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Tag:

ossido di zinco

cosmetici biologicipannolini ecologicirimedi naturali

Recensione: Pasta all’ossido di zinco Bio Bio Baby

by Silvana Santo - Una mamma green 17 Luglio 2013

Se neonato uguale pannolini, pannolini (usa e getta) uguale, purtroppo, arrossamenti e irritazioni. Tra i prodotti che difficilmente mancano nell’ideale beauty case di un bambino piccolo, dunque, c’è la pasta protettiva a base di ossido di zinco, utile appunto per prevenire o curare eventuali reazioni della pelle al contatto costante con il pannolino.

Alla ricerca di un prodotto privo di sostanze tossiche e inquinanti ma reperibile a un prezzo decente, mi sono imbattuta nella Pasta all’ossido di zinco della linea Bio Bio Baby, prodotta in Italia dalla Pilogen Carezza.

Ecco quello che si legge sulla confezione:

La pasta all’ossido di zinco 15% ed estratto biologico di calendula (dermatologicamente testata) con Burro di karitè, Olio di riso, olio di mandorle, Bisabololo, Vitamina E. La sua ricca formulazione e la sua consistenza creano un sottile strato impermeabile che protegge il sederino dei piccoli dal contatto col pannolino bagnato. Ideale anche per tutte le zone del corpo arrossate.

La Pasta all’ossido di zinco Bio Bio Baby è un prodotto Ecobiocosmesi certificato ICEA AL N° 033BC006.

 

Questo, invece, è l’Inci:

Ricinus communis seed oil vv

Zinc oxide g

Butyrospermum parkii (burro di karité) * vv

Hydrogenated castor oil vv

Copernicia cerifera cera (Carnauba) vv

Calendula officinalis extract* vv

Helianthus annuus seed oil (olio di girasole)* vv

Oryza sativa bran oil (olio di riso) vv

Prunus amygdalus dulcis oil (olio di mandorle dolci)* vv

Tocopheryl acetate vv

Bisabolol vv

Profumo biancobianco

*da agricoltura biologica

Il prodotto, in tubi di plastica da 150 ml, è reperibile online o in alcuni supermercati (io lo compro all’Auchan) a un prezzo di circa 8 euro, ma ne esiste anche una versione da 75 ml.

E questa la mia recensione:

La pasta si presenta come la maggior parte dei prodotti concorrenti: bianca, densa, di consistenza – ma va? – pastosa. L’odore, piuttosto delicato, è quello tipico “da bebè” e la resa è alta (ne basta poca per ogni applicazione).
La mia esperienza con la pasta protettiva Bio Bio Baby è assolutamente positiva: non so se sia per questo, se per la scelta dei pannolini ecologici, per il limitato ricorso alle salviette imbevute o per la frequenza dei cambi e dei lavaggi (o magari è solo fortuna!), ma Davide non ha mai avuto dermatiti o arrossamenti particolarmente preoccupanti. Quando, dopo qualche cambio frettoloso fuori casa oppure per gli effetti della dentizione, si è manifestato un lieve rossore, l’applicazione del prodotto lo ha risolto nel giro di poche ore. Anche l’irritazione causata dai pannolini di plastica del reparto maternità è stata curata con questo prodotto, che si è riovelato utile anche per trattare qualche graffio superficiale (per quanto spesso si tagli loro le unghie, i neonati sembrano sempre Edward Mani di Forbice!) e dei brufoletti. L’unica difficoltà, che credo possa dipendere dall’alta concentrazione di ossido di zinco, sta nella leggera difficoltà che si incontra nello spalmare la pasta quando fa particolarmente freddo, ma è un problema davvero marginale. In conclusione, la Pasta all’ossido di zinco Bio Bio Baby è decisamente promossa (a differenza della versione spray, che trovo troppo liquida e di difficile applicazione).

17 Luglio 2013 5 Commenti
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cosmetici biologici

Liscio come il sederino di un bebè

by Silvana Santo - Una mamma green 8 Maggio 2013

Tratto dalla mia rubrica “Diario di ECOmamma” su La Nuova Ecologia (numero di aprile 2013)

 La pelle dei bambini ha una morbidezza proverbiale. Lo sanno bene le mamme e i papà, consapevoli anche che tanta soffice delicatezza richiede una cura particolare e una scelta sapiente dei prodotti per l’igiene. Quando, tre giorni dopo il rientro dall’ospedale, Davide ha perso il moncone del cordone ombelicale, la prospettiva del primo bagnetto mi ha posto davanti a una serie di alternative. La scelta principale, condivisa con la mia metà, è stata quella di seguire lo stesso principio adottato per noi grandi: evitare detergenti, creme e lozioni che contenessero derivati petroliferi, prodotti etossilati e altri ingredienti potenzialmente inquinanti.

Bando, dunque, a paraffine, petrolati e siliconi, che vengono ricavati a partire da materie prime non rinnovabili, e che non essendo biodegradabili, una volta nello scarico finiscono con inquinare le acque. Personalmente, abbiamo preferito evitare anche i coloranti sintetici (indicati generalmente in etichetta da un numero di 5 cifrepreceduto dalla sigla CI, Colour index), perché possono essere causa di allergie. Per la stessa ragione, meglio scegliere cosmetici privi di profumazioni aggressive: in questo modo, tra l’altro, si evita di alterare o cancellare l’irresistibile odore di bebè!

La scelta di preferire cosmetici ecologici è ovviamente molto personale, ma come assicurarsi che i prodotti selezionati siano davvero green? Affidarsi ai marchi più consolidati non basta: l’unica possibilità, allora, è abituarsi a leggere l’elenco degli ingredienti dei prodotti (INCI, International nomenclature of cosmetic ingredients), ricordando che i diversi componenti sono indicati in ordine decrescente di abbondanza.

Una possibilità per interpretare gli INCI in un’ottica ecologica è il Biodizionario online, che assegna una valutazione di sostenibilità e salubrità agli ingredienti usati nei cosmetici (si tratta comunque di valutazioni soggettive, tenetelo comunque a mente). Personalmente, per mio figlio ho scelto di puntare su prodotti a base di ingredienti naturali, purché non siano di origine animale o estratti da piante in via di estinzione: amido di riso rinfrescante da sciogliere nell’acqua del bagnetto, olio di mandorle puro per elasticizzare e idratare la pelle, burro di karité per nutrire, calendula per lenire screpolature e irritazioni. Oltre al discorso dell’impatto sull’ambiente, trovo infatti gli ingredienti di origine naturale più gradevoli, sia come consistenza che come aroma.

Se pensate di fare la stessa scelte, fate sempre attenzione alle possibili allergie, ricordando che gli estratti vegetali possono determinare reazioni avverse (meglio sempre fare una prova su una porzione minuscola di pelle). Io trovo ottimo anche il classico ossido di zinco per lenire gli eventuali arrossamenti da pannolino. E per una scelta ancora più sostenibile si può optare, come noi abbiamo fatto per Davide, per cosmetici certificati bio, preparati con estratti vegetali provenienti da coltivazioni organiche.

Infine, il mio consiglio è quello di non esagerare con la mania dell’igiene: eccedere con disinfettanti, detergenti e salviette umidificate può nuocere alla delicata epidermide dei neonati, oltre che interferire con il naturale sviluppo delle loro difese immunitarie.

8 Maggio 2013 2 Commenti
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Mi chiamo Silvana Santo e sono una giornalista, blogger e autrice, oltre che la mamma di Davide e Flavia.

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