Internet dipendenza

by Silvana Santo - Una mamma green

INTERNET DIPENDENZA

Sono sempre stata una persona particolarmente ostinata, nel senso che se desidero qualcosa, difficilmente mi arrendo finché non riesco a centrare l’obiettivo. Eppure, anche se questo può sembrare in contraddizione con l’affermazione precedente, sono anche una che difetta spesso di forza di volontà, e che tende a essere incline alle dipendenze.

Convivo da almeno 30 anni con una forma cronica di onicofagia, che in realtà coinvolge anche le ultime falangi delle dita: per decine di volte ho smesso con successo di rosicchiarmi le mani, e in altrettanti casi ho ripreso a farlo, anche dopo mesi di “resistenza”. Ho spesso portato avanti diete (anche troppo) drastiche, perdendo diversi chili in pochi mesi, ma l’unico modo perché io riesca a dimagrire è non avere in casa patatine o altri snack di cui sono golosa e che, altrimenti, finisco col divorare in modo incontrollato. Sono arrivata, in qualche caso, a essere nauseata da certi cibi, dopo averne mangiati in modo compulsivo ed esagerato per giorni o settimane: mi è capitato con le olive, con le liquirizie ripiene, una volta finanche con i finocchi all’insalata. E quando, giovanissima, mi sono appassionata a certi giochi “punta e clicca”, ho perso il sonno per concluderli, del tutto incapace di staccarmene.

Non mi sorprende, quindi, scoprirmi costantemente a rischio di ritrovarmi imbrigliata in una dipendenza da internet, un rischio che secondo me è tanto più concreto per chi, come la sottoscritta, online ci lavora per numerose ore al giorno. Senza ipocrisie, io amo la rete. Il web è un tassello indispensabile della mia vita, mi piace e mi è di aiuto ogni giorno. È stato in rete, nel 2005, che ho scoperto l’esistenza del master che avrei frequentato pochi mesi dopo, è grazie a internet che dal 2007 ho un lavoro e un reddito da dichiarare. Sul web faccio i miei pochi acquisti personali, sul web ho incontrato alcuni amici che qualche anno fa mi hanno letteralmente salvato dal baratro e al momento sono fondamentali nella mia vita quotidiana, grazie a internet ho organizzato e vissuto tutti i miei viaggi. Grazie alla rete ho accesso a molta più musica di quanto avrei mai sognato, a eventi culturali di ogni tipo e leggo molto più di quanto farei se non mi fossi convertita al digitale, spendendo due lire per gli ebook e acquistandoli in un attimo dal caldo soffice del mio letto. E se non ci fosse stato il mio blog, e un post in particolare che ha letteralmente fatto il giro del mondo, di certo non avrei nemmeno pubblicato il mio libro.

Il web, lo ripeto, mi piace molto e penso di sfruttare abbastanza bene le sue potenzialità. Eppure sento che la dipendenza da internet è sempre in agguato nella mia vita, e devo fronteggiarne il rischio di continuo. Ci sono giornate in cui trascorro letteralmente ore sui social, ritrovandomi poi in ritardo con le scadenze di lavoro, in affanno con la cura della casa, in debito di attenzioni verso la mia famiglia. Ci sono momenti in cui arrivo a sera stanca, alienata e colpevole perché ho permesso a internet di fagocitare la mia vita, trascurando le relazioni con le persone che amo, maltrattando i miei occhi e le mie mani, sprecando tempo ed energie, non solo nervose. Ogni volta che vivo uno di questi periodi mi ritrovo più stanca, più sola, più depressa. E cerco freneticamente di correre ai ripari.

Di recente ho smesso di seguire un paio di gruppi Facebook a cui ero affezionata, e ho scelto, non senza un profondo dispiacere, di uscire da una chat di WhatsApp popolata da persone preziose ma sulla quale sentivo di aver perso il controllo. Ho cancellato un po’ di app dal mio smartphone e, quando ce la faccio, mi sforzo di allontanare fisicamente il telefono dalla mia persona, per non cadere nella tentazione di lanciare l’ennesima pigra occhiata alle notifiche. Frequento Instagram ancora meno del solito, anche se sono consapevole di quanto questa latitanza sia nociva per il mio lavoro e per la mia “reputazione online”. Eppure sono ancora fin troppo dipendente da internet, e lascio che mi succhi via ancora troppo tempo, troppa vita, troppo amore.

La mia preoccupazione maggiore è che presto la dipendenza dal web possa arrivare ad assediare i miei figli. Per questo sono molto (forse troppo?) intransigente da questo punto di vista. Per questo concedo a Davide e Flavia di usare il tablet solo in viaggio, e praticamente solo offline, e preferisco che guardino un film piuttosto che dei video su YouTube. Per questo penso che l’accesso agli smartphone debba essere il più possibile ritardato e limitato nei bambini e negli adolescenti. Perché conosco, per esperienza personale, la potenza magnetica e incontrollabile della rete, e i rischi concreti della dipendenza.

Anche se qualcosa è molto diffuso, al punto da apparirci “normale”, non vuol dire che non sia insano e potenzialmente pericoloso.

Voi cosa ne pensate? Che rapporto avete col web, e che rapporto hanno col web i vostri figli?

(Fonte immagine: imgur.com/M10bVWd)

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5 Commenti

L'angolo di me stessa 13 Febbraio 2020 - 20:46

Questo post avrei potuto scriverlo io, letteralmente parola per parola. E lo dico con una certa tristezza nell’animo perché trovo un controsenso essere sul baratro della dipendenza da schermo, ma negarlo ai miei figli. Uno dei motivi per cui non ho FB è questo, mi sono iscritta a Instagram quando nessuno lo conosceva solo perché amo le foto, ma ora me ne pento tutte le volte che passo il tempo a fare scrolling, soprattutto mentre allatto o sono nel letto e dovrei dormire…
Penso che uno dei miei figli sia come me, ogni volta che vede uno schermo si ferma a guardare, a prescindere da cosa ci sia, come se fosse magneticamente attratto e in un mondo come questo lo trovo davvero spaventoso…

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Silvana - Una mamma green 17 Febbraio 2020 - 12:54

Anche qui c’è Flavia che ha questa tendenza, a differenza del fratello. Io sto pensando di aprire un account Facebook solo per gestire la pagina del blog, in modo da non utilizzare più tanto quello privato…

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Mariangela 15 Febbraio 2020 - 18:32

Anche io mi sento spesso dipendete da internet, pur non avendo Facebook, né Instagram. Seguo però qualche blog, ho Whatsapp e uno smartphone e tanto basta a succhiarmi tempo e vita. Anche io di recente ho fatto pulizia di varie newsletter e di qualche app nel telefono, rendendomi conto di quanto tempo e attenzione sprecassi inutilmente.
Credo che il rischio di dipendenza dal web sia concreto per tutti e anche io forse sono troppo intransigente con le mie figlie da questo punto di vista. È difficile sfuggire, persino i nonni che sono cresciuti senza web e che faticano a usare uno smartphone mostrano i video su YouTube alle mie figlie… Probabilmente più che evitare dovremmo cercare di educare ad un uso corretto. Una delle grandi sfide che spettano a noi genitori moderni

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Gio 29 Febbraio 2020 - 21:03

Mi sono tolta da tutto praticamente e torno da te volontariamente perché ti sento affine.
Eppure sono internet dipendente e ti assicuro che questa dipendenza mi ha portato solo guai.
Grazie per la tua riflessione

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Silvana - Una mamma green 2 Marzo 2020 - 12:05

Lo avevo notato, mancavi! Sono molto lieta di leggerti qui, ti mando un grande abbraccio. 🙂

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