Alto contatto: decide la madre o il bambino?

by Silvana Santo - Una mamma green

Mi capita spesso, da quando sono madre e per giunta blogger, di leggere post in cui si discute del cosiddetto “alto contatto”. Da una parte le fautrici di questa filosofia di “maternage” (fascia, cosleeping, allattamento prolungato etc), dall’altra quelle che in qualche modo si professano scettiche, se non addirittura sarcastiche. Chi è d’accordo e chi non lo è, chi promuove e chi smonta, chi millanta e chi ironizza.

Quello che sfugge, di solito, a chi scrive questi commenti sull’alto contatto, è un particolare che a me sembra invece importantissimo. Cruciale, oserei dire. E cioè che in molti casi non è la madre a scegliere. Non sono i genitori a decidere. Di solito, almeno per l’esperienza mia e di tante famiglie che conosco, quella del cosiddetto “alto contatto” è una esigenza specifica del bambino. Una sua scelta. Quello che resta appannaggio degli adulti è solo decidere se assecondare questa richiesta – e in che misura farlo – o meno, aspettando, in un certo senso, che il piccolo “si rassegni” e rinunci, per così dire, ad aspettarsi certe cose e a chiederle con ogni mezzo.

Mi spiego meglio: se mio figlio, da neonato, fosse riuscito ad addormentarsi senza tenermi la mano o un dito, non mi sarebbe mai venuto in mente di essere io a prendergli la manina di mia iniziativa. Se la mia secondogenita fosse stata serena e tranquilla nella sua carrozzina, io ce l’avrei lasciata volentieri (riservando magari la fascia o il marsupio a situazioni particolari come i viaggi, le escursioni, le passeggiate più impegnative). Se lei avesse dormito placida dentro una culla, o anche semplicemente sul letto, non avrei avuto proprio nulla in contrario a metterla a dormire in un posto diverso dalle mie braccia o dal mio petto. Ma invece, ed è proprio questo il punto, entrambi i miei figli (anche se in misura diversa e con modalità distinte) hanno mostrato sempre un bisogno profondo di contatto fisico, presenza, vicinanza, contenimento. E, in modi diversi, lo fanno ancora adesso che sono relativamente cresciuti.

Avrei potuto scegliere di non rispondere a queste loro richieste, certo. Probabilmente, dopo alcune – poche, tante o tantissime? – notti di pianto si sarebbero abituati anche a dormire da soli, a non stare in braccio né in fascia. La mia decisione è stata quella di assecondare la loro natura, di rispondere in modo affermativo a quella che era una evidente necessità soggettiva di Davide prima e di Flavia poi. In questo senso, è vero, l’alto contatto è stata comunque una “mia scelta”. Ma si tratta di un percorso che non ho imboccato per partito preso, sulla base di un principio o di una considerazione aprioristica. Mi ci hanno condotto i miei figli. Se loro fossero stati diversi, sarei stata a mia volta una madre diversa.

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9 Commenti

Claudia 10 Gennaio 2019 - 15:12

E dai ! Anche oggi mi hai letto nel pensiero….se il mio primogenito non avesse pianto a diritto continuamente io mica lo avrei tenuto nella fascia e nel marsupio fino a spaccarmi a schiena fosse stato nell ovetto tranquillo avesse dormito 5ore di filata…..e poi non avrei tenuto il secondogenito in fascia a bomba i primi mesi se lui fosse stato nella sua bella carrozzina….ecc ecc …purtroppo chi non è stato dall altro lato non.puo capire! Spesso queste donne hanno anche allattato relativamente poco …e poi sono straconvinta che i bambini nascono dove li possono gestire (anche con grande fatica fisica ed emotiva) ma non andrebbero mai dove è gia difficile….non so se mi spiego

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Tania 10 Gennaio 2019 - 15:31

standing ovation (firmato la madre di due figli: l’appiccicoso e la sostenuta)

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Ceci 11 Gennaio 2019 - 23:42

Una grande verita’!

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chiara 14 Gennaio 2019 - 12:53

Cara Silvana,
anche questa volta mi ritrovo nelle tue parole e nei tuoi pensieri e posso dirti che la mia esperienza di madre mi ha portata a compiere le stesse tue scelte con il medesimo approccio.
Non ho mai giudicato, e non giudico, chi ne ha fatte di diverse. Quello che pero’ noto e’ che spesso famiglie che si mostrano come campioni di disciplina e autogestione dei figli (ad es. mio figlio dorme da solo tutta la notte nella sua cameretta, non l’ ho mai messo a letto io, va da solo a nanna alle 20 ecc ecc e cc) a volte sono famiglie che hanno deciso per i propri figli perche’ e’ innato per un neonato desiderare il contatto, materno prima ed esclusivamente, di entrambi i genitori poi. Quindi come scrivi tu, la scelta e’ nostra se accontentare equesto bisogno ancestrale dei bambini. Io ho creduto che fosse un bene accoglierli e sostenerli ogni volta che me lo chiedevano, anche a costo di sentirmi sfinita in qualche occasione, ma poi crescono e velocemente! Percio’, pur nel rispetto di tutte le idee, i genitori che si ergono ad educatori di figli autonomi e disciplinatissimi a pochi giorni o mesi di vita, non sanno che si perdono!
Questo e’ un mio personalissimo parere…

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Giulia 30 Gennaio 2019 - 15:39

Già… anche per me è stato così. E purtroppo non tutti lo capiscono, quindi sono stata accusata di viziare mia figlia, tenerla troppo in braccio, ecc. “Che brutte abitudini che ha preso” mi sono sentita dire più volte. Ma per me non era possibile fare altrimenti, non ero disposta a sentirla piangere per ore. Non era quello che volevo per lei e per noi. Così, anche se è molto faticoso, vado avanti… speriamo di reggere fisicamente! 😀 (Sono ad un anno di allattamento e co-sleeping). Con il passeggino, ad un certo punto, ha fatto pace, anche se per diversi mesi ha preferito la fascia. Confido che crescendo diventerà sempre più autonoma.

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Dana 26 Febbraio 2019 - 23:18

Per me è stato il contrario! Ho tentato fascia marsupio e compagnia bella ma mia figlia urlava. Ho pagato consulenze e cambiati vari marsupi ma nulla. Mi sono pure sentita dire che era colpa mia ma io non lo credo. Ad un certo punto verso i 13 mesi ha deciso che il marsupio le piaceva ma è durato pochi mesi. Io ho allattato fino a 21 mesi per cui non vedo il nesso, come qualcuno qui ha riportato. Ogni bimbo è un mondo diverso, quello che conta è sicuramente assecondare.

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Elisa Zucca 28 Marzo 2019 - 10:56

Ciao Silvana, ti leggo sempre, ogni sera controllo il tuo blog per leggere i tuoi post, i tuoi meravigliosi racconti in cui mi ritrovo tantissimo e condivido pienamente. Io ho un bimbo che ha l’età di Flavia, e volevo chiederti un consiglio, ho visto che la porti ancora in marsupio mi indicheresti gentilmente di che marsupio si tratta? Ti ringrazio anticipatamente e rinnovo i miei complimenti. Elisa

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Silvana - Una mamma green 29 Marzo 2019 - 13:29

Ciao Elisa, grazie mille per le tue parole di stima e di affetto, sei la benvenuta! 🙂 Flavia ormai viene portata solo in situazioni rarissime, quando siamo in vacanza e per esempio si addormenta (ma noi dobbiamo scendere dall’auto), o dobbiamo affrontare passeggiate o escursioni impegnative. Ho usato a lungi un marsupio Madame GooGoo, ma per l’ultimo viaggio in Oman ho noleggiato un Easy Feel preschooler in una fascioteca della mia zona. So che ci sono anche altri marchi, tipo Isara o la stessa Madame GooGoo (che li fa su misura). In bocca al lupo per la scelta, ti abbraccio!

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Anna 5 Settembre 2019 - 23:42

Anche per me e tante mie amiche è stato così. Il problema è che dormire con mio figlio è diventato molto faticoso quando ero incinta della seconda, e pian piano gli abbiamo fatto fare la transizione nel suo letto e nella sua camera, ma dormire per lui è sempre stato un gran problema (e un incubo per noi!). Adesso dormiamo con la bimba, ma praticamente non abbiamo più le serate perché ci van via tutte per far addormentare i bambini :((( Comincia il nido settimana prossima, spero che le cose cambieranno in meglio!

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