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toxoplasmosi

animali

Bambini e animali, convivenza possibile? Necessaria!

by Silvana Santo - Una mamma green 27 Novembre 2013

Tratto dalla mia rubrica Diario di ECOmamma su La Nuova Ecologia (numero di novembre 2013)

gatti_e_bambiniQualche preoccupazione, prima che mio figlio nascesse, in fondo in fondo ce l’avevo anch’io. La prospettiva della convivenza tra il bambino in arrivo e il vivace (e grosso) felino di casa mi dava qualche pensiero, soprattutto a causa delle domande ansiogene di familiari e conoscenti: “E se gli facesse del male? Non potrebbe trasmettergli qualche malattia?”. A distanza di qualche mese dal parto, invece, mi trovo con soddisfazione a constatare che si trattava di paure del tutto infondate: non solo Artù non ha mai mostrato atteggiamenti aggressivi nei confronti dell’ultimo arrivato, ma l’emozione che si accende negli occhi di Davide ogni volta che incrocia il suo fratello peloso è straripante e contagiosa. Una gioia davvero incontenibile.

Basterebbe questo a consigliare senza remore la coabitazione tra bambini e amici a quattro zampe, possibilmente trovatelli, ma le ragioni sono in realtà ben più numerose. Intanto, diversi studi (come quello dell’Henry Ford Hospital di Detroit o del Centro di ricerche per la salute ambientale di Monaco) dimostrano che crescere insieme a un animale domestico riduce in modo significativo il rischio di diventare allergici. E i benefici sul sistema immunitario non finiscono qui: meno casi di febbre, asma e altri problemi respiratori per i piccoli che vivono insieme a un pet. Non solo: gli esperti della University of Western Australia hanno concluso che avere un animale per amico, soprattutto se si tratta di un cane, permette ai bambini di passare più tempo all’aria aperta e di fare regolare attività fisica, riducendo il rischio di obesità infantile. Come appurato da una equipe di ricercatori giapponesi, infine, giocare con un cucciolo per un’ora e mezza fa aumentare del 20% la produzione di ossitocina, un ormone in grado di contrastare sensazioni di ansia, stress e tristezza.

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27 Novembre 2013 8 Commenti
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animaligravidanza e parto

Gravidanza, gatti e toxoplasmosi: un pregiudizio da sfatare

by Silvana Santo - Una mamma green 15 Marzo 2013
La toxoplasmosi è una malattia causata dal parassita Toxoplasma gondii. Sebbene sia priva di rischi per adulti e bambini, rappresenta un pericolo da non sottovalutare se contratta in gravidanza, perché può provocare danni molto seri al feto, fino all’aborto. Una semplice analisi del sangue permette di capire se la gestante ha già contratto l’infezione in precedenza, ed è quindi immune, oppure se deve osservare una serie di precauzioni per evitare di infettarsi durante l’attesa.
Precauzioni che includono il non mangiare insaccati crudi o carni al sangue, utilizzare i guanti durante le attività di giardinaggio, lavare accuratamente la verdura da consumare cruda. Accanto a questo, è necessario, se si vive con uno o più gatti, delegare la pulizia quotidiana della lettiera a un’altra persona, oppure, se occorre farlo da sole, utilizzare dei guanti e lavarsi immediatamente le mani.
Ammesso che il felino sia portatore del parassita (un’ipotesi molto remota se non mangia carni crude e non vive a contatto con altri animali), espelle le ovocisti solo attraverso le proprie feci e solo in un arco di tempo molto limitato della sua vita. Perché le cisti diventino mature e infettive, inoltre, occorre che restino nella lettiera per almeno 24-48 ore. Il rischio di contrarre la toxoplasmosi semplicemente vivendo con un gatto, pertanto, è praticamente nullo se si seguono delle elementari norme igieniche. Eppure il pregiudizio secondo cui le gestanti dovrebbero stare alla larga dai felini è duro a morire.
Nella foto: io, Davide (prima di nascere) e il nostro adorato Artù.
15 Marzo 2013 2 Commenti
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Mi chiamo Silvana Santo e sono una giornalista, blogger e autrice, oltre che la mamma di Davide e Flavia.

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