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Sicurezza in auto, #inviaggioconchicco: come usare bene il seggiolino

by Silvana Santo - Una mamma green 6 Giugno 2014
davide_seggiolino

Il primo weekend fuori porta di Davide

Forse è perché sono cresciuta in una famiglia senza automobili. Oppure è perché conosco le conseguenze sull’ambiente del traffico veicolare. Fatto sta che spostarmi in macchina non è una cosa che amo particolarmente, fatta eccezione forse per certi viaggi on the road su strade poco trafficate e suggestive. È innegabile, però, che a volte l’automobile diventi di fatto una necessità, soprattutto quando a muoversi è una famiglia con bambini piccoli. In quei casi, oltre che adottare accorgimenti per ridurre le emissioni inquinanti (preferire carburanti più “leggeri”, non andare a velocità sostenuta, fare sempre i regolari controlli periodici, etc) diventa fondamentale garantire la sicurezza dei viaggiatori, in particolare dai più giovani.

A cominciare – dovrebbe essere ovvio ma purtroppo non lo è – dal seggiolino auto. Ogni anno in Italia muoiono in media 80 bambini a causa di incidenti automobilistici, e viaggiare senza il seggiolino aumenta il rischio di morte di ben 7 volte. Occhio soprattutto ai tragitti urbani e alle brevi distanze (casa/scuola, casa/nonni, casa/palestra etc) quando la percezione del pericolo cala erroneamente e con essa l’attenzione da parte dei grandi.

Di questo, e di come rendere più piacevole il viaggio in automobile con dei bambini, si è parlato nei giorni scorsi a Napoli, in occasione dell’evento #inviaggioconchicco, promosso dal noto marchio di prodotti per l’infanzia. Con la partecipazione di Francesca Valla, nota “Tata televisiva”, e la presenza di alcune mamme blogger, l’incontro ha permesso di sottolineare una volta di più l’importanza del seggiolino e del suo uso corretto.

Ecco le principali raccomandazioni emerse dall’evento napoletano:

  • Scegliere sempre un seggiolino omologato, possibilmente nuovo (per una volta, evitiamo il “riciclo”), e adatto all’età, al peso e all’altezza del bambino.
  • Ricordarsi che l’uso del seggiolino è obbligatorio per bambini e ragazzi al di sotto del metro e cinquanta di altezza (dopodiché bastano le normali cinture di sicurezza).
  • Prestare particolare attenzione al montaggio del seggiolino, chiedendo il supporto, se necessario, del personale dell’azienda che commercializza il prodotto.
  • Far viaggiare i bimbi fino ai 10 kg nel senso contrario a quello di marcia.
inviaggioconchicco

Con Tata Francesca e le altre blogger

Altri suggerimenti derivano direttamente dall’esperienza di Tata Francesca Valla, che in particolare consiglia di non dare da mangiare ai bambini con l’auto in movimento (per evitare il rischio di soffocamento) e, se possibile, di far viaggiare sempre un adulto sul sedile posteriore, accanto al bambino (in modo da poter intervenire immediatamente in caso di problemi e da intrattenere più facilmente il piccolo viaggiatore). Fondamentale inoltre idratare bene i piccoli e fare pause periodiche per consentire loro di sgranchirsi le gambe, mentre per intrattenere i più grandicelli durante il trasferimento si può ricorrere a giochi, canzoni, racconti e soprattutto all’osservazione del paesaggio (come sempre, la natura rappresenta la nostra prima alleata per stare bene insieme ai nostri figli!).

Last but not least: cercate di stare sereni. La vostra tranquillità renderà più calmo anche il baby globe-trotter, migliorando per tutti la qualità (e la sicurezza!) del viaggio.

6 Giugno 2014 1 Commenti
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La mia vita in una foto. Stampata

by Silvana Santo - Una mamma green 29 Maggio 2014

foto3

Le prime me le ha scattate mio padre. Luminose fotografie in bianco e nero, che sviluppava e stampava lui stesso nella piccola camera oscura che aveva improvvisato nel bagno della sua casa da celibe. Nessuno, da allora, mi ha mai fatto dei ritratti altrettanto riusciti. Appena pochi anni, e a scattare foto ho imparato da sola. Ancora ricordo la mia prima macchinetta automatica: era piccola e semplice, senza zoom e con una scocca grigia tutt’altro che resistente. Ma a me sembrava fantastica almeno quanto la Leica di Robert Capa.

Da allora, le fotografia ha cambiato veste in modo radicale, ma non ha mai smesso di essere presente nella mia esistenza quotidiana. Prima su pellicola, poi con le digitali compatte, ora con la mia reflex, non c’è viaggio, nascita, amico perso o ritrovato, che non sia stato centrato dal mio obiettivo fotografico. Non ho mai trovato un sistema più efficace per alimentare la memoria, per conservare non solo le immagini, ma anche i racconti, i suoni, le sensazioni, gli odori. La vita, oserei dire. Le foto che mi piacciono sono quelle “rubate”, estemporanee. Niente scatti in posa, inquadrature costruite (neanche al mio matrimonio ho voluto un fotografo professionista). Niente sorrisi artificiosi. Mi piacciono i tagli sghembi, le espressioni naturali. Le facce sorprese e i particolari che finiscono per occupare all’improvviso il centro della scena.

Con Davide, soprattutto, è una sfida continua. Catturare la gamma infinita delle sue espressioni, con lui che per giunta non sta fermo un attimo, è un’impresa che non sempre va a buon fine. Non sarò mai una brava fotografa, lo so. Ma scattare e scattare mi aiuta a non perdere pezzi, e questo, per una che ha nostalgia anche di ciò che non ha ancora vissuto, è un aspetto fondamentale.

Tecnologia a parte, comunque, una cosa non è cambiata negli anni. A me le foto piace stamparle. Non tante, magari (non mi piace “sprecare” carta e inchiostro): le seleziono accuratamente, sottopongo il mio lavoro a una censura molto rigida. Ma le più “belle”, le più dense di memoria, le più importanti, le devo stampare, archiviare e catalogare. Immaginando le serate d’inverno che passerò sfogliando quelle pagine piene di ricordi. Come se avessi a disposizione una macchina del tempo privata ed esclusiva. Suonerà anacronistico, forse, ma la carta, per me, ha mantenuto un fascino irresistibile (e dire che non ho esitato a sostituire i libri con gli ebook!). Mi sembra più concreta, più luminosa, più accessibile di un monitor. Una specie di magia in grado fermare il tempo.

CWFB16Se anche a voi piace toccare con mano le vostre fotografie, potete scegliere il servizio online di stampa fotolibri di Cewe, che permette di realizzare i vostri album direttamente da casa, grazie ad un software di composizione gratuito e facile da usare. Dopo aver scaricato il programma, non resta che scegliere il formato di album foto che desiderate stampare, il tipo di carta e di copertina. Il passaggio successivo consiste nel caricare le foto e inviare l’ordine.

Per i lettori di Una mamma green, Cewe.it mette a disposizione dei codici sconto validi fino alla fine del 2014:

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29 Maggio 2014 7 Commenti
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Mi chiamo Silvana Santo e sono una giornalista, blogger e autrice, oltre che la mamma di Davide e Flavia.

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