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mare

vacanza in friuli con i bambini
viaggi

Friuli con i bambini: attività, itinerario e consigli pratici

by Silvana Santo - Una mamma green 6 Settembre 2021

Perché organizzare una vacanza in Friuli con i bambini? Spoiler: perché il Friuli Venezia Giulia è una regione estremamente varia, che offre una miriade di opportunità diverse in una manciata di chilometri.

Perché andare in Friuli con i bambini

In Friuli Venezia Giulia puoi fare snorkeling immerso nella fauna ittica mediterranea il lunedì e, per esempio, costruire un pupazzo di neve su un ghiacciaio (in piena estate) il martedì. In Friuli Venezia Giulia ci sono castelli, palazzi, musei, chiese e monumenti di rara bellezza. Ci sono borghi – sul mare, tra i monti o nel mezzo della pianura – che sono piccoli gioielli (sopravvissuti mirabilmente a terremoti, guerre e altre sciagure). Ci sono testimonianze preziose e ricchissime del passato, incluso quello dell’antica Roma, della Serenissima e, ovviamente, dell’impero Austroungarico.

In Friuli Venezia Giulia ho trascorso due settimane di vacanza con la mia famiglia, vivendo un sacco di esperienze memorabili assieme ai miei figli. Ed è proprio da qui che parto per raccontarvi quelle che secondo me sono le migliori attività da organizzare in Friuli con i bambini!

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6 Settembre 2021 2 Commenti
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attività da fare in sicilia con i bambini
viaggi

Sicilia con i bambini: cinque attività da non perdere

by Silvana Santo - Una mamma green 19 Luglio 2021

La Sicilia con i bambini, per quanto mi riguarda, è (quasi) sempre una buona idea! Fatta eccezione per l’altissima stagione turistica, la Trinacria rappresenta il mio ideale di vacanza: città d’arte, natura e paesaggi, mare cristallino e un cibo spaziale. E così, complici alcuni giorni di ferie extra e ancora titubanti sui viaggi oltre confine, abbiamo deciso di tornare in Sicilia con i figli (di 8 e 6 anni e mezzo) per una settimana di vacanza all’insegna del mare, del cibo e delle “avventure”, per chiamarle come Davide e Flavia sono abituati a fare! Per il nostro itinerario, questa volta abbiamo deciso di visitare finalmente Palermo (per me era la prima volta in quarant’anni, incredibile ma vero!) e i suoi dintorni, per poi spostarci in direzione Trapani. Qualche anno fa avevamo già fatto una vacanza in Sicilia Occidentale con bambini piccoli (Erice, San Vito Lo Capo, Mazara del Vallo etc), per cui stavolta ci siamo concentrati in particolare sulle Egadi e su Marsala, che nel viaggio precedente avevamo dovuto tralasciare. Al di là delle spiagge, dei centri storici e del monumenti più famosi (in primis le chiese bizantine di Palermo e Monreale!), mi fa piacere raccontarvi 5 esperienze da non perdere che abbiamo vissuto nella nostra recente vacanza estiva in Sicilia con i bambini.

Il mare turchese di Levanzo
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19 Luglio 2021 1 Commenti
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campania passeggiate con bambini e distanziamento sociale
viaggi

Campania: passeggiate con bambini e distanziamento sociale

by Silvana Santo - Una mamma green 3 Giugno 2020

Da quando siamo entrati nella cosiddetta “fase 2” e ci è finalmente consentito girovagare entro i confini regionali, stiamo cercando di approfittare per goderci alcuni dei luoghi più suggestivi della Campania che solitamente sono gremiti di turisti italiani e stranieri. In particolare, sto cercando di selezionare località che consentano di rispettare un certo distanziamento sociale e di passare delle ore piacevoli all’aria aperta, possibilmente mettendo via la mascherina almeno per un po’. Impresa non sempre scontata, visto il territorio movimentato della nostra regione e il sovraffollamento di cui soffre. Il ponte del 2 giugno, in particolare, abbiamo cercato di viverlo come una piccola “vacanza dormendo a casa nostra”, anche per compensare parzialmente il viaggio all’estero che avremmo dovuto fare e che è saltato a causa della pandemia.

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3 Giugno 2020 2 Commenti
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consigli per viaggio a zanzibar con bambini
viaggi

Zanzibar con bambini in guest house: consigli pratici

by Silvana Santo - Una mamma green 15 Gennaio 2020

Zanzibar con i bambini (in guest house, appunto) è stato il nostro primo viaggio in Africa (io avevo solo un veloce e datato predente tunisino per lavoro, che non fa molto testo), organizzato come al solito con larghissimo anticipo e senza ricorrere a un’agenzia di viaggi o un tour operator convenzionale.

zanzibar stone town

Zanzibar con bambini: perché

Scegliere Zanzibar in inverno come debutto familiare nel continente africano non è una scelta particolarmente originale o alternativa, soprattutto nel nostro inverno quando in Tanzania fa davvero caldo. L’arcipelago tanzaniano – o meglio la sua isola principale, che in kiswahili si chiama Unguja – è una destinazione particolarmente popolare tra gli italiani, che spesso optano per un pacchetto tutto incluso in uno dei tanti villaggi zanzibarini. Nel caso della mia famiglia, considerando anche che il mio desiderio era quello di evitare un classico resort, si è trattato in primis una scelta di prudenza e di consapevolezza: essendo appunto di una destinazione molto gettonata e servita, ci è parsa la soluzione ideale per approcciarsi al continente africano “per gradi”, con la consapevolezza di avere un’esperienza di viaggio ancora limitata per altre mete più insolite o avventurose. A parte questo, la scelta di andare a Zanzibar è stata fatta sull’onda del bellissimo viaggio in Oman dell’anno precedente: Zanzibar, per l’appunto, è stata a lungo la capitale del sultanato omanita e con il paese arabo che noi abbiamo amato così tanto condivide un passato di luci e ombre e molti aspetti culturali. Un volo a prezzi competitivi, considerando il periodo (Turkish Air da Roma, con scalo a Istanbul), ha dato poi la spinta definitiva all’organizzazione di questo viaggio.

zanzibar con bambini fai da te

Zanzibar con i bambini in guest house: vaccinazioni e salute

Una delle principali preoccupazioni legate ai viaggi in Africa con i bambini è rappresentata dai possibili rischi sanitari e ai vaccini e profilassi richiesti. Non nego di essermi arrovellata parecchio io stessa sulla questione, soprattutto man mano che il mio viaggio a Zanzibar con bambini in guest house si faceva più vicino. Per quanto riguarda la nostra destinazione in dettaglio, il sito ufficiale della Farnesina “Viaggiare sicuri” informa che non ci sono vaccinazioni obbligatorie (ad eccezione della febbre gialla per i viaggiatori maggiori di un anno di età che provengano da un Paese dove la febbre gialla è a rischio trasmissione come Kenya, Ethiopia, etc anche nel caso di solo transito aeroportuale, se questo è superiore alle 12 ore ed in ogni caso se si lascia l’aeroporto di scalo) e che il rischio di malaria ha una “bassa incidenza nell’arcipelago di Zanzibar”, mentre la dengue e la dengue emorragica sono endemiche anche lì. Personalmente, ho consultato l’ufficio ASL di Medicina dei Viaggiatori di Napoli e sulla base del colloquio con lo specialista ho scelto di fare la vaccinazione per l’Epatite A per tutta la famiglia. Mio marito ha rinnovato anche l’antitetanica (io e i bambini l’avevamo già valida). Abbiamo poi assunto, a scopo preventivo, dei fermenti lattici prima e durante il viaggio, nonché fatto molta attenzione a evitare acqua non imbottigliata, ghiaccio e verdure crude o alimenti poco cotti, prestando inoltre molta attenzione al lavaggio delle mani prima di ogni pasto. Per la prevenzione delle punture di zanzara, vi rimando a un paragrafo ad hoc più avanti, ricordate comunque che non sono un medico e che la mia esperienza è puramente personale e indicativa.

Documenti e visti per andare a Zanzibar con i bambini

Per entrare in Tanzania occorre un passaporto che scada almeno 6 mesi dopo l’uscita dal paese, nonché un visto turistico che può essere richiesto online o direttamente in aeroporto a un costo di 50 dollari a testa, bambini inclusi. Per accorciare i tempi di attesa all’arrivo, noi abbiamo fatto i visti online, sul sito ufficiale del governo della Tanzania. Per la compilazione della richiesta è necessario avere a portata di mano le scansioni dei passaporti e delle relative fototessere, nonché l’indirizzo presso il quale si alloggia a Zanzibar con un numero telefonico di riferimento. L’espletamento della pratica può richiedere anche 15 giorni, quindi meglio non ridursi all’ultimo momento. Chi vola con un charter, a differenza nostra, deve pagare anche un visto di uscita.

guesthouse zanzibar per bambini

In che zona alloggiare a Zanzibar con bambini in guest house

La scelta della zona in cui alloggiare si basa su una serie di criteri che non possono che essere personali. L’arcipelago nel suo insieme è soggetto a forti escursioni di marea, che con un ciclo della durata di circa sei ore fanno arretrare il mare di centinaia di metri, per poi far risalire l’acqua con una velocità sostenuta. Nella zona nord occidentale dell’isola di Unguja – quella che ospita la maggioranza dei resort e villaggi internazionali – il fenomeno delle maree è scarsamente apprezzabile, a causa della conformazione della costa. Sul versante orientale dell’isola, invece, le maree cambiano drasticamente la situazione litoranea nel corso della giornata, rendendo impossibile il bagno in mare nelle ore di bassa marea (e comportando talvolta una certa torbidità dell’acqua quando poi il mare ritorna con impeto. Se il vostro obiettivo è trascorrere lunghe giornate a mollo, pertanto, potrebbe essere più indicato pernottare nella zona di Nungwi e Kendwa. Detto questo, le maree rappresentano a mio parere una caratteristica imprescindibile di Zanzibar, e si portano dietro un corollario fantastico di situazioni e attività: piantagioni di alghe con donne intente nella raccolta, bambini che cercano molluschi commestibili, partite di calcio improvvisate sulla spiaggia, pozze di marea brulicanti di vita marina, lingue e isole di sabbia che mutano di ora in ora. Un’idea molto saggia potrebbe essere quella di dividere il soggiorno in due parti, pernottando in due zone diverse. In ogni caso, il mio consiglio è di non “chiudersi” in hotel, visitando l’isola il più possibile e non trascurando Stone Town, il centro storico del capoluogo di Zanzibar.

viaggio a zanzibar in guesthouse

Zanzibar con i bambini: perché una guest house

Se in “Occidente” non mi piacciono i resort, per la nostra prima volta in Africa ero a maggior ragione motivata a evitarli. Non certo per vezzo, ma perché penso sinceramente che il modo migliore per incoraggiare l’economia e lo sviluppo dei paesi emergenti passi anche dalla scelta di strutture ricettive piccole e a ridotto impatto ambientale, in cui le ricadute economiche vadano a beneficio soprattutto degli autoctoni. Sapevo anche che avrei preferito una zona poco affollata, con spiagge libere e niente caos, e che il nostro budget era limitato. D’altro canto, in famiglia non siamo particolarmente avventurosi, e viaggiamo pur sempre con due bambini ancora piccoli, uno dei quali molto “selettivo” col cibo: quali alternative erano dunque possibili? La soluzione per noi è stata una piccola guest house sulla costa orientale dell’isola (quella con le maree visibili, per intenderci) e più in dettaglio nel villaggio di Bwejuu, a pochissimi km dalla più turistica Paje (frequentata dagli appassionati di kite): lo Zanzibar Dream Lodge gestito da Kassim e da Maria Luisa (zanzibarino lui, italiana lei, il che è stato per me molto rassicurante anche considerato il fatto che i due hanno un bambino piccolo). Un posto semplice, su una strada sterrata immersa nella vegetazione, senza fronzoli né lussi e che richiede per così dire qualche compromesso: non è sulla spiaggia, per esempio (per raggiungerla è necessario percorrere un sentierino semi-privato). E non ha la piscina, che con la bassa marea in effetti può rivelarsi molto utile (nelle vicinanze, ad ogni modo, ci sono due strutture con piscine utilizzabili semplicemente ordinando un pasto o un drink). Un posto che si è rivelato a nostra misura, con un’atmosfera super genuina e rilassata e con una ottima cucina. E che personalmente mi manca molto ora che sono a casa. La scelta della guest house, secondo me, è ideale per chi desidera una sistemazione essenziale, “tipica” e pulita e non si aspetta, dalla vacanza, una situazione di comfort particolare: niente servizio in camera, frigobar, televisione, kit di cortesia o arredi elaborati. Consiglio invece, se possibile, di non lesinare sull’aria condizionata, perché il clima zanzibarino di Capodanno può essere molto afoso, e perché l’aria condizionata consente di tenere chiuse le finestre, così da limitare il rischio di punture di zanzara.

dove alloggiare a Zanzibar

Zanzibar con bambini in inverno: prevenire le punture di zanzara

A proposito di zanzare, ecco le strategie che abbiamo adottato noi, su consiglio dell’ufficio ASL di Medicina del Viaggiatore e tenendo conto che viaggiavamo nella cosiddetta “stagione secca” di Zanzibar: non usare profumi o deodoranti profumati, dormire in una camera provvista di zanzariera fissa alla finestra e di zanzariere ulteriori sui letti. Utilizzare scrupolosamente repellenti specifici a base di Deet (Autan Tropical e/o Jungle molto forte, facendo attenzione a non usare prodotti troppo aggressivi sui bambini), coprirsi gambe e braccia nelle ore serali con abiti chiari e leggeri, nonché nelle escursioni in aree interne o con maggiore presenza di vegetazione. Inoltre, prima di partire abbiamo trattato abiti, zaini e valigie con un repellente spray a base di permetrina (mi raccomando di utilizzarlo lontano dai gatti, per i quali questa sostanza è tossica!), che ho poi spruzzato, una volta giunti a Zanzibar, anche su zanzariere, porte, finestre e pareti. Questi accorgimenti non azzerano il rischio di essere punti dalle zanzare, ma ne riducono sensibilmente la probabilità. Per la malaria non è disponibile un vaccino, ma è possibile sottoporsi a una profilassi farmacologica prima e durante il viaggio per ridurre la probabilità del contagio e la severità dei sintomi. La nostra scelta di non fare una profilassi di questo tipo è giunta a valle di un approfondito colloquio con gli specialisti dell’ASL e vi consiglio di fare altrettanto qualora decidiate di organizzare un viaggio a Zanzibar con bambini o senza (Volete sapere se alla fine siamo stati punti? Sì, ad eccezione di Flavia, ma solo occasionalmente e perché avevamo tardato a spruzzarci il repellente).

viaggio a zanzibar fai da te con bambini

Zanzibar in guest house: trasporti ed escursioni

Zanzibar era una destinazione “anomala” per noi, poco avvezzi alle vacanze di mare e ai viaggi “stanziali”. Si è rivelata comunque una scelta molto appagante perché abbiamo cercato di fare diverse escursioni, alternando le giornate di relax a quelle più “movimentate”. Il mio consiglio, per una volta, è di non “fare da soli”, nel senso che noleggiare un’auto, con le strade spesso dissestate dell’isola, la scarsa illuminazione e il traffico intenso di pedoni, bici, carri e bestiame, non è davvero un’opzione sicura. Spostarsi coi trasporti pubblici locali sarebbe di certo fantastico, ma la scelta più efficiente e comoda resta quella di affidarsi a taxi ed autisti privati. Noi abbiamo organizzato le varie escursioni con l’aiuto di Maria Luisa dello Zanzibar Dream Lodge, dal momento che lei gestisce anche un’agenzia turistica locale. Un’altra opzione molto gettonata sono i cosiddetti “beach boys”, che offrono i loro servizi di driver e guida sulle spiagge e sulle strade limitrofe a resort e villaggi. La scelta è molto personale, io però vi raccomando di scegliere in ogni caso autisti autorizzati, che abbiano una licenza ufficiale e che paghino il previsto pedaggio. Non solo perché siamo incorsi in frequenti controlli di polizia, ma anche perché ritengo che sia importante incoraggiare forme di impresa organizzate, ufficiali e regolari. Quanto alle destinazioni, vi rimando a un prossimo post sulle cose da fare e vedere (e mangiare!) a Zanzibar con i bambini.

Zanzibar con i bambini: da che età?

Anche questa domanda prevede molte possibili risposte, tutte altrettanto valide. Noi abbiamo incontrato turisti di ogni età, inclusi bambini di pochi mesi. Personalmente, non sarei andata a Zanzibar con figli più piccoli dei miei (7 e 5 anni) per le seguenti motivazioni:

  • caldo estremo e sole molto forte, che in certi contesti (escursioni in città, nella foresta o in barca) mi sembrano problematici con bambini piccoli
  • presenza di rischio dengue e (marginalmente) malaria, con relativa necessità di utilizzare repellenti per insetti non adatti ai bambini molto piccoli
  • necessità di fare attenzione all’acqua e agli alimenti ingeriti ed evitare di portare alla bocca le mani sporche
  • escursioni con permanenze relativamente lunghe a bordo di piccole imbarcazioni

Ovviamente, la scelta sta ai singoli, come sempre. E sarà in ogni caso la scelta giusta, purché sia ben ponderata e consapevole.

zanzibar con bambini dove alloggiare

Voi avete mai pensato di andare a Zanzibar soggiornando in guest house? Oppure ci siete già stati? Se avete curiosità, dubbi o domande, scrivetemi pure nei commenti o sulla mia pagina Facebook.

15 Gennaio 2020 8 Commenti
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viaggi

Viaggio a Malta con bambini: guida per una vacanza fai da te

by Silvana Santo - Una mamma green 20 Settembre 2019

Se state pensando di organizzare un viaggio a Malta con bambini, questo è il post che fa per voi: troverete, senza peli sulla lingua, pregi e difetti dell’isola dei Cavalieri, le sue potenzialità per un viaggio in famiglia e qualche consiglio pratico sulle attività da fare con i bambini.

“Malta è una sorpresa da mozzare il fiato. La case dai colori pastello, le cupole arabeggianti, i bastioni di pietra arenaria. Ogni cosa, nel mio campo visivo, grida: “Mediterraneo”. Osservo i pescherecci, conto le gru puntate verso il cielo, sento i fischi delle navi che si mescolano all’odore di sale e di nafta. E tutto mi è familiare. In questo momento di rare certezze, di una cosa sono sicura: dovunque troverò un pontile, un castello e una chiesa, mi sentirò a casa”.

Ho scritto queste parole circa 12 anni fa, la prima volta che il mio sguardo si è posato su Malta, in occasione di un viaggio estivo di coppia. Ci sono tornata nell’estate del 2019 in compagnia dei miei figli (7 e 5 anni) e del loro papà, accettando l’invito di Family Time Malta. Ho trovato l’isola molto cambiata, e non sempre in meglio. Se state pensando a un viaggio a Malta con bambini, partite dunque con la dovuta consapevolezza, in modo da evitare delusioni e fraintendimenti. Malta è un’isola relativamente grande nel mezzo del Mediterraneo, molto (e spesso mal) costruita, soprattutto sulle coste, e abbastanza trafficata. In estate è presa d’assalto dai turisti: tantissimi italiani, ma anche molti inglesi (la cui presenza spesso condiziona anche l’offerta turistica in termini di tipologia di ristoranti, intrattenimento etc), tedeschi e tanti gruppi di studenti d’inglese. Le spiagge sono affollate (va meglio alla fine di agosto), le strade trafficate e, almeno in questo periodo, disseminate di cantieri e mezzi da lavoro. Non partite, insomma, con l’aspettativa di un luogo idilliaco e selvaggio, perlomeno in agosto. E non consideratela, almeno secondo il mio punto di vista, una destinazione prettamente balneare, scelta per passare esclusivamente il tempo sotto l’ombrellone, anche se il mare è cristallino e perfetto per snorkeling e immersioni. Il meglio di Malta, secondo me, sta nel suo ricchissimo patrimonio storico, artistico e culturale (l’isola, per la sua posizione e la sua storia, è da sempre un crocevia di popoli, dominazioni e culture, che si ritrovano nell’architettura, nella lingua, nella cucina etc). Meglio, quindi, organizzarsi in modo da alternare la vita da spiaggia (al mattino o nel tardo pomeriggio) alle visite. Evitate di andarci in agosto, se potete (io ero lì anche per un impegno lavorativo) e prendete in seria considerazione una tappa nella vicina Gozo (noi ci siamo stati nel viaggio precedente, amandola molto, ma stavolta non siamo riusciti a tornare, così come non siamo riusciti a rivedere i bellissimi siti megalitici maltesi).

cosa fare a malta con bambini

Viaggio a Malta con bambini: organizzazione fai da te

  • Volo: noi abbiamo volato con easyJet da Napoli a Malta, acquistando i biglietti con largo anticipo come al solito.
  • Alloggio: abbiamo dormito a Floriana, una località residenziale e tranquilla a meno di un km dall’ingresso di Valletta. È una zona che consiglio, almeno per parte del soggiorno, perché costituita da belle case tradizionali e comoda per visitare le località storiche dell’isola. Ci sono anche un bel giardino con chiosco e area giochi (King George V Gardens), il nuovo Valletta Waterfront (porto per le navi da crociera con una passeggiata piena di locali) e i giardini botanici Argotti, che però non abbiamo fatto in tempo a visitare. Dormivamo in una casa tradizionale che trovate su AirBnb col nome “Corto Maltese”, molto bella e fresca (ma tenete conto che il bagno si trova all’ingresso a piano terra, mentre cucina e ampia camera da letto si trovano al piano superiore).
  • Spostamenti: per il nostro viaggio a Malta con bambini noi abbiamo optato per un’auto a noleggio, presa sul sito Rentalcars. Tenete conto che a Malta si guida “all’inglese” (quindi sulla sinistra della carreggiata) e che il traffico può essere anche abbastanza intenso. In alternativa ci si può affidare alla fitta rete di autobus che serve quasi tutti i luoghi d’interesse dell’isola, ma considerate che i tempi in questo caso si allungano parecchio.

Malta con i bambini: le spiagge di sabbia

malta con bambini spiagge di sabbia

L’isola di Malta ha una costa per lo più rocciosa, ed è un paradiso per i subacquei. Esistono, tuttavia, alcune spiagge di sabbia (attrezzate e libere) che in alta stagione sono però parecchio affollate e caotiche. Tenetene conto, cercando magari di arrivare entro le dieci del mattino oppure direttamente nel tardo pomeriggio. Ecco quelle che abbiamo frequentato noi durante il nostro viaggio a Malta con bambini

  • Golden Bay: molta folla, ombrelloni e lettini noleggiabili fino alle 17, acqua caldissima e poco trasparente (perlomeno di pomeriggio), un paio di palazzoni Radisson nei pressi.
  • Gadhira Bay a Mellieha: spiaggia ampia ma davvero affollata, con tantissimi lettini super ravvicinati (se andate presto potete almeno mettervi in prima fila e avere un po’ di spazio davanti), acqua trasparente e un po’ più fresca. Molte barche ormeggiate al largo, bagnanti per la stragrande maggioranza italici.
  • Rinella Bay: vicinissima al museo Esplora. Microscopica spiaggia di sabbia (ai lati ci sono anche piattaforme di cemento con scale). Acqua bella, molti pesci. Ci siamo capitati la domenica pomeriggio ed era pienissimo di famiglie maltesi con gazebo enormi, container di cibo, radio giganti con altoparlanti, sdraio, lettini e quant’altro. Un’esperienza da fare, diciamo che da napoletana ho capito che i miei conterranei sono in fondo dei veri dilettanti, quanto a vettovaglie, attrezzature e intrattenimenti da spiaggia.
  • Pretty Bay: a pochi minuti dal Playmobil FunPark (e non lontana da Marsaxlokk). Incarna alla perfezione le contraddizioni di Malta: acqua molto bella, una miriade di pesci, da un lato ci sono edifici tradizionali di vari colori ma dall’altro… un porto commerciale con relative oscenità (navi, containeir, tralicci etc etc). Frequentata in prevalenza da autoctoni.
  • Anchor Bay (Popeye Village): acque turchesi, grotte, scogli, tanto “materiale” per lo snorkeling. Con il solito “però” a cui prepararsi: tanta folla e degli enormi gonfiabili galleggianti (per cui i maltesi sembrano avere una specie di ossessione…). Al mattino la situazione è comunque vivibile (alle 16 hanno attaccato con animazione e giochi ma noi siamo scappati via), e allontanandosi dalla spiaggetta e dai giochi si può fare snorkeling abbastanza tranquillamente per ore.
  • Ghajn Tuffieha Bay (nella foto qui sopra): per me la più bella spiaggia sabbiosa di Malta. Molto vicina a Golden Bay, si raggiunge però con una lunga (e facile) scalinata che forse la preserva un pochino. Il panorama è molto incontaminato per gli standard maltesi, l’acqua è bellissima e noi abbiamo trovato un affollamento accettabile a fine agosto, specie al mattino. Segnalo il buon ristorante sulla spiaggia, che noleggia anche ombrelloni e lettini.

Attività da fare con i bambini a Malta

playmobil funpark malta

Per le nostre “avventure maltesi” ci siamo affidati ai consigli di Family Time Malta, un sito in lingua inglese che vi consiglio e che raccoglie appunto suggerimenti e segnalazioni di attività ed esperienze perfette per trascorrere tempo di qualità in un viaggio a Malta con bambini.

Ecco, in dettaglio, cosa vi consiglio di fare:

  • Acquario Nazionale, in località Bugibba. Carino e molto moderno, ma non tanto grande. L’ho trovato relativamente caro per il tempo che ci si mette a girarlo (39 euro in 4). Lì accanto c’è un bel parco giochi a tema marino, gratuito e panoramico.
  • Museo scientifico Esplora, a Kalkara: anche questo nuovo, per me molto bello. Esperimenti di ogni genere su fisica, chimica, anatomia etc etc. C’è anche un planetario. Caffè con prezzi accettabili e area esterna, sempre a tema scientifico, molto divertente. Costa poco (non ricordo di preciso) e intrattiene per molte ore: noi ci siamo stati dalle 10 alle 15, quando chiudeva. La location è molto bella, il vecchio ospedale della marina militare: panorami pazzeschi sulle Tre Città
  • The Knights of Malta a Medina: è un breve tour (35 minuti in tutto) audioguidato attraverso un museo con statue di cera. In aggiunta un filmato 3d (molto agiografico!) dei Cavalieri. Audioguida in italiano, carino perché via via che cammini partono in automatico le clip audio e si accendono da sole le luci. Utile per una pausa nella visita di Medina e per capire qualcosa della storia dell’Ordine.

popeye village malta

  • Popeye Village: parco a tema sul set di un film Disney del ’79 con Robin Williams. Non ci sono giostre, ma casette da visitare, esposizioni, piccoli spettacoli, video da guardare, un minigolf, un parco giochi e due piscine (che però noi non abbiamo usato). All’interno c’è la spiaggia di cui ho già scritto e il biglietto include un popcorn e un breve giro in barca (mettetevi in fila presto per fare poca coda). A me è piaciuta l’atmosfera molto vintage, al limite tra il pittoresco e il kitsch. Consiglio di portarsi dietro il pranzo perché i prezzi sono esorbitanti e di far vedere ai bimbi qualche puntata di Braccio di Ferro prima di andarci. Segnalo inoltre la presenza di una bottega di argenteria con artigiano che produce al momento. Costa 17 euro per gli adulti, il biglietto è scontato per i bambini.
  • Playmobil Fun Park: niente a che vedere con quello di Norimberga (di cui vi racconto qualcosa in questo post). È molto più piccolo, con area interna per giocare e playground a tema all’esterno. Ci sono un ristorante e un negozio che nel primo pomeriggio vende a prezzi scontati (dalle 13 alle 14.30, mi pare). Costa pochissimo, sugli 8 euro in 4. Purtroppo non si può più visitare la fabbrica, pare a causa dello spionaggio industriale che veniva perpetrato, ma Davide e Flavia si sono divertiti molto.
  • Saluting Battery ai Barrakka Gardens: non sono amante del genere, ma per i bimbi è stato d’effetto. La batteria di cannoni dei Lower Barrakka Gardens spara una carica a salve ogni giorno alle 12 (credo anche alle 19). Si vede bene anche dalla terrazza dei giardini “Upper”, che è ad accesso gratuito.
  • Barrakka Lift e taxi boat per le Tre Città. Noi ci siamo stati in “notturna”: con l’ascensore (1,5 euro solo gli adulti) si scende dagli Upper Barrakka Gardens fino al porto, da lì ci sono le barchette da pesca tradizionali che fanno la spola con le Tre Città (4 euro a testa a/r). La traversata dura pochi minuti e il giro è molto carino perché gli edifici circostanti sono illuminati sapientemente. Davide e Flavia si sono divertiti parecchio. Noi ci siamo fatti portare a Birgu-Vittoriosa e abbiamo fatto un giro sul porto turistico, molto bello e tranquillo, fino al forte Sant’Angelo. Le barchette fanno servizio fino alle 22, ma ascensore e traghetti funzionano credo fino a mezzanotte.

viaggio a malta con bambini, l'acquario nazionale

Malta con i bambini: le località da non perdere

Oltre a musei a attività di vario genere, nel nostro viaggio a Malta con bambini non ci siamo fatti scappare le località più belle dell’isola:

  • Medina: per me resta forse il luogo più bello di Malta, il suo cuore di pietra locale. Girovagate nei vicoli, oltre a visitare la Cattedrale, i bastioni e i giardini panoramici che si trovano nel fossato. Se potete, fate un giro anche a Rabat (vi segnalo che abbiamo mangiato tanto e bene al Tat Tarag, in posizione panoramica non lontano dal parcheggio principale dinanzi al “Medina gate”)

  • Valletta: non credo servano le mie parole per ribadire la magnificenza della capitale dei Cavalieri. Imperdibile la co-cattedrale di San Giovanni (ingresso a pagamento, audioguida in italiano).
  • Tre Città: girate a piedi di sera, vedi sopra. Ospitano anche diversi musei, ma noi non abbiamo avuto il tempo di visitarli.
  • Marsaxlokk: un piccolo villaggio di pescatori dall’atmosfera rilassata. L’ho trovata molto più “turistica” di un decennio fa, ma conserva secondo me un certo fascino, specialmente all’ora del tramonto.

malta con bambini, visita a medina

Cosa mangiare a Malta con bambini

La gastronomia maltese risente di molte influenze diverse (italiana, inglese, araba etc). Personalmente, ho trovato molto appetitosi lo street food (pastizzi, kassata etc) e i dolci, spesso a base di ricotta, miele, canditi o frutta secca. Non trovo invece così allettanti i piatti veri e propri, tipo coniglio e raviuli. In giro, comunque, si trova di tutto, dal fast food a tantissimi ristoranti italiani, asiatici etc. I supermercati sono molto forniti, a prezzi abbordabili al di fuori delle zone più turistiche.

cosa fare a la valletta con i bambini

Malta con bambini: per me è un sì

Se state pensando di organizzare un viaggio a Malta con bambini, sappiate che l’isola dei Cavalieri può essere molto frustrante ma anche molto appagante, e come dicevo conta davvero arrivare consapevoli e informati. Nel complesso, è un’esperienza a mio parere interessante e ricca, perfetta per coniugare il mare con la cultura e le attività (cosa che io apprezzo molto). Da fare preferibilmente fuori stagione.

Info: Family Time Malta

spiagge di sabbia a Malta

cosa fare in un viaggio a malta con bambini

vacanza a Malta con bambini

20 Settembre 2019 0 Commenti
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rigeneriamo la natura spiagge legambiente
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RigeneriAMO la Natura: come aiutare le nostre spiagge con Legambiente

by Silvana Santo - Una mamma green 9 Settembre 2019

La spiaggia, per molti di noi, non è soltanto un luogo. È una condizione esistenziale, una disposizione d’animo. Una moratoria straordinaria delle consuetudini e dello stress quotidiano. Una specie di dimensione parallela in cui la vita cambia ritmo, cambia colore, cambia suono e acquista un senso nuovo e diverso. Più lieve e, allo stesso tempo, più denso. La spiaggia, al di là del suo inestimabile ruolo ecologico – un ecosistema di confine ricco di biodiversità e un elemento fondamentale per gli equilibri climatici – e economico, è una certezza nelle vite di molti di noi.

progetto legambiente rigeneriamo la natura

E per tutta l’estate le spiagge italiane (e non solo) sono state la nostra casa. Hanno lenito la nostra stanchezza, consolato i nostri dolori, ascoltato i nostri sfoghi, i progetti, le speranze. Alimentato i sogni di ciascuno di noi. Sono state il palcoscenico perfetto dei nostri divertimenti e dei giochi dei nostri figli, la quinta ideale delle nostre fotografie. Sono state la nostra estate. Tutti noi, mi auguro, le abbiamo protette e rispettate, cercando di fare in modo che il nostro passaggio non lasciasse alcun segno. Ma questo non basta.

Le spiagge, sempre di più, sono ecosistemi fragili a rischio di erosione, incendi, inquinamento, perdita di biodiversità. Minacciate dai rifiuti, dal cambiamento climatico, dalla speculazione edilizia e dal traffico marittimo, questi ambienti così insostituibili necessitano di un sostegno concreto da parte di tutti. Possiamo aiutare le spiagge italiane, specialmente le più fragili, sostenendo il progetto “RigeneriAMO la natura”, avviato da Legambiente insieme a Intesa San Paolo e alla Fondazione La Notte della Taranta. Una campagna straordinaria di raccolta fondi per riqualificare quattro spiagge del Sud Italia di grande pregio ambientale: la baia di Torre Squillace a Nardò, in Puglia, l’Oasi dei Variconi in provincia di Caserta (Campania), la Zona di protezione speciale “Costa Ionica Foce Cavone” in provincia di Matera (Basilicata) e le dune di Sovereto a Isola di Capo Rizzuto, in Calabria. Fino al 30 settembre possiamo contribuire con una donazione, permettendo la riqualificazione di queste spiagge attraverso interventi di grande valenza sociale, oltre che ambientale.

Per saperne di più, leggere tutti i dettagli sugli interventi in programma e soprattutto per fare una donazione, consultate il sito della campagna #RigeneriAMOlanatura.

C’è tempo fino al 30 settembre. Ogni contributo è non solo prezioso, ma davvero necessario. Siamo in debito con le nostre spiagge, non dimentichiamolo.

9 Settembre 2019 0 Commenti
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Malta è adatta ai bambini? In avanscoperta per voi con Family Time Malta

by Silvana Santo - Una mamma green 22 Agosto 2019

Malta è adatta ai bambini? Quando ho visitato l’isola (anzi, l’intero arcipelago), oramai una dozzina di anni fa, non avevo figli, né avevo in programma di averne. Ho pensato solo, ovviamente, a godermi le meraviglie del luogo – siti archeologici, architettura tipica, mare cristallino, villaggi di pescatori e bellezze artistiche – con un tour fai da te intenso e appagante. Da quando sono madre e mi sono abituata a viaggiare con i figli al seguito, però, ho pensato che, con le sue distanze contenute, il clima assolato e i numerosi stimoli di ogni genere, Malta fosse adatta ai bambini e a un viaggio in famiglia, o perlomeno che fosse ideale per la mia famiglia, che anche nelle destinazioni di mare preferisce alternare le ore passate in spiaggia a musei, passeggiate e attività di ogni tipo.

È stato quindi per me molto stimolante, nei mesi scorsi, partecipare al progetto Family Time Malta, un sito pensato proprio per le famiglie che visitano l’arcipelago maltese con i bambini (o che ci vivono!) e che sono in cerca di informazioni, notizie e suggerimenti su dove andare, cosa fare e come trascorrere insieme del tempo di qualità. Il sito, sul quale trovate anche miei articoli dedicati alla sostenibilità, ai viaggi e al tempo libero con i bambini, è una piattaforma interattiva che permette di individuare agevolmente attività di ogni genere (musei, laboratori, parchi tematici, teatri, concerti, spiagge etc) da fare a Malta con i bambini nelle diverse località, nonché di trovare consigli su dove dormire e dove mangiare. Family Time Malta, inoltre, punta all’inclusività e all’integrazione, indicando per ogni sito e attività l’accessibilità delle strutture per bimbi a mobilità ridotta, non vedenti etc.

Per testare personalmente il sito (e verificare se effettivamente Malta sia adatta ai bambini), Family Time Malta mi ha invitato per qualche giorno sull’isola con la mia famiglia, opportunità che sono stata – conoscendomi, lo immaginerete 😉 – ben felice di accogliere. Alloggeremo a Floriana, una località vicina a La Valletta che risale agli inizi del XVIII secolo e, con l’aiuto di un’auto a noleggio, cercheremo di esplorare il più possibile l’intera isola, alternando i tuffi nel Mediterraneo a musei interattivi (come il nuovissimo Esplora) e parchi a tema (a cominciare dal Popeye Village e dal Playmobil Fun Park).

Se è vero che Malta è adatta ai bambini è anche grazie a Family Time Malta, nato tra l’altro dall’idea di un’architetta (e mamma) italiana che si chiama Anna e vive lì da molti anni. E che io non vedo l’ora di conoscere, tra un’escursione, una visita culturale e una giornata in spiaggia.

Voi ci siete stati? Cosa ne pensate, Malta è adatta ai bambini? Avete suggerimenti su dove andare, cosa fare e, perché no, cosa evitare nella nostra settimana maltese?

Seguitemi sui miei profili social e sul blog, vi racconterò ogni dettaglio del nostro viaggio con Family Time Malta.

(Photo © Family Time Malta)

22 Agosto 2019 0 Commenti
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Vacanze al mare coi bambini: 5 consigli per rispettare l’ambiente

by Silvana Santo - Una mamma green 27 Giugno 2019

L’estate è scoppiata, sul calendario e sul termometro, e la maggior parte delle famiglie deciderà probabilmente di trascorrere le ferie in spiaggia, per godere del sole e del mare. Il paradosso, però, è che le vacanze al mare coi bambini possono finire col pesare negativamente proprio sul tanto amato ambiente marino. Come evitarlo? Bastano un po’ di buon senso e qualche accorgimento semplicissimo. Ecco 6 consigli per rispettare l’ambiente durante una vacanza al mare con i bambini, fatemi sapere i vostri, se vi va!

1. Non tirare fuori dall’acqua le stelle marine

Le stelle marine sono davvero affascinanti, colorate e magnetiche. E si prestano tantissimo, lo so, alla foto perfetta da postare su Instagram. Però possono essere danneggiate molto seriamente dall’emersione, perché il funzionamento del loro organismo (banalizzo) si basa su un delicato equilibrio legato anche alla presenza di acqua all’interno del corpo: quando l’acqua “fuoriesce” e vi entra invece dell’aria, c’è il rischio che le funzioni fisiologiche delle stelle marine vengano compromesse. Se avete la fortuna di vederne una, dunque, fotografatela quanto volete ma evitate di toccarla. E, soprattutto, non tiratela fuori dall’acqua.

2. Non dare da mangiare a pesci e gabbiani

Una tentazione che può essere irresistibile, specie per i bambini piccoli. Ma la regola di non nutrire gli animali selvatici vale anche in riva al mare, per tante ragioni diverse. Intanto, un’alimentazione non adeguata può essere dannosa per la salute, ma, a parte questo, gli animali che vivono in natura non dovrebbero abituarsi a essere nutriti dagli umani, perché questo finirebbe con l’alterare in modo potenzialmente irreversibile e pericoloso il loro comportamento. Alimentare forzatamente gli animali, infine, può favorire la proliferazione di specie che, per quanto “simpatiche”, possono essere invasive e dannose per l’ecosistema. L’ideale sarebbe vivere questa esperienza con i bambini solo in contesti controllati e regolamentati, come parchi faunistici e centri di recupero, attenendosi ai consigli di guide, ranger e veterinari.

3. Non strappare la Posidonia

Se trascorrerete le vostre vacanze sulle sponde del Mediterraneo, potreste avere la fortuna di imbattervi in qualche bella prateria (sommersa) di Posidonia oceanica. Si tratta di una pianta acquatica (non è un’alga, contrariamente a quello che molti pensano!) che a dispetto del suo nome vive solo nel mare nostrum, che è un indicatore di acqua pulita e, soprattutto, che ha un ruolo ecologico fondamentale, non solo per l’ossigenazione del mare ma anche perché previene l’erosione costiera e offre cibo, riparo e sostegno a tantissime specie animali. Strapparla, pertanto, rappresenta un atto davvero dannoso per l’intero ecosistema marino costiero, anche perché la Posidonia è minacciata dall’inquinamento e da altri fattori ambientali. Anche le cosiddette banquettes, gli ammassi si foglie secche e marroncine che si accumulano sulla spiaggia, sono preziose: prevengono l’erosione (e quindi l’assottigliamento) della spiaggia e offrono nutrimento e rifugio a tanti organismi. So che rovinano le foto, che hanno un odore pungente, ma sappiate che si tratta di un segnale di salute dell’ambiente marino. Siamo noi gli ospiti, non dimentichiamolo mai!

vacanze al mare con bambini

4. Portare via un po’ di spazzatura dalla spiaggia

Purtroppo è diventato davvero difficile trovare un luogo di villeggiatura in cui le spiagge e il mare non siano minacciati dalla presenza di rifiuti di ogni tipo, abbandonati dai bagnanti, scaricati dalle imbarcazioni, trasportati dal vento e dalle correnti. Senza abbandonare i necessari accorgimenti per la sicurezza e l’igiene, potreste approfittare delle vostre passeggiate sul bagnasciuga per raccogliere e smaltire in modo corretto bottiglie di plastica, sacchetti e altro. Fate attenzione, naturalmente, a oggetti taglienti, appuntiti o sporchi!

5. Non prelevare sabbia e conchiglie

Vecchio consiglio, sempre utile. La spiaggia risente dell’asportazione di materiale, in parte già inevitabile per il solo fatto che tante persone la calpestano, si sdraiano, stendono i loro teli etc. Io confesso che a volte non riesco a impedire ai miei figli di scegliere “un tesoro” della loro vacanza (un sasso o un guscio), ma di norma riesco a dirottare il loro interesse verso materiali “estranei”, come legnetti di barca, piume di gabbiano o vetrini colorati levigati dalla risacca.

6. Scegliere una crema solare meno inquinante

Anche la protezione solare che giustamente ci spalmiamo con cura sul corpo ha un certo impatto sull’ambiente marino, perché contiene sostanze che possono inquinare l’acqua e il fondale. In commercio esistono però formulazioni più “green”, spesso basate su filtri fisici, che dovrebbero essere più gentili con il mare e i suoi abitanti. L’ideale, laddove possibile, sarebbe fare una doccia prima di entrare in acqua (e poi spalmarsi di nuovo la crema solare prima di rimettersi al sole!), ammesso naturalmente che lo scarico della doccia finisca in un depuratore!

In generale, vale sempre il suggerimento di avere occhi aperti e cuore attento, comportarsi da ospiti e da amici di quel mare che tanto amiamo e che ha bisogno di noi per non finire distrutto.

27 Giugno 2019 2 Commenti
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Dove andare al mare in Campania

by Silvana Santo - Una mamma green 3 Giugno 2019

L’estate si avvicina, ed è il momento per i ritardatari di organizzare le prossime vacanze estive, che per la maggioranza delle famiglie (e non solo) non possono prescindere dall’esperienza del mare e del sole. In tanti mi avete scritto, in questi anni, per chiedermi dove organizzare una vacanza di mare nella mia regione, ed ecco qui, allora, i miei consigli molto generali su dove andare al mare in Campania.

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3 Giugno 2019 0 Commenti
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Oman con bambini fai da te: itinerario e consigli di viaggio

by Silvana Santo - Una mamma green 29 Gennaio 2019

In tanti siete stati colpiti dalle nostre foto, dai loro colori e dalla loro luce. In tanti siete stati colti di sorpresa dalla destinazione, che in realtà non è poi così esotica, e di certo è di semplice gestione. In tanti mi avete chiesto qualche dettaglio sul nostro viaggio in Oman con bambini fai da te, e io, che questa terra l’ho incastonata per sempre nel mio cuore, sono davvero felice di accontentarvi.

oman con bambini muscat
Sul perché andare in Oman con i bambini ho già scritto un post (lo trovate qui), in questa sede mi basti elencare brevemente le attrattive di un viaggio itinerante alla scoperta dell’Oman settentrionale: castelli e forti, spiagge, wadi e doline balneabili, tartarughe che nidificano, il deserto con le dune e i dromedari, palmeti attraversati da canali di irrigazione pieni di libellule e pesciolini, i musei di Mascate, i souq colorati e chiassosi, le spiagge punteggiate di palme e fiori. Se la prospettiva vi sembra allettante, eccovi qualche consiglio pratico per organizzare un viaggio in Oman con bambini fai da te.

Oman con bambini fai da te: cose da sapere

oman con bambini fai da te

Il clima dell’Oman settentrionale in inverno è relativamente caldo (24/26 gradi di giorno, una ventina di sera), secco e a tratti leggermente ventilato. Nel complesso direi molto piacevole, anche nel deserto (dove di notte sono utili pile pesanti e cappellini). Si può stare in spiaggia, fare il bagno in piscina e al mare, anche se in alcune spiagge l’acqua è fresca. Per arrivare nella capitale Mascate ci vogliono circa 6/7 ore di volo, e il fuso orario, in inverno, è di sole tre ore in avanti rispetto all’Italia. La cucina locale si basa sulla tipica tradizione araba, ma risente di influenze indiane: riso, pollo, felafel, datteri, pane azzimo, noodles, zuppe e verdure. Si trova anche il pesce, soprattutto lungo la costa. Non mancano hamburger, nuggets e finanche qualche hot dog di pollo. A Mascate ho visto diversi ristoranti di catene internazionali, anche se non ne abbiamo provato la cucina. I supermercati sono molto forniti, anche dei marchi occidentali più famosi. Le condizioni igieniche e di sicurezza sono buone (ma è indispensabile stipulare una buona assicurazione prima di partire, nonché leggere le recensioni degli alloggi prima di prenotare), la viabilità eccellente, le indicazioni stradali sono sempre in inglese, oltre che in arabo (e l’inglese è generalmente parlato e compreso), i prezzi di solito abbordabili, a meno che non decidiate di andare in esclusivi beach club per turisti o nei ristoranti dei resort.

Il nostro itinerario

oman fai da te con i bambini

L’itinerario che abbiamo progettato per il nostro viaggio in Oman con bambini fai da te è stato molto classico e semplice. Decisamente meno “avventuroso” di quello che forse potrebbe sembrare a chi non c’è mai stato. Dalla capitale Mascate, dove siamo rimasti due giorni alternando relax in spiaggia alla visita della città (la Grande Moschea del Sultano Qaboos, visitabile solo entro le 11 del mattino, il souk, la Corniche, la meravigliosa Royal Opera House), siamo partiti per una settimana alla scoperta delle principali località turistiche, escludendo la zona delle montagne per mancanza di tempo. Mascate, o Muscat, è una città grande e moderna, con begli edifici eleganti, lusso senza sfarzi eccessivi, ma anche resti di forti medievali e minareti dalle forme tradizionali e affascinanti. Ci si trova di tutto, inclusi resort all’occidentale, con turiste in bikini e bevande alcoliche (ma nelle spiagge pubbliche, che a me sono piaciute molto, è preferibile coprirsi spalle e cosce: io mi sono trovata molto bene con una maglietta in neoprene e un costume a bermuda da ragazzo). È una città che andrebbe vissuta più a lungo, per assaporarne i mille volti e i contrasti, a cominciare dalle splendide montagne che si tuffano nel mare d’Arabia.

Ecco le altre tappe del nostro viaggio in Oman con bambini fai da te:

Nizwa, con la città storica all’interno delle mura, il bellissimo forte e il souq tradizionale (dove il venerdì mattina presto si tiene un antico mercato del bestiame, a cui noi non abbiamo assistito). Una delle visite più suggestive, a mio parere. Con panorami da Mille e una Notte. Segnalo, a pochi chilometri dalla città vecchia, un bel parco (Falaj Daris, potete cercarlo in Google Maps o nel navigatore) con area giochi, prati e canali pieni di libellule.

nizwa oman con bambini

Bahla, che ospita un altro forte, patrimonio dell’Unesco, e che è stata la base perfetta per visitare il Castello di Jabreen e il paese “fantasma” di Al Hamra, con le sue case di fango diroccate, il palmeto rigoglioso, i falaj (canali di irrigazione) pieni di vita e la casa-museo Bait Al Safah in cui si può assistere alle attività tradizionali e prendere il tè. Questa è forse la tappa in cui è più “semplice” entrare a contatto con la storia omanita e con le tradizioni locali, accolti dalla straordinaria ospitalità di questo popolo.

oman fai da te con bambini

Il deserto delle Wahiba Sands, dove abbiamo trascorso una notte in un campo tendato molto accogliente – l’Arabian Oryx Camp – giocando e passeggiando sulle dune, ammirando il tramonto, facendo un giro in cammello, sorseggiando tè sui tappeti e ascoltando musica araba sotto le stelle. Per me è stata un’esperienza memorabile. L’intensità dei colori, l’esperienza sensoriale (mai provata finora) di quella sabbia, le tracce di vita lasciate da animaletti sulle dune e, soprattutto, una stellata sensazionale. Davvero da pelle d’oca. I bambini si sono divertiti al punto da piangere nell’andare via. Unica nota dolente: i rifiuti sparsi qua e là sulla sabbia, soprattutto bottiglie di plastica. E troppe jeep a fare casino tra le dune.

oman con bambini deserto

Il Wadi Bani Khalid: un complesso di laghi e gole in cui è possibile nuotare circondati da una miriade di pesciolini. Molti gruppi, anche italiani, acqua fredda e bagni (nell’unico ristorante a buffet presente) luridi. Ma il contesto fa superare queste piccole problematiche.

oman con bambini wadi

Sur: una pittoresca città della costa, abitata da pescatori, dove sorgono gli unici cantieri navali in cui ancora si costruiscono (a mano!) i dhow, le tipiche imbarcazioni della penisola arabica. Forse la mia tappa preferita, anche se è difficile scegliere! Pochi stranieri, un tramonto da sogno, una splendida spiaggia piena di conchiglie con una vista indimenticabile sulla Corniche. E poi la visita ai cantieri: un luogo che ho trovato a tratti “letterario”.

oman con bambini sur

La riserva delle tartarughe verdi di Ras Al Jinz, in cui, alla luce delle torce e assistiti da una guida, abbiamo potuto osservare la deposizione delle uova da parte di alcune tartarughe: un’emozione che mai potrò dimenticare. Si deve prenotare con un certo anticipo, le visite alla spiaggia sono possibili solo all’alba o di sera. Una volta lì, si viene divisi in gruppi e c’è da aspettare un po’ finché non arriva il proprio turno. Nell’attesa, si può visitare il piccolo museo sulle tartarughe (a pagamento, con audioguida in inglese inclusa), oppure mangiare qualcosa al (mediocre, per me) ristorante a buffet. Giunto il momento, si procede per circa 20 minuti sulla spiaggia e tra le scogliere, al buio quasi totale, finché non si arriva nella zona di nidificazione delle tartarughe. L’inverno non è la stagione più favorevole, ed è possibile purtroppo mancare l’avvistamento, ma noi abbiamo avuto fortuna. Le tartarughe non possono essere toccate, né fotografate col flash, e non è possibile posizionarsi dal lato della loro testa mentre depongono le uova. Vi assicuro che nel momento in cui mamma tartaruga ha cominciato improvvisamente a scavare nella sabbia per ricoprire il suo nido ho stentato a trattenere le lacrime…

tartarughe oman

Il Bimmah Sinkhole: una dolina carsica piena di acqua turchese in cui è possibile nuotare e tuffarsi. Molto “turistico”, ma comunque d’effetto. Gratuito, e con un bel parco giochi all’esterno (l’acqua a gennaio è abbastanza fresca).

Viaggio in Oman con bambini fai da te: l’organizzazione

I miei consigli pratici per organizzare un viaggio in Oman con bambini fai da te sono di fatto molto simili a quelli che varrebbero per qualsiasi destinazione:

– cercate di acquistare i biglietti aerei il prima possibile, se, come noi, siete costretti a muovervi durante i periodi di altissima stagione. A meno che non troviate offerte clamorose, acquistateli direttamente sul sito della compagnia aerea (noi li abbiamo presi sul sito Lufthansa, ma la tratta intercontinentale era operata da Oman Air).

– per il noleggio auto, potete confrontare le tariffe proposte da diversi operatori, oppure affidarvi a siti come RentalCars. Al momento non è necessaria la patente internazionale. Informatevi bene per la disponibilità e il costo di eventuali seggiolini (noi li abbiamo portati da casa) e integrate il noleggio con un’assicurazione il più possibile cautelativa. Se escludete montagne, deserti e alcuni dei wadi più inaccessibili, non vi occorre assolutamente una 4×4. In realtà, io vi sconsiglio di avventurarvi nel deserto da soli anche se doveste affittare un’auto con quattro ruote motrici, a meno che non abbiate già esperienza di guida sulla sabbia. Noi abbiamo lasciato la nostra macchina all’interno di una stazione di servizio, dove ci ha raggiunto il driver del camping che avevamo prenotato per la nostra notte nel deserto.

oman con bambini viaggio fai da te

– per quanto riguarda gli alloggi, io ho scelto degli appartamenti, per avere più spazio e una cucina a disposizione, ma in questo caso ho preferito delle strutture tipo aparthotel, con una reception aperta 24 ore su 24. Il mio consiglio, inoltre, è di confrontare, quando possibile, le tariffe offerte da portali come Booking con quelle dei siti ufficiali degli alberghi, di scrivere in ogni caso alla struttura per chiarire tutti i dettagli (disposizione dei letti, servizi inclusi, parcheggio, termini di cancellazione etc) e di leggere sempre molte recensioni prima di prenotare. In questo caso, devo dire che ci è andata abbastanza bene: ad eccezione dell’appartamento di Bahla, che non ci ha molto convinto, devo dire che siamo stati soddisfatti dei semplici alloggi in cui abbiamo pernottato nel nostro viaggio in Oman con bambini fai da te.

– stipulate sempre una assicurazione che valga sia per l’assistenza sanitaria (incluso rimpatrio di emergenza) in viaggio, che per lo smarrimento dei bagagli e per l’annullamento del viaggio in caso di malattia. Noi abbiamo da anni una polizza annuale di Columbus, comprata a prezzo scontato grazie a una promo del sito Bimbi e Viaggi, ma esistono sul mercato molte opzioni diverse.

oman settentrionale fai da te bambini

Scrivetemi pure nei commenti, via email o sulla mia pagina Facebook se avete domande o curiosità sul nostro viaggio in Oman con bambini fai da te. Sarò molto lieta di rispondere: l’Oman è una terra ospitale, interessante, luminosa e soprattutto gentile, con una natura sorprendentemente ricca, una storia millenaria, una società in grande evoluzione e un popolo di una ospitalità davvero sensazionale. Raramente la mia famiglia e io ci siamo sentiti altrettanto accolti e benvoluti. L’Oman è una terra in grado di offrire un viaggio pieno di esperienze diverse, declinabile secondo le aspettative, i ritmi e le possibilità di ogni viaggiatore. Può rappresentare, a mio parere, l’occasione preziosa di imparare cose nuove, di scardinare dei pregiudizi, di allargare i propri orizzonti. Che poi, in fondo, è la ragione principale per cui continuare a viaggiare.

29 Gennaio 2019 13 Commenti
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Mi chiamo Silvana Santo e sono una giornalista, blogger e autrice, oltre che la mamma di Davide e Flavia.

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