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Tag:

Italia

due sorelle con i bambini
viaggi

Visitare la spiaggia delle Due Sorelle con i bambini

by Silvana Santo - Una mamma green 4 Agosto 2016

La spiaggia delle Due Sorelle è l’Adriatico che non ti aspetti. Una striscia irregolare di ciottoli di calcare, bianchi e perfettamente levigati, lambita da un mare adamantino e luccicante. Sparkling, si direbbe in inglese, con un termine che a me sembra fatto apposta per descrivere le bollicine dello spumante e i milioni di scaglie di luce che guizzano a mezzogiorno sulla superficie marina. Il mare delle Due Sorelle è così, brillante nelle sue numerose sfumature di blu. A fargli da quinta, una parete rocciosa piena di pieghe in diagonale, come lastre di pastasfoglia poggiate l’una sull’altra da un pasticciere ubriaco. E poi loro, i due faraglioni spigolosi che pregano a mani giunte mentre si specchiano nell’acqua trasparente.

spiaggia due sorelle

Come arrivare alla spiaggia delle Due Sorelle con i bambini

Ci si arriva, con bambini o meno, soltanto dal mare (in teoria ci sarebbe un passaggio via terra, ma al momento è ufficialmente interdetto), con le motonavi che partono al mattino dal porto di Numana (bisogna prenotare chiamando lo 071.933.17.95, gli adulti pagano 20 euro e i bambini fino agli 8 anni la metà, gratis fino a 3 anni), si rientra per le 13 circa, oppure a bordo di una imbarcazione privata. La navigazione da Numana non dura più di mezz’ora, ma la vista sulle cale e sul verde brillante del monte Conero riempie gli occhi e il cuore.

Cosa portare alla spiaggia delle Due Sorelle con i bambini

La spiaggia delle Due Sorelle è una striscia di ciottoli bianca e deserta. Non esistono bar, stabilimenti balneari, bagni pubblici o altre strutture. Per scelta dell’amministrazione del Parco del Conero non sono stati posizionati sull’arenile neanche i cestini per i rifiuti. Quindi, prima di visitare la spiaggia delle Due Sorelle con i bambini è davvero consigliato equipaggiarsi con ombrellone, crema solare, borraccia con acqua e merende del caso. Consigliatissimi, ovviamente, maschera, pinne e secchiello.

bambini spiaggia due sorelle

 

famiglia spiaggia due sorelle

La spiaggia delle Due Sorelle e le tartarughe

Circa una volta al mese, la spiaggia delle Due Sorelle è teatro del rilascio delle tartarughe marine riabilitate nell’Ospedale delle tartarughe gestito a Riccione dalla fondazione Cetacea Onlus. Sul sito dei Traghettatori del Conero trovate il calendario dei rilasci, cui è possibile assistere partendo a bordo delle motonavi dal porto di Numana (metà del prezzo del biglietto viene devoluto alla fondazione). Prenotare in anticipo è fondamentale per riuscire a partecipare.

escursione due sorelle bambini

Dove alloggiare per visitare la spiaggia delle Due Sorelle

L’intera Riviera del Conero è una base perfetta per visitare la spiaggia. Da Numana, in particolare, l’escursione è particolarmente semplice perché le motonavi partono direttamente da lì. Io e la mia famiglia alloggiavamo presso il CentroVacanze De Angelis, il cui personale ci ha offerto consigli e informazioni per organizzare la gita, prenotando un paio di giorni prima. Raggiungendo con la nostra auto il porto di Numana subito dopo la colazione, siamo riusciti a rientrare in tempo per il pranzo senza il minimo stress.

Qui trovate il mio racconto della nostra vacanza in Riviera del Conero con i bambini. La spiaggia delle Due Sorelle è il fiore all’occhiello di questo meraviglioso angolo d’Italia.

spiaggia due sorelle con i bambini

4 Agosto 2016 0 Commenti
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vacanze con bambini al conero
viaggi

In vacanza al Conero con i bambini

by Silvana Santo - Una mamma green 1 Luglio 2016

Grandi spiagge di sabbia, ciottoli o ghiaia fine, escursioni nel verde, acqua pulita e un lungomare chilometrico. La Riviera del Conero, nelle Marche, è una destinazione ideale per le famiglie con bambini che siano alla ricerca di una vacanza balneare tranquilla e rilassante. La posizione al centro dell’Italia, inoltre, la rende una meta non troppo distante a partire da molte città italiane. Noi ci siamo stati per la prima volta quest’anno, e questa è la nostra esperienza.

conero famiglie

Il Conero con i bambini fa per voi se…

– Cercate spiagge sicure e attrezzate, dove i bambini possano giocare in autonomia o sfruttando le tante proposte di intrattenimento di stabilimenti balneari, complessi alberghieri e bar.
– Avete voglia di fare delle splendide escursioni in natura, guidate o meno, nei boschi del Parco Regionale del Monte Conero o alla scoperta di cale e insenature della Riviera.
– Volete alternare alla vita da spiaggia delle visite culturali alla scoperta dei numerosi incantevoli borghi marchigiani.
– Non vedete l’ora di assaggiare la cucina saporita delle Marche.

villaggio conero famiglie

Andare al mare al Conero con i bambini

Il litorale è largo e lunghissimo, con un arenile di sassolini, spiaggia o ghiaia. Noi facevamo base a Marcelli di Numana, dove la spiaggia, molto ampia, è un ottimo compromesso tra divertimento e “pulizia”: una ghiaia fine che si presta a giocare con paletta e secchiello, ma non rimane attaccata addosso e soprattutto non si infiltra in ogni interstizio esistente.
Il mare, almeno in base alla mia esperienza, è decisamente pulito ma non trasparente, come credo sia più o meno la norma lungo la costa adriatica centro-settentrionale (intendo dire che entrati in acqua non ci si scorge i piedi). Assolutamente cristalline, invece, le acque che lambiscono la celebre spiaggia delle Due Sorelle, che abbiamo raggiunto via mare e a cui dedicherò presto un post specifico. Il lungomare, chilometrico, si presta a passeggiate a piedi e in bicicletta, ed è un susseguirsi di stabilimenti balneari, bar e altri locali. Ma se cercate un posto più selvaggio basta spostarsi di qualche chilometro verso spiaggette più riservate e libere (ce ne sono diverse sul litorale di Sirolo, a pochissimi chilometri da Numana).

spiaggia bambini conero

Cosa vedere al Conero

La Riviera del Conero, come tutto il territorio marchigiano, è disseminata di piccole perle che vale assolutamente la pena visitare tra un nuotata e l’altra. Noi abbiamo visto Recanati e Loreto, ma le possibilità sono tante, a cominciare dai centri storici della stessa Numana e di Sirolo, proseguendo poi con Castelfidardo e Osimo. Si tratta di piccoli paesi, la cui visita è pertanto assolutamente alla portata di famiglie con bambini di qualsiasi età. Recanati l’ho amata soprattutto per la cura deliziosa dei particolari, e per la luce dorata che bagnava nel pomeriggio i luoghi leopardiani. Consiglio in particolare la visita al giardino con piccolo museo del Colle dell’Infinito, un luogo di calma, silenzio e natura.

recanati conero famiglie

 

Loreto è scenografica come solo certi borghi dell’Italia centrale sanno esserlo, con la sua mole elegante che si staglia sull’orizzonte, e l’abitato pittoresco, piccolo piccolo, che si sviluppa intorno alla sua famosa basilica. A prescindere dall’interesse per l’aspetto religioso, merita senz’altro una visita.

loreto famiglie conero

Altre esperienze da non perdere, se avete un po’ più di tempo, sono la visita alle celebri Grotte di Frasassi (un’ora di auto circa da Numana), la passeggiata sul lungomare di Porto Recanati e lo shopping presso gli spacci dei calzaturifici del comprensorio di Civitanova Marche.

Dove alloggiare al Conero con i bambini

La mia famiglia e io siamo stati ospiti del Centro Vacanze De Angelis di Marcelli di Numana. Si tratta di un grande complesso con villini deluxe (la soluzione più costosa, casette in legno immerse nel verde), bungalow in legno o muratura e camere matrimoniali. Il Centro offre spazi verdi, diverse aree gioco per bambini di tutte le età, campi sportivi e due piscine con scivoli e acqua a diverse profondità, una delle quali si trova presso la grande spiaggia attrezzata, che si raggiunge con una breve passeggiata dal Centro e ospita anche il ristorante del complesso.

villaggio conero bambini numana

 

Il Centro Vacanze De Angelis è la soluzione perfetta se amate i villaggi turistici e cercate:

– una struttura completamente attrezzata per ospiti di ogni età
– animazione diurna e serale per grandi e piccoli, con attività sportive, balli di gruppo, giochi in spiaggia, babydance e spettacoli (comunque mai invadente, almeno nel periodo in cui ci siamo stati noi, fine giugno)
– una cucina senza eccessive pretese ma abbondante e con sempre almeno una soluzione adatta ai bambini (pasta al sugo, riso, polpette).
– uno staff disponibile a venire incontro alle esigenze dei baby viaggiatori: sono disponibili, su richiesta, lettini, seggioloni (ma non tanti, quindi magari riservatene uno presso il ristorante del Centro), brodo e passato di verdura
– due bar e un market interno con generi alimentari, prodotti per l’igiene personale, giocattoli e l’occorrente per il mare
– parcheggio interno e in spiaggia.

Il mio consiglio? Anche se il villaggio offre tante occasioni di intrattenimento, non rimanete sempre al suo interno, e usatelo invece come la base perfetta per esplorare il territorio. Il personale della reception, preparato e gentilissimo, saprà darvi tutte le informazioni utili per organizzare le vostre escursioni, in autonomia o al seguito di gruppi organizzati. Visitare il Conero con i bambini vi regalerà divertimento, emozioni e relax.

famiglie conero

villaggio piscina conero

spiaggia villaggio conero

 

1 Luglio 2016 7 Commenti
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viaggi

Pesca sui trabucchi del Gargano: natura, storia e magia

by Silvana Santo - Una mamma green 21 Giugno 2016

Ci avviciniamo lentamente, al passo cauto e regolare degli asinelli che ci accompagnano in questa camminata. Il mare abbaglia come se fosse pieno di miliardi di piccoli diamanti, il contrasto coi colori della macchia mediterranea è struggente. Il trabucco storico di Cala Molinella compare quasi all’improvviso, complice un piccolo dosso che fino all’ultimo lo nasconde parzialmente alla nostra vista. L’impatto è forte. Dalla spiaggia sembrava molto più piccolo, ma in realtà è una struttura importante, con le sue “antenne” sottili che si protendono sull’abisso.

asinello pesca trabucchi

Saliamo sul ponte ed è subito pelle d’oca. Non sono più nel Gargano contemporaneo, di fronte a Vieste antica, su una struttura usata da oltre un secolo per la pesca del pesce azzurro, no. Mi trovo all’improvviso sulla tolda di un antico vascello, con mille cime che pendono, molli o tese, da alberi e pennoni. Sotto di me, il rimbombo dei passi sulle tavole consumate dalla salsedine. Davanti, il mare spumoso di smeraldi e zaffiri. Intorno, il maestrale che soffia piano. Sulla mia testa, gabbiani affamati in attesa del saccheggio alla battuta di pesca che ci attende.

pesca trabucco

Un viaggio nel tempo e nello spazio, accanto a pescatori che hanno mani che raccontano e occhi che sorridono o piangono a seconda di cosa dice la voce. I trabucchi storici del Gargano sono giganti apparentemente fragili, acquattati al riparo nelle insenature o incastonati nella roccia. Hanno tre secoli di storia, e sono figli della paura e dell’ingegno, come tante straordinarie invenzioni dell’umanità. Ai tempi delle scorribande ottomane nell’Adriatico, uscire a pescare significava spesso una morte atroce, o, peggio ancora, la cattura e la schiavitù definitiva sulle navi dei Turchi. Tutta la vita passata a remare, sotto la frusta e lontano dalla luce del sole.

dimostrazione pesca trabucchi

Eppure si doveva mangiare. La soluzione è stata proprio la pesca sui trabucchi. Piccole prore di terra, con un complesso sistema di alberi, cime e argani che permette di calare dall’alto una rete enorme, rattoppata ogni anno da mani sapienti. Dieci minuti, e la rete viene chiusa e tirata su, per valutare la generosità del mare. Con un retino dal manico lungo decine di metri si raccoglie il pescato, dopodiché si ripete l’operazione. Per ore e ore, talvolta giorno e notte, col vento gelato, la pioggia che punge o il sole che cuoce.

battuta pesca trabucchi

Partecipare a una battuta di pesca su un trabucco del Gargano è un’esperienza letteraria, quasi magica. Il tempo si incastra nelle maglie delle reti da pesca, nei nodi del legno degli alberi e del ponte. Nelle rughe dei vecchi pescatori. La storia freme come il pesce che si dibatte prima di arrendersi, come il vento che soffia dal mare e il sole che sbatte sulle case bianche di tufo e di calce. il cuore si tuffa e palpita, commosso e felice.

pescatore trabucco

Informazioni pratiche sulla pesca sui trabucchi:
Io ho partecipato a una battuta di pesca sul trabucco di Cala Molinella, a Vieste, organizzata dall’associazione La rinascita dei trabucchi storici. Il tramite, nel mio caso, è stato il villaggio turistico ecologico Cala Molinella, del quale ero ospite, che organizza anche la passeggiata con gli asinelli fino alla baia. Chi vuole, però, può contattare direttamente l’associazione, che per tutta l’estate organizza battute di pesca sui trabucchi tre giorni alla settimana (al tramonto o in notturna) o, per gruppi di almeno dieci persone, su appuntamento. La dimostrazione dura circa un’ora, e prevede una interessantissima spiegazione sulla storia dei trabucchi e sulle tecniche di pesca utilizzate. Il costo del biglietto comprende anche un aperitivo a base di deliziosi prodotti della gastronomia pugliese. I bambini sono ammessi, ma personalmente sconsiglio di portare bimbi troppo piccoli, perché si rischia di passare il tempo a sorvegliarli per evitare che si facciano male, che intralcino le operazioni di pesca o che addirittura finiscano in mare.

In questo post potete leggere il racconto della mia vacanza in Gargano con i bambini.

trabucchi gargano

21 Giugno 2016 0 Commenti
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vacanze famiglia gargano
viaggi

Gargano con i bambini: il nostro viaggio #slow&green

by Silvana Santo - Una mamma green 8 Giugno 2016

Andare in Gargano con i bambini era un’idea che mi tornava in mente a intervalli regolari, facendomi chiedere ogni volta come mai non mi fossi ancora decisa a metterla in pratica.  L’occasione, nelle vesti di un invito per un weekend lungo al villaggio ecosostenibile di Vieste Cala Molinella, mi ha colto quindi entusiasta e molto curiosa, ed è riuscita nell’intento non facile di superare le mie stesse aspettative.

vacanza famiglia in gargano

Perché andare in Gargano con i bambini

Andare in Gargano con i bambini è sempre una buona idea. Per il mare, ovviamente. Cristallino e tiepido. Col fondale che degrada dolce, le scogliere che riparano dal vento, le spiagge di sabbia fine e dorata, attrezzate e sicure. Per il clima mediterraneo mitigato dal maestrale. Per la natura mozzafiato, in cui il verde assume le mille sfumature diverse degli ulivi, della macchia, delle foreste di latifoglie. Per il cibo autentico e genuino, fatto di sapori eterni e di ingredienti semplici. Per il tempo che scorre lento e naturale, senza strappi e senza apnee, restituendo i più piccoli, e non solo loro, a un’esistenza che procede a passo d’uomo, a ritmi sostenibili e umani. Per la luce, che accende la pietra locale e la superficie marina di miliardi di bagliori mobili. Che anima le cose, e riscalda l’anima.

spiaggia vieste bambini

Quando andare in Gargano con i bambini

Il Gargano è una destinazione ideale per gran parte dell’anno, con o senza bambini al seguito. Io ho amato la tranquillità della bassa stagione: il silenzio interrotto solo dal fragore del mare e dalle chiacchiere delle rondini al crepuscolo; le spiagge sgombre e la freschezza dei flutti marini; i vicoli ancora relativamente vuoti e il traffico praticamente inesistente; il tepore dell’aria di questa tarda primavera e anche la poesia di un temporale improvviso, potente e catartico, in grado di spazzare via le nuvole in una manciata di minuti.

cala molinella bambini villaggio

Cosa fare in Gargano con i bambini

Chi va in Gargano con i bambini farà un po’ fatica a portarli via dalle spiagge. Lungo il litorale ce ne sono tantissime, a cominciare da quella viestana, molto celebre, del faraglione Pizzomunno, ma noi, grandi e piccoli, ci siamo innamorati della mezzaluna di sabbia dorata di Cala Molinella, incorniciata dal candore di Vieste antica da un lato e da un meraviglioso trabucco vecchio di 120 anni dall’altro. Acque di diamante, granchi, pesciolini e conchiglie: un vero paradiso per i più piccini, che potranno passare ore di gioco libero immersi in un ambiente costiero incontaminato. Ma il Gargano non è soltanto mare, ovviamente. Bastano pochi chilometri appena per vivere un’altra esperienza a contatto con la natura selvaggia, completamente diversa ma altrettanto appagante. La Foresta Umbra, vasta zona di wilderness all’interno del Parco Nazionale del Gargano, regala suggestioni indimenticabili e grandi emozioni ai giovani viaggiatori. I miei figli sono stati letteralmente incantati dalla luce di smeraldo che filtrava tra le fitte chiome verdeggianti. Una luce umida, quasi magica, piena di polvere d’oro. La tarda primavera è la stagione in cui il sottobosco brulica di minuscole rane appena metamorfosate, mentre i musi dolci dei daini ospitati nel piccolo parco faunistico della Foresta conquistano i visitatori con i loro nasi umidi e le corna vellutate. I trabucchi rappresentano un’altra attrattiva irresistibile del territorio, la più fotografata da chi viene in Gargano. Unici al mondo per antichità e complessità ingegneristica, punteggiano il paesaggio in modo irresistibile e, su chi ha il privilegio di salirci sopra, esercitano un fascino irresistibile fatto di secoli di storia e di atavica sapienza. Grazie all’associazione La Rinascita dei Trabucchi Storici, da qualche anno è possibile partecipare a una vera e propria battuta di pesca, collezionando brividi a profusione. Io ho avuto la fortuna di vivere questa esperienza indimenticabile proprio sul trabucco storico di Cala Molinella, e ne conservo un ricordo indelebile che vi racconto in —-> questo post.

trabucco gargano

vacanze gargano bambini

L’incanto di Vieste

I piccoli centri storici del Gargano, arroccati sulla costa o abbarbicati nell’entroterra, meritano sicuramente una visita, che per le piccole dimensioni dei borghi e la piacevolezza delle passeggiate sarà alla portata anche dei bambini. Da Vieste a Peschici, da Vico a Monte Sant’Angelo non c’è che l’imbarazzo della scelta. Noi avevamo poco tempo a disposizione, e nessuna voglia di correre, per cui ci siamo goduti appieno il centro antico di Vieste, che ti accoglie da lontano con la sua pietra locale e il suo carico di storia. Una storia secolare fatta di incursioni saracene, assedi e resistenze coraggiose. Fatta di nomi esotici e quasi letterari, come quelli dei “pirati” ottomani Acmet Pascià e Draguth Rais, di eccidi sanguinari e fortificazioni inviolabili, di terremoti e ricostruzioni. Una storia che si mischia spesso alla tradizione e alla fede, che sopravvive nella processione della Madonna di Merino e nelle edicole votive che spuntano nel centro storico, incastonate tra i frammenti di mura e i barbacani aggettanti.

vieste con bambini

 Cosa mangiare in Gargano con i bambini

La cucina tipica del Gargano è semplice e gustosa, e offre molti piatti ideali per soddisfare gli appetiti dei più piccini. Difficilmente i bambini sapranno resistere alla focaccia e alle paposce (pane-pizza cotto al forno e farcito in vari modi), al caciocavallo grigliato e alle paste fresche condite col pomodoro locale o con saporiti sughi di pesce. Il pescato fresco, ovviamente, è il fiore all’occhiello della gastronomia garganica, che ai più golosi offre anche dolci tradizionali come le cartellate, che hanno una storia lunga oltre cinquecento anni.

cucina del gargano famiglie

Dove alloggiare in Gargano con i bambini

Durante la nostra visita a Vieste e dintorni, io e la mia famiglia siamo stati ospiti del villaggio turistico ecosostenibile Cala Molinella. Un luogo che non è solo una struttura ricettiva, ma il tributo di un figlio al suo papà, che proprio in quei luoghi ha lavorato come bracciante agricolo per tutta la sua vita. Ulivi secolari, una grande attenzione alla sostenibilità (pannelli solari, raccolta differenziata, prodotti agricoli a km zero), animali di ogni specie e un’accoglienza davvero speciale hanno reso la nostra esperienza al Cala Molinella un’occasione per rallentare, respirare e godere al massimo del contatto con la natura. Grazie ai bravissimi Leonardo e Lucrezia del Centro Cinofilo Gargano, i bimbi ospiti del villaggio possono sperimentare il contatto con gli animali (gli asinelli Giuseppina e Napoleone, il cavallo Lapo, ma anche galline, oche, maiali, cani e gatti) in totale rispetto e sicurezza, oltre che divertirsi nell’orto didattico, fare merenda con le ciliegie appena raccolte, nuotare in piscina, partecipare ad attività di intrattenimento pensate sempre in un’ottica “slow and green”. La soluzione ideale, insomma, per chi cerca una proposta alternativa, che coniughi i servizi per le famiglie con l’esperienza della natura e del territorio a 360 gradi.

Un’esperienza che personalmente spero di poter ripetere al più presto!

asinelli gargano
gargano bambini villaggio

vacanza vieste famiglia

(Questo post partecipa alla campagna #garganoquality per la promozione di un turismo di qualità nel Gargano)

8 Giugno 2016 0 Commenti
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viaggi

Firenze con bambini: 8 consigli per un viaggio perfetto

by Silvana Santo - Una mamma green 29 Marzo 2016

Che siate soli, romanticamente in coppia, con una chiassosa comitiva di amici o in compagnia della vostra famiglia, nessun luogo al mondo è come Firenze. Per me, ogni ritorno è un’emozione indimenticabile, un bagno miracoloso nella bellezza immortale e nella pace dello spirito. Ma come coniugare il fascino irresistibile del Rinascimento italiano, le folle oceaniche di turisti e le esigenze dei viaggiatori più piccoli? Reduce dalla mia prima visita fiorentina con figli al seguito, vi elenco i miei 8 consigli per godersi al meglio un viaggio a Firenze con bambini.

Firenze con bambini? Andateci in treno

Se visitate Firenze con un bambino piccolo, un marsupio ergonomico è d'obbligo (il mio è un Madame GooGoo)È più ecologico, ma soprattutto eviterete code, parcheggi non sempre economici e il rischio di multe salate, visto che il centro storico è tutta Zona a Traffico Limitato, inaccessibile alle auto. Le distanze, inoltre, permettono di godersi al meglio la città girando a piedi o in bicicletta, perdendosi nei “canti” e ammirando con calma la bellezza mozzafiato di Firenze. Se potete, prenotate con molto anticipo, sfruttando le offerte per famiglie di Trenitalia e Italo.

Mangiate street food!

Focacce, schiacciate e panini faranno la felicità dei bambini di tutte le età, che avranno solo l’imbarazzo della scelta sul companatico ideale con cui rifocillarsi. Naturalmente anche voi adulti sarete ampiamente soddisfatti dalla vastissima offerta di pani, formaggi, salumi e contorni tipici della cucina fiorentina, da annaffiare con un buon bicchiere di vino locale. In città si stanno moltiplicando le proposte per vegetariani, vegani e celiaci, oltre alle alternative internazionali e fusion. Il tutto con una spesa contenuta, cosa che ovviamente non guasta mai.

Godetevi l’Oltrarno

firenze bambini boboliLe meraviglie senza tempo del centro storico di Firenze sono note in tutto il mondo. Ma, che raggiungiate le acque dell’Arno sul Ponte Vecchio o in un altro punto della città, vale senz’altro la pena spendere un po’ di tempo “lento” sull’altra riva del fiume. I prati e le fontane del Giardino di Boboli (e i vicini Giardini Bardini) piaceranno molto ai bambini, ma concedetevi, se potete, anche qualche ora per passeggiare con calma tra le strade meno turistiche, e per guardare da lontano, non per forza da Piazzale Michelangelo, la skyline che tutto il mondo ci invidia.

A Firenze con bambini, dormite in appartamento

Gli alberghi di Firenze non sono sempre a buon mercato, e anche mangiare fuori, specie in centro storico, può incidere parecchio sul budget. Un appartamento può ridurre i costi in modo significativo, soprattutto perché vi permette di prepararvi da soli un pasto economico. Noi stavolta abbiamo alloggiato in un delizioso monolocale preso su AirBnb, appena fuori dalla città storica (15/20 minuti a piedi) e in una zona servitissima da supermercati, ristoranti, farmacie etc.

Andate a “giocarmuseo leonardo firenzee” al Museo di Leonardo da Vinci

Non è enorme, specie in relazione al costo del biglietto (i piccoli fino a tre anni comunque non pagano), ma bambini e ragazzi si divertiranno un mondo a studiare le invenzioni di Leonardo e ad azionare le macchine realmente funzionanti. Nella sala didattica del museo, inoltre, rompicapo, ingranaggi, mattoncini e colori renderanno la visita ancora più divertente.

 

Mangiate al Mercato Centrale

mercato centrale firenze bambiniL’architettura di un bellissimo mercato coperto di fine Ottocento perfettamente coniugata con decine di botteghe alimentari (ma non solo) di alto livello e prezzi modici. Il tutto inserito in una atmosfera moderna, cool e cosmopolita. Praticamente il Paese dei Balocchi per bambini di qualsiasi età (qui tutte le info sul Mercato Centrale di Firenze).

Comprate la merenda nei forni

I bar del centro, coi loro tavolini affacciati sulle piazze più belle del mondo, sono innegabilmente invitanti. Ma le stradine secondarie di Firenze sono piene di forni e antiche pasticcerie di quartiere, in cui potrete acquistare dolci e merende tradizionali a un costo più contenuto. E se volete aggiungerci la vista sui monumenti, non avete che da portarveli dietro in un pratico sacchetto e consumarli passeggiando tra una bifora e un bugnato.

Imitazione riuscitaVisitate i musei di storia naturale di Firenze

Dai fossili ai minerali, dalle conchiglie all’anatomia umana, ce n’è davvero per tutti i gusti. Noi siamo stati al museo zoologico La Specola, poco distante da Palazzo Pitti, dove oltre alle collezioni permanenti abbiamo visto una esposizione di insetti, aracnidi, rettili e anfibi vivi. Un vero spasso, a meno che non siate tipi facilmente impressionabili.

 

 

29 Marzo 2016 3 Commenti
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viaggi

10 motivi per cui portare i bambini in Trentino Alto Adige d’estate

by Silvana Santo - Una mamma green 8 Settembre 2015

La natura del Trentino Alto Adige

È la protagonista assoluta e per i bambini è una vera magia. Prati, boschi, torrenti, radure, laghi (spesso balneabili), spiagge, rocce e molto altro. Una straordinaria palestra a cielo aperto, in grado di accendere la fantasia e incentivare il gioco libero. Fonte di benessere, salute e libertà.

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La parola d’ordine è family friendly.
Due esempi su tutti: al  Castello Thun di Vigo di Ton esiste, nei pressi della biglietteria, una “family room” con bagno dedicato, poltrone per allattare, attaccapanni, tappeti, giochi e libri (sul tema Medioevo e castelli). A Trento, invece, il Museo delle Scienze MuSe prevede una sezione per bimbi da 0 a 5 anni, con attività pensate per stimolare i 5 sensi, angolo merenda, spazi per l’allattamento e bagno speciale con tanto di bolle di sapone. A parte questo, i family hotel, attrezzati per soddisfare le esigenze di famiglie con bambini di tutte le età, si sprecano, così come Spa e piscine che accettano anche ospiti giovanissimi, ristoranti equipaggiati con seggioloni e fasciatoi, servizi di baby parking attivi tutto l’anno.

Il Trentino è la Las Vegas delle aree gioco per bambini.

Scivoli, altalene, sabbiere, piste per gommoni, castelli e circuiti per arrampicarsi. Sempre sicuri, puliti e nella stragrande maggioranza dei casi gratuiti.

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4) La cucina regionale

La cucina regionale del Trentino Alto Adige offre delizie memorabili per i piccoli (e non solo) palati. Basti dire strudel, succo di mela, Sacher Torte e Loacker. Devo aggiungere altro?

5) L’animazione per bambini

In Trentino Alto Adige l’animazione è ricchissima, studiata e creativa, con proposte per tutte le età e, soprattutto, attività all’aria aperta. Il che significa che oltre alla baby dance e ai tornei di biliardino (niente in contrario, ma in fondo si tratta di divertimenti “banali”, che si possono sperimentare dappertutto), i piccoli viaggiatori che approdano in Trentino Alto Adige hanno la possibilità di cimentarsi con la produzione dei formaggi, la mungitura delle pecore, il riconoscimento delle orme, l’osservazione delle stelle, l’ascolto dei versi della foresta, lo studio dell’alveare e chi più ne ha più ne metta.

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Il caldo, per lo meno in montagna, è di solito tollerabile. Anche se non mancano le eccezioni, e se alcune città, a cominciare da Bolzano, possono essere davvero torride in alcuni periodi dell’anno.

L’avventura è alla portata di tutti

Dai sentieri attrezzati per passeggini e marsupi ai percorsi in canoa, dai parchi avventura con diversi gradi di difficoltà fino al parapendio, i viaggiatori più intrepidi troveranno pane per i loro denti.

L’accessibilità è totale

E le barriere architettoniche ridotte al minimo: anche chi ha difficoltà motorie (o semplicemente non rinuncia al passeggino) può godere quasi senza limiti della meraviglia sconfinata della natura alpina, grazie a impianti di risalita all’avanguardia – uno su tutti: il Sass Pordoi in Val di Fassa – e sentieri attrezzati e ben tenuti.

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9) La cultura è sempre in primo piano. In Trentino Alto Adige, le biblioteche e gli spazi lettura, inclusi quelli destinati ai bambini, non si contano (ne abbiamo trovato uno anche in cima agli impianti di risalita di Prati di Gaggia di Andalo: il bellissimo Biblioigloo, con libri, colori, area morbida, giochi e laboratori creativi per bambini). Pro loco, enti parco e associazioni organizzano spettacoli teatrali, corsi e laboratori dedicati alle specificità del territorio e alla natura (sull’Altopiano della Paganella, ad esempio, l’orso è al centro di numerosi programmi di lettura e informazione). Il tutto con grande leggerezza e semplicità.

10) Le zanzare scarseggiano, specie al di sopra dei mille metri. Cosa che vi sembrerà un dettaglio trascurabile, ma solo fino a quando non tornerete nell’inferno ronzante della vostra camera da letto.

Info: www.visittrentino.it/famiglia

8 Settembre 2015 4 Commenti
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viaggi

Molise e altre destin-azioni

by Silvana Santo - Una mamma green 4 Agosto 2015

Qualcuno lo chiama destino. Altri caso, qualcun altro ancora sceglie la parola sorte. Io so solo che l’auto che venerdì scorso stava portando me e le mia famiglia verso un piacevole weekend abruzzese con amici (già un piano B, tra l’altro, dopo che era saltato il precedente programma ostiense/romano) ha deciso di rompersi proprio a 5,4 chilometri da un posto di cui fino a quel momento ignoravo l’esistenza (Locanda Belvedere a Rocchetta al Volturno, in provincia di Isernia). E che alle otto di venerdì sera, con due bambini piccoli al seguito e un motore che non sale di giri e arranca in salita, c’è poco da decidere: ti affidi a TripAdvisor (santo sempre!), e via.

Castel San Vincenzo

Precedente prenotazione disdetta al telefono, altra telefonata agli amici romani che avrebbero dovuto raggiungerci l’indomani a Scanno, messaggi mendaci all’indirizzo di casa (“Tutto bene, viaggio tranquillo, siamo arrivati a destinazione”), meccanico locale prontamente allertato.

Edera

Quello che c’è stato dopo? Un bellissimo fine settimana, immersi nella intatta natura delle Mainarde molisane (dal Lago di San Vincenzo alle sorgenti del Volturno, ai 1400 metri di Valle Fiorita), tra tuffi in acqua dolce, cavalli, boschi, mandrie al pascolo, mangiate pantagrueliche, volpi e uccelli selvatici. Gente ospitale, bambini felici, genitori soddisfatti per la scoperta di un luogo incantato che forse non avrebbero mai conosciuto senza quel fastidioso guasto meccanico. Un’avventura da raccontare ai bambini quando saranno più grandi (quella volta in cui la macchina si è rotta in mezzo alle montagne e abbiamo trovato da dormire in una locanda molisana).

Non è strano, d’altra parte, che destinazione e destino abbiano la stessa radice. A volte la vita ti conduce per strade inaspettate: se ti fidi di lei, raramente si sbaglia.

Valle fiorita pizzone

4 Agosto 2015 4 Commenti
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viaggi

Trapani con i bambini, consigli per una vacanza in famiglia

by Silvana Santo - Una mamma green 31 Luglio 2015

Immaginate di mescolare l’architettura saracena con le forme del barocco meridionale, gli aromi della sponda nord del Mediterraneo con le spezie della opposta riva. Le creme alla ricotta e il marzapane della pasticceria europea con le mandorle e il miele della tradizione araba. Accostate il lapislazzulo e l’acquamarina dei flutti spumeggianti all’ocra uniforme della sabbia e delle case basse e piatte. Immaginate le sagome brumose delle Egadi che emergono dalla foschia all’orizzonte. Ecco la costa di Trapani, un mix molto particolare e praticamente irresistibile, di cui ho avuto il privilegio, grazie all’ospitalità di un’amica, di avere un breve assaggio proprio a ridosso del solstizio d’estate.

castello venere erice

Perché andare a Trapani con i bambini

Il mare è splendido e caldo, le spiagge sono grandi e sabbiose. La gente è straordinariamente ospitale, la cucina ottima. I dolci sono semplicemente deliziosi. Le visite ai siti culturali tutto sommato brevi, direi ben conciliabili con una vacanza in stile balneare.

san vito lo capo

Perché non andare a Trapani con i bambini

In piena estate le temperature sono davvero torride e le zanzare implacabili. Gli autoctoni mi hanno riferito di spiagge affollatissime e traffico fastidioso in alta stagione. Per quello che ho potuto constatare personalmente (ma la mia permanenza nella zona è stata davvero breve), l’offerta di intrattenimento non va molto oltre le semplici aree gioco negli stabilimenti balneari e nei parchi pubblici.

barocco

L’ambiente

La costa è spesso deturpata da casermoni di gusto discutibile, la raccolta differenziata presente ma approssimativa. I mezzi pubblici non sempre efficientissimi. In compenso il mare è cristallino e invitante, i panorami semplicemente mozzafiato.

mazara

Da non perdere  a Trapani con i bambini

A Trapani, oltre all’interessante centro storico (fate una tappa presso la pasticceria Colicchia!), meritano sicuramente una visita le saline e l’annesso museo del Sale, in direzione di Marsala. La celeberrima Erice merita sicuramente tutta la sua fama, così come la spiaggia tropicale di San Vito Lo Capo e la vicina Riserva dello Zingaro (ma è indispensabile andarci al mattino presto). Vale inoltre sicuramente la pena dedicare una mezza giornata alla casbah di Mazara del Vallo e alle sue chiese barocche, con una sosta gastronomica nei pressi del porto di pesca più grande del Mediterraneo.

saline di trapani

31 Luglio 2015 2 Commenti
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viaggi

Capri e Anacapri con i bambini

by Silvana Santo - Una mamma green 12 Maggio 2015

Non è semplice, per me, parlare di Capri. Impossibile farlo in modo professionale, asettico, oggettivo. Perché questa piccola isola di calcare, distesa a pelo d’acqua in mezzo al Golfo di Napoli, è la casa di alcune delle persone che ho più care al mondo, e custodisce ricordi nuovi e antichi, memorie della mia infanzia sempre più lontana, echi di voci che ormai non risuonano più. Un luogo dell’anima, a cui, quando ne sono lontana, penso sempre con struggente nostalgia, e dove, quando vi faccio ritorno, respiro invariabilmente aria di casa.

capri

Prima di tutto, Capri è molto di più del mito glamour e patinato che ancora le sopravvive intorno. Pensarla semplicemente come un ritrovo per Vip in vacanza o una passerella di moda a cielo aperto significa farle un torto imperdonabile. Questo aspetto esiste, e alimenta di sicuro molte speculazioni e una certa forma di turismo un po’ becero (accanto a quello realmente esclusivo ma altrettanto superficiale). Ma Capri è soprattutto una piccola perla di natura mediterranea, dove l’azzurro accecante si mescola alle infinite gradazioni di verde della macchia. Dove il calcare risplende al sole, risuona di cicale e profuma di oleandri e cipressi. Dove i passi del viaggiatore incontrano a ogni metro le agavi, i glicini e le buganvillee. Dove il mare è cristallino e popolato di pesci e altre creature, soprattutto in bassa stagione. Dove le passeggiate panoramiche offrono scorci mozzafiato e parentesi di silenzio perfetto.

Accanto allo spettacolo della natura, l’isola offre numerose attrattive culturali, testimonianze della sua storia millenaria e della passione intramontabile che scatena da secoli. Capri con i bambini (ma anche senza) è la destinazione ideale, insomma, per chi desidera affiancare sole e mare a passeggiate e cultura.

casa rossa

faraglioni

Perché andare a Capri con i bambini

Non solo e non tanto per il mare, che potrebbe non essere il massimo, in termini di fruibilità, per un bambino piccolo. Ma per la disponibilità di zone pedonali in cui passeggiare o correre senza pensieri, per la scelta di passeggiate alla portata di piccoli piedi e in molti casi anche di passeggini leggeri (come Punta Tragara a Capri, con vista indimenticabile sui Faraglioni, e la Migliera ad Anacapri, che termina su uno strapiombo sul Faro di Punta Carena), per la quantità di aree verdi e per la possibilità di cercare tracce del passato in tanti siti archeologici e culturali. Il clima è di solito dolce, e il cibo, tipico della tradizione italiana mediterranea, è perfetto per bambini di tutte le età, la gente è calorosa e ospitale (pure troppo, per certi versi). I viaggiatori più giovani, inoltre, ameranno esperienze come la visita della Grotta Azzurra in barca a remi, la salita in seggiovia fino al Monte Solaro o la piccola funicolare che collega il porto di Marina Grande con la celebre Piazzetta. Anche il folklore isolano, con le feste patronali e la “Settembrata” anacaprese, si presta al divertimento dei bambini, mentre sono più scarse le iniziative dedicate in modo specifico all’intrattenimento dei piccoli (ad Anacapri segnalo il cinema di Piazzetta Cerio e il piccolo parco giochi poco distante, recentemente ristrutturato). In generale, il comune di Anacapri, più tranquillo e meno affollato, rappresenta forse la soluzione ideale per le famiglie con bambini.

capri

 

Perché non andare a Capri con i bambini

Capri non fa per voi se cercate fondali bassi e distese di sabbia. Con qualche rara e relativa eccezione (come la spiaggia di Marina Piccola e quella che gli isolani chiamano Bagni di Tiberio), l’isola ospita spiagge rocciose e piccole, con acque subito profonde e in certi casi accessibili solo attraverso scalette o piattaforme da cui tuffarsi. Molte calette sono fruibili soltanto in barca. Detto questo, il mare caprese è ideale per chi odia la sabbia, ama lo snorkelling, la subacquea e i tuffi, oppure viaggia con figli molto piccoli che non hanno l’esigenza di giocare con secchiello e paletta: il primo bagno di Davide, tanto per dire, ha avuto come scenario la “spiaggia” anacaprese del Faro di Punta Carena, una piccola insenatura rocciosa con mare profondo e trasparente. Nei periodi più affollati, anche i trasporti possono essere un po’ scoraggianti, con lunghe code per i piccoli autobus e i tipici taxi scoperti che servono i due comuni dell’isola. I costi, infine, possono rivelarsi proibitivi per chi viaggia in famiglia (ma la bassa stagione e altri accorgimenti low cost possono fare la differenza).

anacapri faro


Cosa non perdersi a Capri e Anacapri con i bambini

Un po’ di tempo va senza dubbio dedicato alle attrazioni più conosciute: la Piazzetta, la Grotta Azzurra, la residenza imperiale romana di Villa Jovis, la Certosa di San Giacomo, la passeggiata di San Michele con la villa-museo di Axel Munthe, la pineta di Damecuta con i resti di un’altra residenza romana, le chiese monumentali, la “Casa Rossa” di Anacapri. A Capri non perdetevi le architetture liberty di Villa Fersen (o più propriamente Villa Lysis) e il piccolo museo Cerio alle spalle della Piazzetta, con reperti archeologici e naturalistici. Se avete tempo, raggiungete Marina Piccola attraverso la panoramica Via Krupp (che però mentre scrivo non è percorribile). Ad Anacapri, imperdibile la visita all’eremo di Cetrella, oltre al pavimento monumentale della Chiesa di San Michele e al già citato Faro di Punta Carena. Gli amanti delle passeggiate e del trekking avranno invece l’imbarazzo della scelta, tra percorsi di diverse durate e difficoltà (segnalo tra gli altri Pizzolungo, il Sentiero dei Fortini, la salita a piedi al Monte Solaro). Un discorso a parte merita la Scala Fenicia, che per secoli è stata l’unica via di comunicazione tra il porto e il villaggio di Anacapri e che è tuttora percorribile.

anacapri

capri piazzetta

 

lucertola

Il periodo ideale per visitare Capri con i bambini è la tarda primavera o l’autunno, tre o quattro giorni sono il minimo necessario per una prima conoscenza del territorio.

L’isola di Capri è raggiungibile via traghetto o Aliscafo dai porti di Napoli (Molo Beverello, Calata di Massa e Mergellina) e Sorrento. Esistono inoltre collegamenti diretti con Ischia e con alcune località della Costiera Amalfitana.

Info:
www.capri.it
www.capritourism.com

Anacapri

capri sorrento

12 Maggio 2015 1 Commenti
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pienza val d'orcia
viaggi

Pasqua alle terme in Val d’Orcia con i bambini

by Silvana Santo - Una mamma green 14 Aprile 2015

Cosa fa per Pasqua una mamma che ha passato gli ultimi 5 mesi della sua vita chiusa in casa alle prese con i malanni di stagione dei suoi due figli piccoli, dormendo poco e sgobbando tanto? Semplice: se ne va alle terme. O almeno è quello che ho fatto io insieme alla mia famiglia, per dichiarare conclusi i lunghi mesi di clausura invernale e dare il via, meteo e catarri permettendo, alla bella stagione.

Destinazione scelta: la Val d’Orcia, con base a Chianciano Terme, in provincia di Siena. Circa tre ore e mezza in auto da casa nostra, che poi sono diventate cinque e più a causa delle inevitabili soste per pranzo e pannolini (e soprattutto per l’odio viscerale di Flavia nei confronti della macchina, che le risulta tollerabile solo se la addormentiamo prima di salire a bordo).

val d'orcia montepulciano

La struttura: un albergo a tre stelle con piscina coperta e riscaldata, aperta ai bambini dalle 9 alle 10 e ancora dalle 15 alle 16. Lo avevo scoperto tempo fa sul blog di Serena Mamma dal primo sguardo, e per caso avevano alloggiato proprio lì mio cugino e la sua famiglia lo scorso Natale. Noi abbiamo optato per la pensione completa (con possibilità di pranzo al sacco), vista la nostra assoluta necessità di relax. Devo dire che ci siamo trovati bene: personale disponibile, camera un po’ piccola ma comoda e silenziosa, pasti accettabili e ricchi, bella piscina con ottimo idromassaggio (ma fa un po’ freddo nel tunnel che la collega alle camere). Spicca in negativo l’assenza di un posto dove far giocare i bambini al coperto (c’era, volendo, una baby sitter disponibile in alcune fasce orarie), così come non ho apprezzato il fatto che sauna e bagno turco (una vera passione per me e la mia metà) non fossero liberamente a disposizione degli ospiti, come accade di solito, ma dovessero essere prenotati (e pagati!) come un qualsiasi trattamento estetico. Al ristorante c’erano alcuni seggioloni, ed era possibile richiedere pasti speciali per i più piccoli, ma non si tratta in ogni caso di un family hotel.

terme con bambini

Piscina bambini

Cosa abbiamo fatto: il meteo non esattamente primaverile ci ha un po’ condizionato, ma per fortuna il territorio della Val d’Orcia offre molte possibilità. Davvero interessante, e ottimamente allestito, il Museo Civico Archeologico di Chianciano (con reperti etruschi davvero pregevoli, 5 euro il biglietto, aperto anche la domenica), incantevoli i borghi di Montepulciano e Pienza (dove suggerisco a chi viaggia con i bambini una sosta nel piccolo giardino di palazzo Piccolomini, l’ingresso costa 5 euro), una vera sorpresa il Palazzo Della Corgna di Castiglione del Lago, dove ci siamo rifugiati per sfuggire al vento gelido che sferzava il Trasimeno. Davide è letteralmente impazzito di gioia in piscina (dove Flavia non si è bagnata, visto che era reduce dall’ennesima tosse e soprattutto sempre addormentata nell’orario aperto ai bimbi), ma si è molto divertito anche correndo su e giù per i paeselli che abbiamo visitato. E mangiando piattoni di pici al ragù, ovviamente.

museo archeologico chuanciano

Pici al ragù

Perché lo consiglio a chi viaggia con bambini: i borghi della Val d’Orcia sono numerosi, piccoli, vicini tra loro e pedonali (oltre che deliziosi), disseminati di aree gioco sicure e ben tenute. Le strade solcano colline dolcissime che invitano, meteo permettendo, a godere delle meraviglie della campagna senese. Il vicino Lago Trasimeno offre altre occasioni di svago all’aria aperta e le terme rappresentano, per gli amanti del genere, una fantastica opportunità di relax e divertimento. La cucina è ottima. Il territorio è servito bene dall’autostrada del Sole, e dista meno di due ore da Roma.

Palazzo della Corgna

Palazzo Piccolomini

L’ambiente: buona l’attenzione del territorio alle problematiche ambientali, con la possibilità di fare la differenziata in albergo, prodotti locali (in qualche caso biologici) e raccomandazioni per evitare sprechi di acqua ed energia. Onnipresenti le zone pedonali e i parchi, qualche difficoltà nel trovare parcheggio (ma era pur sempre il ponte di Pasqua!).

Destinazione consigliata. Si accettano dritte per quando ci torneremo.

Montepulciano

 

Fratelli

 

14 Aprile 2015 11 Commenti
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Mi chiamo Silvana Santo e sono una giornalista, blogger e autrice, oltre che la mamma di Davide e Flavia.

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