11 consigli facili per ridurre la plastica in casa

by Silvana Santo - Una mamma green
consigli semplici per ridurre la plastica in casa

Ridurre la plastica in casa: finalmente sembra diventata un’istanza sempre più “popolare” e diffusa, una preoccupazione per molti e non solo per chi ha una sensibilità particolarmente spiccata alle problematiche ambientali. Un obiettivo sul quale io per prima ho ancora moltissima strada da fare, ma per il quale mi sto impegnando molto, negli ultimi mesi, insieme alla mia famiglia. Senza demonizzare la plastica (che presenta indiscussi vantaggi legati alla sua leggerezza, all’inerzia, alle sue caratteristiche di resistenza e igiene, nonché alla riciclabilità) e con un occhio sempre attento alla sostenibilità economica e alla praticità quotidiana e alla semplicità delle varie soluzioni, ecco dunque i miei 10 consigli facili per ridurre la plastica in casa.

consigli per ridurre la plastica in casa

1. Non comprare frutta e verdura al supermercato

So che la frutta e la verdura vengono vendute nei sacchetti compostabili, ma in realtà sulla reale biodegradabilità a breve termine di questi imballaggi (che peraltro sono davvero fragili e poco durevoli) ci sono ancora molti dubbi. Personalmente, preferisco fare la spesa al mercato ortofrutticolo che il sabato allestiscono nel mio comune, oppure da un fruttivendolo al dettaglio vicino casa. In entrambi i casi, porto come me non solo i sacchetti di di stoffa per trasportare la spesa, ma anche delle buste di carta o plastica per i vari prodotti, che fornisco direttamente al venditore al momento di pesare la merce. Ovviamente poi, a casa, metto da parte i sacchetti una volta vuoti e li riutilizzo molte volte per le spese successive.

2. Ridurre la plastica in casa comprando il pane sfuso

Un discorso simile vale per il pane e i derivati. Al supermercato è necessario pesarlo nelle buste trasparenti, e magari sprecare ogni volta anche un guanto monouso. Per ridurre la plastica in casa, valutate di acquistare il pane presso forni o panetterie, dove di solito i prodotti vengono venduti in sacchetti di carta. Potete anche riutilizzarli più volte: io ho preso l’abitudine di tenere sempre un sacchetto del pane ripiegato in borsa, così quando mi capita di passare dal forno a prendere qualcosa posso darlo alla commessa perché lo riutilizzi (magari all’inizio vi guarderanno in modo un po’ strano, ma poi si abituano e non ci fanno più caso).

come sostituire la pellicola per alimenti

3. Eliminare la pellicola e i sacchetti per alimenti

Quello della conservazione degli alimenti è stato un tasto dolente a lungo, in casa nostra. Abbiamo sempre il frigo e il congelatore pieni, e in qualche modo finivamo con l’utilizzare tanti sacchetti e film monouso. Per ridurre la plastica in casa, però, abbiamo progressivamente ridotto l’uso di questi prodotti, prendendo l’abitudine di congelare solo in contenitori per alimenti (di vetro o di plastica riutilizzabile) e di conservare i cibi in frigo avvolti in involucri riutilizzabili. Vanno molto di moda i tessuti cerati per conservare il cibo, e in effetti funzionano davvero, ma in molti casi basta un semplice tovagliolo di stoffa, per esempio per avvolgere del formaggio o del pane. Vi consiglio anche i coperchi flessibili in silicone, perfetti per conservare ortaggi o frutti a metà e non solo: è vero che sempre di plastica si tratta, ma sono molto durevoli e si possono usare davvero a lungo.

4. Passare ai detergenti solidi

Consiglio banale ma efficace per ridurre la plastica in casa. Al momento noi abbiamo reintrodotto le saponette per le mani (che conserviamo al meglio mettendo una sottile spugnetta in luffa nel portasapone), nell’attesa di smaltire i prodotti liquidi per la pulizia di corpo e capelli che ancora abbiamo in casa. Volendo, si trovano in commercio anche saponi solidi per lavare i piatti. Ovviamente, la scelta ha ancora più senso se si riescono a trovare prodotti che siano venduti sfusi o con imballaggi in carta o cartoncino.

meno plastica in casa

5. Acquistare detergenti sfusi, maxi confezioni e ricariche

Se non vi trovate bene con i prodotti solidi, potete ridurre la plastica in casa acquistando prodotti sfusi oppure confezioni molto grandi. Io, per esempio, non riesco a rinunciare al sapone intimo e al detergente viso (che uso anche come struccante). Ho deciso però di limitare i danni prendendo flaconi o ricariche da un litro, che durano diversi mesi e “pesano meno” in termini di rifiuti prodotti, anche perché si evita di gettare ogni volta la pompa dei vari dispenser. Per esempio, sto adorando questo detergente intimo venduto in flaconi da 1 litro in plastica biodegradabile (lo usa tutta la famiglia, l’ho pagato 16 euro e ho calcolato che ci dura circa 5 mesi) e quando avrò smaltito la vecchia crema per il corpo intendo acquistare un olio vegetale in maxi formato, da travasare poi in appositi spruzzini per casa e per la palestra o i viaggi. Anche per quanto riguarda i detersivi, io preferisco le formule liquide e, non riuscendo a trovare prodotti ecologici nel negozio di sfusi vicino casa mia, ho adottato il compromesso di acquistare una tantum online scorte di taniche da 5 litri di detersivo per i piatti, detersivo per il bucato e detersivo per pavimenti e superfici. Ogni tanica dura diversi mesi, e spesso riesco a riutilizzarle senza gettarle nella differenziata.

6. Smettere di comprare l’acqua in bottiglia

Gli italiani sono tra i massimi consumatori di acqua in bottiglia, nonostante l’acqua del rubinetto sia potabile e buona in moltissimi comuni. Se non potete bere l’acqua “del sindaco”, oppure se il sapore proprio non vi piace, potete valutare diverse alternative più green rispetto alle bottiglie di plastica: cercare un negozio che offra il servizio di vuoto a rendere e consegna a domicilio, installare un filtro a casa (eventualmente anche con gasatore) oppure cercare una “casa dell’acqua” nei pressi del vostro domicilio. Da qualche mese abbiamo optato anche noi per questa soluzione, perché a causa di frequenti lavori sulle condotte idriche l’acqua del rubinetto era spesso terrosa e piena di residui. Ci siamo attrezzati con una dozzina di bottiglie di vetro e due volte a settimana andiamo a rifornirci alla casa dell’acqua, trasportando le bottiglie in un comune carrellino per la spesa. Il costo è irrisorio, e volendo è disponibile anche l’acqua frizzante. Lo stesso discorso dell’acqua vale ovviamente per le altre bevande: preferite vino, birra e bibite in vetro, o magari acquistateli sfusi.

7. Evitare stoviglie monouso e preferire il compostabile

Per ridurre la plastica in casa sarebbe molto meglio evitare piatti, bicchieri e posate usa e getta. Quando proprio non se ne può fare a meno, come in caso di feste fuori casa o con moltissimi invitati, puntate sulle stoviglie biodegradabili e compostabili, e “educate” gli invitati a non sprecare, utilizzando un solo piatto e un solo bicchiere. A noi è successo di recente con il compleanno di Flavia, che abbiamo festeggiato fuori casa e con parecchie persone (non abbiamo neanche la lavastoviglie in casa, quindi non avremmo comunque potuto gestire il tutto con stoviglia lavabili): abbiamo speso un po di più, ma penso ne sia valsa la pena.

merenda senza plastica

8. Merende (e pasti fuori casa) plastic free

Per la merenda di Davide, che do solito è un piccolo panino, mi sono organizzata con un foglio di tessuto cerato e una piccola “wet bag” lavabile. Quando porta a scuola la frutta (clementine o banana) la mettiamo in un contenitore per alimenti, mentre la sua tovaglietta è un banale tovagliolo di cotone. Per l’acqua, sia lui che Flavia usano invece delle borracce e anche io ho l’abitudine di portare sempre una borraccia in borsa, nel mio caso in alluminio, che all’occorrenza posso riempire anche presso qualche fontana pubblica. Nei nostri frequenti pic-nic abbiamo preso l’abitudine di avvolgere i panini “secchi” direttamente nei tovaglioli di stoffa che poi usiamo per pulirci le mani e la bocca, mentre usiamo i tessuti cerati se il companatico è untuoso o condito. Confesso che invece abbiamo ancora moltissima strada da fare per quanto riguarda l’acquisto di prodotti confezionati per la merenda pomeridiana, di cui Flavia è molto golosa. Dato che non riesco a preparare dolci e snack in casa, né a convertire i miei figli alla frutta secca o disidratata, il mio obiettivo è di rifornirmi al forno dove compro il pane, cercando di ridurre l’acquisto di merende industriali.

9. Comprare prodotti con meno imballaggi e meno plastica

Sembra un consiglio banale, ma so per esperienza che non sempre facciamo caso agli imballaggi che potremmo facilmente evitare. Se, per esempio, non riuscite a passare ai fazzoletti di stoffa (è il mio caso, per inciso) potete comprare le box in cartone, in modo da evitare perlomeno la produzione delle bustine di plastica. O ancora – e anche questo è il mio caso – se non volete riunciare ai cotton fioc biodegradabili, cercate quelli imballati nel cartoncino, e conservateli in una scatola di vetro o di plastica durevole. Nell’acquisto di nuovi pettini, spazzolini, rasoi, scope etc privilegiate quelli in materiali rinnovabili e/o con parti intercambiabili (io per esempio ho un rasoio in plastica e lo spazzolino elettrico, ma le testine si possono sostituire e li uso entrambi dal 2011). Se come me amate le candele, passate a quelle a Led con batterie ricaricabili o sceglietene di naturali e compostabili, da tenere accese il meno possibile, perché la combustione produce fumi inquinanti.

10. Evitare giocattoli “usa e getta” o pieni di plastica

Ne ho già parlato qualche tempo fa in un post sulla mia pagina Facebook: ormai sembra che il gioco preferito dei bambini sia il cosiddetto “unboxing” di giochi collezionabili pieni microscopici accessori confezionati in bustine di plastica. Io stessa ho ceduto raramente all’acquisto di questa paccottiglia, ma credo che sia fondamentale evitare il più possibile di cedere a mode e falsi bisogni tanto antiecologici.

come ridurre la plastica con la coppetta mestruale

11. Abbandonare assorbenti e tamponi usa e getta

Non esiste solo la coppetta mestruale: per chi non ha voglia di provarla, oppure non si è trovato bene come sperava, esistono diverse alternative plastic free, come gli assorbenti e salvaslip lavabili oppure la biancheria intima assorbente. Vi garantisco che oltre a ridurre la plastica in casa, potrete risparmiare davvero parecchi soldi. In alternativa, valutate i prodotti assorbenti in cotone organico, che costano un po’ di più ma sono meno inquinanti e molto tollerati dalla pelle.

Infine, il mio consiglio generale è quello di valutare la sostenibilità complessiva di un determinato prodotto, tenendo conto anche del suo luogo di origine e delle garanzie sulla sua eticità (ha senso, tanto per dire, comprare un prodotto “ecologico” prodotto dall’altro lato del mondo senza garanzie sulle condizioni dei lavoratori e sulla sostenibilità della filiera?) e di stare attenti anche al costo e alle eventuali “speculazioni green”. Last but not least, ovviamente smaltire correttamente i rifiuti, di plastica e non solo, è importante tanto quanto il prevenirli. E vale come sempre il consiglio principale, che ribadisco soprattutto a me stessa: oltre a cosa comprare, facciamo attenzione a quanto comprare, evitando il più possibile gli acquisti non necessari, fosse anche di prodotti cosiddetti ecologici.

E voi? Che strategie adottate per ridurre la plastica in casa? Avete altri consigli da aggiungere?

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9 Commenti

Simona 13 Novembre 2019 - 13:20

Grazie dei consigli!
Io ci sono quasi, l’11 è l’unico che non ho ancora applicato! 👍❤️

Reply
chiara romano 14 Novembre 2019 - 11:19

Buongiorno!
Riguardo i depuratori per l’acqua, bisogna fare attenzione…
L’inquinamento non è legato soltanto all’eccesso di plastica!
Convinta di limitare l’uso della plastica, anni fa ho installato un depuratore a casa.
Ai tempi mi è costato un occhio della testa.
A malincuore, ho deciso di non utilizzarlo più perché mi sono accorta che per un litro di acqua da bere, la macchina produceva tantissima acqua di scarto che non potevo recuperare (circa 3 litri di acqua di scarto a fronte di 1 litro di acqua da bere).
Non so se ci sono sistemi migliori… Mi piacerebbe trovare una soluzione valida.
Saluti.
Chiara Romano

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Silvana - Una mamma green 18 Novembre 2019 - 13:09

Sicuramente esistono diverse tecnologie, a cominciare dalle banali caraffe filtranti. Non sono esperta, perché non ho mai usato un depuratore, però di certo bisogna eventualmente informarsi a dovere e valutare tutti gli aspetti. Grazie mille per il suo commento!

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Ilaria 18 Novembre 2019 - 13:28

Ottimi consigli, grazie! Anch’io sto cercando di finire tutte le varie creme per il corpo che ho in casa e poi vorrei passare ad una soluzione piu’ green (abbiamo gia’ eliminato bagnoschiuma e shampoo liquidi), ma per il momento non ho trovato niente che mi convinca. Mi spieghi meglio come prepareresti questi spruzzini di olio vegetale per il corpo? grazie mille 🙂

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Silvana - Una mamma green 19 Novembre 2019 - 13:38

Semplicemente travaso l’olio puro in un contenitore di vetro (meglio se un po’ scuro) o di plastica (per palestra e viaggi, così evito di romperlo) con il tappo spray. In questo modo evito sprechi, di solito me lo spruzzo sulla pelle umida dopo la doccia. Per anni ho usato l’olio di mandorle, ora mi sono convertita al monoi, che però è a base di olio di cocco quindi sotto i 25 gradi solidifica, di conseguenza in inverno va messo in un barattolo (ma a me piace molto anche in forma solida!).

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Adelina 28 Gennaio 2020 - 22:00

Ciao, mi sapresti indicare dove trovare bagnoschiuma e sciampo solidi? Grazie!

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Silvana - Una mamma green 30 Gennaio 2020 - 15:28

Io li ho comprati online (sul sito Atomic baby, ho preso quelli di Ethical Grace), ma puoi trovarli anche in qualche profumeria “bio”, e in negozi tipo NaturaSì. Centri commerciali molto forniti a volte hanno alcuni marchi come I Provenzali o La Saponaria.

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