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Tag:

Europa

cosa fare in lapponia con i bambini oltre a babbo natale
viaggi

Lapponia finlandese con bambini: cosa fare oltre a Babbo Natale

by Silvana Santo - Una mamma green 16 Gennaio 2018

Il Santa Claus Village di Rovaniemi è divenuto una destinazione relativamente “popolare” (costi a parte!) per le famiglie italiane, specialmente durante le vacanze di Natale. Ma la regione e il suo capoluogo decisamente molto di più, anche in pieno inverno. Dunque, cosa fare in Lapponia con i bambini oltre a Babbo Natale? Cercherò di rispondere a partire dalla mia esperienza, integrando il post con altre informazioni. E con la doverosa premessa che, a prescindere dell’età che avete e di quanto siate “Grinch”, se viaggiate con i bambini la tappa da Santa Claus rimane per me davvero obbligata, perché capace di regalare un’emozione fortissima e indimenticabile anche agli adulti.

Ecco, dunque, cosa fare in Lapponia con i bambini:

1. Studiare la cultura lappone al museo Samiland

Scoprire qualcosa in più del popolo Sami (i lapponi, gli abitanti originali della Lapponia) era una delle cose che più mi interessavano partendo per la Finlandia. La visita al museo Samiland di Levi, che confesso di essermi goduta in beata solitudine, ha decisamente esaudito le mie aspettative. Si tratta di un piccolo ma curato museo che si trova nella località sciistica di Levi, quasi 200 chilometri a nord di Rovaniemi (in realtà il nome della cittadina è Sirkka, ma l’intero comprensorio è più noto come Levi). L’esibizione prevede tante fotografie bellissime, sia d’epoca che più recenti, e spiegazioni molto dettagliate, anche in inglese, sulla storia, sui costumi e sulle tradizioni dei Sami. Dalle tecniche di costruzione alle abitudini alimentari, dall’allevamento delle renne all’antica mitologia, passando per il racconto delle discriminazioni subite nell’ultimo dopoguerra: emozionante e istruttivo. Per ragioni logistiche io ci sono andata da sola, ma ai bambini piacerebbe molto l’esposizione esterna, che comprende diverse costruzioni tipiche e soprattutto una piccola mandria di renne, docili e bellissime. Su richiesta è anche possibile acquistare dei licheni per nutrirle personalmente. Il Samiland si trova nelle immediate vicinanze dell’Hotel Levi Panorama, a due passi dalle piste da sci. Sono previsti sconti per le famiglie (fate attenzione: in inverno il museo non apre alle 10, come indicato sul sito ufficiale, ma alle 11).
Altre opportunità straordinarie per avvicinarsi alla cultura lappone sono il museo Siida di Inari (che è il principale insediamento Sami in Finlandia) e l’Arktikum di Rovaniemi.

Info: www.samiland.fi

museo samiland lapponia renne

cosa fare in lapponia_samiland

2. Cosa fare in Lapponia con i bambini: osservare gli animali artici al Ranua Zoo

Parlando di cosa fare in Lapponia con i bambini, non può mancare la magnificenza degli animali che vivono a quelle latitudini. Noi abbiamo scelto lo zoo artico di Ranua, una località che si trova un’ottantina di chilometri a sud-est di Rovaniemi, che vanta anche un centro storico molto carino, e che può essere raggiunta con auto a noleggio, taxi, minibus privati o autobus di linea (questa è la soluzione più economica: ci sono diverse corse durante la giornata, partono dalla stazione dei bus di Rovaniemi, sono prenotabili online e impiegano circa un’ora e un quarto fino all’ingresso del parco). All’interno del Ranua Zoo è possibile ammirare una vasta e meravigliosa selezione di fauna artica: civette, gufi e numerosi altri uccelli, castori, ermellini, volpi artiche, alci, renne, lupi e soprattutto due magnifiche orse polari, madre e figlia (la “cucciola” è nata allo zoo di Ranua nel 2016). A parte l’ovvio inconveniente del freddo (noi abbiamo trovato temperature tra i -14 e i -17), la visita dello zoo di Ranua è molto agevole. All’ingresso è possibile prendere gratuitamente degli slittini coi quali trainare i bambini lungo le passerelle di legno innevate che attraversano tutto il parco. Fate attenzione, però: stare fermi nel bob fa sentire maggiormente il freddo, quindi ogni tanto fate alzare i bambini e invitateli a camminare o saltellare per un po’. Per l’intero percorso calcolate almeno un paio di ore. All’interno dello Zoo di Ranua ci sono un piccolo igloo-bar, un punto in cui scaldarsi accanto al fuoco, un negozio di souvenir e un bel ristorante self service, che consiglio per il rapporto qualità/prezzo e l’ambiente accogliente. È anche possibile effettuare safari con husky o passeggiate in slitta trainata da renne. A mio parere, lo zoo di Ranua merita una visita già solo per il viaggio nel mezzo della taiga che occorre per raggiungerlo da Rovaniemi, ma anche la passeggiata tra gli animali è davvero spettacolare. La visione delle orse che giocavano tra loro mi ha commosso, così come quella dei lupi che trottavano nella neve e della civetta artica col suo piumaggio invernale. Mentre ho vissuto con meno entusiasmo la zona dei piccoli mammiferi alloggiati nelle gabbie “chiuse” all’interno dei capanni. La neve, in ogni caso, rende tutto magico. Tenete conto che in inverno alcuni animali potrebbero essere in letargo!

Info: english.ranuazoo.com

zoo ranua orsi polari

ranua zoo rovaniemi bambini

3. Godersi la sauna finlandese con tutta la famiglia

Non so come la pensiate voi in proposito, ma per me un viaggio invernale in Lapponia finlandese, con bambini o senza, non potrebbe mai prescindere dall’esperienza della sauna, che metto ai primi posti alla voce ‘Cosa fare in Lapponia con i bambini’. Alberghi, centri termali e Spa propongono saune in tutte le salse: secche, di vapore, più o meno calde, balsamiche etc, ma anche negli appartamenti per turisti si trovano piccole saune facilissime da mettere in funzione. Personalmente, ho adorato quelle collettive, grandi e accoglienti, in cui ci si può davvero mescolare con la popolazione locale, rilassandosi e recuperando calore dopo le ore passate al freddo polare. Nella sauna finlandese, sappiatelo, si entra nudi. Ma sia a Rovaniemi che a Levi abbiamo trovato aree divise per uomini e donne. La cosa che mi ha sorpreso è che in Finlandia si fa normalmente la sauna fin da piccolissimi, così anche i miei figli hanno potuto godersi alla grande il “loro battesimo della sauna” in piena regola, con tanto di acqua versata sulle pietre roventi per regolare la temperatura. Se poi riuscite ad associare alla sauna anche un bel tuffo in piscina riscaldata o una sessione di idromassaggio all’aperto, con la neve e l’oscurità intorno a voi, vi garantisco che l’esperienza sarà memorabile. In Lapponia finlandese le Spa sono tutte baby friendly al massimo, con bagni per bambini, vasini, fasciatoi, giochi, piscine dedicate e persino seggioloni in cui sistemare i più piccoli mentre ci si fa la doccia. Dimenticate il concetto italico di Spa come contesto per coppie, esclusivo e romantico, ma non vi aspettate neanche lontanamente il caos dei nostri acquapark. È un’esperienza normale, per tutti, di relax e di gioco, ma nel rispetto e nell’educazione generale. I prezzi sono inferiori a quelli italiani, anche perché spesso i bambini non pagano. E di solito non ci sono gli asciugacapelli, fatevene una ragione. 🙂

Info: www.levi.fi

sauna finlandese con bambini in lapponia

4. Studiare l’ambiente artico al museo Arktikum

Il museo Arktikum si trova a Rovaniemi, in posizione abbastanza centrale, e merita senz’altro una visita per la quantità di informazioni che offre sull’ambiente artico, sul riscaldamento globale e anche sulla cultura e la storia locali. Grandi e piccini potranno imparare moltissimo sulle caratteristiche del clima, della fauna e della flora del Circolo polare artico e sulle minacce che gravano su questo ecosistema complesso e delicato. Negli spazi del museo Arktikum, inoltre, è possibile approfondire la storia di questa regione della Finlandia e conoscere le tradizioni e i costumi del popolo Lappone. Un suggestivo filmato, infine, mostra lo spettacolo straordinario dell’aurora boreale. Ai bambini piaceranno le numerose postazioni interattive e lo spazio dedicato con colori e giochi. Molto conveniente, anche in questo caso, il ristorante a buffet (ma controllate, perché non offre sempre il pranzo). Anche se noi non abbiamo fatto in tempo, consiglio di abbinare la visita al vicinissimo museo Pilke, dedicato alle foreste. Il biglietto cumulativo costa 20 euro per gli adulti, mentre i bambini fino a 7 anni entrano gratis.lapponia con bambini museo arktikum

museo arktikum rovaniemi bambini

Info: www.arktikum.fi

5. Fare un giro in slitta

Vorrete mai arrivare fino al Circolo Polare Artico e non salire su una slitta? Sarebbe un sacrilegio! 😉 La località turistiche della Lapponia finlandese offrono davvero un ampio ventaglio di possibilità (renne, cani, cavalli), dalle passeggiate brevi ai safari più impegnativi, con tanto di pernottamento nella foresta. Spesso, l’esperienza include anche una visita alla fattoria, con spiegazioni sulle caratteristiche degli animali da slitta, e una merenda in tenda lappone (kota) con succo caldo e biscotti. La scelta è molto soggettiva, tenete però a mente queste informazioni generali: al di fuori di Rovaniemi i safari tendono a costare meno, anche se c’è meno disponibilità e quindi occorre prenotare con un certo anticipo. Oltre a Levi, altre località ideali sono Saariselka, Salla e la zona di Inari e Ivalo, ma un po’ in tutta la Finlandia è possibile organizzare un giro in slitta. I cani – di solito di razza Siberian Husky o Alaskan Malamute – sono di base più veloci delle renne, e in molti casi è possibile condurre la muta in autonomia. Noi abbiamo deciso di fare un’esperienza molto soft, per non rischiare di far patire troppo il freddo ai bambini. La nostra scelta è ricaduta su una escursione presso la fattoria di Polar Lights Tours, a Levi, che prevedeva tre giri in slitte trainate rispettivamente da un cavallo, dalle renne e dai cani, per un totale di un paio di ore di attività compresa la piacevole sosta davanti al fuoco. Niente di troppo avventuroso, ma consigliabile per chi avesse voglia di provare diverse emozioni con una singola uscita, ottimizzando tempi, costi ed esposizione alle temperature polari. Al di là della slitta, la visione della foresta ammantata di neve vale da sola il viaggio, almeno per me!

Info: www.visitrovaniemi.fi   www.levi.fi

slitta con cani lapponia bambini

lapponia con bambini slitta renne

6. Ammirare sculture e costruzioni di ghiaccio

Il ghiaccio è il signore indiscusso dell’inverno artico. Parlando di cosa fare in Lapponia con i bambini, non si può non citare igloo, sculture e addirittura castelli fatti di acqua congelata! Noi ci siamo accontentati del piccolo bar dello zoo di Ranua e sopratutto della galleria di sculture del SantaPark, il bel parco indoor a tema natalizio che si trova in una grande caverna poco fuori Rovaniemi (ve lo consiglio se avete bimbi piccoli, io avevo aspettative basse e invece mi è piaciuto molto, soprattutto lo spettacolo degli elfi, l’ufficio postale di Babbo Natale e il bellissimo ristorante a buffet, con buon cibo e ottimi prezzi). Al Santa Claus Village di Rovaniemi, invece, è possibile anche visitare lo Snowman World, mentre, sempre a tema ghiaccio, a Kemi si può fare un giro sulla nave rompighiaccio o dormire in un hotel fatto tutto di acqua solida!

Info: www.visitrovaniemi.fi

cosa fare lapponia bambini santapark

7. Praticare sport invernali

Su questo confesso di non essere molto ferrata, non amando particolarmente la velocità e gli sport invernali. Ma gli appassionati troveranno davvero pane per i loro denti! Dallo sci (Levi è la stazione sciistica più attrezzata, ospita anche gare di Coppa del mondo) alle motoslitte, dagli slittini (che si trovano disponibili davvero dappertutto) alle ciaspole, alle passeggiate a cavallo. Fino alle esperienze più alternative, come l’ice floating (galleggiamento sull’acqua in buchi ricavati nel ghiaccio), la pesca nel ghiaccio o un giro in kart sulla pista ghiacciata (l’ha fatto mio marito, è ancora vivo e si è divertito molto!). Potete anche organizzare una escursione notturna alla ricerca dell’aurora boreale, magari monitorando le app che stimano la probabilità di avvistamento come Aurora Forecast. Vi consiglio di fare riferimento ai siti degli enti locali di promozione turistica per valutare tutte le opportunità e prenotare, sempre con un certo anticipo, le attività che vi interessano.

Info: www.visitfinland.com

cosa fare lapponia bambini sci

cosa fare in lapponia con i bambini_cavalli

 

Se siete arrivati fin qui, e se prima di leggere pensavate che visitare il villaggio di Babbo Natale fosse la sola cosa da fare in Lapponia con i bambini, confido di essere riuscita a farvi ricredere. La Lapponia finlandese è un territorio vastissimo e ricco di opportunità, che permette di vivere una esperienza di viaggio complessa e variegata, che includa cultura, divertimento, relax e tanta, tantissima natura. È una destinazione natalizia impegnativa, per i costi e per le temperature, ma capace di accontentare i gusti di ogni viaggiatore. Anche di quello che non simpatizza per Santa Claus (ma credetemi: dopo averlo conosciuto al Santa Claus Village di Rovaniemi, che tra l’altro sorge proprio a cavallo del Circolo Polare Artico, anche il più ostinato dei Grinch cambierebbe idea!).

E ora che sapete cosa fare in Lapponia con i bambini, leggete anche:

Lapponia fai da te con i bambini: tutto quello che dovete sapere

Lapponia fai da te a Natale: l’abbigliamento termico per i bambini

cosa fare in lapponia con i bambini_elfi

cosa fare in lapponia con i bambini_circolo polare artico

cosa fare in lapponia con i bambini_candeliere

cosa fare in Lapponia con i bambini_tenda kota

cosa fare in lapponia con i bambini_santa claus

 

16 Gennaio 2018 1 Commenti
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viaggi

Lapponia fai da te con i bambini: tutto quello che dovete sapere

by Silvana Santo - Una mamma green 9 Gennaio 2018

Una premessa essenziale: organizzare un viaggio invernale in Lapponia fai da te con i bambini non è proprio per tutti. Il clima è estremo, i costi alti, l’offerta di escursioni enorme e a tratti disorientante, la reperibilità di alloggi per i viaggiatori fai da te non sempre così scontata (molte strutture bloccano le camere con largo anticipo per i pacchetti dei tour operator). Occorre muoversi con un certo anticipo, studiare a lungo e valutare con attenzione molti particolari. Detto questo, il fai da te può essere un’opzione estremamente soddisfacente se, come me, amate organizzare tutto “a vostra misura”. Io ho adorato pianificare tutto da sola, è stato un “viaggio prima del viaggio”, un corso di formazione sul freddo, sul clima, sui finlandesi, un’esperienza a tutto tondo. E la totale autonomia ci ha permesso di costruire il viaggio che volevamo e fare dei cambiamenti di programma all’ultimo momento. Muoversi da soli, con cognizione e tempo disponibile, consente inoltre, a certe precise condizioni, di risparmiare anche un po’ rispetto a un viaggio organizzato (anche se non è un fatto così automatico).

In questo lungo post vi dirò tutto quello che dovete sapere dal punto di vista pratico per organizzare un viaggio in Lapponia fai da te, o al contrario valutare che nel vostro caso conviene rivolgersi a un’agenzia. O ancora per decidere che, invece, preferite le Maldive. Vi racconterò poi in un altro articolo quale è stato il nostro itinerario e cosa abbiamo fatto e visto nel dettaglio.

Lapponia fai da te renna

Lapponia fai da te: il freddo

La prima e più ricorrente delle questioni che emergono parlando di un viaggio in Lapponia fai da te, e non solo. Banalmente, il clima invernale in Lapponia finlandese può essere estremamente rigido. Direi, in una parola, polare. Nella settimana in cui ci siamo stati noi, siamo arrivati a -20, ma la temperatura può scendere anche a oltre 30 gradi sotto lo zero. Non è tecnicamente vero che è un freddo secco (il tasso di umidità è mediamente molto alto), ma è vero che la percezione che se ne ha, almeno per la mia esperienza, è particolare. È un freddo che punge, e, se c’è vento, “taglia”. Fa male, più che far rabbrividire. Le ciglia si incollano per le lacrime ghiacciate, capelli e barba si congelano. Detto questo, equipaggiandosi a dovere si sopporta davvero senza problemi, almeno per uscite non più lunghe di tre ore.lapponia fai da te_babbo natale

La luce

Nei giorni intorno al Natale, a Rovaniemi, ci sono circa 4 ore di luce, più o meno piena: diciamo dalle 10 alle 14. A Levi (quasi 200 km più a nord) un pochino meno. Il crepuscolo è lungo, e la neve “illumina” tutto come un grande riflettore, con un effetto di luminosità diffusa particolare e davvero suggestivo. Io ho avvertito il cambiamento soprattutto al mattino, quando è capitato di muoversi nel buio pesto nonostante fosse, di fatto, mattina già inoltrata.

lapponia fai da te alba

L’abbigliamento

Se decidete di fare un viaggio in Lapponia in inverno, che vi rivolgiate a un’agenzia o organizziate tutto da soli, avrete bisogno di procurarvi alcuni capi di abbigliamento tecnico ad hoc. Ho già pubblicato, prima ancora di partire, un post su come vestirsi per andare in Lapponia in inverno con i bambini. Col senno di poi, ci siamo trovati tutti molto bene, quindi ribadisco i concetti fondamentali: per riuscire a stare bene in esterna, per ore, a -17/-19 gradi, non basta l’abbigliamento da sci “ordinario”, specie per i bambini. Il mio consiglio è di scegliere, se possibile, intimo e calzini (più strati di calzini, magari) di lana merinos. So che molti non lo trovano confortevole, ma per noi è stato fantastico. I bambini non si sono mai lamentati, zero sudore anche negli ambienti riscaldati, nessun cattivo odore, pochi cambi (noi adulti un solo set maglietta/leggings, i bimbi due). Al di sopra dell’intimo occorre almeno uno strato molto caldo (noi usavamo pile di buona qualità) e poi lo strato esterno, che deve essere impermeabile e antivento. Davide e Flavia si sono trovati benissimo con salopette da sci e giacche del marchio svedese Didriksons, che in Italia viene venduto in esclusiva dal sito Bimbiallaria. Attenzione massima alle scarpe e ai guanti: noi ci siamo trovati bene con gli scarponi Sorel e Columbia e con i guanti Dakine del massimo grado di resistenza termica. Indispensabili, infine, passamontagna e/o cappelli e scaldacolli molto caldi. Se partite con un tour operator, parte dell’equipaggiamento (tuta, scarponi, guanti e calze esterne) vi sarà fornito per tutta la durata del soggiorno, mentre potrete avere la stessa attrezzatura durante le singole escursioni se vi appoggiate a un’agenzia locale solo per determinate attività. La valutazione va fatta a monte, ed è molto soggettiva. Personalmente, ho preferito acquistare tutto il materiale (investendo comunque MOLTO tempo a cercare offerte e saldi online, già diversi mesi prima: vi consiglio in particolare il sito Snowinn, ma anche Amazon e Decathlon per calzettoni e intimo adulti), ma non è detto che sia una soluzione conveniente per tutti.

+++ Leggi anche: Lapponia fai da te a Natale: l’abbigliamento termico per i bambini +++

lapponia fai da te abbigliamento

L’età minima dei bambini

Al momento della nostra partenza Davide aveva quasi 5 anni, e direi che questa è l’età perfetta per un viaggio invernale in Lapponia fai da te, non solo come resistenza al freddo, ma come consapevolezza e capacità di ricordare, associate però a una generosa dose di candore che rende tutto magico e speciale. La sorella ne aveva solo 3, e la differenza l’abbiamo sentita tutta. Non per il freddo, perché come vi dicevo si affronta alla grande, ma per la diversa maturità. Più dell’età, comunque, conta forse il carattere: Flavia, per niente avvezza alla neve, ha opposto una certa resistenza alla vestizione, specie i primi giorni, e questo ha creato qualche nervosismo, soprattutto quando avevamo orari da rispettare. Conta molto anche il programma di viaggio: noi volevamo fare, a prescindere, diverse attività indoor e goderci le saune e le piscine, di cui siamo fan, ma se volete fare un viaggio più sportivo/adrenalinico (motoslitte, ice floating, safari in slitta etc), vi conviene aspettare che i figli abbiano qualche anno in più. Detto questo, ho visto in giro bambini (anche italiani e spagnoli, quindi poco abituati al gelo) di due anni o meno in apparenza molto a loro agio, e viceversa ragazzini di 7/8 anni piangere per il freddo. Quindi ognuno valuti come ritiene opportuno.

lapponia fai da te husky

Cibo e trasporti

Il cibo è buono, ma un pochino monotono. Noi abbiamo trovato spesso polpette, insalate, wurstell, patate e dolci alla cannella. Spesso, nelle località turistiche, si trovano ristoranti self service con, in proporzione al resto, ottimo rapporto qualità/prezzo e ci sono sempre prezzi ridotti per i bambini, che in qualche caso mangiano gratis. Taxi e bus sono super efficienti, puliti e sicuri (taxi con sedili che si trasformano in rialzi, seggiolini gratis a richiesta nei minibus, etc), mentre le agenzie locali offrono quasi sempre il trasporto da e per l’alloggio nelle varie escursioni. I costi sono generalmente alti, ma si può risparmiare prendendo solo mezzi di linea. Le auto a noleggio sono equipaggiate con ruote chiodate specifiche per neve e ghiaccio, ma noi ci siamo mossi solo coi mezzi pubblici quindi non ho esperienze da raccontarvi. Le strade sono spesso innevate, ma tenute in maniera ottimale.

lapponia fai da te bus

Quando andare

Natale è senza dubbio il periodo più caro e affollato, anche se non abbiamo mai trovato la ressa che temevo di incontrare. Detto questo, penso francamente che senza la neve e l’atmosfera natalizia la magia che abbiamo vissuto in Lapponia finlandese non sarebbe stata la stessa. Senza contare che le saune e le piscine calde, se come me amate il genere, sono un’esperienza spaziale quando fuori fa freddissimo. In ogni caso sono scelte personali, sappiate che fuori stagione si può risparmiare un bel po’, ma che le attività invernali (slitta, motoslitta etc) sono a rischio nei mesi “limite”, quando l’innevamento non è garantito. In estate è possibile fare trekking e passeggiate nella taiga incontaminata.

lapponia fai da te santa claus village

Dove andare e dove dormire

Il mio suggerimento, se potete, è di non fermarvi solo a Rovaniemi. Una tappa veloce in città è senz’altro utile, per la vicinanza al villaggio di Babbo Natale e allo zoo artico di Ranua e per gli interessanti musei, ma per il resto conviene a mio parere spostarsi altrove: le escursioni e le varie attività sono decisamente più economiche nelle altre località, c’è meno folla, e più a nord, di norma, c’è più neve. Anche l’atmosfera è in qualche modo più “esotica”, e, se vogliamo, più autentica. Noi abbiamo scelto Levi, ma ci sono tante città in cui fare base: Inari, Ivalo, Saariselka, Salla, Luosto, etc collegate tra loro da treni e/o bus. Nel caso, muovetevi in anticipo, perché nelle altre località ci sono meno tour operator, o è più complesso trovarli online. Le agenzie locali sono comunque efficientissime e hanno siti web ben fatti e facili da consultare. Io vi consiglio di studiare bene le pagina Visitrovaniemi e Visitfinland prima di partire. Venendo ai pernottamenti, anche qui la scelta è molto soggettiva. Noi abbiamo alternato gli appartamenti, che sono la soluzione abitativa che preferiamo di gran lunga quando viaggiamo, a un hotel fuori dal centro di Rovaniemi (il Santasport Resort) che offriva piscine riscaldate, saune e parco giochi indoor. Costava decisamente più delle case, ma l’abbiamo ritenuto un investimento sensato per avere la possibilità di passare i pomeriggi al caldo e in relax. Col senno di poi siamo stati molto contenti della scelta, ma è una valutazione molto personale. Una possibilità molto suggestiva sono i cottage indipendenti sparsi nei boschi, spesso dotati di sauna privata. Se vi piace la tranquillità, e optate per auto propria, si possono fare ottimi affari.

lapponia fai da te albergo

Lapponia con bambini fai da te: consigli pratici

Se come me portate gli occhiali, considerate che tra i cambi di temperatura e le sciarpe si appannano di continuo, quindi valutate le lenti a contatto (se non vi danno fastidio con le ciglia congelate!). Consiglio inoltre una buona crema anti freddo senz’acqua (la Hipp ne fa una ecobio che a me è piaciuta molto) e un balsamo labbra di qualità (io ho amato Madara, sempre ecobio). Valutate anche di tenere in borsa delle pantofoline per bambini tipo soft-sole, per liberare i piedini dagli scarponi nei musei, nei parchi gioco e negli altri posti al chiuso: ci sono state utilissime. A noi è servito molto anche uno zaino di quelli pieghevoli, da pochi euro, in cui “buttare” tutti i cappelli, guanti etc quando entravano da qualche parte e dovevamo scoprirci. Per la visita all’ufficio di Babbo Natale, se viaggiate nei periodi di punta, consiglio di arrivare il prima possibile per evitare le code, ma ne parlerò più dettagliatamente in un altro post. La Finlandia tutta è estremamente attenta ai bisogni dei bambini e delle famiglie: giochi ovunque, vasini nei bagni, seggioloni negli spogliatoi delle piscine, bagni dedicati, ingressi gratis quasi ovunque fino ai 7 anni (musei, trasporti, etc), slittini pubblici a disposizione. Finanche, come ho già scritto, pasti gratis in alcuni self service.

lapponia fai da te babbo natale

Lapponia fai da te in inverno: i costi

C’è poco da girarci intorno: la Lapponia finlandese, specie a Natale, è una destinazione molto cara, comunque la si approcci. Per una famiglia di quattro persone, un viaggio di una settimana nelle festività natalizie direi che costa, tutto incluso, almeno 5.000 euro, con molte variabili legate alla città di partenza, al tipo di alloggio scelto e alle attività in loco, perché le escursioni fanno lievitare il budget. Esistono diversi accorgimenti per risparmiare, a parte ovviamente quello di programmare la partenza per un periodo meno costoso ma anche molto meno suggestivo, a parer mio (ma non oltre marzo e non prima di inizio dicembre, se volete la garanzia della neve):

– volare con la l’ottima compagnia low cost Norwegian, che collega Helsinki con Roma e Milano e serve molte tratte interne in Finlandia. Noi abbiamo preso 3 voli Norwegian in questo viaggio (Roma Helsinki/Helsinki Rovaniemi/Kittila Helsinki), e ci siamo trovati sempre benissimo: aerei nuovi, personale disponibile, puntualità. Al ritorno, per darvi un’idea del risparmio, abbiamo dovuto volare con Finnair e questo ci ha fatto spendere ben mille euro in più!

– spostarsi coi mezzi pubblici. I bus di linea tra le varie città sono molto efficienti, e prenotabili online. Spesso hanno anche i bagni, come nella nostra tratta da Rovaniemi a Levi. All’interno delle aree urbane (per esempio dal centro di Rovaniemi al villaggio di Babbo Natale) ci sono i bus urbani, a prezzi molto convenienti. Volendo, è possibile raggiungere la Lapponia da Helsinki con un treno notturno su cui i bambini viaggiano gratis: oltre a risparmiare sul volo interno, si evitano ben due pernottamenti. Coi taxi, invece, il budget sale di molto, perché il costo base della chiamata è abbastanza alto.

– alloggiare in appartamento e fare la spesa al supermercato, che ha prezzi di norma abbordabili

– alloggiare fuori Rovaniemi, almeno per parte del viaggio: gli alloggi costano meno, ma soprattutto si risparmia tanto sulle escursioni.

Sul toccata e fuga, in alta stagione, potrebbero invece convenire i pacchetti di agenzia, con i charter che volano direttamente su Rovaniemi.

Se avete altre domande, scrivetemi nei commenti, o sulla mia pagina Facebook. E grazie di cuore per aver letto fin qui!

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Lapponia fai da te a Natale: l’abbigliamento termico per i bambini

by Silvana Santo - Una mamma green 15 Novembre 2017

Due figli piccoli, qualche giorno di ferie tra Natale e Capodanno e un salvadanaio riempito con impegno, giorno dopo giorno, per oltre sei anni. Mettici anche una spolverata abbondante di voglia di grande Nord (per me del tutto inedita, tra l’altro) ed ecco pronti gli ingredienti del nostro prossimo e ormai imminente viaggio: la Lapponia finlandese a Natale. Con Davide e Flavia, come è ovvio, e rigorosamente in fai da te, perché a noi i viaggi organizzati non piacciono, e soprattutto perché l’autonomia ci permette di risparmiare un poco su un viaggio che di per sé molto costoso. L’itinerario prevede Rovaniemi, Ranua e Levi, oltre a un paio di giorni a Helsinki. Ma come vestire due bambini per un viaggio in Lapponia auto-organizzato? Dei bambini napoletani, per giunta, che al freddo e al gelo non sono certo avvezzi, figuriamoci reggere a temperature che possono scendere fino a trenta gradi sotto lo zero? Un scoglio organizzativo (e psicologico) non da poco.

+++ Leggi anche: Lapponia fai da te con bambini: tutto quello che dovete sapere +++

Bambini in Lapponia: quale abbigliamento termico occorre?

La rete, come spesso accade, è venuta brillantemente in mio aiuto. Ho letto dozzine di articoli e ho sfruttato per mesi la consulenza di chi ha scelto di specializzarsi nella vendita di abbigliamento tecnico outdoor per bambini, come Francesca del sito Bimbiallaria, di chi al Polo ci vive, come Flavia di Mum in the Arctic, e di chi questo viaggio lo ha concepito e affrontato prima di me, come Letizia di Incinqueconlavaligia e Simona di Globetrotting Kids, (grazie, grazie e ancora grazie, amiche!). Così ho acquisito una vera e propria competenza specialistica in fatto di abbigliamento termico per bambini adatto a climi estremi come quello della Lapponia a Natale. Anche questo è il bello di chi organizza viaggi in fai da te! Ma andiamo con ordine.

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1. Lana (o tecnico) sulla pelle

La maggior parte delle persone che vive in climi artici o ne ha esperienza, consiglia di scegliere, per vestire i bambini in Lapponia, un intimo termico lungo – maglietta o body e calzamaglia o leggings – in lana merinos: un materiale isolante e caldo, ma che permette al sudore e all’umidità, entro certi limiti, di evaporare. Ovviamente, ed è tanto più vero per i bambini piccoli, bisogna optare per indumenti termici particolarmente morbidi e confortevoli, visto che devono essere indossati direttamente a contatto con la pelle (dimenticate le maglie intime pruriginose di una volta!). Chi proprio non riesce a sentirsi a suo agio con l’intimo in lana, oppure prevede di fare sport e sudare molto, dovrebbe scegliere materiali tecnici con grado di resistenza al freddo molto elevato. Sconsigliato, invece, il cotone, perché tende a impregnarsi di sudore e rendere la permanenza al freddo molto spiacevole.

2. Strati tecnici a gogo

Al di sopra dell’intimo termico in lana merinos o tecnico, conviene prevedere un abbigliamento a strati, in lana o pile. Noi contiamo di usarne, tra l’intimo e la giacca, almeno due per la parte alta del corpo: maglia termica in misto lana e pile pesante con la zip, ma per i bambini vorrei avere a disposizione anche uno strato ulteriore in caso di bisogno (l’ho già detto che non siamo abituati al freddo?). Gli indumenti “apribili” come giacche invernali, pile etc, sono molto pratici quando c’è la necessità di sfilarli o rimetterli velocemente. Per la parte sottostante del corpo, potrebbe essere necessario un pantalone tecnico tra la calzamaglia e il pantalone impermeabile.abbigliamento bambini lapponia natale

3. Impermeabilità assoluta

Il freddo invernale finlandese, nonostante le temperature estreme, può risultare in realtà più tollerabile di quello delle nostre montagne, dove l’umidità e il vento possono acuire la sensazione di disagio. Ma a quelle latitudini bisogna assicurarsi che i bambini indossino, come ultimo strato, abbigliamento impermeabile e antivento. Queste caratteristiche, per certi versi, sono anche più importanti del “calore” degli indumenti, per cui conviene prevedere un investimento per una giacca impermeabile e una salopette o pantalone impermeabile. La cosa più comoda, per i bimbi, è l’abbigliamento da neve, che permetta loro di giocare e muoversi in totale sicurezza e praticità. Noi abbiamo puntato su set spezzati (giacca e pantalone salopette, appunto), per essere più comodi in vista delle varie vestizioni/svestizioni e per rendere più agevole le soste per la pipì. Detto questo, soprattutto per i più piccoli la tuta per bambini può rivelarsi la soluzione più calda e “sicura”.

4. Occhio alle estremità

Mani, piedi e testa sono le parti del corpo che disperdono il calore più rapidamente. Potete avere la giacca invernale e il pantalone antivento più isolante del mondo, ma finirete col sentire freddo se le estremità non saranno coperte a dovere. Ecco perché, preparando l’abbigliamento termico per un viaggio in Lapponia a Natale con i bambini, è indispensabile prevedere:

– calze termiche spesse, meglio se in lana (ne occorrono diverse paia, per sovrapporle in caso di necessità e soprattuto per avere sempre disponibile un cambio asciutto).
– scarponi da neve impermeabili e imbottiti, certificati per temperature bassissime. Meglio prenderli di uno o due numeri più grandi, perché ci sia la possibilità di aggiungere una calza extra e perché con un po’ di spazio tra piede e calzatura il freddo si avverte di meno.
– guanti a muffola impermeabili (con le dita separate il calore si disperde più rapidamente), adatti a temperature molto rigide e magari lunghi fino al gomito. Non pensate di cavarvela con guanti e calzature economiche.
– passamontagna in lana o pile e berretto invernale pesante.

Io ho deciso di procurarmi anche degli scaldini chimici per guanti e scarponi: piccole compresse che si attivano quando vengono schiacciate e rilasciano calore per diverse ore (si trovano anche da Decathlon, grazie a Noi con le valigie per la dritta!).

cappelli invernali bambino Lapponia

Lapponia fai da te con i bambini: dove comprare l’abbigliamento termico

Nei negozi fisici italiani è difficile trovare prodotti adatti a condizioni così estreme, e quando si trova qualcosa i prezzi sono spesso proibitivi. Io ho comprato tutto su internet, un po’ per volta, sfruttando sempre i saldi e le offerte fuori stagione. Alcune cose le ha comprate per me (o me le ha prestate) la mia amica Flavia in Norvegia. Molte altre le ho trovate su Bimbiallaria, un fantastico e-commerce gestito da Francesca, una mamma assai green che ha fatto della quotidianità dei bambini all’aria aperta, in tutte le condizioni meteo, la sua filosofia di vita e di lavoro. Io, in particolare, ho scelto per Davide e Flavia l’abbigliamento tecnico del marchio svedese Didriksons, che con un rapporto qualità/prezzo eccellente offre tute da sci, giacche e pantaloni impermeabili, berretti invernali e molti altri prodotti per vivere la natura in ogni stagione. Io l’ho amato da subito anche per la sua anima green: i capi sono PVC-free e sia le giacche che i pantaloni possono essere allungati con il sistema Extend-size, che permette dunque di sfruttarli per diversi anni. Bimbiallaria è l’unico rivenditore italiano Didriksons e offre una gamma di prodotti perfetta non solo per un viaggio a Rovaniemi e in Lapponia, ma per tutte le esigenze invernali dei bimbi all’aria aperta.

abbigliamento termico lapponia didriksons

Un’alternativa consiste nel fare acquisti direttamente in loco, ma personalmente ho preferito equipaggiarmi di tutto punto fin da prima della partenza, anche per riutilizzare poi l’attrezzatura in altri viaggi o vacanze sulla neve. Tenete conto, infine, che durante le escursioni organizzate (safari in slitta, ciaspolate, visite a fattorie artiche etc) i tour operator mettono a disposizione dei clienti alcuni indumenti: informatevi bene, anche sulle taglie disponibili, prima della partenza.

A questo punto, non ci resta che partire e testare sul campo il nostro abbigliamento termico a prova di Polo Nord. Naturalmente vi racconterò tutto! Sempre se non decido di restare a lavorare come aiutante di Babbo Natale.

E se volete provare anche voi il marchio Didriksons, Bimbiallaria offre, fino al 29 novembre, un regalo speciale per i lettori di Una mamma green: uno sconto speciale del 10% su tutti i prodotti del brand. Per usufruirne, potete usare (una sola volta) il codice UNAMAMMAGREENALLARIA. Buono shopping!

Post in collaborazione con Bimbiallaria, negozio online di abbigliamento tecnico invernale ed estivo per bambini, esclusivista per l’Italia di marchi sostenibili e cruelty free di alta qualità. Bimbiallaria è specializzato anche nella fornitura di abbigliamento outdoor e stivali per asili nel bosco.

come vestire bambini rovaniemi

15 Novembre 2017 10 Commenti
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viaggi

Slovenia con i bambini: itinerario per una settimana perfetta

by Silvana Santo - Una mamma green 7 Settembre 2017

La Slovenia rappresenta l’ideale del mio attuale concetto di vacanza: molta natura, distanze contenute, prezzi modici, cittadine piccole e la possibilità di fare il bagno al lago o alle terme (senza contare il valore aggiunto delle saune, che su di me esercita sempre un fascino irresistibile!). È per questo che l’abbiamo scelta senza esitazioni per le nostre ferie estive, e che non ha deluso le aspettative. Il nostro viaggio in Slovenia con i bambini è stato vissuto all’insegna del relax e dei ritmi lenti, alternando le giornate di visita a quelle di relax. Abbiamo alloggiato sempre a Lubiana, scelta che da una parte si è rivelata perfetta in termini di “stabilità” (oltre alla Slovenia, avevamo in programma alcune tappe italiane, con diversi cambi di alloggio), da una parte di ha costretti a spostamenti in auto quasi quotidiani, pur se contenuti (in media, tra i 45 minuti e l’ora di viaggio). Ecco, in ogni caso, quello che è stato il nostro itinerario di una settimana in Slovenia con bambini di 4,5 e quasi 3 anni, modificabile soprattutto nell’ampia parte dedicata alle terme, che per noi sono sempre imperdibili.

slovenia con i bambini

Slovenia con i bambini, primo giorno: in piscina!

In arrivo dall’Italia, con molti chilometri alle spalle, abbiamo dedicato il primo pomeriggio sloveno al relax, puntando su una piscina a pochi chilometri dal centro di Lubiana. La struttura si chiama Laguna, e oltre a una grandissima piscina fredda con tanti idromassaggi, ne offre una riscaldata e piccolina per i bambini, con uno scivolo e diversi giochi d’acqua. Ci sono inoltre molti giochi “all’asciutto”: playground, recinto con la sabbia, carrucola, scacchiera gigante, tappeto elastico etc. Perfetto per una mezza giornata di giochi e riposo, prima di avventurarsi alla scoperta della Slovenia con i bambini.

Secondo giorno: Lubiana

La capitale slovena è piccola, tranquilla e con un centro storico interamente pedonale. Perfetta, quindi, per visitarla con i bambini. Personalmente, l’ho trovata deliziosa. Vivace senza essere caotica, interessante e accogliente. Molto mitteleuropea, quasi una piccola Praga. Noi abbiamo parcheggiato l’auto a ridosso del centro (in piazza della Rivoluzione Francese) e poi girato a piedi, con calma e a caccia di draghi, attraverso le piazze della Città Vecchia, fino ad arrivare al grande mercato scoperto. Da qui è possibile – e ve lo consiglio – salire al Castello con una breve corsa in funicolare. Il Castello di Lubiana offre diverse opportunità: torri di guardia, segrete, panorami, mostre e il piccolo Museo delle Marionette, con diverse postazioni interattive che ai miei figli sono molto piaciute. Volendo, è possibile mangiare nel ristorante della piazza d’armi. Alla fine della visita, noi abbiamo scelto di scendere (sempre in funicolare), dare un’occhiata alle bancarelle e poi fermarci a mangiare sul lungofiume, approfittandone per passeggiare tra i celebri ponti di Lubiana (quello dei Draghi e il Triplice Ponte, su tutti). Dopo una pausa in appartamento, abbiamo infine raggiunto il Parco Tivoli, per un pomeriggio di divertimento tra i prati, le splendide aree gioco e le mostre fotografiche a cielo aperto. Altre tappe molto interessanti (Cattedrale e Museo delle Illusioni) le abbiamo lasciate per uno dei giorni successivi.

slovenia con bambini lubiana

slovenia con i bambini_museo burattini

Terzo giorno: Terme di Catez

Seconda giornata interamente dedicata al relax e al divertimento: trasferta alle celebri Terme di Catez. Il viaggio da Lubiana dura poco più di un’ora e le terme, in realtà, sono un vero e proprio parco acquatico con acqua termale, molto tarato però sulle famiglie con bambini piccoli. Se odiate il genere, statene alla larga, ma sappiate che i bambini si divertono tantissimo. In settimana il biglietto costa meno che nel weekend (e mi è parso in ogni caso ragionevole, rispetto ai prezzi italiani), i bambini sotto i 5 anni non pagano. Si può portare cibo da fuori e non è obbligatorio prendere lettini e ombrellone, che, volendo, si pagano a parte. Parcheggio gratuito. Personalmente, preferisco di gran lunga le terme “classiche”, ma è stata comunque una giornata molto bella per tutta la famiglia. E gli idromassaggi sono davvero notevoli, ve lo garantisco io!

slovenia con bambini_terme di catez

Quarto giorno: Grotte di Postumia e Castello di Predjama

Imperdibili, in un viaggio in Slovenia con i bambini, e senz’altro alla portata anche di chi viaggia con figli piccoli. Il mio consiglio è di prendere il biglietto online in anticipo per evitare code (sappiate che dovete presentarvi all’ingresso circa mezz’ora prima dell’orario segnato sul vostro biglietto). Acquistando il ticket combinato si risparmia un po’, ma il costo, in generale, è abbastanza alto. La visita alle grotte comincia con un divertente giro in trenino, poi si prosegue a piedi, in gruppo con la guida che parla italiano, per quasi un’ora. Il percorso è semplice (non col passeggino!) anche se non è brevissimo e le spiegazioni abbastanza veloci. Potrete intrattenere i bambini mostrando loro le forme straordinarie delle stalattiti, o inventando storie fantastiche sulle caverne e sui loro abitanti. All’esterno delle Grotte di Postumia (Postojna in sloveno) ci sono diversi ristoranti e un bel parco con prati, panchine e un corso d’acqua popolato di pesci, anatre e libellule. Perfetto per l’eventuale pisolino pomeridiano. A 9 chilometri dalle grotte sorge il Castello di Predjama, celebre per essere letteralmente incastonato all’interno di una montagna. Lo si può raggiungere con la propria auto (ci vogliono circa 20 minuti, e all’arrivo non si paga il parcheggio), oppure col bus gratuito a disposizione. La visita richiede un certo sforzo per i numerosi gradini che collegano i vari livelli del castello, ma è molto interessante per tutti, anche grazie all’audioguida inclusa nel prezzo del biglietto.

slovenia con i bambini_prediama

sloviana con bambini postumia

Quinto giorno: Lago di Bled

Si trova a circa 45 minuti di auto da Lubiana, il mio consiglio è di arrivare presto (perlomeno in piena estate o nel weekend) perché i parcheggi disponibili, oltre che cari, sono pochi. Lungo il perimetro del lago esistono un paio di spiagge di ciottoli per giocare e fare il bagno nell’acqua trasparente e fresca. Ma a mio parere l’attrattiva principale del lago di Bled sono gli scorci che si ammirano circumnavigandolo (a piedi, in bici o in auto) e il panorama che si ammira salendo verso il castello, che noi abbiamo deciso di non visitare. Avremmo dovuto associare alla visita di Bled anche il vicino -e meno turistico – lago di Bohinj, ma la stanchezza ci ha fatto optare per un rientro anticipato. Voi, ad ogni modo, cercate di non perdervelo!

slovenia

slovenia con bambini_lago di bled

Sesto giorno: Gole di Vintgar

Seguendo consigli trovati online, e che si sono rivelati efficaci, abbiamo deciso di programmare la visita alle celebri Gole di Vintgar per il primo pomeriggio, in modo da trovarci lì in un momento della giornata con un ridotto afflusso di persone (non so se sia stato un caso, ma ci è andata bene!). Per cui abbiamo dedicato la mattinata al piccolo e divertente Museo delle Illusioni di Lubiana, nonché alla sua Cattedrale, per poi, dopo pranzo, trasferirci a Vintgar per l’escursione alle Gole. Il tragitto, molto bello, si snoda tra sentieri facili e passerelle in legno, con attraversamenti di rapide, piccole cascate e specchi d’acqua dai colori fantastici. L’intera passeggiata, lunga quasi 3,5 chilometri, richiede circa un paio d’ore, soste escluse. Noi l’abbiamo affrontata portando Flavia nel marsupio ergonomico, mentre Davide è riuscito a completare il percorso da solo, fatta eccezione per l’ultimissimo tratto nel finale. Si pagano 5 euro ad adulto e pochi centesimi per i bimbi under 6. Il parcheggio è gratuito. A metà percorso, quindi alla fine del tratto di “andata” c’è un bar con bagni pubblici. Il mio consiglio è di fare almeno l’andata con condizioni di luce intensa, in modo da apprezzare al meglio i colori dell’acqua e delle rocce!

slovenia con bambini_gole di vintgar

slovenia con bambini marsupio

Settimo giorno: Terme Atlantis Vodno Mesto

Si tratta di un centro di piscine, terme e saune appena fuori Lubiana. Personalmente l’ho preferito di gran lunga alle terme di Catez, perché è il compromesso perfetto tra “parco acquatico” e stabilimento termale. Ci sono piscine con giochi, scivoli e spruzzi, ma le dimensioni sono contenute, c’è molto meno caos e si riesce più facilmente a sorvegliare i bambini. Anche alternandosi per godersi idromassaggi e saune a turno, come abbiamo fatto noi. Le piscine sono interne ed esterne, acqua da tiepida a calda, tutto pulitissimo come ogni posto che ho visto in Slovenia. Fasciatoi, seggioloni, ristorante interno e bar. Il lunedì si paga di meno, e i bambini sotto i 4 anni entrano gratis sempre (i più grandi pagano ridotto). Noi abbiamo fatto il biglietto completo per fare sia piscine che saune. Se come me e mio marito amate le saune, non esitate: nell’area apposta (rigorosamente nudista!) si può godere di numerose saune secche a diversa temperatura (alcune delle quali aromaterapiche o balsamiche) e diverse saune umide. Alcune sono all’esterno, molto belle e grandi. Idromassaggi molto belli e bambini entusiasti!

slovenia con i bambini atlantis

Dappertutto abbiamo trovato una grande attenzione alla tutela dell’ambiente: raccolta differenziata spinta (anche alle terme e nei siti turistici), piste ciclabili, aree pedonali e tanto, tantissimo verde.

Quale che sia l’itinerario che sceglierete per il vostro viaggio in Slovenia con i bambini, sono sicura che vi innamorerete della natura incontaminata, della dolcezza del clima e della gentilezza degli abitanti.

7 Settembre 2017 2 Commenti
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viaggi

Isla Graciosa con i bambini: paradiso alle Canarie

by Silvana Santo - Una mamma green 3 Agosto 2017

La Graciosa non è un’isola. È un gioiello d’oro e di lapislazzuli in cui dimenticarsi del traffico e del rumore per qualche ora o, se siete fortunati, per alcuni giorni. Trovarsela di fronte per la prima volta, dal belvedere di Mirador del Rìo, a Lanzarote, lascia senza fiato. Come assistere a un miraggio. Una visione che ti riempie di luce e di meraviglia. Andare a Isla Graciosa con i bambini significa vivere un’avventura a base di spiagge incontaminate, sentieri di terra e piccole case bianche.

isla graciosa da mirador del rio

Completamente priva di strade asfaltate e di veri e propri centri urbani, Isla Graciosa è una delle isole Canarie minori, si staglia nell’Oceano Atlantico di fronte alle coste settentrionali di Lanzarote e conta poche decine di abitanti stabili. È possibile visitare Isla Graciosa in giornata, oppure fermarsi a dormire, ma in questo caso occorre prenotare con largo anticipo visti i pochissimi posti letto a disposizione, per lo più in case private (affittacamere e guest house).

Come raggiungere Isla Graciosa

Isla Graciosa si raggiunge con una breve corsa (circa venti minuti) di aliscafo dal porto di Orzola, all’estrema punta settentrionale di Lanzarote. Nel periodo di Pasqua noi siamo riusciti a partire senza problemi senza aver prenotato in precedenza, ma immagino che nei periodi di maggiore affluenza di turisti si rischi di dover aspettare un po’. Le corse comunque sono abbastanza frequenti, ed è possibile acquistare un biglietto di andata e ritorno (fate attenzione, al ritorno, di presentarvi all’imbarco della nave giusta, perché sulla tratta operano diverse compagnie). Non è possibile imbarcare l’auto. A bordo ci sono i bagni e anche dei distributori di snack, ma non so se questo valga per tutte le compagnie. È possibile acquistare un biglietto che, oltre al trasferimento da e per Lanzarote, includa anche un tour dell’isola e il pranzo, ma non so dirvi molto perché noi ci siamo organizzati autonomamente. L’oceano può essere anche molto mosso nel tratto iniziale della rotta, quando l’imbarcazione naviga in acque aperte, costeggiando Lanzarote. Una volta imboccato El Rìo, il tratto di mare che separa le due isole, potrebbe calmarsi di botto come è successo a noi. Ma la condizioni potrebbero anche peggiorare, quindi siate preparati all’eventualità di un viaggio turbolento. Se viaggiate con i bambini, tenete a portata di mano la crema solare e qualcosa per coprirli, qualora decidiate di viaggiare sul ponte scoperto, oppure trovaste posto soltanto lì. Il vento e il sole possono essere entrambi davvero molto forti.

isla graciosa bambini spiagge

Isla Graciosa con i bambini: Caleta de Sebo

Gli aliscafi sbarcano al porto di Caleta de Sebo, il principale e unico centro urbano di Isla Graciosa. Nei pressi dell’imbarcadero si trovano un bar, un paio di taverne e una delle pochissime locande che affittano delle camere sull’isola. Con una brevissima passeggiata a piedi si raggiunge una spiaggia di sabbia dorata, con acque trasparenti, zone di scogliera e una miriade di pesci a pelo d’acqua. La spiaggia è libera, e personalmente non ho visto chioschi per il noleggio di ombrelloni o lettini. Vale anche per le altre spiagge che ho visto, per cui, se andate a Isla Graciosa con i bambini, partite attrezzati con quello di cui pensate di aver bisogno per la permanenza in spiaggia (noi avevamo un piccolo ombrellone comprato al nostro a Lanzarote). Lungo la spiaggia di Caleta del Sebo il mare degrada dolcemente ed è riparato e pulito. Nonostante sia molto meno selvaggia e naturale delle altre cale dell’isola, e ci siano diverse barche ormeggiate poco lontano, rimane comunque un posto molto piacevole per fare il bagno e giocare in spiaggia, circondati quasi esclusivamente da turisti provenienti dalle Canarie o da altre zone della Spagna. I servizi nelle vicinanze (bar, ristorante, toilette) la rendono una soluzione particolarmente comoda per chi viaggia con i bambini, anche in virtù del fatto che il porto si raggiunge in una manciata di minuti (quindi si può restare in spiaggia fino all’ultimo momento, come abbiamo fatto noi). A parte la spiaggia, Caleta de Sebo è un piccolo agglomerato di case basse imbiancate a calce, che personalmente ho trovato davvero pittoresco. Un borgo di pescatori un po’ dimesso e molto affascinante, in cui mi sarebbe piaciuto pernottare. Se cercate movida e servizi particolari, questo non è il posto che fa per voi.

caleta del sebo con bambini

caleta del sebo isla graciosa

Cosa fare a Isla Graciosa con i bambini

Da Caleta del Sebo avete diverse possibilità per partire all’esplorazione di Isla Graciosa con i bambini. La prima, e la più semplice, è quella che abbiamo scelto noi: prendere una delle Land Rover che fa servizio di taxi lungo l’isola. In base al tempo che avete a disposizione, potete optare per una corsa singola verso una delle spiagge (con pausa per foto ed eventuale permanenza) oppure un tour più articolato che permette di girare l’intera isola e visitare tutti i punti di interesse turistico. La sola, grande, nota dolente, è che non esistono seggiolini per bambini. È vero che il traffico è praticamente inesistente e che le jeep hanno le cinture,, ma la strada è sterrata e irregolare, per cui si balla un bel po’, per cui questo dell’assenza dei car-seat rimane un aspetto negativo a mio parere importante.

isla graciosa jeep

Anche per questo, noi abbiamo deciso di limitarci solo a visitare quella che viene considerata la più bella delle spiagge di Isla Graciosa: playa de Las Conchas. Una distesa dorata di dune e macchia mediterranea a perdita d’occhio, con un mare dalle mille sfumature e una splendida vista su una serie di scogli e isolotti. Vale senza alcun dubbio il viaggio, almeno secondo me. La jeep vi lascia all’ingresso del campo di dune, e potete concordare con lui la durata della pausa. Noi ci siamo fermati per poco tempo, perché il vento era molto più forte che a Caleta del Sebo e sarebbe stato dunque problematico fermarsi a giocare o addirittura fare il bagno. Ma anche la passeggiata fino al bagnasciuga e una corsa sulla sabbia permettono di godere al meglio dello splendore di Playa de Las Conchas. Oltre a quelle che abbiamo visto noi, Isla Graciosa vanta altre spiagge molto belle, come Playa La Francesa (abbastanza riparata, perché si trova dal lato del Rìo) e Playa Montaña Amarilla.

isla graciosa playa conchas bambini

In alternativa alla jeep, è possibile noleggiare le biciclette (non so se esista la possibilità di prendere anche dei seggiolini per bambini). Leggerete in giro che i percorsi sono fattibili, ma io mi sento di consigliare questa opzione solo a chi si sente davvero in forma: il percorso è interamente esposto al sole e il tracciato è sterrato dall’inizio alla fine. In caso di difficoltà (caldo, stanchezza, foratura etc) vi trovereste da soli in mezzo al nulla, a dover magari fermare una jeep di passaggio per farvi dare una mano. Playa La Francesa è raggiungibile anche a piedi, partendo dal porto di Caleta del Sebo.

isla graciosa bambini caleta del sebo

Il ristorante che sia affaccia sulla spiaggia di Caleta del Sebo, l’unico che abbiamo provato prendendo dei piatti da asporto, serve porzioni abbondanti di ricette di pesce e della tradizione canaria.

Sull’isola sono presenti dei diving che organizzano immersioni.

isla graciosa bambini canarie

playa de las conchas isla graciosa bambini

Isla Graciosa è un angolo di Canarie che forse non ti aspetti, ancora incontaminato e selvaggio. Un lembo di terra baciato dal sole e percorso dai venti. Lambito da un mare dalle infinite sfumature. Un piccolo paradiso a portata di mano, per i bambini e per gli adulti. Un’esperienza da non perdere.

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3 Agosto 2017 0 Commenti
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viaggi

Viaggio in Austria con i bambini: 6 cose che ho imparato sul Katschberg

by Silvana Santo - Una mamma green 12 Luglio 2017

Viaggiare con i bambini – ma anche senza – rappresenta sempre una occasione di crescita e di confronto. Apre la mente a nuovi orizzonti, consente di fare esperienze inedite e di conoscersi meglio. Superando in qualche caso i propri limiti. Un esempio: le 6 cose che ho imparato nel nostro recente viaggio in Austria sul Katschberg, in Carinzia.

I bambini sopravvivono anche senza la canottiera

Anche a 1.600 metri di altezza. Ve lo giuro. Io non ci credevo, all’inizio. Sentivo l’eco delle voci delle mie antenate che mi ammoniva sulle sciagure cui avrei condannato i miei figli innocenti, privandoli dell’armatura invincibile di ogni pargoletto. E invece, nonostante l’escursione termica cui ci ha sottoposto il nostro viaggio in Austria con i bambini – siamo partiti con oltre 35 gradi e uno scirocco bollente, lì c’erano tra i 10 e i 22 gradi nell’arco della giornata – , siamo sopravvissuti tutti senza conseguenze. Vi dirò di più: anche l’asciugacapelli sembrerebbe uno strumento alquanto sopravvalutato. Ma mi riservo di approfondire la questione.

La natura è sempre una buona idea

A volte i bambini piccoli non sono entusiasti, all’idea di una bella scarpinata in montagna o di una esplorazione in natura. Eppure, credetemi: l’importante è partire. Nel momento in cui si troveranno di fronte l’incanto dei boschi, la magia degli animali, i torrenti e i pascoli in fiore, impazziranno di felicità. Se poi li portate a giocare in uno dei parchi gioco di montagna di cui l’Austria è piena, come il Katschhausen  – con casette di legno nascoste tra i boschi, giochi d’acqua, carrucole, corde e scale per arrampicarsi e altre meraviglie del genere – il successo dell’escursione è assicurato. E a voi resterà solo il problema di come convincerli a tornare indietro.

katschhausen austria bambini

In montagna preferisco l’albergo

Di solito, in vacanza, noi alloggiamo sempre in appartamento, per tante ragioni diverse: si risparmia, ci sono più spazio e una maggiore privacy, la gestione dei pasti può avvenire in totale autonomia. La montagna, per la mia esperienza, fa eccezione. In questo caso, infatti, preferiamo poter contare su un alloggio che ci offra intrattenimento e spazi al coperto per le lunghe ore pomeridiane dopo le escursioni. Anche perché in montagna il tempo è spesso imprevedibile, le località molto distanti tra loro e le attività giornaliere possono essere stancanti, per i bambini e non solo. Ottimo dunque poter contare su spazi comuni pensati per le famiglie, come una piscina, un’area giochi al coperto o una family Spa. Stavolta, durante il nostro viaggio in Austria con i bambini, siamo stati ospiti del Club Funimation Katschberg della catena Falkensteiner, che da questo punto di vista è risultata una sistemazione perfetta, con tre diverse piscine coperte e riscaldate, una splendida area family per giocare tutti insieme e una ristorazione attenta alle esigenze di grandi e piccoli, tutte cose di cui vi parlerò in un post dedicato. L’importante, a mio parere, è non “seppellirsi” dentro l’albergo, dedicando ogni giorno del tempo alla scoperta del territorio e alla vita all’aria aperta.

hotel austria bambini katschberg

Mangiare al ristorante senza il cellulare è possibile

L’ho raccontato anche sulla mia pagina Facebook: il viaggio in Austria con i bambini mi ha insegnato che liberarsi dalla dipendenza dai vari dispositivi elettronici – e salvare di conseguenza i nostri figli dalla medesima schiavitù – non è impossibile. Lo fanno quotidianamente migliaia di famiglie che hanno forse un diverso approccio all’uso della tecnologia, o semplicemente abitudini un po’ diverse dalle nostre. Il buon senso, e il buon esempio, sono tutto quello che abbiamo per provare a cambiare quello che non ci piace o non ci sembra sano.

La cucina mitteleuropea mi piace da impazzire

Salsicce alla brace, insalata di patate, crauti freschi, spatzle, zuppe calde, bretzel, torta Sacher, canederli e strudel. Il tutto annaffiato da birra bionda appena spillata e litri di succo di mela. Adoro perdutamente la cucina dell’Europa centrale. Ma questo, ora che ci penso, lo sapevo già.

dav

La Spa per i genitori dovrebbe essere obbligatoria per legge

Scommetto che un decreto sull’obbligatorietà della Spa per i papà e le mamme non susciterebbe alcuna reazione polemica. Anche se si tratta di mostrarsi completamente nudi ad una utenza promiscua e variegata (per me non era la prima volta, per cui è stato relativamente facile). Sauna, bagno turco, vasca di acqua fredda e idromassaggio vista monti, mentre l’altro genitore si diverte coi figli in piscina, sono la cura di quasi tutti i mali del mondo. E per tutto il resto, c’è sempre la Sacher avanzata dal punto precedente.

spa bambini austria

12 Luglio 2017 4 Commenti
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viaggi

Lanzarote con bambini: cronaca di un viaggio perfetto

by Silvana Santo - Una mamma green 6 Giugno 2017

Lanzarote per me è stata una rivelazione. Forse perché, come spesso accade ai viaggiatori, rappresentava esattamente quello di cui avevo bisogno nel momento in cui siamo partiti. Spazi sconfinati, una natura potente e selvaggia, vento, sole e silenzio. Lanzarote mi ha restituito l’ossigeno che mi mancava in un momento in cui mi sentivo soffocare. Mi ha liberato. E mi è rimasta nel cuore. E Lanzarote con i bambini si è rivelata un’idea semplicemente perfetta. Per la dolcezza del clima, per le distanze contenute (un’ora e un quarto da un’estremità all’altra dell’isola) e per le attrazioni a misura di tutti, un mix accattivante di natura e architettura quasi sempre en plein air.

Così diversa da Tenerife, che pure ho tanto amato, questo tizzone scuro di lava immerso nell’Atlantico mi ha stregato senza se e senza ma. Noi siamo rimasti a Lanzarote per 8 giorni interi. Un tempo che altri avrebbero giudicato forse troppo lungo, abbinando magari una tappa nella vicina Fuerteventura, ma che si è rivelato perfetto per assicurarci lentezza, relax e la sensazione di “vivere” l’isola, oltre che visitarla. Che poi è quello che di solito cerchiamo quando viaggiamo. Ogni giorno, complice una situazione meteo molto favorevole, passavamo mezza giornata alla scoperta dell’isola con la nostra auto a noleggio e l’altra metà in relax, su una spiaggia o al parco giochi (o entrambe le cose).

Ecco, nel dettaglio, l’itinerario del nostro viaggio a Lanzarote con i nostri bambini di 2 e 4 anni:

Valle de la Geria e Museo della Pirateria di Teguise

Attraversare questa valle vulcanica, con i vigneti piantati nella cenere nerissima e protetti da muretti circolari di pietre, vale il viaggio. L’assaggio della malvasia locale perfeziona ulteriormente l’esperienza. Il museo è piccolo e non particolarmente memorabile, ma la location (il Castello di Santa Barbara, arroccato sulla suggestiva cittadina di Teguise) a me è piaciuta moltissimo. E penso che rappresenti il modo ideale per cominciare a prendere familiarità con l’isola. Costa poco, richiede poco tempo e ai bambini piacerà.

lanzarote con bambini geria

Jardin de Cactus

Una vecchia cava che l’architetto Cesar Manrique, indiscusso genio isolano e “nume tutelare” di Lanzarote (si deve a lui la politica di protezione del territorio che ha salvaguardato il paesaggio) ha trasformato in un originale giardino botanico con cactus e piante grasse.

lanzarote bambini cactus

Caleta de Famara

Un minuscolo villaggio costiero, una scogliera a picco sul mare, una lunga distesa di dune battute dal vento. Il paradiso dei surfisti e dei viaggiatori indipendenti. Vi consiglio di mangiare al Centro Socio Cultural Caleta de Famara, che ha un parco giochi proprio di fronte ai tavoli esterni.

Parco nazionale Timanfaya

Un viaggio indimenticabile attraverso un paesaggio in cui si respira tutta la forza della Terra, tra picchi vulcanici, crateri, caldere e rocce di mille sfumature cangianti. L’escursione ha il sapore dell’avventura, e si conclude con piccoli esperimenti di vulcanologia che piaceranno molto ai bambini. La visita, che dura una quarantina di minuti, avviene attraverso dei pullman con la guida, dopo aver lasciato l’auto in un parcheggio. Per la mia esperienza, è fondamentale arrivare presto, per non rischiare lunghe attese e code interminabili. Scendendo dal Parco, è possibile fare un giro sui cammelli (o dromedari) di Lanzarote, tipici dell’isola in quanto introdotti secoli fa per il lavoro dei campi e non solo. Costa poco e per i bambini è una grande avventura, ma personalmente non mi sono sentita molto a mio agio perché gli animali viaggiano in carovana con la museruola e percorrono sempre lo stesso tragitto breve e alienante. Interessante il piccolo museo che racconta la storia dei cammelli a Lanzarote e descrive le tipiche sedute che si utilizzano ancora oggi per la passeggiata.

lanzarote bambini lago verde

El Golfo, Lago verde e saline di Janubio

Una serie di paesaggi naturali mozzafiato in rapida successione. Si va da una laguna verdissima (per la presenza di fitoplancton) incastonata all’interno di rocce dai mille colori alle vecchie saline di Janubio, passando per un tratto costiero molto suggestivo che prende origine dalla pittoresca cittadina marinara di El Golfo. Vi sembrerà di fare un salto indietro nel tempo.

cueva de los verdes bambini

Cueva de Los Verdes, Jameos del Agua e Mirador del Rio

Si tratta di tre attrazioni presenti nella parte settentrionale di Lanzarote, che io consiglio di visitare esattamente in quest’ordine. La Cueva è una meravigliosa grotta vulcanica originatasi per il raffreddamento di una delle colate laviche che si gettavano nell’oceano: un’esperienza molto particolare per chi è abituato alle grotte di origine carsica. La visita, di circa tre quarti d’ora, è possibile solo con una guida (per cui andateci il prima possibile), fattibile con bambini per mano o in marsupio/fascia (ma niente passeggino) e culmina con una sorpresa di cui non vi dirò niente, esattamente come tutti gli altri viaggiatori che passano da Lanzarote. I Jameos sono delle cavità naturali all’interno delle antiche colate laviche, che Manrique e altri artisti locali hanno esaltato con la costruzione di auditorium, spazi museali, piscine ornamentali e ristoranti in perfetta armonia con l’ambiente naturale. Uno dei jameos ospita anche un lago di acqua salata che si è formato per infiltrazione del mare all’interno della roccia, in cui vivono dei granchi albini abissali che non è possibile ammirare in nessun altro posto del mondo. Il Mirador, infine, è un punto panoramico progettato dal solito Manrique, da cui si ammira un panorama sensazionale su Isla Graciosa, una delle Canarie minori. Fidatevi se vi dico che la vista è memorabile (e se non volete pagare il biglietto per il Mirador, potete ammirare lo stesso panorama dall’esterno).

isla graciosa lanzarote

Puerto Calero con giro in sottomarino

Esperienza che vi consiglio solo se avete l’esigenza di impiegare una mezza giornata di maltempo e dei soldi extra da investire. I bambini saranno infatti molto felici, ma la visita è breve, molto “turistica” e a mio parere non vale la spesa (carino comunque il passaggio sul relitto affondato).

lanzarote bambini sottomarino

Mercato domenicale di Teguise

Molto frequentato anche da turisti, ma conserva comunque un certo appeal, anche grazie ai chiringuitos che offrono cibo a buon mercato (paella, papas arrugadas e sangria per sei euro e mezzo) e agli artisti di strada che si esibiscono tra le bancarelle. La cittadina è una delle più belle da visitare a Lanzarote con bambini (e senza) e offre un bel parco giochi vicino alla piazza più grande del villaggio.

lanzarote bambini teguise

Playa Blanca

Playa Blanca è la località che abbiamo scelto come base per il nostro viaggio a Lanzarote con i bambini. Non è probabilmente la più pittoresca delle località costiere dell’isola, ma si è rivelata molto comoda e la consiglio senz’altro alle famiglie con figli piccoli. Molto servita da negozi e ristoranti, ha diverse spiagge comode e attrezzate, aree gioco molto ben tenute, parcheggi gratuiti e, per chi lo desidera, è la base ideale per una escursione a Fuerteventura, visto che le navi che fanno la spola tra le due isole partono proprio da qui.

Lanzarote mutini

Fondazione Manrique

Un posto incantato e incantevole, che sorge in quella che era la casa di Cesar Manrique ricavata all’interno di una gigantesca colata lavica. Il connubio perfetto tra natura, paesaggio, architettura e arte. Con un pizzico di avventurosa follia che piacerà anche ai piccoli (ma io confesso di averla visitata in beata solitudine, mentre il papà vegliava sulla siesta dei figli).

lanzarote manrique

Playas de Papagayo

Si tratta di una serie di spiagge ospitate all’interno di un parco nazionale, appena al di fuori dall’abitato di Playa Blanca. Per raggiungerle si percorrono alcuni chilometri di una strada sterrata ma fattibile e si paga un biglietto di tre euro per vettura. Meritano sicuramente una visita, sia per le acque cristalline che per le splendide formazioni rocciose circostanti. Sono servite solo da un ristorante/bar, non ci sono ombrelloni, giochi né altri servizi.

nzarote bambini papagayo

All’escursione a Isla Graciosa, uno dei momenti più belli del nostro viaggio a Lanzarote con i bambini, ho dedicato un post apposito. Vi basti dire che una escursione di una giornata permette senz’altro di avere una prima idea di questa piccola perla canaria, ma poterci dormire una notte è probabilmente un’esperienza indimenticabile.

Leggi anche: Isla Graciosa con i bambini: paradiso alle Canarie

I miei consigli per visitare Lanzarote con i bambini

Portatevi dietro una muta o una mezza muta. Questo vi potrebbe permettere, come è stato per noi, di fare un sacco di bagni nelle fresche acque dell’Atlantico (ma in questo conta molto la vostra tolleranza al freddo, c’è chi non riesce a bagnarsi alle Canarie neanche in piena estate).

Fissate l’itinerario di giorno in giorno, scegliendo cosa fare anche in base al meteo e alle vostre sensazioni del momento.

Lanzarote vi incanterà per sempre. Credetemi.

lanzarote e fuerteventura

lanzarote cammelli

lanzarote spiaggia

Leggi anche: Tenerife con i bambini (a Natale)

 

6 Giugno 2017 9 Commenti
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viaggi

Andalusia con bambini: Cadice, Jerez, Ronda e Gibilterra

by Silvana Santo - Una mamma green 17 Febbraio 2017

Sono stata per la prima volta in Andalusia nel 2013, mentre ero incinta del mio primo figlio. Un viaggio itinerante di un paio di settimane, che mi aveva letteralmente stregato. I colori caldi, le architetture arabeggianti, la natura così variegata. La luce. La gente ospitale, le tradizioni antiche. Le baie infestate di fantasmi di bucanieri. Il deserto di pietre e terra rossa. I minareti trasformati in campanili, col sangue arabo sparso insieme a quello iberico. Le fontane, i giardini pieni di aranci e i patio ombreggiati e freschi. Così, quando ci siamo trovati alla ricerca di una destinazione abbordabile per una breve vacanza a cavallo della scorsa Epifania, non abbiamo avuto esitazioni. Si torna a el-Andalus, questa volta con i figli, per scoprire la parte sud-occidentale della Regione, che qualche anno fa avevamo dovuto tralasciare per mancanza di tempo.

andalusia con i bambini mappa

Andalusia con bambini: Cadice

Cadice mi ha rapito il cuore. L’aria vissuta, i palazzi dai colori pastello, la luce bagnata di Mediterraneo e profumata di nord Africa. Un sogno che resterà nella mia mente per tutta la vita. Ai bambini piaceranno tantissimo i numerosi parchi gioco sparsi per la città (sempre sicuri, recintati e puliti), i banchi colorati del mercato coperto, la spiaggia d’oro a pochi minuti dal centro storico, l’ascesa (facile) al campanile della cattedrale.

andalusia con i bambini, cadice

Il centro storico è in gran parte pedonale, e si gira senza particolari problemi. Anche l’arrivo nella città vecchia, lungo l’istmo che la collega al resto della conurbazione, sarà una piccola avventura, con il mare ai due lati che si può quasi sfiorare allungando le mani. Se alloggiate in centro storico, come abbiamo fatto noi, tenete conto che i parcheggi sono piuttosto costosi. Per il resto, i prezzi sono tutto sommato abbordabili.

spiaggia cadice

Andalusia con bambini: Jerez de la Frontera

A pochi chilometri da Cadice, Jerez custodisce un’anima che più andalusa non si può. Cavalli e sherry sono le sue principali attrattive, senza dimenticare un centro storico pregevole, una cattedrale molto interessante e una fortezza, l’Alcazar, che vi catapulterà al tempo della dominazione arava del XII secolo (all’interno c’è anche un bel giardino con una specie di labirinto).

jerez bambini andalusia

Dopo una rapida visita al centro cittadino, noi ci siamo diretti verso la fondazione Real Escuela Andaluza del Arte Ecuestre, per assistere a uno spettacolo musicale con cavalli e carrozze. Un’esperienza che piacerà a bambini di qualsiasi età, permettendo a tutta la famiglia un vero e proprio “bagno” nella tradizione andalusa. C’è anche la possibilità di visitare le scuderie con una guida, incontrando da vicino i bellissimi stalloni ospitati dalla Real Escuela di Jerez, che forma ogni anno cavallerizzi ed amazzoni di altissimo livello. Oltre allo spettacolo, che si tiene secondo un calendario consultabile sul sito, la struttura in sé merita senz’altro una visita, e ospita anche un museo e dei piacevoli giardini, in cui sorseggiare uno sherry tra le cicogne che nidificano sui tetti delle bodegas di sherry dismesse. E se come me siete amanti del vino liquoroso e dolce tipico di questa regione spagnola, vi consiglio di visitare una delle fabbriche (le bodegas, appunto) che organizzano tour e degustazioni. Noi abbiamo rinunciato per mancanza di tempo.

andalusia con bambini - cavalli jerez

cavalli jerez 2

Andalusia per bambini: Ronda

Ronda mi è sembrata uno dei rari posti fuori dall’Italia che custodisca una bellezza “quasi italiana”. Dalle mura massicce alla mezquita-cattedrale, dalla vista sul Tajo, la profonda gola su cui sorge lo scenografico Puente Nuevo, tutto è bellezza. Tutto è poesia. Tranne, a mio personale parere, la corrida, il cui immaginario si respira molto forte per le strade di Ronda (basti pensare che qui sorge la più antica plaza de toros di Spagna, celebrata dalla penna di Hemingway insieme al resto della città). Non è una cittadina particolarmente child-friendly, ma non mancano un ampio parco pubblico con una splendida vista sulla valle e con un grande parco giochi. Che i miei figli hanno ignorato del tutto, preferendo rincorrersi tra loro nel tiepido sole dell’inverno andaluso.

ronda con bambini

Andalusia con bambini: Gibilterra e Tarifa

Gibilterra non è forse una “bella città” in senso stretto, ma possiede il fascino indiscusso delle terre di frontiera. Esercita quella misteriosa attrazione dei posti di confine, divisi tra due storie, due culture, due identità. La ricchezza irresistibile della diversità. Noi abbiamo puntato a visitare soltanto la Rocca, che sento di indicare come un posto perfetto da visitare con i bambini. Il mio consiglio è di lasciare l’auto al parcheggio e salire in cima con la cabinovia (cable car), che rappresenta di per sé un grande divertimento per i piccoli. Arrivati in cima, tutti, indistintamente, sarete rapiti dalla visione mitica delle Colonne d’Ercole, dal profilo della costa marocchina che si staglia all’orizzonte, dal via vai di navi che attraversano lo stretto. E dalla sfacciataggine delle scimmie che, libere e indisturbate, popolano la Rocca di Gibilterra.

andalusia con bambini - scimmie

Non vi avvicinate troppo, non date loro cibo e comportatevi con rispetto e buon senso. Vi garantiranno ore di divertimento, altro che documentari in tv. Se vi va di gustare qualche piatto (senza pretese) della cucina britannica, assaggiate la cucina della tavola calda in cima alla Rocca. La zuppa è deliziosa, e il panorama è sensazionale. Lasciando Gibilterra con l’auto, fermatevi a guardare il suo profilo da lontano, e ditemi se non sembra anche a voi che somigli tantissimo al boa del Piccolo Principe!

andalusia con bambini gibilterra

Nel pianificare la vostra visita a Gibilterra con bambini, tenete conto delle possibili code in entrata e in uscita alla frontiera (dove dovrete mostrare i documenti di tutta la famiglia). Noi ce la siamo cavata con una ventina di minuti di attesa solo al ritorno, ma penso che in estate la situazione possa essere molto più caotica.

L’ultima tappa del nostro viaggio in Andalusia con i bambini è stata una visita lampo a Tarifa, sufficiente per innamorarsi perdutamente del suo lungomare con vista sull’Africa. Il regno del vento, che spazza un mare di un blu surreale e che sospinge le vele dei numerosi kiter che vengono a sfidare le correnti aeree e marine in tutte le stagioni. Anche il centro storico di Tarifa, con i vicoli, le mura possenti e le chiese di pietra, merita senz’altro una visita.

andalusia con bambini tarifa

Andalusia con i bambini: Estepona

A Estepona abbiamo alloggiato, dopo i primi due giorni a Cadice, perché era una località strategica per l’itinerario che avevamo in mente, e non troppo lontana dall’aeroporto di Malaga, dal quale saremmo ripartiti. Una scelta azzeccata, e che mi sento di consigliare non soltanto per gli aspetti logistici, ma anche per i prezzi molto accessibili e le opportunità per chi viaggia in Andalusia con bambini: una enorme spiaggia di sabbia, aree versi e un gigantesco playground sul lungomare, con giochi adatti a bambini di tutte le età.

andalusia con bambini playground

andalusia con bambini - cicogna

L’Andalusia è una meta perfetta per un viaggio con bambini (e anche senza, ovviamente!). Meravigliosa e colorata in qualsiasi stagione dell’anno, saprà sedurvi senza mai più abbandonarvi. Parola mia!

visitare ronda con bambini

17 Febbraio 2017 3 Commenti
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viaggi

Visitare i mercatini di Natale di Basilea con i bambini

by Silvana Santo - Una mamma green 14 Dicembre 2016

Se c’è una cosa che mi mette tristezza, del periodo natalizio, sono i mercatini di Natale “fuori contesto”, in zone, come quella in cui vivo io, in cui la tradizione non li ha mai previsti, ma dove sono stati introdotti di recente per  ragioni commerciali e “di moda” (soppiantando spesso il costume locale, ma questo è un altro post). Mi piacciono molto, invece, gli allestimenti natalizi e i mercati tipici delle località del nord, dove mi sembra di respirare una atmosfera magica e incantata, perfetta per dimenticarsi di un paio di giorni dei problemi e delle fatiche della vita quotidiana. Quest’anno, allora, complice il ponte dell’Immacolata e una buona offerta di una nota compagnia low cost, ho organizzato un weekend a spasso per i mercatini di Natale di Basilea, che si sono rivelati una meta ideale per un breve viaggio con due bambini piccoli come Davide e Flavia. Se anche voi state pensando di visitare i mercatini di Natale di Basilea con i vostri bambini, eccovi dunque una piccola guida pratica.

basilea-natale-bambini

I mercatini di Natale di Basilea

Basilea ospita due Christmas Market, i più grandi di tutta la Svizzera, allestiti rispettivamente nella piazza della Cattedrale (Münsterplatz) e in un’altra piazzetta poco distante, la Barfüsserplatz. Quest’anno sono stati inaugurati a fine novembre e chiuderanno subito prima di Natale (verificate sempre calendario e orari sul sito Basel.com). Non sono molto grandi, ma in certi momenti della giornata possono essere parecchio affollati, cosa di cui va tenuto conto nella pianificazione della visita. Oltre alle classiche bancarelle con addobbi natalizi, dolci, spezie, gioielli artigianali, giocattoli in legno e cappello colorati, i mercatini di Natale di Basilea ospitano numerosi e profumati stand gastronomici, che offrono i tipici prodotti della tradizione culinaria elvetica, natalizia o meno: dalla raclette ai rosti di patate e cipolle, dagli hot dog al vino caldo speziato, passando per i läckerli, tipici biscotti di Basilea simili al panpepato. Il mercatino sulla Barfüsserplatz è sicuramente quello un po’ più ostico da affrontare, per la presenza di gradini e dislivelli e per lo spazio davvero risicatissimo tra uno stand e l’altro. Ci si muove invece molto più agevolmente, anche con un passeggino, tra gli stand sulla Münsterplaz, dove ci sono anche più alternative in termini di street food.

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I laboratori a tema natalizio

Se viaggiate con dei bambini, la cosa più divertente dei Mercatini di Natale di Basilea sono i laboratori a tema a cui si può partecipare nella cosiddetta Foresta incantata sulla Münsterplatz. Si tratta, in pratica, di una serie di piccole casette di legno in cui è possibile prendere parte a molte attività pratiche, tra cui: forgiare monete, realizzare candele e decorazioni natalizie, arrostire il pane arrotolato sugli spiedi, lavorare lo stagno eccetera eccetera. I vari laboratori sono indicati per bambini di età diverse, ma anche i più piccoli potranno divertirsi sul trenino di Natale che attraversa la “Foresta incantata”. Per partecipare alle attività non occorre una prenotazione, ma si paga un ticket che varia dall’equivalente di 1 a 15 franchi a seconda del laboratorio. La cosa buffa è che all’interno della Foresta circola una valuta speciale, il tallero incantato, che può essere cambiato alla cassa (un tallero equivale a un franco svizzero). Nelle ore di punta del fine settimana mettete in conto un po’ di attesa prima di iniziare le attività.

mercatini-natale-basilea_laboratori

mercatini-natale-basilea_talleri

Cosa vedere a Basilea con i bambini

Il centro storico di Basilea non è molto grande e si gira agevolmente, anche perché è quasi del tutto pedonale. Oltre alla bella Cattedrale, alle spalle della Münsterplatz si apre una terrazza che offre un bel panorama sul Reno, con vista sulle tipiche imbarcazioni che fanno la spola tra una sponda e l’altra del fiume sfruttando soltanto la corrente, legate a una corda tesa da un argine all’altro (in estate gli abitanti del posto fanno il bagno nel Reno legati alle barche). Merita senz’altro una visita anche la Piazza del Mercato, soprattutto per lo splendido Rathaus, lo storico il palazzo del Comune, che a me ha ricordato lo stile architettonico bavarese. Tutto il centro storico, in generale, è punteggiato di edifici storici e piccole piazze con fontane e chiese, e il corso del fiume offre scorci pittoreschi e passeggiate piacevoli. In città ci sono anche diverse aree verdi, oltre a un celebre zoo (che noi non abbiamo avuto occasione di visitare).

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Curiosità e informazioni

Il costo della vita a Basilea, in perfetto stile elvetico, è molto alto. Noi abbiamo limitato i danni prenotando con diversi mesi di anticipo un albergo appena fuori dal centro, badando bene che avesse l’angolo cottura in camera. I costi dei vari ristoranti e caffè, infatti, sono proibitivi, mentre è senz’altro più fattibile mangiare alle bancarelle dei mercatini. Una cosa molto interessante è che per chi alloggia negli hotel cittadini i mezzi pubblici sono gratuiti. Si tratta di un vantaggio importante, anche perché il sistema di trasporto è estremamente affidabile ed efficiente, con mezzi puntuali, frequenti e pulitissimi. Anche l’aeroporto si raggiunge facilmente con gli autobus urbani gratuiti.

Con un occhio al portafogli, insomma, i mercatini di Natale di Basilea non vi deluderanno. E saranno un’esperienza indimenticabile per grandi e bambini.

Info: www.basel.com/it/

 

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14 Dicembre 2016 5 Commenti
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visitare barcellona con bambini piccoli
viaggi

Barcellona con bambini piccoli, la mia top ten

by Silvana Santo - Una mamma green 14 Ottobre 2016

Barcellona mi ha rapito il cuore molti anni fa, perdutamente e definitivamente. Movimentata e vivace come una classica città mediterranea, ma allo stesso tempo dinamica e glamour come una città “del nord”, racchiude le diverse anime dell’Europa a cui sento di appartenere. Ho avuto il privilegio di visitarla da ragazzina con i miei genitori, da giovanissima con gli amici, da quasi adulta con fidanzato e alcuni familiari e adesso da “grande” con marito e figli (di 3,5 e quasi 2 anni) e non ha mai deluso le mie aspettative. Vicina all’Italia, cibo ottimo e a buon mercato, mezzi pubblici e clima mite ne fanno la destinazione ideale per un viaggio in famiglia.

Eccovi dunque, in ordine sparso, la mia top ten per chi visita Barcellona con bambini piccoli.

1. La Barceloneta

È la playa cittadina per antonomasia. Una spiaggia sabbiosa molto ampia e lunga chilometri, ottimamente servita e facilmente raggiungibile con la metropolitana. Il mare, per essere quello di un litorale urbano, è pulito e trasparente, soprattutto in alcuni punti. D’estate la Barceloneta è molto affollata di bagnanti provenienti da ogni parte del mondo, e brulica di venditori ambulanti che offrono, tra le altre cose, sangria e mojitos ghiacciati. È possibile inoltre cimentarsi in diversi sport e intrattenimenti acquatici. Se amate le spiagge deserte e selvagge, non è certo il posto che fa per voi. A me, a piccole dosi, piace per l’atmosfera “Erasmus” che mi sembra ci si respiri, con miliardi di ragazzi provenienti da altrettanti paesi, intenti a fare amicizia, bere birra fresca e divertirsi. Adatta ai bambini di tutte le età.

barceloneta playa bambini piccoli

2. Il Parco della Ciutadella

Non è particolarmente lussureggiante, ma è situato in posizione strategica, vicino allo Zoo e non lontano dalla spiaggia. È ideale, pertanto, per una sosta ristoratrice o una siesta. Ai bambini piaceranno la fontana monumentale piena di statue e il grande mammuth che svetta a pochi metri.

3. Il Modernismo

Forme stravaganti, vetrate multicolori, torrette, stucchi e decorazioni. L’art deco incanterà anche molti dei viaggiatori più piccoli. Ma se decidete di visitare gli interni, soprattutto quelli più gettonati come la Sagrada Familia o le opere di Gaudì nell’Eixample, prendete i biglietti in anticipo, oppure preparatevi a code che possono essere anche molto impegnative.

gaurdì barcellona bambini

4. La crema catalana

Impossibile ripartire da un viaggio a Barcellona con bambini piccoli (ma anche senza, direi!) senza aver provato almeno una volta la crema catalana. Noi stavolta l’abbiamo mangiata da Escribà, la pasticceria forse più celebre (e turistica) delle Ramblas, ma non è stata, onestamente, la migliore che abbia assaggiato nella mia vita.

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5. L’Acquario di Barcellona

Non è particolarmente grande e neanche nuovissimo, ma offre molte opportunità per i bambini piccoli, che potranno giocare, arrampicarsi, “immergersi”, esplorare. E soprattutto conoscere l’ambiente marino mediterraneo molto da vicino. I miei figli, in particolare, non sarebbero mai venuti via da un grande sottomarino pieno di pulsanti, manovelle, lucine e display. Purtroppo, l’acquario ospita anche pinguini e cetacei, cosa che io trovo sempre mortificante per loro e deprimente per me. A voi la scelta, ovviamente, se visitarlo o meno.

Informazioni pratiche:
Le file alla biglietteria possono essere molto lunghe, specie durante l’estate. L’Acquario di Barcellona è accessibile anche con passeggino (cercate l’ascensore per salire al secondo piano), ospita bagni attrezzati, shop e punti ristoro.

acquario barcellona bambini

6. Le aree gioco

Ce ne sono davvero in tutta la città, anche nelle piazzette più piccole o nei parchi tra un isolato e l’altro, e a volte sono un vero e proprio porto di relax per chi visita Barcellona con bambini piccoli. Ai due lati della Sagrada Familia, ad esempio, ci sono due playground molto ben tenuti, perfetti per una sosta divertente con una vista indimenticabile.

barcellona-con-bambini_playground

7. Le piazze e i vicoli del Barrì Gotic (e le oche della Cattedrale)

Una città nella città. Il Quartiere Gotico è un susseguirsi irresistibile di antiche botteghe, chiese bellissime, piccoli spiazzi e bar de tapas. Largamente pedonale e spesso affollato, popolato da artisti di strada, ballerini e musicisti, il Barrì Gotic è l’essenza stessa di Barcellona, che incanta e sorprende ogni volta grandi e piccini. Non perdetevi la chiesa di Santa maria del Pi e l’omonima piazzetta. Oltre naturalmente alla splendida Cattedrale neogotica, che ospita, all’interno del suo piccolo chiostro, una colonia di oche formata dalle discendenti di quelle che sorvegliavano un tempo il tesoro della Cattedrale. Sono molto curiose e, si dice, parecchio aggressive. Ma una recinzione inviolabile le separa dalle manine eventualmente troppo ardite.

barcellona bambini cattedrale

8. Lo spettacolo serale della Fontana Magica di Montjuic

Immaginate una gigantesca fontana illuminata, con getti e spruzzi che “danzano” a suon di musica e cambiano colore continuamente. Una vera e propria magia, realizzata in occasione dell’Expo del 1929, che ha lasciato i miei figli (ma anche i loro genitori, a dire il vero) letteralmente a bocca aperta. Unico problema: la folla davvero soffocante, almeno in agosto.

Informazioni pratiche:

La Fontana Magica di Montjuic si raggiunge a piedi dalla stazione della metro di Piazza di Spagna. Gli spettacoli, in estate, si tengono dal giovedì alla domenica, e iniziano alle ore 21. In altri periodi dell’anno sono visibili solo il venerdì e sabato, mentre in inverno non vengono mai rappresentati (vi raccomando quindi di controllare sempre). Non si paga un biglietto e la folla, come ho già detto, è davvero tanta. Vi consiglio di arrivare in anticipo (magari portatevi un panino per ingannare l’attesa) e di cercare di occupare posti il più possibile in alto.

9. Il mercato coperto della Boqueria

Si tratta di un posto ormai molto turistico, anche in virtù della sua collocazione (si apre ai lati delle Ramblas, sul lato sinistro guardando verso Piazza di Catalogna), ma resta un’esperienza piena di colori, profumi e voci che farà divertire i piccoli viaggiatori. Approfittate dell’occasione per gustare qualche tapas appena preparata o una spremuta di frutta dalle sfumature fluorescenti. Perdetevi nei banchi del pesce fresco e in quelli delle spezie e della frutta secca. E non dimenticate, una volta usciti, di spingervi fino alla Font de Canaletes, una fontana che secondo la leggenda assicura il ritorno a Barcellona a chiunque si abbeveri alle sue acque.

Informazioni pratiche:

Il Mercat de la Boqueria è aperto tutti i giorni ad eccezione della domenica. I banchi restano allestiti fino alle 20.30, ma sicuramente la visita nelle prime ore del mattino (a partire dall’apertura delle 8.30) è più esaltante.

barcellona bambini piccoli boqueria

10. Lo zoo di Barcellona

Non è, francamente, all’altezza del Bioparco di Valencia. Ma lo definirei comunque accettabile, e ai bambini piacerà. Si trova praticamente all’interno del Parco della Ciutadella, non lontano dal mare. Al momento della nostra visita c’erano dei lavori in corso per migliorare la zona della savana, che spero riescano a rendere più vivibile e fruibile quell’area, che onestamente non mi ha colpito troppo positivamente (specie la sezione riservata agli elefanti).

Informazioni pratiche:

Lo Zoo di Barcellona è completamente accessibile in passeggino o carrozzina e richiede almeno una mezza giornata. Il percorso di visita è quasi sempre ombreggiato, per cui il caldo non costituisce un grosso problema neanche durante l’estate. Anche in questo caso vi consiglio di acquistare i biglietti online in anticipo per evitare la fila.

barcellona bamini piccoli zoo

Informazioni generali per visitare Barcellona con bambini piccoli

Barcellona è servita da numerose compagnie di linea e low cost che volano da tantissimi aeroporti italiani, in un paio di ore, verso l’aeroporto internazionale di El Prat o il più lontano scalo a basso costo di Girona. È perfetta in ogni stagione dell’anno, e servita bene da una fitta rete di treni metropolitani. Molte stazioni non sono però dotate di ascensore, quindi procuratevi una mappa della rete e, se potete, evitatele. Altrimenti armatevi di santa pazienza, soprattutto negli snodi più grandi, che sono un susseguirsi infinito di salite, discese, rampe e chi più ne ha più ne metta. L’alloggio non rappresenta un particolare problema, visto che la città non è molto grande e con i mezzi pubblici si raggiungono facilmente tutte le zone della città.

Altre informazioni utili per visitare Barcellona con bambini piccoli le trovate sul sito di Barcelona Turisme.

14 Ottobre 2016 1 Commenti
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Mi chiamo Silvana Santo e sono una giornalista, blogger e autrice, oltre che la mamma di Davide e Flavia.

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