I cattivi dei cattivi

Lo ripete mio figlio di sei anni, ogni tanto, e ogni volta mi impone di riflettere. Lo ripete ogni tanto, e io credo di capire cosa voglia dire. Che il nostro punto di vista è sempre relativo, parziale, opinabile. Che quelli che noi definiamo “cattivi”, probabilmente non si considerano tali. È l’eterna verità della Guerra di Piero: per il tuo nemico, il nemico sei tu. E la sua verità, di solito, vale tanto quanto la tua.

I buoni sono i cattivi dei cattivi. Ci penso sempre, quando leggo i proclami orgogliosi di chi “ha eliminato dalla propria vita le persone negative”, solo che magari quel proclama giunge da qualcuno che sono io a trovare fastidioso o irritante o ansiogeno. Ci penso, con un sorriso a metà tra il sarcasmo e l’amarezza, quando sento chi si lamenta della mancanza di attenzione e di empatia da parte “degli altri”, e magari non rivolge alla sottoscritta (e chissà a quanti altri) un pensiero da mesi. E mi dico che naturalmente lo stesso varrà anche per me, a parti invertite. Per quanti, ogni giorno, sarò io la cattiva, la pesante, l’ipocrita. La stronza senza empatia.

Come dice Davide col candore dei suoi sei anni, i buoni sono i cattivi dei cattivi, e a volte siamo noi stessi “i cattivi” per qualcuno. Quelli che difettano di misericordia, di pazienza, di tatto. Quelli che dimenticano gli altri, che li trascurano, che li deludono. Quelli che si lamentano troppo, o che si lasciano andare al vittimismo e alla negatività.

Pensiamoci, quando tacciamo qualcuno di essere uno stronzo, o una palla al piede, dimenticando che tutti siamo potenzialmente (e concretamente) stronzi agli occhi di qualcuno.

I buoni sono i cattivi dei cattivi. “A parte Voldemort, mamma. Perché lui è davvero cattivo!”.

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2 Commenti

Persa 29 Marzo 2019 - 14:40

Ha ragione Davide! Bimbo molto saggio 😉

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Ily 1 Aprile 2019 - 15:59

Complimenti, le persone CAPACI DI METTERSI IN DISCUSSIONE e di pensare anche con il punto di vista del proprio ipotetico interlocutore sono veramente POCHISSIME!

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