Vorrei essere come i miei figli

Vorrei essere come i miei figli.

Che cantano a squarciagola in macchina, con il piglio di una pop star e l’intensità di un concorrente di talent show. Senza chiedersi se sia opportuno, se siano sufficientemente intonati, se non dovrebbero forse sentirsi in imbarazzo.

Che fanno parlottare le bambole e non si vergognano se un adulto li sente.

Che valutano la bellezza con criteri personali e ancora liberi dal condizionamento e dagli stereotipi.

Che non si fanno scrupoli nel manifestare quello che sentono, nel chiedere quello che vogliono, nel rifiutare quello che li fa stare male. Che mettono se stessi al primo posto, che non agiscono in nome del senso del dovere e del’altruismo.

Vorrei essere come i miei figli, che non sanno fingere, che non ne sentono la necessità, che non conoscono il concetto di “bugia a fin di bene”. Che non sanno cosa sia l’ipocrisia.

Che sono egoisti in modo istintivo, in modo naturale e sano. Non per la volontà di fare del male agli altri, o per scarsa considerazione dei loro sentimenti, ma perché sentono di dover privilegiare la propria felicità. Perché non contemplano l’idea del sacrificio, della rinuncia, del martirio.

Vorrei essere come i miei figli, che non si limitano a perdonare, ma addirittura dimenticano.

Che si concedono di soffrire o di essere felici senza chiedersi se sia giusto, utile o sensato. Che sentono, semplicemente, e si fidano di quello che sentono.

Vorrei essere come i miei figli, che formulano ad alta voce qualsiasi domanda, e attendono candidamente una risposta dagli adulti. Che credono alle risposte che ricevono, che se le fanno bastare. Che si affidano, si pacificano e vanno avanti.

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2 Commenti

Claudia 13 Agosto 2018 - 10:56

. …non credo sia un bene ma io mi riconosco in diversi tratti dei tuoi e dei nostri bambini…. Mi sa che devo rivedere qualcosa :-)))

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Silvana - Una mamma green 3 Settembre 2018 - 12:00

Forse sì! 😛

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