Intervista: Elisa Artuso, mamma green, blogger e autrice del libro ‘Eco-famiglie’

by Silvana Santo - Una mamma green

Elisa-ArtusoSi chiama Elisa Artuso, è autrice del seguitissimo blog Mestiere di Mamma e di recente ha pubblicato, per i tipi de Il Leone Verde (collana Bambino Naturale) il libro Eco-famiglie. Elisa ha fatto della greenitudine uno stile di vita a 360 gradi e per la sottoscritta è una specie di guru della maternità verde. La ringrazio molto di avere accettato questa intervista, che trovo ricchissima di spunti per mamme (e papà!) green e aspiranti tali.

È stata la maternità a indirizzarti sulla strada della sostenibilità ambientale, oppure eri già green prima di diventare mamma?

Diciamo che ero sensibile al tema della sostenibilità ma mi limitavo a poche azioni eco (fare la raccolta differenziata, muovermi in bici…), non avevo mai fatto una seria riflessione sull’impatto ambientale della nostra alimentazione, dell’uso di prodotti usa e getta come i pannolini etc. Soprattutto non sapevo da che parte iniziare. Per me le cose sono cambiate dopo la nascita della mia seconda bambina, grazie all’incontro con altre famiglie sensibili a queste tematiche con le quali abbiamo fatto un percorso che mi ha aperto gli occhi. Abbiamo capito cosa significa cibarsi in modo sano e sostenibile, che cosa sono la mobilità sostenibile e la finanza etica, come occuparci di noi stessi, della nostra casa, dei nostri figli con un impatto più leggero in tanti ambiti. Ora abbiamo creato un’associazione e un gas e il percorso continua con entusiasmo!

E cosa è più complicato: destreggiarsi tra figli, lavoro, casa, marito e vita personale, oppure cercare di alleggerire il proprio peso sul Pianeta?Sicuramente fare lo slalom quotidiano e incastrare tutto senza cedimenti! In realtà le due cose dovrebbero andare di pari passo: secondo me la chiave sta nel creare relazioni positive con altre famiglie, darsi una mano e non diventare assolutisti.

Ecologia vuol dire anche downshifting: suggerisci tre cose di cui sembra non si possa fare a meno, ma a cui invece la tua famiglia ha rinunciato senza troppo sacrificio.
Noi abbiamo eliminato un’auto: mio marito che percorreva ogni giorno 200 km per andare e tornare dal lavoro ha acquistato una bici pieghevole e ora fa il tragitto in parte in treno in parte in bici. Non è così semplice perché i problemi dei treni italiani sono assurdi e il tempo per gli spostamenti è infinito, ma sta reggendo bene: si consola leggendo di più tra un treno in ritardo e uno cancellato e alla sera è molto meno stanco. Un’altra rinuncia è quella della tv commerciale: le bimbe guardano solo dei dvd, scelti assieme, che possiamo fermare e riprendere quando desideriamo. Ma soprattutto sono molto meno esposte alla pubblicità che le condizionava moltissimo. Per ora va bene, vedremo in futuro. Infine acquistiamo pochissimi beni alimentari confezionati: ci siamo dati da fare con conserve e marmellate che mangiamo con soddisfazione!

Hai un eco-peccato da confessare? Uno strappo alla regola che ogni tanto ti concedi perché sarebbe davvero troppo faticoso fare diversamente?
Adotto uno stile di vita che ritengo a basso impatto ambientale, ma non mi faccio troppe paranoie se a volte ci sono strappi alla regola: se sono in ritardo non mi sento in colpa a prendere l’auto perché lo faccio meno possibile a favore della bici. Il vero peccato però è il tramezzino al tonno ma giuro che lo mangio raramente e quando scelgo il pesce lo faccio con attenzione.

eco_famiglie

Sostenibilità fa rima con maternità: ma i padri? Sono meno sensibili delle loro compagne, oppure hanno meno tempo per approfondire i loro interessi?

Le scelte relative ai consumi secondo me vanno fatte assieme ai propri compagni e non credo che i papà siano meno sensibili. La variabile tempo si può gestire e cambia di continuo con la crescita dei bambini. Credo però che le mamme debbano (in generale) coinvolgere di più i loro compagni e lasciarli fare. A volte i papà si mettono in secondo piano perché le mamme non lasciano loro sufficiente spazio o vogliono che le cose siano sempre fatte come desiderano loro 😉

Infine: un consiglio per mamme green alle prime armi: quale può essere il primo passo verso uno stile di vita familiare più sostenibile?

Io ho iniziato dal cibo: quando si inizia lo svezzamento nascono i primi dubbi sulla scelta dei prodotti da acquistare e si è letteralmente martellati di pubblicità sui migliori omogeneizzati, pappe, creme etc. Meglio ragionare con la propria testa, cercare informazioni su un’alimentazione sana, sostenibile, a km e impatto zero, dallo svezzamento in poi!

Oltre che su suo blog, potete seguire Elisa anche su Facebook e su Twitter.

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