando e quello che visiteremo o vivremo in vacanza, in modo che i bambini sappiano cosa li aspetta e possano anzo crearsi delle aspettative appetibili e rosee.

Informarli dei dettagli pratici

A proposito del sapere cosa li attende, inoltre, a casa nostra funziona molto la condivisione di informazioni pratiche sul viaggio imminente: quante ore si dovranno passare in aereo o in auto, quante notti si trascorreranno lontano da casa, quanti alloggi si cambieranno durante la vacanza, quanti giorni mancano alla partenza e così via. Questo li rassicura, di norma. E li fa sentire protagonisti.

Un piccolo regalo a tema

Per preparare i bambini a un viaggio, infine, potreste pensare di concedere loro un piccolo regalo a tema in occasione della partenza. In questo modo, non solo entreranno ancora di più “nell’atmosfera”, ma saranno anche felicemente occupati col nuovo giocattolo, affrontando le ore di trasferimento in modo più sereno e leggero. Nessuna di queste strategie eviterà del tutto i momenti di stanchezza e i possibili imprevisti, ma di certo aiuterà grandi e piccoli a prepararsi meglio alle avventure che li attendono, e sarà di certo l’occasione per imparare qualcosa di nuovo.

6 Agosto 2018 1 Commenti
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Viaggiare con i bambini: 5 indispensabili da mettere in valigia

by Silvana Santo - Una mamma green 30 Luglio 2018

State già preparando i bagagli, oppure, come me, dovete ancora aspettare qualche settimana prima delle agognate vacanze? Se vi apprestate a viaggiare con i bambini, condivido con voi una piccola lista di 5 “indispensabili” che non mancano mai nella mia valigia. O meglio, in quella di Davide e Flavia.

1. Braccialetti identificativi anti-smarrimento

Viaggiare con i bambini è meraviglioso, ma può essere un’esperienza non priva di preoccupazioni o ansie. La possibilità di perdere di vista uno dei propri figli – per esempio in un luogo affollato come un aeroporto, una spiaggia, una festa di piazza o una fiera – rappresenta forse uno degli spauracchi più diffusi prima della partenza. Basta davvero poco, però, per tranquillizzarsi da questo punto di vista: istruire i bambini su come comportarsi in caso di smarrimento (noi abbiamo spiegato ai nostri figli di rivolgersi al cassiere di un negozio o a una persona in divisa) e munirli di un braccialetto anti-smarrimento con il numero di telefono di almeno uno dei genitori. Noi abbiamo provato i braccialetti identificativi di Stikets: sono realizzati in uno speciale tessuto morbido ma ultra-resistente (non si strappa e non si sfilaccia), a prova di acqua e dotati di una chiusura inviolabile. La possibilità di personalizzarli con fantasie, colori e soggetti di ogni genere li rende apprezzati dai bambini. Davide indossa ancora il suo dalla vacanza che abbiamo fatto a Fuerteventura ormai tre mesi fa, mentre Flavia ci aveva chiesto di toglierlo una volta tornati a casa e ora ne sfoggia un altro da quando siamo stati al mare (la confezione di braccialetti identificativi Stikets contiene diversi pezzi). In tutta onestà, io mi sento più tranquilla quando Flavia e Davide indossano il proprio “sistema di riconoscimento”.

2. Borraccia termica

Una borraccia termica è per me davvero una delle cose indispensabili da avere in valigia, ma anche in borsa tutti i giorni! Con un investimento davvero minimo, è possibile evitare l’acquisto di tantissime bottiglie di plastica e offrire ai nostri figli acqua sempre fresca (o, perché no, bevande calde o tiepide durante l’inverno). Io ho acquistato delle borracce termiche giapponesi di marca Zojirushi che costano care, ma hanno una tenuta davvero eccezionale e un design bellissimo. E per evitare smarrimenti o contese tra fratelli, le ho personalizzate con delle etichette adesive Stikets plastificate e impermeabili.

3. Telo da picnic

Che è perfetto anche quando non si ha in programma un picnic. Un telo in borsa, per me, è indispensabile da tenere in valigia per un viaggio con bambini. Può servire per un pomeriggio di giochi in spiaggia, per un sonnellino al fresco di un parco, per stendersi a riposare dopo un’escursione. L’ideale sono quelli con lo strato inferiore impermeabile, ma per ridurre l’ingombro vanno bene anche i “fazzolettoni” giganti da spiaggia in cotone.

4. Valigia cavalcabile

Magari non sarà indispensabile, d’accordo. Ma per la mia esperienza può semplificare moltissimo la vita dei genitori che vogliono viaggiare con i bambini. Specialmente se, come noi, si decide di rinunciare relativamente presto al passeggino. Si tratta di trolley che i piccoli viaggiatori possono trascinare personalmente, ma sui quali possono anche montare come su un gioco cavalcabile, per farsi trascinare da mamma o papà quando sono stanchi di vagare per l’aeroporto o la stazione, oppure semplicemente annoiati di aspettare. Il costo non è irrisorio, ma in rete è possibile trovare offerte molto convenienti. Noi abbiamo avuto prima una piccola valigia Trunky a forma di tigre, appartenuta a Davide e poi a sua sorella e sostituita ora da due trolley cavalcabili più grandi, della stessa capacità di un qualsiasi bagaglio da cabina. Per evitare problemi in caso di smarrimento (visto che spesso le compagnie low cost mandano in stiva anche i “bagagli a mano”) li abbiamo personalizzati con delle targhette da valigia, prese anch’esse sul sito Stikets.

5. Kit per i lavori creativi

I miei figli adorano le attività creative, per cui ho preparato per loro dei kit da viaggio di materiali vari (colla, forbici, adesivi, scovolini, glitter, stecchette di legno, adesivi etc) che li intrattengono alla grande non solo nelle attese in aeroporto, ma anche durante tutta la vacanza. Fate attenzione solo alle forbici: se viaggiate con bagaglio a mano dovete scegliere quelle da unghie per neonati, ovviamente con punta arrotondata.

E voi? Quali sono gli oggetti o i gadget da viaggio dei quali non potete fare a meno? Buone vacanze a tutti!

Post in collaborazione con Stikets

braccialetti identificativi viaggio

30 Luglio 2018 0 Commenti
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Vacanze green: come viaggiare in modo più sostenibile

by Silvana Santo - Una mamma green 18 Giugno 2018

Le vacanze, con i bambini o meno, sono sempre un momento di relax e di svago, una pausa dalla routine quotidiana. È fisiologico, sano e sacrosanto che sia così. Ma perché le ferie non si trasformino in una totale moratoria della coscienza e del buon senso, e siano invece delle vacanze green, ecco qualche semplice accorgimento per viaggiare in modo più sostenibile. Senza fatica e magari risparmiando sul budget.

Vacanze green: fare la raccolta differenziata

Se si alloggia in appartamento, il proprietario (o l’agenzia) può fornire informazioni e supporto per fare una corretta raccolta differenziata. Anche in albergo, in realtà, si possono adottare piccoli accorgimenti, come riportare al bar eventuali vuoti di vetro o di alluminio, oppure tenere da parte i rifiuti di carta per poi conferirli nei cassonetti stradali, se presenti. Nei paesi emergenti, il riciclo di materiali come vetro e metalli, ma anche la plastica, può essere ancora più cruciale: informarsi direttamente sul posto sulle modalità di recupero è probabilmente la soluzione migliore.

Non sprecare energia

Non pagare l’elettricità non significa avere il diritto di sprecarla, più o meno consapevolmente. Lasciare il condizionatore acceso mentre si va in spiaggia “per trovare la camera fresca al ritorno” è una prassi deleteria per l’ambiente, oltre che per le finanze dell’albergatore. L’atteggiamento corretto, e l’unico modo per fare delle vacanze green, consiste nel comportarsi come a casa propria, evitando sprechi ed eccessi.

Bere acqua pubblica (se possibile)

Se l’acqua è potabile, come nella grande maggioranza delle destinazioni turistiche europee e occidentali in genere, perché non berla? Anche in albergo, basta dotarsi di qualche borraccia termica e l’approvvigionamento idrico è assicurato, senza la necessità di produrre chili e chili di rifiuti in plastica. Fontanelle e sorgenti possono aiutare a fare scorta quando si è in giro. Inoltre, vi svelo un segreto: evitare di comprare l’acqua in bottiglia permette di risparmiare un sacco di soldi sul budget per le vacanze.

Mangiare locale

Oltre a essere un’esperienza di viaggio di solito molto interessante, rappresenta senz’altro un modo per rendere le proprie vacanze green: mangiare cibi locali e acquistare prodotti alimentari del territorio, magari a chilometro zero. Senza contare che fare la spesa con prodotti del posto permette di solito di ridurre i costi, oltre a essere molto divertente.

Non saccheggiare le spiagge

Portare via sabbia, coralli e conchiglie rare non è una buona idea: a lungo andare compromette la sopravvivenza dell’ecosistema litoraneo. E si rischiano anche seccature e sanzioni!

Rispettare gli animali

Passeggiare a dorso di elefante, o farsi fotografare con un cobra sulle spalle, può essere un’esperienza divertente, ma è difficile che lo sia altrettanto per il malcapitato animale. Prima di visitare un centro faunistico, un bioparco, un ospedale per animali, è utile informarsi sulle reali condizioni delle bestie, sulla serietà della struttura e sul tipo di approccio che porta avanti (se, per esempio, è animata da uno spirito conservazionistico o punta solo alla spettacolarizzazione della natura a fini di lucro). Di fronte a spettacoli improvvisati, saltimbanchi o “artisti di strada” che espongono o sfruttano animali selvatici o esotici per attirare i turisti, di solito è meglio tenersi alla larga per non incentivare il fenomeno.

Scegliere bene i souvenir

Portare a casa un ricordino è uno degli aspetti più divertenti di un viaggio: se possibile, è più sostenibile scegliere prodotti artigianali locali, magari realizzati interamente a mano, unici e originali. Oltre ad accaparrarsi un souvenir di gusto, si promuove l’economia del territorio e l’artigianato a km zero. Evitare derivati animali non autorizzati o provenienti da specie a rischio di estinzione (avorio, pelli rare, pellicce) è indispensabile anche per non violare le norme internazionali, ed è importante informarsi prima di introdurre in un paese specie vegetali che potrebbero creare problemi alla flora autoctona.

Occhio agli ecosistemi più delicati

I luoghi di vacanza non sono tutti uguali: andare in ferie su un atollo maldiviano o su una vetta alpina non è, dal punto di vista dell’impatto ambientale, come scegliere una metropoli occidentale. Se si opta per un ecosistema particolarmente fragile (piccole isole, montagne, parchi naturali, deserti etc) occorre, se possibile, un’attenzione ancora maggiore alle conseguenze del proprio passaggio: ridurre il più possibile il consumo di acqua dolce, limitare al massimo la produzione di rifiuti, raccogliere imballaggi e bottiglie di plastica e riportarsele a casa in valigia.

Usare creme solari meno inquinanti

Se la vacanza prevede tanti bagni al mare o al lago, potrebbe valere la pena scegliere una crema solare che sia un po’ meno inquinante per l’ambiente acquatico e gli organismi marini (scegliendone magari una con filtri minerali). Anche evitare di abusarne può essere utile per limitare l’impatto ambientale delle proprie vacanze.

Programmare vacanze green da casa

La programmazione iniziale è un momento importante per indirizzare le sorti di una vacanza nella direzione della sostenibilità ambientale. Scegliere una struttura ricettiva più piccola, magari a gestione locale e spostarsi con i mezzi pubblici sono accorgimenti utili, anche se non sempre possibili, per organizzare delle vacanze green.

E voi, che progetti avete per le prossime vacanze?

18 Giugno 2018 2 Commenti
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Campania con bambini: 11 cose da vedere

by Silvana Santo - Una mamma green 7 Giugno 2018

State pianificando un viaggio in Campania con bambini e volete sapere quali sono le cose da non perdervi? Io, che in Campania ci sono cresciuta e ci vivo tuttora con i miei due figli, vi dico la mia.
Ecco dunque, per voi, le “mie” 11 cose da vedere in Campania con bambini.

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7 Giugno 2018 2 Commenti
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Fuerteventura con bambini: le risposte ai vostri dubbi

by Silvana Santo - Una mamma green 15 Maggio 2018

Andare a Fuerteventura con bambini (ma forse anche senza) non è un’esperienza per tutti. Le condizioni ambientali sono particolari, lo è l’atmosfera che si respira sull’isola. Personalmente, ho amato moltissimo la forza degli elementi naturali, sempre intensa ma mai minacciosa o inquietante. La vastità dello spazio, dell’orizzonte sconfinato davanti ai miei occhi. La profondità dei paesaggi, che ho trovato inspiegabilmente dolci pur nella loro asprezza. L’intensità dei colori: il turchese e il lapislazzulo dell’Oceano, il bianco e l’oro della sabbia, il nero delle rocce e l’ocra della terra, il verde della vegetazione e l’arcobaleno dei fiori. Ho amato il silenzio della notte, il ruggito del vento che si infila tra gli edifici, la luce calda dei tramonti. Le lunghe spiagge deserte, i piccoli borghi marinari, con le case imbiancate a calce, le nasse sugli usci delle case, le strade acciottolate e le scale sbilenche. Ho amato le capre al pascolo e i surfer colorati, le pozze di scogliera e il canto degli uccelli di primo mattino. La generosità della natura e la benevolenza degli uomini. Nonostante un paio di giorni di maltempo, ho voluto molto bene a Fuerteventura, come alle sue sorelle Canarie prima di lei. Ma mi rendo conto che non tutti potrebbero gradire la sua indole così mutevole e il suo volto senza maquillage. Per questo ho pensato rispondere ai dubbi di tanti che mi leggono e che mi hanno fatto più o meno le stesse domande. Se ne avete altre, scrivetemi e sarò felice di provare a rispondervi.

isla de lobos fuerteventura con bambini

 

Fuerteventura con bambini: c’è molto vento?

È la domanda principale che si pongono quelli che pensano a un viaggio a Fuerteventura con bambini. La risposta è semplice: a Fuerte c’è vento c’è, senza se e senza ma (altrimenti, del resto, l’isola non si chiamerebbe così). In base alla nostra limitata esperienza, può trattarsi di un “normale” vento di mare, come quando soffia il maestrale estivo in Sardegna, oppure un vento davvero molto forte. Dipende dalle giornate (o dal momento della giornata) e anche, inevitabilmente, dai punti dell’isola. Pare, stando alle testimonianze di alcuni viaggiatori, che settembre sia il mese meno ventoso, ma confesso di non aver verificato la fondatezza scientifica di questa tesi. Ad ogni modo, se siete di quelli che il vento proprio lo detestano, o lo temono in qualche modo, vi consiglio con franchezza di cambiare destinazione. Se invece siete solo perplessi, fidatevi di me: il fischio di Eolo è parte dell’esperienza, contribuisce a rendere Fuerteventura quella che è. Inoltre, la “brezza” vi impedirà di morire di caldo, e vi consentirà di assistere alle splendide evoluzioni di surfer e kite-surfer. Tenete presente che in alcune spiagge l’Atlantico resta calmo nonostante il vento forte, anche se occorre sempre fare attenzione alle correnti e alla risacca! Ricordate anche che, in queste condizioni ambientali, la sabbia si insinua dappertutto. Ve la ritroverete letteralmente ovunque, anche dopo la doccia: nel letto, in tasca, nei capelli, in bocca. Se questa prospettiva non vi piace, desistete a priori.

fuerteventura con bambini kite

Fuerteventura con bambini: l’acqua è davvero così fredda?

Difficile rispondere. L’Atlantico è più freddo del Mediterraneo estivo, ma non quanto il “nostro” mare in inverno o all’inizio della primavera. Si riesce a fare il bagno? Dipende, più che dalle condizioni meteorologiche, dalla sensibilità di ognuno. La mia opinione, consolidata in tre viaggi alle Canarie, è che la questione sia anche molto “psicologica”. Di certo posso dirvi che, lo scorso aprile, a Fuerteventura, l’acqua non era più fredda di quanto mi sia capitato di trovarla in estate in Dalmazia o in alcune spiagge della Sardegna. E di sicuro era di vari gradi più mite rispetto a quanto non lo sia, nello stesso periodo, dalle mie parti (cioè in Campania). Personalmente, a Fuerte ho fatto il bagno senza problemi e senza muta, ed entrambi i miei figli insieme a me. L’acqua meno fredda l’abbiamo trovata a sud, a Morro Jable, ma abbiamo fatto il bagno anche a Cotillo Lagos e a Isla de Lobos. Se pensate di andare a Fuerteventura con bambini, non date per scontato che farete il bagno, ma non credete a chi vi dice che è impossibile. Procuratevi tassativamente un mutino in neoprene per i piccoli, e magari anche una maglia termica per voi. Un altro consiglio, se viaggiate in inverno o in primavera, è di fare il contrario di quello che si fa di norma nelle estati mediterranee, e cioè trascorrere in spiaggia le ore centrali della giornata, quando l’aria è più calda e anche la temperatura dell’acqua sale di qualche grado (state sempre molto attenti al sole, mi raccomando!). Approcciatevi all’acqua con pazienza e senza fretta. In alcune località (come Cotillo Lagos e Sotavento) le maree formano delle lagune e pozze di scogliera che il sole riscalda abbastanza, e dove i bambini, e non solo loro, possono sguazzare senza particolari difficoltà. Detto questo, se siete di quelli che proprio non sopportano il mare freddo, dimenticate pure di fare il bagno a Fuerte.

fuerteventura con bambini laguna

Cosa si fa, se piove, a Fuerteventura con bambini?

Rispetto a Tenerife e alla vicina Lanzarote, Fuerte offre oggettivamente meno alternative al coperto. Ma qualcosa si può fare anche lì, se il maltempo vi sorprende. Senza dubbio merita una visita l’antica capitale dell’isola, Betancuria, dove è possibile visitare, per pochi euro, una bella chiesa e il Museo Artesania, che include anche un breve filmato 3D sulla fauna ittica canaria. Non lontano da Betancuria, a Pajara, c’è una particolare chiesa di ispirazione azteca, che sorge proprio di fronte a un piccolo parco giochi. Al faro di El Cotillo, a nord ovest di Fuerteventura, c’è un piccolissimo museo della pesca, che vale la pena visitare se c’è brutto tempo, soprattutto per l’atmosfera molto “atlantica” che si respira. Non lontano da lì, nella pittoresca cittadina di Lajares, si tiene inoltre il mercato artigianale del sabato (dalle 10 alle 15) con bancarelle, musica dal vivo e un bel parco giochi praticamente attaccato al mercato. Chi va a Fuerteventura con bambini e si trova a dover affrontare una giornata nuvolosa può valutare una visita all’Oasis Park, un parco faunistico e botanico nella parte meridionale delll’isola, a La Lajita. Davide e Flavia si sono molto divertiti, ma personalmente non mi è piaciuto, se non per la vegetazione pazzesca e lussureggiante. Non che gli animali sembrassero particolarmente sofferenti, ma non ho trovato informazioni o iniziative educative, né dati sulla provenienza delle bestie, sull’ecologia delle specie, sul rischio di estinzione etc. Insomma, sembrava uno “zoo” di vecchia concezione, più che una struttura a fini di conservazione e studio. I prezzi sono alti (33 euro gli adulti, una ventina i bambini dai 4 anni), gli spettacoli si pagano a parte e molto (ma noi non eravamo interessati), e per 10 euro si può noleggiare un utile carretto per trasportare i più piccoli o farli addormentare. Per i giorni di pioggia a Fuerteventura con bambini, vi segnalo anche l’Ecomuseo La Alcogida e il Museo del Sal, che però noi non abbiamo visitato.

fuerteventura con bambini betancuria

Fuerteventura con bambini: cosa fare e cosa mangiare

Se i vostri figli amano gli animali, e la natura in genere, a Fuerte non si annoieranno di certo. Tra scoiattolini selvatici (noi li abbiamo trovati lungo la passeggiata panoramica nel borgo vecchio di El Cotillo, tra le dune dietro la spiaggia del faro di Morro Jable e anche lungo la splendida strada che collega Betancuria a Pahara), pappagallini verdi, gatti di cambusa e le sensazionali dune del parco naturale di Corralejo, perfette per rotolarsi e arrampicarsi come nel deserto, la natura di Fuerte lascia tutti a bocca aperta. Per quanto riguarda il cibo, vi direi di stare più che tranquilli: dalla cucina spagnola alla semplice “comida” canaria (pesce, patate condite con salsa mojo, formaggio di capra, porridge a base di gofio), dai ristoranti italiani al fast food, ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche.

fuerteventura con bambini scoiattolo pajara

Dove alloggiare a Fuerteventura con bambini?

Durante il nostro viaggio a Fuerte, noi abbiamo dormito 6 notti a nord (El Cotillo) e una sola, tra l’altro fuori programma, a sud (Costa Calma). El Cotillo si è rivelato per me il posto davvero ideale, ma non è per tutti: poche case, poca gente, atmosfera molto molto rilassata, scorci mozzafiato, il vecchio porticciolo, le scogliere e i furgoncini dei surfer (per la stessa ragione mi è piaciuta Lajares, sempre al nord). Ma se cercate un po’ di movida, shopping, sale giochi e in generale più “vita”, vi consiglio di cercare altrove, per esempio a Corralejo o alle principali località del sud potrebbero fare al caso vostro. Vale la pena, come per Tenerife e Lanzarote, girare il più possibile, se ne avete voglia, anche perché i costi dell’autonoleggio sono contenuti. Se si tratta del vostro primo viaggio a Fuerte, e se non partite in alta stagione, una soluzione potrebbe essere quella di prenotare solo le prime notti, per poi valutare dove alloggiare anche in base al meteo.

dune corralejo fuerteventura con bambini

Il consiglio più utile da dare a chi medita una vacanza a Fuerteventura con bambini è davvero semplice: leggete, informatevi, parlate con chi conosce a fondo quest’isola (come la mia amica Patrizia, che ne ha parlato tanto nel suo blog). Confidate in Eolo e nel vostro istinto, accettate Fuerte per quello che è. E vedrete che tutto andrà bene.

fuerteventura con bambini capre entroterra

15 Maggio 2018 0 Commenti
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Vacanze coi bambini in appartamento: perché sceglierle

by Silvana Santo - Una mamma green 3 Maggio 2018

Sono cresciuta pensando alle vacanze con i bambini in appartamento (ma anche senza!) come a una specie di non-vacanza. Un’esperienza stancante e con pochi servizi, troppo simile alla routine quotidiana da volerla replicare anche in vacanza. Ma questo era prima di avere dei figli. Poi, come su tante altre cose, ho cambiato radicalmente idea. E ora vi spiego il perché.

Vacanze con i bambini in appartamento: più spazio

Da quando viaggiamo con i bambini, ci capita di trascorrere molto più tempo “in camera” rispetto a quanto accadesse in passato. Per riposare, per mangiare, o anche semplicemente per lasciare a Davide e Flavia un’ora o due di totale relax con i loro giochi. Diciamo che abbiamo imparato a viaggiare più lentamente rispetto a prima, e poter godere di uno spazio maggiore nelle ore destinate al riposo è un vantaggio da non sottovalutare.

Vacanza in appartamento: sentirsi “locals”

Alloggiare in appartamento permette, secondo me, di sentirsi in qualche modo “come degli autoctoni”, facendo esperienze tipiche di chi, in quella località, ci vive tutto l’anno. Io, per esempio, ho scoperto che amo fare la spesa lontano da casa. Scoprire prodotti tipici e vini locali, prelibatezze e dolci del luogo. Un modo per vivere ancora più a fondo l’esperienza del viaggio.

Vacanze coi bambini: la privacy dell’appartamento

Avete presente il capriccio isterico o il pianto che scoppia imprevedibile nel cuore della notte? Io sì, e trascorrere le vacanze in appartamento mi fa sentire più rilassata anche da questo punto di vista.

Flessibilità e comodità

Mangiare all’orario desiderato, magari (perché no?) in pigiama e con la radio accesa. Oppure organizzare prima il pasto dei piccoli e poi, dopo averli messi a letto, concedersi una cena per due, preparata in casa o ordinata in un ristorante vicino. Scegliere un appartamento per le proprie vacanze in famiglia significa anche avere una totale libertà rispetto all’organizzazione dei pasti, e la comodità di gestirli, da ogni punto di vista, come “a casa propria”.

Risparmio assicurato

Quando il numero dei componenti della famiglia cresce, si allarga inesorabilmente anche il budget necessario per andare in vacanza. La scelta di un appartamento diventa non solo il modo per risparmiare sull’alloggio in sé, ma anche il sistema migliore per ottimizzare l’investimento sui pasti. Il che non significa doversi preparare per forza ogni giorno da mangiare ma, anzi, avere a disposizione più fondi per provare qualche ristorante tipico o assaggiare delle specialità take away.

Vacanze con i bambini in appartamento: non rinunciare al relax

L’idea di dover gestire un appartamento anche quando si è in vacanza può atterrire. Io stessa avevo dei grossi pregiudizi in proposito. Tuttavia, la mia esperienza insegna che è possibile adottare dei semplici accorgimenti per renderla un’esperienza riposante per tutti. Per esempio, per evitare lo stress di cucinare si può optare per pasti da asporto o piatti pronti in vendita nelle gastronomie dei supermercati. O ancora, ci si può concedere qualche piccolo strappo alle regole come l’uso di stoviglie compostabili (da conferire poi nella raccolta differenziata). Spesso, inoltre, è possibile concordare con la struttura o con il proprietario un piccolo extra per le pulizie.

Post in collaborazione con Regent Beach, un residence a Bibione di recente costruzione che offre appartamenti per vacanze ideali per famiglie con bambini. Il residence sorge in zona tranquilla, a pochi passi dalla spiaggia, dal viale centrale dei negozi e dallo stabilimento termale Bibione Thermae. La struttura dispone di monolocali, bilocali e trilocali, dotati di ampia terrazza con vista mare, arredati con cura e completi dei più moderni comfort.
Gli ospiti possono usufruire della piscina, della zona bimbi dedicata, degli idromassaggi, dell’ampio solarium con lettini e del posto spiaggia riservato composto da un ombrellone, un lettino ed una sedia a sdraio. Bibione è una delle più note località balneari del Veneto, molto amata dalle famiglie con bambini grazie alle sue ampie spiagge sabbiose attrezzate, alle numerose aree gioco per bambini di tutte le età, alle terme e agli eventi che vengono organizzati durante l’estate e non solo. Undici chilometri di piste ciclabili, parchi a tema e aree naturali ne fanno una destinazione ideale per chi è in cerca di una vacanza in famiglia da trascorrere all’aria aperta.

3 Maggio 2018 3 Commenti
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Viaggiare con i bambini piccoli, ecco come fare

by Silvana Santo - Una mamma green 18 Aprile 2018

Capita spesso che qualcuno mi chieda come sia stato possibile continuare a viaggiare con i bambini. Come sempre, non posseggo alcuna risposta universale, ma solo la mia esperienza, imperfetta e soggettiva, che però può essere di ispirazione per gli altri. Ecco perché ho pensato di darvi qualche dritta per continuare a viaggiare con i vostri figli, qualunque sia il tipo di vacanza che preferiate (e di farvi anche un piccolo regalo, ma per questo dovrete aspettare la fine del post).

Viaggiare con i bambini: ridimensiona le tue aspettative

Forse eri abituato a viaggiare a ritmi serrati, macinando 30 km al giorno e facendo incetta di musei, siti archeologici e chi più ne ha più ne metta. Oppure eri avvezzo a trekking impegnativi, scalate, immersioni o sedute intensive di snorkeling. O, più semplicemente, viaggiare significava per te sdraiarti su una spiaggia paradisiaca e goderti ore e ore di meritato relax. Inutile girarci intorno, con i figli, perlomeno finché sono piccoli, mantenere certi standard è impossibile. Viaggiare con i bambini significa adattare i propri ritmi alle esigenze del nuovo arrivato, prevedere momenti di pausa, rinunciare a determinate esperienze (o meglio, rimandarle di qualche anno). Ma questo, te lo garantisco, non significa doversi rassegnare a un viaggio “a metà”. Viaggiare con i bambini offre anzi l’occasione di sperimentare nuovi modi di esplorare, con tempi più umani e sostenibili, con più lentezza e attenzione. E di godersi esperienze e destinazioni che altrimenti non avresti mai preso in considerazione. Io, per esempio, ho scoperto un insospettabile amore per le Isole Canarie, che mai avrei degnato di attenzione prima di diventare mamma. E custodisco ricordi preziosissimi di pomeriggi passati in qualche parco giochi straniero, o su una spiaggia per un picnic improvvisato. Ore che in passato avrei considerate “sprecate” e che ora rappresentano alcune delle mie più dolci memorie di viaggio.

Viaggiare con i bambini: scegli bene la destinazione

Salvo rare eccezioni, legate soprattutto alle condizioni geopolitiche e igienico-sanitarie, con i figli si può viaggiare sostanzialmente in tutto il mondo. Ma questo non vuol dire che ciascuna destinazione sia adatta a ogni famiglia. Se non ti piacciono i villaggi all-inclusive (come la sottoscritta), non pensare neanche per un momento di dovertici rassegnare “per il bene dei bambini”. Viceversa, se non ti senti pronto ad affrontare un tour di Cuba on the road, non avere fretta di programmarlo, e rimandalo a quando i tuoi figli saranno più grandi (che è esattamente quello che ho fatto io). Il mondo è vastissimo, e ogni meta offre spunti interessanti e grandi emozioni, è giusto che chi si appresta a viaggiare con i bambini scelga la soluzione che fa per sé, senza farsi condizionare dai commenti della “gente” o da quello che fanno “le altre famiglie”. Un viaggio progettato per appagare tutti riuscirà senz’altro meglio di una vacanza organizzata in nome delle presunte esigenze dei bambini.

Compagni di viaggio a tutti gli effetti

Viaggiare con i bambini non significa trascinarsi dietro i propri figli cercando di intrattenerli mentre i genitori visitano i luoghi che hanno scelto per le proprie vacanze. Magari in qualche momento significa anche questo, certo. Ma in linea generale un viaggio in famiglia dovrebbe essere un’esperienza che coinvolge tutti i partecipanti, che tiene conto delle loro esigenze e li fa sentire protagonisti. Questo non significa che “tutto deve ruotare intorno ai bambini”, ma che i bambini devono essere coinvolti e stimolati anche nelle attività e nelle visite che apparentemente interessano di più i genitori.

Viaggiare con i bambini: l’importanza delle pause

Nella mia esperienza, i bambini piccoli hanno bisogno di momenti di pausa anche durante un viaggio o una vacanza. Mi riferisco a un po’ di tempo ogni giorno in cui possano semplicemente divertirsi con i propri giocattoli, o comunque decidere in autonomia cosa fare. Non è indispensabile tornare in albergo o in appartamento, però mi sento di dire che un’ora di relax in un parco o su una spiaggia, senza attività programmate o cose da fare e vedere sia una buona abitudine per viaggiare con i bambini in serenità.

Viaggiare con i bambini: richiedi la guida gratuita

Se cerchi altri utili consigli per viaggiare con i bambini, puoi richiedere gratuitamente la Grande Guida Viaggiare Family 2018 di Giovani Genitori, un volume di 128 pagine con tanti suggerimenti su destinazioni in Italia e all’estero, dritte generali e approfondimenti. Per riceverla, basta compilare il form online entro il 20 aprile, il volume arriverà direttamente a casa tua senza alcun costo.

18 Aprile 2018 2 Commenti
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Mi chiamo Silvana Santo e sono una giornalista, blogger e autrice, oltre che la mamma di Davide e Flavia.

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