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Italia

vacanze famiglia gargano
viaggi

Gargano con i bambini: il nostro viaggio #slow&green

by Silvana Santo - Una mamma green 8 Giugno 2016

Andare in Gargano con i bambini era un’idea che mi tornava in mente a intervalli regolari, facendomi chiedere ogni volta come mai non mi fossi ancora decisa a metterla in pratica.  L’occasione, nelle vesti di un invito per un weekend lungo al villaggio ecosostenibile di Vieste Cala Molinella, mi ha colto quindi entusiasta e molto curiosa, ed è riuscita nell’intento non facile di superare le mie stesse aspettative.

vacanza famiglia in gargano

Perché andare in Gargano con i bambini

Andare in Gargano con i bambini è sempre una buona idea. Per il mare, ovviamente. Cristallino e tiepido. Col fondale che degrada dolce, le scogliere che riparano dal vento, le spiagge di sabbia fine e dorata, attrezzate e sicure. Per il clima mediterraneo mitigato dal maestrale. Per la natura mozzafiato, in cui il verde assume le mille sfumature diverse degli ulivi, della macchia, delle foreste di latifoglie. Per il cibo autentico e genuino, fatto di sapori eterni e di ingredienti semplici. Per il tempo che scorre lento e naturale, senza strappi e senza apnee, restituendo i più piccoli, e non solo loro, a un’esistenza che procede a passo d’uomo, a ritmi sostenibili e umani. Per la luce, che accende la pietra locale e la superficie marina di miliardi di bagliori mobili. Che anima le cose, e riscalda l’anima.

spiaggia vieste bambini

Quando andare in Gargano con i bambini

Il Gargano è una destinazione ideale per gran parte dell’anno, con o senza bambini al seguito. Io ho amato la tranquillità della bassa stagione: il silenzio interrotto solo dal fragore del mare e dalle chiacchiere delle rondini al crepuscolo; le spiagge sgombre e la freschezza dei flutti marini; i vicoli ancora relativamente vuoti e il traffico praticamente inesistente; il tepore dell’aria di questa tarda primavera e anche la poesia di un temporale improvviso, potente e catartico, in grado di spazzare via le nuvole in una manciata di minuti.

cala molinella bambini villaggio

Cosa fare in Gargano con i bambini

Chi va in Gargano con i bambini farà un po’ fatica a portarli via dalle spiagge. Lungo il litorale ce ne sono tantissime, a cominciare da quella viestana, molto celebre, del faraglione Pizzomunno, ma noi, grandi e piccoli, ci siamo innamorati della mezzaluna di sabbia dorata di Cala Molinella, incorniciata dal candore di Vieste antica da un lato e da un meraviglioso trabucco vecchio di 120 anni dall’altro. Acque di diamante, granchi, pesciolini e conchiglie: un vero paradiso per i più piccini, che potranno passare ore di gioco libero immersi in un ambiente costiero incontaminato. Ma il Gargano non è soltanto mare, ovviamente. Bastano pochi chilometri appena per vivere un’altra esperienza a contatto con la natura selvaggia, completamente diversa ma altrettanto appagante. La Foresta Umbra, vasta zona di wilderness all’interno del Parco Nazionale del Gargano, regala suggestioni indimenticabili e grandi emozioni ai giovani viaggiatori. I miei figli sono stati letteralmente incantati dalla luce di smeraldo che filtrava tra le fitte chiome verdeggianti. Una luce umida, quasi magica, piena di polvere d’oro. La tarda primavera è la stagione in cui il sottobosco brulica di minuscole rane appena metamorfosate, mentre i musi dolci dei daini ospitati nel piccolo parco faunistico della Foresta conquistano i visitatori con i loro nasi umidi e le corna vellutate. I trabucchi rappresentano un’altra attrattiva irresistibile del territorio, la più fotografata da chi viene in Gargano. Unici al mondo per antichità e complessità ingegneristica, punteggiano il paesaggio in modo irresistibile e, su chi ha il privilegio di salirci sopra, esercitano un fascino irresistibile fatto di secoli di storia e di atavica sapienza. Grazie all’associazione La Rinascita dei Trabucchi Storici, da qualche anno è possibile partecipare a una vera e propria battuta di pesca, collezionando brividi a profusione. Io ho avuto la fortuna di vivere questa esperienza indimenticabile proprio sul trabucco storico di Cala Molinella, e ne conservo un ricordo indelebile che vi racconto in —-> questo post.

trabucco gargano

vacanze gargano bambini

L’incanto di Vieste

I piccoli centri storici del Gargano, arroccati sulla costa o abbarbicati nell’entroterra, meritano sicuramente una visita, che per le piccole dimensioni dei borghi e la piacevolezza delle passeggiate sarà alla portata anche dei bambini. Da Vieste a Peschici, da Vico a Monte Sant’Angelo non c’è che l’imbarazzo della scelta. Noi avevamo poco tempo a disposizione, e nessuna voglia di correre, per cui ci siamo goduti appieno il centro antico di Vieste, che ti accoglie da lontano con la sua pietra locale e il suo carico di storia. Una storia secolare fatta di incursioni saracene, assedi e resistenze coraggiose. Fatta di nomi esotici e quasi letterari, come quelli dei “pirati” ottomani Acmet Pascià e Draguth Rais, di eccidi sanguinari e fortificazioni inviolabili, di terremoti e ricostruzioni. Una storia che si mischia spesso alla tradizione e alla fede, che sopravvive nella processione della Madonna di Merino e nelle edicole votive che spuntano nel centro storico, incastonate tra i frammenti di mura e i barbacani aggettanti.

vieste con bambini

 Cosa mangiare in Gargano con i bambini

La cucina tipica del Gargano è semplice e gustosa, e offre molti piatti ideali per soddisfare gli appetiti dei più piccini. Difficilmente i bambini sapranno resistere alla focaccia e alle paposce (pane-pizza cotto al forno e farcito in vari modi), al caciocavallo grigliato e alle paste fresche condite col pomodoro locale o con saporiti sughi di pesce. Il pescato fresco, ovviamente, è il fiore all’occhiello della gastronomia garganica, che ai più golosi offre anche dolci tradizionali come le cartellate, che hanno una storia lunga oltre cinquecento anni.

cucina del gargano famiglie

Dove alloggiare in Gargano con i bambini

Durante la nostra visita a Vieste e dintorni, io e la mia famiglia siamo stati ospiti del villaggio turistico ecosostenibile Cala Molinella. Un luogo che non è solo una struttura ricettiva, ma il tributo di un figlio al suo papà, che proprio in quei luoghi ha lavorato come bracciante agricolo per tutta la sua vita. Ulivi secolari, una grande attenzione alla sostenibilità (pannelli solari, raccolta differenziata, prodotti agricoli a km zero), animali di ogni specie e un’accoglienza davvero speciale hanno reso la nostra esperienza al Cala Molinella un’occasione per rallentare, respirare e godere al massimo del contatto con la natura. Grazie ai bravissimi Leonardo e Lucrezia del Centro Cinofilo Gargano, i bimbi ospiti del villaggio possono sperimentare il contatto con gli animali (gli asinelli Giuseppina e Napoleone, il cavallo Lapo, ma anche galline, oche, maiali, cani e gatti) in totale rispetto e sicurezza, oltre che divertirsi nell’orto didattico, fare merenda con le ciliegie appena raccolte, nuotare in piscina, partecipare ad attività di intrattenimento pensate sempre in un’ottica “slow and green”. La soluzione ideale, insomma, per chi cerca una proposta alternativa, che coniughi i servizi per le famiglie con l’esperienza della natura e del territorio a 360 gradi.

Un’esperienza che personalmente spero di poter ripetere al più presto!

asinelli gargano
gargano bambini villaggio

vacanza vieste famiglia

(Questo post partecipa alla campagna #garganoquality per la promozione di un turismo di qualità nel Gargano)

8 Giugno 2016 0 Commenti
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viaggi

Firenze con bambini: 8 consigli per un viaggio perfetto

by Silvana Santo - Una mamma green 29 Marzo 2016

Che siate soli, romanticamente in coppia, con una chiassosa comitiva di amici o in compagnia della vostra famiglia, nessun luogo al mondo è come Firenze. Per me, ogni ritorno è un’emozione indimenticabile, un bagno miracoloso nella bellezza immortale e nella pace dello spirito. Ma come coniugare il fascino irresistibile del Rinascimento italiano, le folle oceaniche di turisti e le esigenze dei viaggiatori più piccoli? Reduce dalla mia prima visita fiorentina con figli al seguito, vi elenco i miei 8 consigli per godersi al meglio un viaggio a Firenze con bambini.

Firenze con bambini? Andateci in treno

Se visitate Firenze con un bambino piccolo, un marsupio ergonomico è d'obbligo (il mio è un Madame GooGoo)È più ecologico, ma soprattutto eviterete code, parcheggi non sempre economici e il rischio di multe salate, visto che il centro storico è tutta Zona a Traffico Limitato, inaccessibile alle auto. Le distanze, inoltre, permettono di godersi al meglio la città girando a piedi o in bicicletta, perdendosi nei “canti” e ammirando con calma la bellezza mozzafiato di Firenze. Se potete, prenotate con molto anticipo, sfruttando le offerte per famiglie di Trenitalia e Italo.

Mangiate street food!

Focacce, schiacciate e panini faranno la felicità dei bambini di tutte le età, che avranno solo l’imbarazzo della scelta sul companatico ideale con cui rifocillarsi. Naturalmente anche voi adulti sarete ampiamente soddisfatti dalla vastissima offerta di pani, formaggi, salumi e contorni tipici della cucina fiorentina, da annaffiare con un buon bicchiere di vino locale. In città si stanno moltiplicando le proposte per vegetariani, vegani e celiaci, oltre alle alternative internazionali e fusion. Il tutto con una spesa contenuta, cosa che ovviamente non guasta mai.

Godetevi l’Oltrarno

firenze bambini boboliLe meraviglie senza tempo del centro storico di Firenze sono note in tutto il mondo. Ma, che raggiungiate le acque dell’Arno sul Ponte Vecchio o in un altro punto della città, vale senz’altro la pena spendere un po’ di tempo “lento” sull’altra riva del fiume. I prati e le fontane del Giardino di Boboli (e i vicini Giardini Bardini) piaceranno molto ai bambini, ma concedetevi, se potete, anche qualche ora per passeggiare con calma tra le strade meno turistiche, e per guardare da lontano, non per forza da Piazzale Michelangelo, la skyline che tutto il mondo ci invidia.

A Firenze con bambini, dormite in appartamento

Gli alberghi di Firenze non sono sempre a buon mercato, e anche mangiare fuori, specie in centro storico, può incidere parecchio sul budget. Un appartamento può ridurre i costi in modo significativo, soprattutto perché vi permette di prepararvi da soli un pasto economico. Noi stavolta abbiamo alloggiato in un delizioso monolocale preso su AirBnb, appena fuori dalla città storica (15/20 minuti a piedi) e in una zona servitissima da supermercati, ristoranti, farmacie etc.

Andate a “giocarmuseo leonardo firenzee” al Museo di Leonardo da Vinci

Non è enorme, specie in relazione al costo del biglietto (i piccoli fino a tre anni comunque non pagano), ma bambini e ragazzi si divertiranno un mondo a studiare le invenzioni di Leonardo e ad azionare le macchine realmente funzionanti. Nella sala didattica del museo, inoltre, rompicapo, ingranaggi, mattoncini e colori renderanno la visita ancora più divertente.

 

Mangiate al Mercato Centrale

mercato centrale firenze bambiniL’architettura di un bellissimo mercato coperto di fine Ottocento perfettamente coniugata con decine di botteghe alimentari (ma non solo) di alto livello e prezzi modici. Il tutto inserito in una atmosfera moderna, cool e cosmopolita. Praticamente il Paese dei Balocchi per bambini di qualsiasi età (qui tutte le info sul Mercato Centrale di Firenze).

Comprate la merenda nei forni

I bar del centro, coi loro tavolini affacciati sulle piazze più belle del mondo, sono innegabilmente invitanti. Ma le stradine secondarie di Firenze sono piene di forni e antiche pasticcerie di quartiere, in cui potrete acquistare dolci e merende tradizionali a un costo più contenuto. E se volete aggiungerci la vista sui monumenti, non avete che da portarveli dietro in un pratico sacchetto e consumarli passeggiando tra una bifora e un bugnato.

Imitazione riuscitaVisitate i musei di storia naturale di Firenze

Dai fossili ai minerali, dalle conchiglie all’anatomia umana, ce n’è davvero per tutti i gusti. Noi siamo stati al museo zoologico La Specola, poco distante da Palazzo Pitti, dove oltre alle collezioni permanenti abbiamo visto una esposizione di insetti, aracnidi, rettili e anfibi vivi. Un vero spasso, a meno che non siate tipi facilmente impressionabili.

 

 

29 Marzo 2016 3 Commenti
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viaggi

10 motivi per cui portare i bambini in Trentino Alto Adige d’estate

by Silvana Santo - Una mamma green 8 Settembre 2015

La natura del Trentino Alto Adige

È la protagonista assoluta e per i bambini è una vera magia. Prati, boschi, torrenti, radure, laghi (spesso balneabili), spiagge, rocce e molto altro. Una straordinaria palestra a cielo aperto, in grado di accendere la fantasia e incentivare il gioco libero. Fonte di benessere, salute e libertà.

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La parola d’ordine è family friendly.
Due esempi su tutti: al  Castello Thun di Vigo di Ton esiste, nei pressi della biglietteria, una “family room” con bagno dedicato, poltrone per allattare, attaccapanni, tappeti, giochi e libri (sul tema Medioevo e castelli). A Trento, invece, il Museo delle Scienze MuSe prevede una sezione per bimbi da 0 a 5 anni, con attività pensate per stimolare i 5 sensi, angolo merenda, spazi per l’allattamento e bagno speciale con tanto di bolle di sapone. A parte questo, i family hotel, attrezzati per soddisfare le esigenze di famiglie con bambini di tutte le età, si sprecano, così come Spa e piscine che accettano anche ospiti giovanissimi, ristoranti equipaggiati con seggioloni e fasciatoi, servizi di baby parking attivi tutto l’anno.

Il Trentino è la Las Vegas delle aree gioco per bambini.

Scivoli, altalene, sabbiere, piste per gommoni, castelli e circuiti per arrampicarsi. Sempre sicuri, puliti e nella stragrande maggioranza dei casi gratuiti.

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4) La cucina regionale

La cucina regionale del Trentino Alto Adige offre delizie memorabili per i piccoli (e non solo) palati. Basti dire strudel, succo di mela, Sacher Torte e Loacker. Devo aggiungere altro?

5) L’animazione per bambini

In Trentino Alto Adige l’animazione è ricchissima, studiata e creativa, con proposte per tutte le età e, soprattutto, attività all’aria aperta. Il che significa che oltre alla baby dance e ai tornei di biliardino (niente in contrario, ma in fondo si tratta di divertimenti “banali”, che si possono sperimentare dappertutto), i piccoli viaggiatori che approdano in Trentino Alto Adige hanno la possibilità di cimentarsi con la produzione dei formaggi, la mungitura delle pecore, il riconoscimento delle orme, l’osservazione delle stelle, l’ascolto dei versi della foresta, lo studio dell’alveare e chi più ne ha più ne metta.

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Il caldo, per lo meno in montagna, è di solito tollerabile. Anche se non mancano le eccezioni, e se alcune città, a cominciare da Bolzano, possono essere davvero torride in alcuni periodi dell’anno.

L’avventura è alla portata di tutti

Dai sentieri attrezzati per passeggini e marsupi ai percorsi in canoa, dai parchi avventura con diversi gradi di difficoltà fino al parapendio, i viaggiatori più intrepidi troveranno pane per i loro denti.

L’accessibilità è totale

E le barriere architettoniche ridotte al minimo: anche chi ha difficoltà motorie (o semplicemente non rinuncia al passeggino) può godere quasi senza limiti della meraviglia sconfinata della natura alpina, grazie a impianti di risalita all’avanguardia – uno su tutti: il Sass Pordoi in Val di Fassa – e sentieri attrezzati e ben tenuti.

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9) La cultura è sempre in primo piano. In Trentino Alto Adige, le biblioteche e gli spazi lettura, inclusi quelli destinati ai bambini, non si contano (ne abbiamo trovato uno anche in cima agli impianti di risalita di Prati di Gaggia di Andalo: il bellissimo Biblioigloo, con libri, colori, area morbida, giochi e laboratori creativi per bambini). Pro loco, enti parco e associazioni organizzano spettacoli teatrali, corsi e laboratori dedicati alle specificità del territorio e alla natura (sull’Altopiano della Paganella, ad esempio, l’orso è al centro di numerosi programmi di lettura e informazione). Il tutto con grande leggerezza e semplicità.

10) Le zanzare scarseggiano, specie al di sopra dei mille metri. Cosa che vi sembrerà un dettaglio trascurabile, ma solo fino a quando non tornerete nell’inferno ronzante della vostra camera da letto.

Info: www.visittrentino.it/famiglia

8 Settembre 2015 4 Commenti
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viaggi

Molise e altre destin-azioni

by Silvana Santo - Una mamma green 4 Agosto 2015

Qualcuno lo chiama destino. Altri caso, qualcun altro ancora sceglie la parola sorte. Io so solo che l’auto che venerdì scorso stava portando me e le mia famiglia verso un piacevole weekend abruzzese con amici (già un piano B, tra l’altro, dopo che era saltato il precedente programma ostiense/romano) ha deciso di rompersi proprio a 5,4 chilometri da un posto di cui fino a quel momento ignoravo l’esistenza (Locanda Belvedere a Rocchetta al Volturno, in provincia di Isernia). E che alle otto di venerdì sera, con due bambini piccoli al seguito e un motore che non sale di giri e arranca in salita, c’è poco da decidere: ti affidi a TripAdvisor (santo sempre!), e via.

Castel San Vincenzo

Precedente prenotazione disdetta al telefono, altra telefonata agli amici romani che avrebbero dovuto raggiungerci l’indomani a Scanno, messaggi mendaci all’indirizzo di casa (“Tutto bene, viaggio tranquillo, siamo arrivati a destinazione”), meccanico locale prontamente allertato.

Edera

Quello che c’è stato dopo? Un bellissimo fine settimana, immersi nella intatta natura delle Mainarde molisane (dal Lago di San Vincenzo alle sorgenti del Volturno, ai 1400 metri di Valle Fiorita), tra tuffi in acqua dolce, cavalli, boschi, mandrie al pascolo, mangiate pantagrueliche, volpi e uccelli selvatici. Gente ospitale, bambini felici, genitori soddisfatti per la scoperta di un luogo incantato che forse non avrebbero mai conosciuto senza quel fastidioso guasto meccanico. Un’avventura da raccontare ai bambini quando saranno più grandi (quella volta in cui la macchina si è rotta in mezzo alle montagne e abbiamo trovato da dormire in una locanda molisana).

Non è strano, d’altra parte, che destinazione e destino abbiano la stessa radice. A volte la vita ti conduce per strade inaspettate: se ti fidi di lei, raramente si sbaglia.

Valle fiorita pizzone

4 Agosto 2015 4 Commenti
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viaggi

Trapani con i bambini, consigli per una vacanza in famiglia

by Silvana Santo - Una mamma green 31 Luglio 2015

Immaginate di mescolare l’architettura saracena con le forme del barocco meridionale, gli aromi della sponda nord del Mediterraneo con le spezie della opposta riva. Le creme alla ricotta e il marzapane della pasticceria europea con le mandorle e il miele della tradizione araba. Accostate il lapislazzulo e l’acquamarina dei flutti spumeggianti all’ocra uniforme della sabbia e delle case basse e piatte. Immaginate le sagome brumose delle Egadi che emergono dalla foschia all’orizzonte. Ecco la costa di Trapani, un mix molto particolare e praticamente irresistibile, di cui ho avuto il privilegio, grazie all’ospitalità di un’amica, di avere un breve assaggio proprio a ridosso del solstizio d’estate.

castello venere erice

Perché andare a Trapani con i bambini

Il mare è splendido e caldo, le spiagge sono grandi e sabbiose. La gente è straordinariamente ospitale, la cucina ottima. I dolci sono semplicemente deliziosi. Le visite ai siti culturali tutto sommato brevi, direi ben conciliabili con una vacanza in stile balneare.

san vito lo capo

Perché non andare a Trapani con i bambini

In piena estate le temperature sono davvero torride e le zanzare implacabili. Gli autoctoni mi hanno riferito di spiagge affollatissime e traffico fastidioso in alta stagione. Per quello che ho potuto constatare personalmente (ma la mia permanenza nella zona è stata davvero breve), l’offerta di intrattenimento non va molto oltre le semplici aree gioco negli stabilimenti balneari e nei parchi pubblici.

barocco

L’ambiente

La costa è spesso deturpata da casermoni di gusto discutibile, la raccolta differenziata presente ma approssimativa. I mezzi pubblici non sempre efficientissimi. In compenso il mare è cristallino e invitante, i panorami semplicemente mozzafiato.

mazara

Da non perdere  a Trapani con i bambini

A Trapani, oltre all’interessante centro storico (fate una tappa presso la pasticceria Colicchia!), meritano sicuramente una visita le saline e l’annesso museo del Sale, in direzione di Marsala. La celeberrima Erice merita sicuramente tutta la sua fama, così come la spiaggia tropicale di San Vito Lo Capo e la vicina Riserva dello Zingaro (ma è indispensabile andarci al mattino presto). Vale inoltre sicuramente la pena dedicare una mezza giornata alla casbah di Mazara del Vallo e alle sue chiese barocche, con una sosta gastronomica nei pressi del porto di pesca più grande del Mediterraneo.

saline di trapani

31 Luglio 2015 2 Commenti
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viaggi

Capri e Anacapri con i bambini

by Silvana Santo - Una mamma green 12 Maggio 2015

Vale la pena andare a Capri e Anacapri con i bambini? Non è semplice, per me, parlare di Capri. Impossibile farlo in modo professionale, asettico, oggettivo. Perché questa piccola isola di calcare, distesa a pelo d’acqua in mezzo al Golfo di Napoli, è la casa di alcune delle persone che ho più care al mondo, e custodisce ricordi nuovi e antichi, memorie della mia infanzia sempre più lontana, echi di voci che ormai non risuonano più. Un luogo dell’anima, a cui, quando ne sono lontana, penso sempre con struggente nostalgia, e dove, quando vi faccio ritorno, respiro invariabilmente aria di casa.

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12 Maggio 2015 1 Commenti
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pienza val d'orcia
viaggi

Pasqua alle terme in Val d’Orcia con i bambini

by Silvana Santo - Una mamma green 14 Aprile 2015

Cosa fa per Pasqua una mamma che ha passato gli ultimi 5 mesi della sua vita chiusa in casa alle prese con i malanni di stagione dei suoi due figli piccoli, dormendo poco e sgobbando tanto? Semplice: se ne va alle terme. O almeno è quello che ho fatto io insieme alla mia famiglia, per dichiarare conclusi i lunghi mesi di clausura invernale e dare il via, meteo e catarri permettendo, alla bella stagione.

Destinazione scelta: la Val d’Orcia, con base a Chianciano Terme, in provincia di Siena. Circa tre ore e mezza in auto da casa nostra, che poi sono diventate cinque e più a causa delle inevitabili soste per pranzo e pannolini (e soprattutto per l’odio viscerale di Flavia nei confronti della macchina, che le risulta tollerabile solo se la addormentiamo prima di salire a bordo).

val d'orcia montepulciano

La struttura: un albergo a tre stelle con piscina coperta e riscaldata, aperta ai bambini dalle 9 alle 10 e ancora dalle 15 alle 16. Lo avevo scoperto tempo fa sul blog di Serena Mamma dal primo sguardo, e per caso avevano alloggiato proprio lì mio cugino e la sua famiglia lo scorso Natale. Noi abbiamo optato per la pensione completa (con possibilità di pranzo al sacco), vista la nostra assoluta necessità di relax. Devo dire che ci siamo trovati bene: personale disponibile, camera un po’ piccola ma comoda e silenziosa, pasti accettabili e ricchi, bella piscina con ottimo idromassaggio (ma fa un po’ freddo nel tunnel che la collega alle camere). Spicca in negativo l’assenza di un posto dove far giocare i bambini al coperto (c’era, volendo, una baby sitter disponibile in alcune fasce orarie), così come non ho apprezzato il fatto che sauna e bagno turco (una vera passione per me e la mia metà) non fossero liberamente a disposizione degli ospiti, come accade di solito, ma dovessero essere prenotati (e pagati!) come un qualsiasi trattamento estetico. Al ristorante c’erano alcuni seggioloni, ed era possibile richiedere pasti speciali per i più piccoli, ma non si tratta in ogni caso di un family hotel.

terme con bambini

Piscina bambini

Cosa abbiamo fatto: il meteo non esattamente primaverile ci ha un po’ condizionato, ma per fortuna il territorio della Val d’Orcia offre molte possibilità. Davvero interessante, e ottimamente allestito, il Museo Civico Archeologico di Chianciano (con reperti etruschi davvero pregevoli, 5 euro il biglietto, aperto anche la domenica), incantevoli i borghi di Montepulciano e Pienza (dove suggerisco a chi viaggia con i bambini una sosta nel piccolo giardino di palazzo Piccolomini, l’ingresso costa 5 euro), una vera sorpresa il Palazzo Della Corgna di Castiglione del Lago, dove ci siamo rifugiati per sfuggire al vento gelido che sferzava il Trasimeno. Davide è letteralmente impazzito di gioia in piscina (dove Flavia non si è bagnata, visto che era reduce dall’ennesima tosse e soprattutto sempre addormentata nell’orario aperto ai bimbi), ma si è molto divertito anche correndo su e giù per i paeselli che abbiamo visitato. E mangiando piattoni di pici al ragù, ovviamente.

museo archeologico chuanciano

Pici al ragù

Perché lo consiglio a chi viaggia con bambini: i borghi della Val d’Orcia sono numerosi, piccoli, vicini tra loro e pedonali (oltre che deliziosi), disseminati di aree gioco sicure e ben tenute. Le strade solcano colline dolcissime che invitano, meteo permettendo, a godere delle meraviglie della campagna senese. Il vicino Lago Trasimeno offre altre occasioni di svago all’aria aperta e le terme rappresentano, per gli amanti del genere, una fantastica opportunità di relax e divertimento. La cucina è ottima. Il territorio è servito bene dall’autostrada del Sole, e dista meno di due ore da Roma.

Palazzo della Corgna

Palazzo Piccolomini

L’ambiente: buona l’attenzione del territorio alle problematiche ambientali, con la possibilità di fare la differenziata in albergo, prodotti locali (in qualche caso biologici) e raccomandazioni per evitare sprechi di acqua ed energia. Onnipresenti le zone pedonali e i parchi, qualche difficoltà nel trovare parcheggio (ma era pur sempre il ponte di Pasqua!).

Destinazione consigliata. Si accettano dritte per quando ci torneremo.

Montepulciano

 

Fratelli

 

14 Aprile 2015 11 Commenti
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costiera amalfitana
viaggi

Costiera Amalfitana: tra sale e calcare, lentamente

by Silvana Santo - Una mamma green 7 Gennaio 2014

La Costiera Amalfitana è uno di quei posti in cui il tempo segue leggi insolite.

Quei posti in cui correre sembra quasi sacrilego, o per lo meno inutile. Perché la lentezza è davvero l’unica possibilità, una specie di imperativo morale, di legge non scritta cui è impossibile non adeguarsi.

La Costiera amalfitana, d’inverno, è uno scrigno di sole inaspettato. Una cassa armonica in cui la risacca romba senza posa e i ciottoli levigati dall’acqua cozzano gli uni sugli altri con un fragore rotondo e croccante. È una lunga striscia d’asfalto a picco sul mare, miracolosamente deserta e silenziosa. È una distesa di limoni luccicanti, una buganvillea che aspetta di fiorire, una macchia rossa di peperoncini piccanti. La Costiera Amalfitana d’inverno è una fila di barche capovolte e tirate in secca, mucchi di sartiame abbandonato e incrostato di salsedine, alberghi che dormono in attesa della primavera.

La Costiera Amalfitana è una bella donna in avanti con gli anni. Una donna procace, una mamma affettuosa, un’amante chiacchierona. È una canzone languida, un vestito fuori moda. La Costiera Amalfitana è una stanza in cui la luce filtra dalle persiane socchiuse. Un piatto sempre pieno, un letto profumato. È un film italiano degli anni Cinquanta, un turista inglese con un cappello estivo, una falce di luna appena sbiadita.

È sale e calcare. Verde, bianca e molto meno blu di quello che si potrebbe pensare. La Costiera Amalfitana, in inverno, è di molti colori, ma è soprattutto ocra. È una terra verticale e un po’ scivolosa, che dà le vertigini.
Un posto in cui stare fermi a guardare i gabbiani, gettare sassi nel mare e contare le nuvole che passano lente.

Mangiare piano, tenersi per mano e camminare in silenzio.

 

7 Gennaio 2014 2 Commenti
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viaggi

Vacanze ecosostenibili: evviva il Trentino Alto Adige

by Silvana Santo - Una mamma green 2 Agosto 2013

Un altro mondo, o, più semplicemente, un’altra Italia. Ammetterlo non è indolore, ma la mia recente vacanza in Trentino Alto Adige mi ha restituito (o forse sarebbe più corretto dire confermato) la sensazione che il resto della Penisola abbia da colmare un abisso, in quanto a sensibilità ambientale, rispetto a questa terra di fiumi, abetaie e rocce rosa strappate al mare. Prendersi cura della natura, evitare gli sprechi e insegnare ai bambini l’educazione alla sostenibilità, da quelle parti, è semplicemente un fatto normale. Non è questione di premi o di concorsi a tema, ma un aspetto irrinunciabile e naturale – perdonerete il gioco di parole – del senso civico che accomuna cittadini, amministrazioni e imprese.

Tanto per cominciare, per la prima volta nei miei non pochi viaggi, ho avuto la possibilità di fare la raccolta differenziata in albergo (l’hotel Olimpionico di Castello di Fiemme, ndr):

raccolta differenziata albergo

Restando in tema di rifiuti, nella centralissima – e molto glamour – Via dei Portici di Bolzano, tra un negozio di abiti alla moda e una fornita libreria per bambini c’era questa vetrina:

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Per la serie: “Oggi ho fatto un po’ di shopping, ho preso i sacchetti per la plastica, un paio di detergenti ecologici e un nuovo secchio per l’umido”.

In tema di mobilità, invece, vi basti sapere che sulla salita per il mitico Passo Pordoi c’era una stazione di ricarica per auto elettriche. E che i numerosi ciclisti urbani di Bolzano possono contare su un compressore pubblico per gonfiare le gomme delle biciclette. Gratis, ovviamente.

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Sarà anche per questo, oltre che per le onnipresenti piste ciclabili – bellissima quella sul lungolago di Riva del Garda -, le “Zone 30” (aree urbane in cui il limite di velocità è fissato a 30 chilometri orari) e le innumerevoli proposte di cicloturismo per grandi e piccini, che di gente in bicicletta, sia in Trentino che in Alto Adige, se ne vede davvero tanta. E non è che le strade siano esattamente pianeggianti, lassù!

Per finire, ma potrei andare avanti ancora a lungo, qualche esempio dell’attenzione alla sostenibilità in tema di alimentazione. Questo era l’angolo biologico della colazione servita ogni giorno dal nostro albergo (che presenta in tavola, come quasi tutti i ristoranti che ho frequentato, acqua di rubinetto):

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Le ultime foto, che non ho scattato io ma mia cugina, in vacanza nella stessa zona, si riferiscono a un ristorante di Predazzo che ha fatto dell’ecosostenibilità il proprio marchio di fabbrica.

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Dell’attenzione riservata ai bambini in vacanza, invece, neanche vi parlo. Perché lo farò in un altro post.

2 Agosto 2013 2 Commenti
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Mi chiamo Silvana Santo e sono una giornalista, blogger e autrice, oltre che la mamma di Davide e Flavia.

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