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Trentino Alto Adige

hotel vienna san martino di castrozza
post sponsorizzativiaggi

I miei figli mi hanno regalato la montagna

by Silvana Santo - Una mamma green 11 Dicembre 2017

Da piccola detestavo la montagna, che fosse il Terminillo o San Martino di Castrozza. La detestavo pur senza averci mai messo piede. Sono cresciuta in pianura, a pochi chilometri dal mare, con l’idea, assorbita per osmosi dagli adulti, che l’unica vacanza estiva possibile per i bambini fosse in spiaggia, con il sole, lo iodio e tutto il resto. Nel mio immaginario, la montagna estiva era un luogo noioso e freddo, troppo tranquillo, l’antitesi del divertimento.

Poi è nato mio figlio, e abbiamo deciso che era il caso di provare a scardinare il pregiudizio.

Trentino in estate. Praticamente un’epifania!

La Val di Fiemme e il Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino sono stati il teatro della nostra prima vacanza estiva in tre. Un viaggio straordinario all’insegna della natura, del buon cibo, della cultura, delle passeggiate e del relax. E io, che temevo di annoiarmi, ho avuto la possibilità di scegliere tra un ventaglio di possibilità di intrattenimento che non avevo mai visto prima: dalle escursioni sulle Dolomiti alle terme, dai laghi balneabili alle malghe e fattorie didattiche, dai laboratori per famiglie ai borghi d’altura, passando per ogni possibile attività sportiva outdoor e indoor: mountan bike, arrampicata, hiking, orienteering, pattinaggio e chi più ne ha più ne metta.

passo rolle

Qualunque sia il tipo di vacanza che vi piace e che state cercando, fidatevi di una napoletana: il Parco Naturale Paneveggio è il posto che fa per voi. E se siete scettici come lo ero io, date a voi stessi l’occasione di ricredervi, perché non esiste niente al mondo come un viaggio per allargare i nostri orizzonti e riuscire a cambiare idea.

Basterà, probabilmente, la visione delle Pale di San Martino, delle loro sagome regali che incorniciano senza incombere, che sovrastano senza minacciare. Mi ha commosso, la prima volta. Letteralmente. Oppure lo specchio del lago di Paneveggio osservato dall’alto: una pozza turchese incastonata tra i boschi. O la magia del Passo Rolle, che racconta di gesta epiche sulle due ruote e di moderni cavalieri a sfidare la montagna. O ancora i pascoli fioriti, e gli alberi a frotte, come sentinelle a guardia della ritrovata serenità dei viaggiatori che approdano qui.

Tra le cose che devo ai miei figli c’è il grande amore per la montagna, che da quel primo viaggio in Trentino si rinnova ogni anno, sempre più forte, sempre più profondo, in estate come in inverno. Perché diventare genitore, a volte, è anche questo: guardare al di là dei propri schemi preconcetti, superare il limite, pensare più in grande.

montagna bambini

Post in collaborazione con Hotel Vienna, family hotel 3 stelle di San Martino di Castrozza, in Trentino Alto Adige. L’hotel Vienna è la soluzione perfetta per le famiglie con bambini che desiderano trascorrere una rilassante vacanza in montagna, grazie ai numerosi servizi che offre: area benessere, animazione per bambini, ristorante capace di andare incontro a molteplici esigenze (vegetariani, celiaci etc) e un grande prato attrezzato con altalena, scivoli, sabbiera e altri giochi per bambini. Hotel Vienna si distingue anche per una grande attenzione all’ambiente: colonnine di ricarica per vetture elettriche a disposizione degli ospiti, pannelli fotovoltaici per la produzione di elettricità, un impianto rinnovabile alimentato con gli scarti del legno per acqua calda e riscaldamenti, nonché un’auto elettrica a zero emissioni ne fanno un’eccellenza in termini di sostenibilità ambientale. Hotel Vienna, infatti, è una struttura “a zero gasolio”. Family e green!

lago di paneveggio

11 Dicembre 2017 1 Commenti
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museo scienze trento bambini
mamma greenviaggi

Perché andare al MUSE di Trento con i bambini

by Silvana Santo - Una mamma green 8 Agosto 2016

Se pensate che i musei non siano luoghi adatti ai piccoli, evidentemente non siete mai stati al MUSE di Trento con i vostri bambini. Il Museo delle scienze, inaugurato nel 2013, è un’esperienza esaltante per tutta la famiglia, a prescindere dall’età e dal numero dei figli, che potranno imparare un sacco di cose divertendosi, sperimentando e giocando per ore.

Perché andare al MUSE di Trento con i bambini

Perché, oltre a ben sei piani di esposizione, che spaziano dalla paleontologia alla botanica, dall’anatomia fino all’ecologia, alle mostre temporanee e un ampio spazio verde all’esterno, il MUSE di Trento prevede una sezione specifica per bimbi da 0 a 5 anni, con attività pensate per stimolare i 5 sensi, angolo merenda, spazi per l’allattamento e bagno speciale con tanto di bolle di sapone. Accompagnati dai genitori e dagli operatori del museo, i bambini possono gattonare su superfici tattili diverse, scoprire la musica con decine di diversi strumenti a percussione, meravigliarsi di fronte agli ologrammi e ai giochi di luce a loro disposizione. Un’esperienza divertente e istruttiva, che completa la visita alle diverse aree espositive del museo, allestite con criteri moderni e accattivanti. L’interattività e la multidisciplinarità la fanno da padrone, con tante occasioni per toccare, sperimentare e imparare giocando. Durante il weekend, inoltre, il Museo propone spettacoli scientifici e laboratori per bambini di tutte le età, della durata di 30 minuti, inclusi nel prezzo del biglietto e che non richiedono prenotazione.

trento muse bambini muse trento bambini

Come visitare il MUSE di Trento con i bambini

Noi ci siamo stati in alta stagione (lo scorso anno, ndr), e abbiamo trovato un certo affollamento. L’ideale sarebbe scegliere un giorno di affluenza minore (in bassa stagione o in un giorno infrasettimanale, ad esempio), prenotando prima il biglietto. L’accesso all’area per bambini da 0 a 5 anni avviene a orario, previo pagamento di un piccolo biglietto extra che è necessario richiedere all’ingresso. L’intero edificio è privo di barriere architettoniche e accessibile al passeggini. All’interno del MUSE si trovano un ristorante e bagni attrezzati per il cambio dei bimbi più piccoli.

museo scienze trento bambini museo scienze muse

E per gli adulti?

Al di là della spettacolare esibizione, l’edificio che ospita il MUSE di Trento, progettato da Renzo Piano, rappresenta esso stesso un motivo di grande interesse. È tra l’altro realizzato secondo rigidi principi di sostenibilità ambientale ed eco-architettura,  e ha ottenuto la prestigiosa certificazione LEED per la bioedilizia. La sezione dedicata al cambiamento climatico, alle estinzioni e all’ecologia è estremamente interessante e istruttiva. Personalmente, ho adorato la serra tropicale del piano interrato, che da sola, a mio parere, vale la visita.

Andateci, e poi mi direte. Sono pronta a scommettere che rimarrete entusiasti.

Info: www.muse.it

museo scienze trento

8 Agosto 2016 2 Commenti
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viaggi

10 motivi per cui portare i bambini in Trentino Alto Adige d’estate

by Silvana Santo - Una mamma green 8 Settembre 2015

La natura del Trentino Alto Adige

È la protagonista assoluta e per i bambini è una vera magia. Prati, boschi, torrenti, radure, laghi (spesso balneabili), spiagge, rocce e molto altro. Una straordinaria palestra a cielo aperto, in grado di accendere la fantasia e incentivare il gioco libero. Fonte di benessere, salute e libertà.

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La parola d’ordine è family friendly.
Due esempi su tutti: al  Castello Thun di Vigo di Ton esiste, nei pressi della biglietteria, una “family room” con bagno dedicato, poltrone per allattare, attaccapanni, tappeti, giochi e libri (sul tema Medioevo e castelli). A Trento, invece, il Museo delle Scienze MuSe prevede una sezione per bimbi da 0 a 5 anni, con attività pensate per stimolare i 5 sensi, angolo merenda, spazi per l’allattamento e bagno speciale con tanto di bolle di sapone. A parte questo, i family hotel, attrezzati per soddisfare le esigenze di famiglie con bambini di tutte le età, si sprecano, così come Spa e piscine che accettano anche ospiti giovanissimi, ristoranti equipaggiati con seggioloni e fasciatoi, servizi di baby parking attivi tutto l’anno.

Il Trentino è la Las Vegas delle aree gioco per bambini.

Scivoli, altalene, sabbiere, piste per gommoni, castelli e circuiti per arrampicarsi. Sempre sicuri, puliti e nella stragrande maggioranza dei casi gratuiti.

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4) La cucina regionale

La cucina regionale del Trentino Alto Adige offre delizie memorabili per i piccoli (e non solo) palati. Basti dire strudel, succo di mela, Sacher Torte e Loacker. Devo aggiungere altro?

5) L’animazione per bambini

In Trentino Alto Adige l’animazione è ricchissima, studiata e creativa, con proposte per tutte le età e, soprattutto, attività all’aria aperta. Il che significa che oltre alla baby dance e ai tornei di biliardino (niente in contrario, ma in fondo si tratta di divertimenti “banali”, che si possono sperimentare dappertutto), i piccoli viaggiatori che approdano in Trentino Alto Adige hanno la possibilità di cimentarsi con la produzione dei formaggi, la mungitura delle pecore, il riconoscimento delle orme, l’osservazione delle stelle, l’ascolto dei versi della foresta, lo studio dell’alveare e chi più ne ha più ne metta.

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Il caldo, per lo meno in montagna, è di solito tollerabile. Anche se non mancano le eccezioni, e se alcune città, a cominciare da Bolzano, possono essere davvero torride in alcuni periodi dell’anno.

L’avventura è alla portata di tutti

Dai sentieri attrezzati per passeggini e marsupi ai percorsi in canoa, dai parchi avventura con diversi gradi di difficoltà fino al parapendio, i viaggiatori più intrepidi troveranno pane per i loro denti.

L’accessibilità è totale

E le barriere architettoniche ridotte al minimo: anche chi ha difficoltà motorie (o semplicemente non rinuncia al passeggino) può godere quasi senza limiti della meraviglia sconfinata della natura alpina, grazie a impianti di risalita all’avanguardia – uno su tutti: il Sass Pordoi in Val di Fassa – e sentieri attrezzati e ben tenuti.

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9) La cultura è sempre in primo piano. In Trentino Alto Adige, le biblioteche e gli spazi lettura, inclusi quelli destinati ai bambini, non si contano (ne abbiamo trovato uno anche in cima agli impianti di risalita di Prati di Gaggia di Andalo: il bellissimo Biblioigloo, con libri, colori, area morbida, giochi e laboratori creativi per bambini). Pro loco, enti parco e associazioni organizzano spettacoli teatrali, corsi e laboratori dedicati alle specificità del territorio e alla natura (sull’Altopiano della Paganella, ad esempio, l’orso è al centro di numerosi programmi di lettura e informazione). Il tutto con grande leggerezza e semplicità.

10) Le zanzare scarseggiano, specie al di sopra dei mille metri. Cosa che vi sembrerà un dettaglio trascurabile, ma solo fino a quando non tornerete nell’inferno ronzante della vostra camera da letto.

Info: www.visittrentino.it/famiglia

8 Settembre 2015 4 Commenti
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viaggi

Cosa resterà delle mie vacanze 2015

by Silvana Santo - Una mamma green 7 Settembre 2015

Svariati chili in esubero (che in origine erano, per lo più, torte Sacher, strudel di mele e cocktail al sambuco).

Una figlia che “gattona”. O meglio che si sposta carponi come un primate, poggiando in terra una natica e il piede opposto. Una specie di adorabile Gollum paffuto.

La convinzione che “un altro mondo è possibile”. Anzi, esiste già, e si chiama Trentino Alto Adige.

Una piacevole quanto effimera abbronzatura da montagna.

Un figlio che chiama “casette” le cabinovie e “divani” le seggiovie. Che parla di foreste e di montagne (“Alte!!!”) in termini entusiastici, è convinto che a Molveno ci sia un mare chiamato Lago e che chiede ogni tanto di andare a vedere l’orso o il castello.

La necessità ineluttabile di un’auto col tetto trasparente.

Un brick da tre litri di succo di mela.

Diversi chili in eccesso, di cui ritengo parzialmente responsabile il cameriere (calabrese) Donato.

Una imbarazzante ciabatta di feltro gigante chiamata “Pantofolone dell’amicizia”, che troneggia ormai nel mio ingresso, appesa al muro ad altezza gatto-proof, come contenitore delle ciavatte familiari.

La ancora più radicata certezza che le vacanze “stanziali” e tutto relax non fanno per me.

Il rinnovato rammarico per la carriera scientifica che non ho avuto e che mai intraprenderò.

Una sottile voglia di mare.

Le spoglie mortali del mio Kindle Keybord (ma non voglio parlarne, perché fa ancora troppo male).

La nostalgia bruciante per l’inquinantissima Spa dell’albergo.

L’ansia per l’autunno che incombe.

La malinconia definitiva e incurabile per gli amici perduti.

La voglia di impegnarmi in un nuovo progetto già in cantiere. E non si tratta di un altro figlio, ci tengo a dirlo a scanso di equivoci.

Un leggero senso di colpa per avere lasciato Artù a casa da solo (per quanto accudito brillantemente da nonni e zia).

(Quattro o cinque chili da smaltire. Ma forse lo avevo già detto.)

7 Settembre 2015 10 Commenti
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viaggi

Vacanze ecosostenibili: evviva il Trentino Alto Adige

by Silvana Santo - Una mamma green 2 Agosto 2013

Un altro mondo, o, più semplicemente, un’altra Italia. Ammetterlo non è indolore, ma la mia recente vacanza in Trentino Alto Adige mi ha restituito (o forse sarebbe più corretto dire confermato) la sensazione che il resto della Penisola abbia da colmare un abisso, in quanto a sensibilità ambientale, rispetto a questa terra di fiumi, abetaie e rocce rosa strappate al mare. Prendersi cura della natura, evitare gli sprechi e insegnare ai bambini l’educazione alla sostenibilità, da quelle parti, è semplicemente un fatto normale. Non è questione di premi o di concorsi a tema, ma un aspetto irrinunciabile e naturale – perdonerete il gioco di parole – del senso civico che accomuna cittadini, amministrazioni e imprese.

Tanto per cominciare, per la prima volta nei miei non pochi viaggi, ho avuto la possibilità di fare la raccolta differenziata in albergo (l’hotel Olimpionico di Castello di Fiemme, ndr):

raccolta differenziata albergo

Restando in tema di rifiuti, nella centralissima – e molto glamour – Via dei Portici di Bolzano, tra un negozio di abiti alla moda e una fornita libreria per bambini c’era questa vetrina:

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Per la serie: “Oggi ho fatto un po’ di shopping, ho preso i sacchetti per la plastica, un paio di detergenti ecologici e un nuovo secchio per l’umido”.

In tema di mobilità, invece, vi basti sapere che sulla salita per il mitico Passo Pordoi c’era una stazione di ricarica per auto elettriche. E che i numerosi ciclisti urbani di Bolzano possono contare su un compressore pubblico per gonfiare le gomme delle biciclette. Gratis, ovviamente.

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Sarà anche per questo, oltre che per le onnipresenti piste ciclabili – bellissima quella sul lungolago di Riva del Garda -, le “Zone 30” (aree urbane in cui il limite di velocità è fissato a 30 chilometri orari) e le innumerevoli proposte di cicloturismo per grandi e piccini, che di gente in bicicletta, sia in Trentino che in Alto Adige, se ne vede davvero tanta. E non è che le strade siano esattamente pianeggianti, lassù!

Per finire, ma potrei andare avanti ancora a lungo, qualche esempio dell’attenzione alla sostenibilità in tema di alimentazione. Questo era l’angolo biologico della colazione servita ogni giorno dal nostro albergo (che presenta in tavola, come quasi tutti i ristoranti che ho frequentato, acqua di rubinetto):

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Le ultime foto, che non ho scattato io ma mia cugina, in vacanza nella stessa zona, si riferiscono a un ristorante di Predazzo che ha fatto dell’ecosostenibilità il proprio marchio di fabbrica.

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Dell’attenzione riservata ai bambini in vacanza, invece, neanche vi parlo. Perché lo farò in un altro post.

2 Agosto 2013 2 Commenti
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Mi chiamo Silvana Santo e sono una giornalista, blogger e autrice, oltre che la mamma di Davide e Flavia.

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